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834 Pages·2016·8.83 MB·Italian
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11. Voi, il sesso e Internet Francamente speravo di non dovermi dilungare su una materia così tutto sommato marginale nell'organizzazione di Internet, ma i media non perdono occasione per ricordarci che Internet è un covo di pervertiti e di erotomani che saturano la Rete di immagini invereconde. Beh, per farla breve, ma molto breve, non è vero. Volendo essere meno concisi, posso dire che la pornografia non è così dilagante su Internet come potrebbe sembrare dagli strilli dei giornali. Anzi, è piuttosto ben circoscritta: se non andate a cercarla apposta, è molto improbabile che ne troverete. Cosa che non si può dire di molti giornali e programmi televisivi. Perché possiate valutare voi stessi l'entità del problema occorre che faccia una breve spiegazione di come e dove si trova il materiale pornografico sulla Rete. Come le istruzioni per costruire le bombe, questa spiegazione può essere usata per fini poco edificanti o per autodifesa. Lascio a voi la scelta. Internet è pericolosa per i bambini e gli adolescenti? Carne digitale offresi (gratis) Su Internet, la principale fonte di materiale a luci rosse è costituita dai newsgroup: in particolare da quelli della gerarchia alt.binaries.pictures.erotica (ma anche la gerarchia it.binari.x, insieme agli altri newsgroup di pari tema negli altri paesi, non scherza). Telecom Italia Net, edicolante porno Attenzione: i newsgroup che ho citato non sono reperibili soltanto presso qualche oscuro news server sperduto oltreoceano. I news server di Telecom Italia Net, Italia On Line e di quasi tutti i fornitori d'accesso italiani offrono tutto questo, ventiquattro ore su ventiquattro, senza alcuna salvaguardia verso i minori o limitazione d'accesso. È vero che nessuno vi obbliga ad andarli a consultare, ma sinceramente trovo ridicolo e ipocrita che un'azienda si atteggi a emblema di serietà quando mette a disposizione foto e filmati di uomini e donne che giocherellano con la propria diarrea. Non sto scherzando. Prelevare le immagini è relativamente facile: basta scegliere i messaggi contenenti degli allegati e decodificarli: gran parte dei programmi newsreader lo fa con una semplice cliccata del mouse, come abbiamo visto nel Capitolo 7. I newsgroup offrono materiale per ogni varietà di gusti: senior-citizens, amateur.female, amateur.male, bears, bestiality, black.females, black.male, bondage, breasts, children, female, female.anal, fetish, furry, gaymen, latina, male, male.anal, orientals, pornstars, redheads, teen.female, teen.male, urine, voyeurism, furry, lesbians, nude.celebrities.... Caso mai qualche termine inglese non vi fosse chiaro, vorrei avvisare che il materiale che trovate in Internet non è solo una questione di qualche donnina nuda, come ogni tanto fanno vedere nei servizi televisivi. Ci sono anche ben altre attività, come quel giocherellare cui accennavo prima, perché alcuni le considerano erotiche. La Rete propone tutte le forme di accoppiamento, a due, a tre, a diciassette per volta, con e senza animali e protesi artificiali. Si potrebbe argomentare che non ci dovrebbe essere nulla di imbarazzante nel mostrare e vedere un atto d'amore fisico. Giusto. Peccato che la stragrande maggioranza delle immagini disponibili in Rete non abbia nulla a che fare con l'amore e molto a che fare con il sadismo, la violenza e la sottomissione. Con pochissime eccezioni (quelle delle professioniste del settore), le espressioni delle donne ritratte in queste foto lasciano pochi dubbi; anzi, a giudicare dai commenti in certi newsgroup, l'espressione di sofferenza della donna è particolarmente apprezzata. Gli internettisti veterani, me compreso, fanno della difesa assoluta della libertà di espressione un caposaldo irrinunciabile di Internet. Tuttavia a volte, quando si vede come viene usata questa libertà di espressione, la nausea si mescola all'imbarazzo e al dubbio. Il fondo però non l'abbiamo ancora toccato. Il newsgroup più indifendibile di tutta Internet, secondo me, è l'apparentemente inoffensivo alt.binaries.pictures.tasteless. Tasteless in inglese significa "senza buon gusto", ma è l'eufemismo più eufemistico che abbia mai incontrato. Qui si raccolgono immagini di ultra-violenza, automutilazione e di maltrattamenti a persone e animali che fanno sembrare Arancia meccanica un documentario sulla tranquilla integrazione sociale dei giovani inglesi. Non so se le immagini sono simulate o reali: ha poca importanza. Resta il fatto preoccupante che c'è gente che si trastulla pubblicandole ed altra che si diverte a prelevarle. Pare che ci sia un fenomeno psicologico noto come orripilazione, per cui una parte del nostro animo è attratto da scene di questo tipo: è lo stesso meccanismo che scatta quando passiamo dalla scena di un incidente d'auto. Ne siamo scioccati e al tempo stesso non riusciamo a distogliere lo sguardo e il pensiero. Tuttavia accettare i lati oscuri della propria psiche è un conto; alimentarli con materiale di questo tipo è un altro. Pornografia sul Web Prelevare immagini porno dai newsgroup, per quanto semplice, richiede un minimo di impegno: scegliere il newsgroup, prelevare il messaggio, decodificare l'allegato... Ma non è indispensabile fare tutta questa trafila. Ci sono infatti decine di migliaia di siti Web dedicati alla pornografia (al punto che la classifica dei 'migliori' siti porno è la Top 5000). Alcuni sono a pagamento, ma allettano i visitatori di qualsiasi età con dei "campioni omaggio" talmente eloquenti che non posso riprodurli qui. Molti sono gratuiti e protetti esclusivamente da scritte demenziali del tipo "Attenzione! Questo sito contiene materiale pornografico: se hai meno di 18 anni, non entrare!". Ma per favore, come dicono quelli di Striscia la notizia... Consigli per gli acquisti? Ci tengo a sottolineare che tutto il materiale che ho descritto fin qui è prelevabile liberamente e gratuitamente dalla Rete, senza alcun controllo sull'età della persona che preleva e senza richiedere alcun pagamento supplementare con carte di credito o altro. In queste condizioni, a prescindere da quello che pensate della pornografia, credo che ammetterete che pagare per ottenere quello che si può avere gratis è perlomeno stupido. Con queste spiegazioni non vi voglio certo indurre a frequentare le parti a luci rosse di Internet. Voglio solo proporvi una semplice regola di comportamento: non scucite una lira per accedere a un sito porno. Se è questo che volete, la mercanzia che cercate esiste sicuramente nei newsgroup, dove è gratis, o in altri siti Web gratuiti. Basta cercare. Perché faccio questa distinzione apparentemente cavillosa fra pornografia gratuita e a pagamento? In fin dei conti è pur sempre pornografia. Mi spiego subito. Se una donna vuole mostrarsi in tutto il suo splendore mentre compie le gesta erotiche più stravaganti perché le piace farlo, in ossequio alla libertà di espressione assoluta di Internet è giusto che lo possa fare. Ma se lo fa per piacere lo farà gratis, proprio per non mercificarsi (e potrà sorprendervi sapere che c'è infatti moltissima gente che lo fa, tramite la Rete). I siti porno a pagamento, invece, incoraggiano le persone alla mercificazione di una parte intima della propria natura. Come scoprirete leggendo le FAQ dedicate al settore, è ora di sfatare una diffusa illusione: nessuno lo fa per piacere; l'unica molla è il denaro. Il godimento è tutto simulato, anche da parte maschile: si stimola la terminazione nervosa fino a ottenere la risposta fisiologica desiderata, per usare la lucida descrizione che ho sentito dare di recente da un pornoattore che fa film gay pur essendo eterosessuale (li fa perché lo pagano di più, punto e basta). La cosa più triste di tutta la faccenda è che le persone che ci lucrano di più, a miliardi, non sono mai quelle riprese nelle immagini. Guardiamo la realtà: questo lucro spropositato che alimenta la pornografia commerciale è uno sfruttamento bello e buono, che come tale non si può né difendere né tanto meno incoraggiare pagando i siti porno (e ogni altro tipo di pubblicazione analoga, dai giornali alle videocassette). In un certo senso, il modo migliore per sabotare la macchina tritacarne della pornografia è toglierle il motore, cioè il denaro, distribuendo gratuitamente i suoi prodotti. Nessuno pagherà per quello che può avere a scrocco; e non avendo speranza di lucro perché tutto quello che produce diventa subito disponibile in Rete gratis, l'industria del porno si dissolverà. I profitti del settore sono già calati paurosamente da quando Internet ha preso piede. Spegnere un incendio buttando benzina ai quattro venti può sembrare un approccio strano, ma la logica e l'etica della Rete funzionano così. Molti bravi hacker hanno aderito a questa filosofia e invece di combattere la pornografia tentando impossibili censure le tolgono l'ossigeno diffondendo le password dei siti commerciali, scoprendone i punti deboli che consentono di scavalcare la richiesta di carta di credito e pubblicando ovunque gratis il loro discutibile contenuto. Certamente se volessi fare il moralista, vi direi di evitare del tutto la pornografia, gratuita o meno, su Internet e fuori da Internet. Ma non vivo tra le nuvole: so che la stragrande maggioranza degli utenti della Rete prima o poi attinge ai siti porno. So anche che quando un frutto non è più proibito e diventa disponibile in sovrabbondanza perde molta della sua attrattiva. Per cui vi propongo un compromesso pragmatico: fate quello che volete, tanto ve ne stuferete presto, ma almeno nel frattempo non contribuite al giro di denaro che nutre i parassiti dell'ambiente. Fine della predica. Torniamo ai consigli per gli acquisti. Soprattutto, non date mai il vostro numero di carta di credito a un sito porno, specialmente se vi dice che serve soltanto per verificare che siete maggiorenni o che vi consente ventiquattro ore di prova gratuita e che nulla vi verrà addebitato. Se non riuscite a disdire entro la fine del periodo di prova (e guarda caso non ci si riesce mai), vi

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(hentai o bukkake, ad esempio) o qualche nome di parte anatomica in finlandese o in sardo. A volte queste maldestre censure assumono sfumature Abbiate pazienza, l'umorismo di Internet a volte è ermetico. Nei bassifondi di Internet? Probabilmente avrete già sentito dire che i newsgroup sono
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