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L'arco e la clava PDF

307 Pages·1995·7.009 MB·Italian
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Julius Evola L'ARCO E LA CLAVA Quarta edizione corretta e con una Appendice Saggio introduttivo di Giorgio Galli Con «arco» e «clava» si sono voluti indicare i due principali domini trattati in questo insie me di saggi, in cui l'Autore considera proble mi molto vari. Con l'«arco» si raggiungono obiettivi lontani, e a questo riguardo ci si rife risce a problemi d'ordine superiore, come quelli delle relazioni fra Oriente e Occidente, del concetto di iniziazione, dell'essenza dei miti e dei simboli, del senso della romanità, della vita dell'azione e della contemplazione, dell'ideale olimpico, dell'incontro delle reli gioni, dei centri iniziatici, del vero significato della Tradizione, e così via. Con la «clava» si colpiscono e abbattono oggetti vicini, e qui si tratta di quei saggi che contengono una critica radicale e una presa di posizione di fronte a fenomeni vari del costu me e della società contemporanei. Così il let tore troverà affrontati anche argomenti attua li, molto correnti e alla portata di tutti, però inquadrati secondo punti di vista inusuali, anticonformisti e rifacentisi ad una superiore concezione della vita e dell'uomo. Argomenti come l'omosessualità, la porno grafia, la perdita del significato originario delle parole, il gusto per la volgarità nella vita di ogni giorno, lo sport e in particolare l'alpi nismo e lo sci, il neospiritualismo, le teorie della «liberazione sessuale», la pubblicità, il jazz, le canzonette, il moderno giornalismo. Nel volume sono riuniti saggi già pubblicati separatamente altrove, o costituenti il testo di conferenze, o del tutto nuovi. Fra essi, di un particolare interesse e di ancora pressante attualità è La gioventù, i beats e gli anarchici di Destra che già all'epoca della sua prima pubblicazione nel 1968, cioè alle origini della «contestazione» in Italia, era da considerarsi un punto fermo ed anticonvenzionale per valutare il fenomeno, mettendone in evidenza le (poche) valenze positive e le (molte) nega- JULIUS EVOLA L'Arco e la Clava Quarta edizione corretta e con una Appendice Saggio introduttivo di Giorgio Galli EDIZKM AWUEmNEE L'ARCO E LA CLAVA I ed.: Vanni Scheiwiller - All'Insegna del Pesce d'Oro, Milano, 1968. II ed. accresciuta: Vanni Scheiwiller - All'Insegna del Pesce d'Oro, Milano, 1971. Ili ed. corretta e con una Appendice nelle "Opere di Julius Evola": Edizioni Mediter ranee, Roma, 1995. IV ed. corretta e con una Appendice nelle "Opere di Julius Evola": Edizioni Mediter- renee, Roma, 2000. Ed. francese: L'Are et la Massue, Guy Trédaniel-Pardès, Parigi-Paiseaux, 1983. In copertina: Julius Evola fotografato da Stanislao Nievo (1968). Eracle con Arco e Clava attraversa l'Oceano nella coppa dorata del Sole. L'eroe olimpico, sospeso fra Acqua e Cielo, rappresenta la forma e il cosmos che prevalgono sul! 'informe e il caos. Kylix a figure rosse, V sec. a.C, Museo Etrusco/Gregoriano, Città del Vaticano. ISBN 88-272 - 1087 -3 © Copyright 1968-2000 by Edizioni Mediterranee - Roma - Via Flaminia, 109 • Printed in Italy • S.T.A.R. - Via Luigi Arati, 12-00151 Roma. Opere di Julius Evola a cura di Gianfranco de Turris Indice Pag. Nota del Curatore 7 Cultura esoterica e cultura politica in Julius Evola, di Giorgio Galli 11 1. Civiltà dello spazio e civiltà del tempo 23 2. La razza dell'uomo sfuggente 29 3. Il terzo sesso 33 4. America negrizzata 39 5. Sfaldamento delle parole 47 6. Psicanalisi dello sci 59 7. Il mito e l'errore dell'irrazionalismo 63 8. L'idea olimpica e il diritto naturale 73 9. Il gusto della volgarità 81 10. Il riso degli dèi 89 11. Sul concetto di iniziazione 97 12. Libertà del sesso e libertà dal sesso 115 13. Romanità, germanicità e la «Luce del Nord» 139 14. Influenze subliminali e «stupidità intelligente» 153 15. Il mito di Oriente e Occidente e l'«incontro delle religioni» 163 16. La gioventù, i beats e gli anarchici di Destra 191 17.1 centri iniziatici e la storia 207 18. Sulla Metafisica del Sesso e sull'«Uno» 213 19. Che cosa è la «Tradizione» 223 Riferimenti bibliografici 228 Appendice - L'Arco e la Clava 1930 229 Evola e la «rete di protezione» di Marco Rossi 231 La rubrica «L'Arco e la Clava» de La Torre 241 Indice dei nomi e dei testi anonimi 287 Nota del Curatore «La risposta a La Torre non doveva tardare. Ciò, non pel contenuto dot trinale o culturale della rivista; dato il loro livello, esso non fu quasi affatto notato dalla gran parte degli ambienti fascisti - bensì per la rubrica intito lata "L'Arco e la Clava" (l'arco, per colpire da lontano, la clava, per abbat tere da vicino). Essa voleva essere una rassegna della stampa e si propo neva un'azione di bonifica, di critica e di attacco contro tutto ciò che nella stampa di quel tempo era più deteriore: ciò senza avere riguardi per nessuno e senza avere peli sulla lingua»: così Julius Evola nel suo libro autobiografico // cammino del cinabro (1963). Il titolo della rubrica pole mica venne ripreso quasi quarant'anni dopo dall'autore per una raccolta di saggi che, anch'essa, aveva questo intento di critica in positivo sia nei confronti di argomenti di ordine superiore, sia di argomenti più contingenti, di solito riguardanti aspetti del costume della società contemporanea. Com prendeva interventi di varia lunghezza, «alcuni già pubblicati separata mente in varie occasioni o costituenti il testo di mie conferenze, altri nuovi», ricorda ancora Evola nell'opera citata. Non era il primo volume così organizzato, né sarebbe stato l'ultimo, ma l'autore operò sui testi già editi in un lungo lasso di tempo collegandoli fra loro, effettuando riferimenti incrociati, legandoli da un filo conduttore che è - nella sostanza - quello della «rettificazione» secondo il pensiero tradizionale di idee, punti di vista, teorie, atteggiamenti errati. Ha quindi un senso leggere i «capitoli» in progressione, perché spesso uno rimanda all'altro. Il volume apparve nel febbraio 1968 per le edizioni di Vanni Scheiwiller in una tiratura di 1500 copie: comprendeva sedici saggi. Una seconda edizione apparve nel dicembre 1971 in una tiratura di 2000 copie: l'au tore vi aveva aggiunto alla fine altri tre saggi. In tre anni e poco più, dunque, il libro si era esaurito, un fatto insolito per un'opera evoliana, ma - alla luce del momento - non sorprende. Infatti, L'Arco e la Clava era uscito nelle librerie e vi era stato venduto all'esplodere ed al primo svilupparsi della «contestazione giovanile» (le prime avvisaglie si erano avute all'Univer sità di Roma quando saltò la sessione invernale degli esami del 1967). 7 Evola, pian piano, diventò una specie di «maestro segreto» di quel moto ribellistico giovanile, almeno di quella parte che non si era fatta influen zare completamente dalla trimurti «Marx Marcuse Mao», e dai miti «eroici» del Che e del generale Giap. Marcuse - di cui Einaudi aveva pubblicato nel 1967 L'uomo a una dimensione (sottotitolo: L'ideologia della società indu striale avanzata) - era senza dubbio il «maestro palese» della «contesta zione», ma il fatto che fra il 1967 ed il 1974 (l'anno della morte) di Evola fossero pubblicati dodici titoli, fra novità e ristampe, dimostra come i suoi lettori non si situassero esclusivamente «a destra» ma anche «a sini stra», pur se di recensioni se ne poterono contare sulle dita delle mani e quanto a «pubblicità» su quotidiani e riviste che andavano per la mag giore essa fu sempre negativa e squalificante. Questo il primo motivo del rapido esaurirsi de L'Arco e la Clava. Un secondo è sicuramente dovuto al fatto che conteneva un saggio fonda mentale soprattutto per il momento in cui esso usciva: La gioventù, i beats e gli anarchici di Destra, che faceva da vera e propria appendice con tingente alle idee espresse in Cavalcare la tigre, opera del 1961 la cui edizione riveduta sarebbe uscita nel 1971. Evola considerava «legittima la rivolta contro il sistema esistente», ma la vedeva vuota di valori, priva di una superiore legittimazione. Quindi, respingendo ogni forma di vio lenza e terrorismo, indicava su cosa si sarebbe dovuta basare la «conte stazione» di un «anarchico di Destra». Ecco, dunque, la seconda ragione per cui il volume fu venduto con inusitata rapidità. L'Arco e la Clava, naturalmente, comprende anche altri interventi di notevole spessore, considerando che essi risalgono sovente agli Anni Cinquanta e Sessanta: fin da allora Evola, ad esempio, rivalutava la figura del pellerossa, condannava la degradazione della vita di ogni giorno (dalla «corruzione spicciola», alla maleducazione, al turpiloquio, alle frodi alimentari), vedeva già come la «libertà sessuale alla portata di tutti» sarebbe divenuta «licenza» e «animalità», si rammaricava che le «forze dissidenti» in campo politico non riuscissero ad unirsi, ironizzava sulla «superstizione della Tradizione», indicava gli argomenti da analizzare e interpretare in senso simbolico per capirne il valore recondito, osservava la decadenza dell'Occidente anche attraverso la decadenza del suo linguaggio, della sua narrativa e di aspetti più popolari come la moda e le canzonette. E soprattutto apriva il volume con due dei suoi affreschi più suggestivi: Civiltà dello spazio e civiltà del tempo, in cui la capacità letteraria (meglio: descrit tiva) si fonde mirabilmente con la capacità di far rivivere sensazioni celate in noi e che si credevano perdute, come già in Rivolta contro il mondo moderno; e La razza dell 'uomo sfuggente dove, in poche, intense e profe tiche pagine si traccia un profilo «profondo» dell'uomo di oggi e del suo dramma inconsapevole. Questa terza edizione te L'Arco e la Clava, rispetto alla seconda del 1971, è stata corretta dei refusi, completata da note bibliografiche ed espli cative, ed aumentata di una Appendice, curata da Marco Rossi, dedicata 8

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