Così bella, così sexy, così perfetta... da sembrare finta. La fulminea carriera
di Daniela Danieli tra le bugie, le seduzioni; le amarezze di un mondo effimero
di celluloide.
Breve ma splendida è la carriera cinematografica di Daniela Danieli, sotto la cui falsa identità femminile si nasconde Spartaco Meniconi, già protagonista di un precedente romanzo di Antonio Amurri: Più bello di così si muore. Marito e padre esemplare, Spartaco viene tuttavia spinto dalle circostanze, e dalla nequizia del parentado, a trasformarsi in una bionda dalla bellezza mozzafiato e dalla prorompente femminilità: brillante metamorfosi, che spingerà forse più di un lettore — padre di famiglia, metalmeccanico, ragioniere, onestuomo di mezzetà... — a chiedersi se, per avventura, una bionda non abiti segretamente anche in lui. Pur mantenendosi fedele alle abitudini sessuali della «sponda giusta» (la definizione è di Sandro Pertini), Spartaco raggiunge in questo secondo romanzo i culmini della seduzione. Cinecittà è ai suoi piedi, e ciò permette ad Amurri di offrirci un ritratto satirico, spesso irresistibile, del mondo del cinema. Ma al trionfo suole seguire la caduta, e Dimmi di zi si conclude su quel tono di amarezza, e di resa all'iniquità del mondo, che spesso è la corda segreta dei grandi umoristi.