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Teoderico. Storia e mito di un re barbaro PDF

170 Pages·2013·5.67 MB·Italian
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Teode·r ico UniverPsaapleer backs Figlio del re dei Goti Teodemiro, Teoderico (4 54 ca. -526) fu il primo re barbaro a regnare in Italia dopo la fine dell'impero romano, il primo a sperimentare nuovi assetti istituzionali e forme di convivenza fra barbari e romani. Questo profilo ne delinea una biografia complessiva, illustrandone lo stile di governo, per quanto riguarda l'amministrazione, la politica estera, i rapporti con il papato. Oggetto di miti e leggende per secoli, assicurò un lungo periodo di pace e stabilità alla penisola. Claudio Azzara insegna Storia medievale nell'Università di Salerno. Per il Mulino ha pubblicato: «l.11talia dei barbari» (2002), «Il papato nel Medioevo» (2006), «La Chiesa nel Medioevo» (con A.M. Rapetti, 2009), «Le invasioni barbariche» (2012'), «Le civiltà del Medioevo» (20131). adA rianna CLAUDIO AZZARA TEODERICO Storia e mito di un re barbaro IL MULINO I lettori che desiderano informarsi sui libri e sull'insieme delle attività della Società editrice il Mulino possono consultare il sito Internet: www.mulino.it ISBN 978-88-15-24466-6 Copyright © 2013 by Società editrice il Mulino, Bologna. Tutti i di­ ritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere fotocopiata, riprodotta, archiviata, memorizzata o trasmessa in qualsiasi forma o mezzo - elettronico, meccanico, reprografico, digitale - se non nei termini previsti dalla legge che tutela il Diritto d'Autore. Per altre informazioni si veda il sito www.mulino.it/edizioni/fotocopie Finito di stampare nel giugno 2013 dalla Litosei, via Rossini 10, Rastignano, Bologna Stampato su carta Arcoprint Milk di Fedrigoni S.p.A., prodo11a nel pieno rispello del patrimonio boschivo INDICE PARTE PRIMA: LA STORIA p. 9 I. L'ascesa di un capo 1. Il giovane Teoderico 12 2. Capo dei.goti 15 3. Verso l'Italia 19 23 II. Re in Italia 1. La definizione del potere teodericiano 24 2. Goti e romani 28 3. Gli ordinamenti del regno 31 4. Forme dell'insediamento 38 5. Società ed economia 56 6. La politica estera 63 7. I rapporti con papato 67 il 75 III. Il tramonto 1. Contro i romani 77 2. La rovina dei goti 83 PARTE SECONDA: IL MITO 89 IV. Theodericus rex 1. La tradiztone cattolica 90 2. Cronache e leggende medievali 93 3. Teoderico e Verona 102 5 V. Dietrich von Bern p. 111 1. Le leggende di area germanica 111 2. L'«Hildebrandslied» e il «Nibelungenlied» 115 3. La tradizione scandinava 121 VI. L'eco moderna 127 1. Una memoria che permane 128 2. Teoderico a teatro 133 3. Tra Otto e Novecento 140 Bibliografia 151 Indice dei nomi 163 6 PARTE PRIMA LA STORIA CAPITOLO PRIMO L'ASCESA DI UN CAPO Le tappe del lunghissimo progceenssso migratorio che, nell'arco di diversi secoli, portò la nota con il nome di goti dalla sua presumibile sede originaria nell'estremo nord del continente europeo alle sponde del Mediterraneo sono oggi assai difficili da ricostruire con precisione, sulla scorta delle poche testimonianze, scritte e materiali, dispo­ nibili. Secondo una risalente tradizione, che venne messa per iscritto la prima__volta nel VI secolo d.C. in Italia da Cassiodoro, nella sua perduta opera dediDcaet ao raigllian es taocrtiia­ bdueis qguoet i,G ee tcahruem f u subito dopo ripresa dal di Jordanes (il quale attinse in larga mi­ sura al lavoro del predecessore), la stirpe _ge>_t? si sarebbe formata in un'isola detta Scanzia, situata presumibilmente in Scandinavia. In un'epoca successiva, e comunque non meglio precisabile, la tribù si sarebbe spostata Slll Baltko, dimorandovi a lungo, mentre nel I secQl.Q d.C. osserva,tori roma11i quali Plinio e Tacito individuarono i goti nelle re­ gioni della Germania nordorientale, sebbene vada ricor­ dato come simili fonti tendano sovente a scambiare o so­ vrapporre tra loro stirpi diverse, risultando quindi poco affidabili. In realtà, tutti questi stanziamenti non sono comprovati da sicuri riscontri archeologici e restano dun­ que in larga misura ipotetici. Solo tra il II e il III secolo d.C. i goti si sarebbero spinti in direzione della steppa pontica, disponendosi sul lato nordoccidentale del mar Nero; a quest'epoca il terri­ torio sottoposto al loro controllo doveva estendersi J!"LJ Carpazi, il Don, la Vistola e il mare d'Azov, avendo come asse centrale la valle inferiore del Dnepr. In tale bacino essi convissero a lungo con altre tribù, comprese quelle progenitrici delle genti slave, subendo l'influenza culturale dei popoli delle steppe tanto da modificare in maniera as- 9

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