The possible link between high glucose-induced PKCβ expression and the appearance of GLP-1 resistance in endothelial cells Valeria De Nigris Aquesta tesi doctoral està subjecta a la llicència Reconeixement- NoComercial – SenseObraDerivada 3.0. Espanya de Creative Commons. Esta tesis doctoral está sujeta a la licencia Reconocimiento - NoComercial – SinObraDerivada 3.0. España de Creative Commons. This doctoral thesis is licensed under the Creative Commons Attribution-NonCommercial- NoDerivs 3.0. Spain License. FACULTAT DE MEDICINA THE POSSIBLE LINK BETWEEN HIGH GLUCOSE-INDUCED PKCβ EXPRESSION AND THE APPEARANCE OF GLP-1 RESISTANCE IN ENDOTHELIAL CELLS Thesis submitted by Valeria De Nigris To qualify for the Title of Ph.D. from the University of Barcelona Doctoral Program in Biomedicine This thesis has been carried out under the supervision of the Director Prof. Antonio Ceriello, the Co-Director Dr. Gemma Pujadas i Rovira and the Tutor Prof. Ramon Gomis de Barbarà at the Diabetes and Obesity Laboratory of the Institut d’Investigacions Biomèdiques August Pi I Sunyer (IDIBAPS). Prof. Antonio Ceriello Dr. Gemma Pujadas Prof. Ramon Gomis Valeria De Nigris Barcelona, December 2015 A Papà, ti vedo sorridere insieme a me. Sempre. A Mamma, a te devo questo viaggio meraviglioso che è la vita. È l’unica parte di questa tesi che scrivo in italiano. Mi perdonerete, ma non posso fare altrimenti: sono sempre stata convinta che i sentimenti, quelli che vengono fuori dal cuore, non possono che essere espressi nella propria lingua. Sono sicura che tutti comprenderete i miei pensieri, d’altronde, dopo quattro anni trascorsi insieme a Valeriuccia “la italianina”, non potete non aver appreso un po’ di italiano! Questa tesi rappresenta la realizzazione di un’altra importante tappa della mia vita, il punto di arrivo di un percorso che mi ha arricchita tanto, non solo professionalmente, ma anche umanamente. Il mio primo ringraziamento lo devo al Prof. Antonio Ceriello, il mio “caro Prof”, che non è solo un grande Capo, ma in questi anni si è rivelato per me molto di più: ha saputo aiutarmi e consigliarmi nelle mie scelte professionali così come in quelle personali. È grazie al suo costante supporto che posso proseguire i miei studi di medicina, con tanti sacrifici, ma allo stesso tempo tante soddisfazioni. Un ringraziamento particolare va al Prof. Ramón Gomis, non solo un grande ricercatore, ma anche un grande medico e soprattutto un grande uomo. Alla Doctora Anna Novials. Alla sua immensa disponibilità, accompagnata sempre dall’allegria che la contraddistingue. Alla Doctora Gemma Pujadas. Senza di lei non avrei scritto questa tesi. Sempre presente, attenta, professionale, rigorosa e scrupolosa, ho appreso molto da lei e dalla passione che quotidianamente profonde nel suo lavoro. Alla Dottoressa Lucia La Sala, al suo impegno nel cercare di fare sempre meglio e alla sua vitalità. A Margherita, Amica con la A maiuscola a Barcellona, a Benevento, a Venturina e ovunque andremo. Ai Principal Investigators del gruppo di Diabete e Obesità, i Dottori: Marc, Rosa, Marcelina e Juan Marc. Al Doctor Pablo García Rovez e al Doctor Carles Lerín. Alla “Familia Barcelonina”, ai miei colleghi e amici passati e presenti: - Joel, Mercé O., Carlitos, Sara deP. e Julia, compagni di caffè e confidenze extra-lab; - Elena, Marta, Didi, Lisa, Elaine e Liz, compagne di vermouth e afterwork all’Hyde; - Albuki, Montse, Gema, Lidia, Ainhoa, Yaiza, Sara C., Joan, Hugo e AnaLu, Rita, Joana, Mercé M. e Pau; - Alicia, Iñigo e Sara, i miei “Claretines”; - Xavi, Vane, Elena, Loris e Meritxell, Mar, Lorenzo e Irene, i miei “ex-vicini”; - Francesco, il nuovo arrivato che ha conquistato subito tutti con i cornetti al lab meeting e la sua amatriciana! Ad Alba e Marc, compagni di mille avventure. Mi sono stati vicini nei momenti belli e in quelli bui, vivendo insieme a me i sorrisi e gli sguardi tristi di questi intensi quattro anni. A Victoria e ai suoi “No puedo!”. A Valeria, il mio alter-ego. A Cristina, chi ha detto che l’amicizia vera non può nascere anche a 28 anni suonati?! A Franceca e Chiara, che hanno saputo starmi accanto come sorelle. A Laura. Ai miei amici di sempre: Giangi, Enzo e Fabiola. Dopo tutti questi anni, mi guardo indietro e capisco che ci sono stati sempre. La distanza non ha mai rappresentato un ostacolo. Siamo lontani, ma non ci siamo mai persi. A Olga. Energia per ogni nuova giornata nelle nostre parole, nella grinta di ricominciare, di rivoltare il mondo, di sorridere alla vita. Chilometri di distanza da annullare per un abbraccio la cui intensità ci dona la forza di attendere per mesi il prossimo. E la sicurezza, l’unica certezza: quella di esserci per sempre. Io per te. Tu per me. Senza tempo, senza distanza. A Vittorio. Mi ha insegnato che la Medicina non è una professione, ma una scelta di vita. Mi ha insegnato il valore di ESSERE medico, che non è FARE il medico. A tutta la banda dei cugini, matti e preziosi. A quelli di sempre, Nina, Mari, Vale, Marina, Mirella, Antonella, Rocco e Debora, e a quelli “acquisiti”, Marco, Gigi, Ivan, Fabio, Andrea, Antonio e Stefano. A Maurizio e Marilena, sempre presenti e vicini, anche se a 1500 km di distanza. Ad Alberto. A questa vita, che non smette mai di stupirmi. A Vueling, che da qualche tempo odio un po’ meno. Agli Aerobus. Alla mia Famiglia, il mio punto di partenza e di arrivo, il mio luogo di rifugio, la mia costante fonte di amore, di gioie e di sorrisi. Nonostante tutto. Ad Angelo, il mio guerriero della luce. Hai dovuto imparare a crescere in fretta, più di me. A Mamma, donna straordinariamente straordinaria. Dai gioia di vivere con il tuo sorriso, nonostante tutto. Tra tante cose, mi hai insegnato quella più importante: “mangiare a morsi” questa vita, che è il bene più prezioso che ho. A Papà. Ti sento, sei qui con me.
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