L'impero di Videssos è assediato da nemici: un pretendente ne usurpa il trono, un despota cui nulla importa delle orde barbare e delle dissidie tra i piccoli regni rivali che stanno sgretolando l'impero e che pretende soltanto di soddisfare tutti i suoi insaziabili appetiti vessando e depredando con tasse terre e cittadini. Pochi osano ribellarsi alla sua tirannia, e presto anch'essi saranno privati della loro vita e le loro teste finiranno in cima a qualche palo come esempio per gli altri. Solo un nome mantiene alte le speranze di libertà: Maniakes. Dal suo esilio ai confini del mondo civilizzato, nella fortezza di Kastavala sull'isola di Kalavria, Maniakes il giovane può osservare solo l'oceano e l'isola di cui suo padre Maniakes l'anziano era stato nominato governatore dall'Avtokrator Likinios, prima che questi venisse trucidato assieme ai suoi figli dall'usurpatore Genesios. Eppure il giovane Maniakes non può accettare questo stato di cose. E così Maniakes decide di abbandonare il suo esilio incerto e sfidare l'usurpatore.