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Amore Liquido PDF

162 Pages·2003·0.89 MB·Italian
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eBook Laterza Zygmunt Bauman Amore Liquido Sulla fragilità dei legami affettivi Traduzione di Sergio Minucci Titolo originale: Liquid Love: On the Frailty of Human Bonds Collana: Economica Laterza [388] 18a edizione © 2013, Gius. Laterza & Figli - © 2003, Polity Press, Cambridge (UK) e Malden (Mass.) Edizione digitale: 2013 http://www.laterza.it Proprietà letteraria riservata Gius. Laterza & Figli Spa, Roma-Bari Realizzato da Graphiservice s.r.l. - Bari (Italy) per conto della Gius. Laterza & Figli Spa ISBN: 978-88-420-7964-4 È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata Sommario Prefazione. Capitolo 1. Innamorarsi e disamorarsi. Capitolo 2. Dentro e fuori la cassetta degli attrezzi della socialità. «Homo sexualis»: orfano e orbo. «Communitas» in vendita. Capitolo 3. Sulla difficoltà ad amare il prossimo. Capitolo 4. Aggregazione smantellata. Note al testo Note al capitolo 1 Note al capitolo 2 Note al capitolo 3 Note al capitolo 4 Il libro La solitudine genera insicurezza, ma altrettanto fa la relazione sentimentale. In una relazione, puoi sentirti insicuro quanto saresti senza di essa, o anche peggio. Cambiano solo i nomi che dai alla tua ansia. I protagonisti di questo libro sono gli uomini e le donne nostri contemporanei, che anelano la sicurezza dell'aggregazione e una mano su cui poter contare nel momento del bisogno. Eppure sono gli stessi che hanno paura di restare impigliati in relazioni stabili e temono che un legame stretto comporti oneri che non vogliono né pensano di poter sopportare. Amore Liquido: Sulla fragilità dei legami affettivi Prefazione Ulrich, l'eroe del grande romanzo di Robert Musil, era - come il titolo stesso dell'opera ci informa - "Der Mann ohne Eigenschaften": l'uomo senza qualità. Non avendo qualità proprie, ereditate o definitivamente e inscindibilmente acquisite, Ulrich doveva conquistarsi qualunque qualità potesse desiderare ricorrendo al proprio ingegno e acume; tuttavia, nessuna di queste qualità acquisite aveva garanzia di durata eterna in un mondo pieno di segnali sconcertanti, incline a mutamenti repentini e assolutamente imprevedibili. L'eroe di questo libro è "Der Mann ohne Verwandtschaften": l'uomo senza legami, e in particolare senza legami fissi quali potevano essere i vincoli di consanguineità ai tempi di Ulrich. Non avendo legami indissolubili e dati una volta per tutte, l'eroe di questo libro - l'abitante della nostra società liquido- moderna - e i suoi successori sono oggigiorno obbligati a costruire qualunque legame intendano usare come ponte di collegamento con il resto dell'umanità ricorrendo alle proprie doti e capacità di dedizione. Slegati da tutto, essi devono connettersi… Nessuna delle connessioni usate per colmare il vuoto lasciato dai vecchi legami ormai logori o già spezzati ha tuttavia garanzia di durata. E comunque, devono essere legami «allentati», di modo che si possano sciogliere senza troppe lungaggini non appena lo scenario venga a mutare - e nell'epoca della modernità liquida ciò accadrà di certo, e ripetutamente. L'estrema fragilità dei legami umani, la sensazione di insicurezza che essa incute e gli opposti desideri - stringere i legami e mantenerli allentati -che tale sensazione genera è ciò che questo libro tenterà di rilevare, illustrare e interpretare. Non possedendo l'acume visionario di Musil, la forza espressiva delle sue pennellate e la ricchezza cromatica della sua tavolozza - non avendo in pratica nessuno dei suoi tanti e squisiti talenti che gli hanno permesso di fare dell'"Uomo senza qualità" il ritratto perfetto dell'uomo moderno - mi limiterò a tratteggiare una serie di bozzetti anziché tentare di realizzare un ritratto a tutto tondo, e tanto meno finito. Il massimo obiettivo che posso sperare di raggiungere è comporre una sorta di identikit, un collage, da cui però anche alla fine mancheranno diversi pezzi: toccherà ai lettori completare l'opera. Il principale eroe di questo libro è la "relazione" umana, mentre gli altri protagonisti sono uomini e donne, nostri contemporanei, disperati perché abbandonati a se stessi, che si sentono degli oggetti a perdere, che anelano la sicurezza dell'aggregazione e una mano su cui poter contare nel momento del bisogno, e quindi ansiosi di «instaurare relazioni» ma al contempo timorosi di restare impigliati in relazioni «stabili», per non dire definitive, poiché paventano che tale condizione possa comportare oneri e tensioni che non vogliono né pensano di poter sopportare e che dunque possa fortemente limitare la loro tanto agognata libertà di… sì, avete indovinato, di instaurare relazioni. Nel nostro mondo di individualismo rampante, le relazioni presentano i loro pro e contro. Vacillano costantemente tra un dolce sogno e un orribile incubo, e nessuno può mai dire quando l'uno si trasforma nell'altro. Quasi sempre le due manifestazioni coabitano, sebbene a diversi livelli di coscienza. In uno scenario di vita liquido-moderno, le relazioni sono forse le più diffuse, acute, sentite e sgradevoli incarnazioni dell'ambivalenza. E questo è il motivo, si potrebbe sostenere, per cui sono saldamente al centro dell'attenzione degli individui-per-decreto dell'era liquido-moderna e forse al primo posto nella loro agenda di vita. Oggigiorno quello delle «relazioni» è l'argomento sulla bocca di tutti, ed evidentemente l'unico gioco cui valga la pena di partecipare, nonostante i noti rischi che comporta. Alcuni sociologi, adusi a confezionare teorie in base a statistiche tratte dai sondaggi d'opinione e dalle banalità in essi registrate, balzano subito alla conclusione che i loro contemporanei sono tutti alla ricerca di amicizie, legami, aggregazione, comunità. In realtà, tuttavia (quasi a voler seguire la regola di Martin Heidegger che le cose si rivelano alla nostra coscienza solo attraverso la frustrazione che provocano - allorché vanno in malora, svaniscono, tradiscono le nostre aspettative o la propria natura), oggigiorno l'attenzione dell'uomo tende a incentrarsi sulle soddisfazioni che le relazioni si spera arrechino proprio perché per qualche verso non sono state ritenute pienamente e realmente soddisfacenti; e qualora invece soddisfino appieno, si scopre spesso che il prezzo di tale appagamento è eccessivo e inaccettabile. Nel loro famoso esperimento, Miller e Dollard videro i loro topi di laboratorio raggiungere l'apice dell'eccitazione e della paura quando la forza di attrazione e repulsione, vale a dire quando la minaccia dello shock elettrico e la promessa di un pasto gustoso, erano in perfetto equilibrio… Non sorprende che le «relazioni» siano uno dei principali motori dell'odierno «boom delle consulenze» La complessità è troppo densa, troppo ostica, troppo difficile da sbrogliare perché gli individui possano farcela da soli. L'agitazione dei topi di Miller e Dollard si trasformava fin troppo spesso in paralisi. Un'incapacità di scegliere tra attrazione e repulsione, tra speranze e paure, che si rifletteva in un'incapacità di agire. A differenza dei topi, gli esseri umani che vengono a trovarsi in tale condizione possono chiedere aiuto a degli esperti in materia pronti a offrire i loro servigi; a pagamento, s'intende. Ciò che essi sperano di sentirsi dire dagli esperti è come far quadrare il cerchio, come avere la botte piena e la moglie ubriaca, come godere delle gioie della relazione senza doverne ingoiare anche i bocconi amari; come costringere la relazione a dare senza prendere, a offrire senza chiedere, ad appagare senza opprimere. Dal canto loro, gli esperti sono ben felici di prestare aiuto, sicuri del fatto che la domanda dei loro servigi non si esaurirà mai dal momento che non esiste mole di consigli, per quanto imponente, che possa trasformare un cerchio in un quadrato… I loro suggerimenti abbondano, sebbene quasi sempre facciano poco più che elevare la pratica comune al livello della conoscenza comune e di elevare quest'ultima al livello di erudita, autorevole teoria. I riconoscenti destinatari dei consigli sfogliano avidamente le rubriche «affari di cuore» di mensili e settimanali patinati o dei supplementi ai quotidiani seri e meno seri, per sentire ciò che sperano di sentire da chi «se ne intende» essendo troppo timidi o vergognosi per sostenerlo in prima persona; per ficcare il naso nelle faccende di «altri come loro» e trarre un qualche sollievo dalla consapevolezza confermata-dagli-esperti di non essere soli nei loro solitari tentativi di superare le difficoltà. E così i lettori imparano, attraverso l'esperienza di altri lettori riciclata dagli esperti, che potrebbero tentare di imbastire una «relazione tascabile» che si può «tirar fuori all'occorrenza» e quindi rificcare in tasca quando non serve più. O che le relazioni sono come i succhi Ribena: troppo concentrati, nauseanti e forse dannosi per la salute, e che quindi -come questi - vanno diluite prima di essere consumate. O che le «coppie semi-libere» vanno elogiate come dei «rivoluzionari che hanno fatto scoppiare la soffocante bolla della coppia». O che le relazioni, così come avviene con le automobili, andrebbero sottoposte a regolare tagliando di revisione per accertarne il buon funzionamento. Nel complesso, ciò che imparano è che l'impegno, e in particolare l'impegno a lungo termine, è la trappola che il tentativo di

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La solitudine genera insicurezza, ma altrettanto fa la relazione sentimentale. In una relazione, puoi sentirti insicuro quanto saresti senza di essa, o anche peggio. Cambiano solo i nomi che dai alla tua ansia. I protagonisti di questo libro sono gli uomini e le donne nostri contemporanei, che anela
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