Lavorare come investigatore per l'imperatore Vespasiano può sembrare un'occupazione interessante e ben pagata. Ma se la prima spia di Palazzo prova una feroce antipatia per te, allora puoi finire a dividere una cella con grossi ratti e ubriachi assortiti: come Marco Didio Falco all'inizio di questo romanzo. Salvatosi dalla scomoda situazione, il protagonista decide di concentrarsi su un'attività più sicura e forse più remunerativa, offrendo a clienti privati i suoi servigi e le sue molte qualità: una conoscenza enciclopedica dei peggiori vicoli e taverne dell'antica Roma, la capacità di trovare informazioni dettagliate e compromettenti su chiunque, una buona dose di simpatia e faccia tosta.