Associazione Livornese di Storia Lettere e Arti O O R R E E N N O O L L L A L A I G I G A A T T N N E E G G A A M M O O N N A A I C I C O O T T N N A A R R A A M M A A vol. XII vol. XII 2005 2005 In copertina: Niccola Ulacacci, fotografia, cm. 12x9, BLL, Raccolta Minutelli, cass. 23, inv. 1865 ISSN 1591-7770 ASSOCIAZIONE LIVORNESE DI STORIA LETTERE E ARTI Nuovi Studi Livornesi vol. XII 2005 NUOVI STUDI LIVORNESI Vol. XII (2005) Comitato Scientifico Fabio Bertini Giacinto Nudi Luciano Castelli Maurizio Paoletti Paolo Castignoli Ugo Spadoni Furio Diaz Bruno Di Porto Duccio Filippi Jean-Pierre Filippini Comitato redazionale Piero Frati Paolo Castignoli (Direttore) Lucia Frattarelli Fischer Laura Dinelli Giuliana Giannini Rossi Lucia Frattarelli Fischer Michele Luzzati Maria Lia Papi Carlo Mangio Enrico Mannari Danilo Marrara Cura editoriale Federico Marri Dario Matteoni Luciano Bernardini Renzo Mazzanti Laura Dinelli Referenze fotografiche: Le fotografie alle pp. 35-36, 84, 87, 90, 92, 96, 99, 143, 145, 148-149, 154-155, 233-236 sono state fornite dagli autori. Foto Arte, Livorno: figure alle pp. 39-40, 91, 109, 111-112, 114, 117-118, 123, 127. Rino Massai per il Gruppo Fotografico Pientino, Pienza: figura a p. 115. Marco Salvini, Pisa: figure alle pp. 86, 88, 93. Le fotografie alle pp. 56, 61-62, 109, 111-112, 114, 117-118, 123, 127 sono pub- blicate con autorizzazione del Comune di Livorno. © Copyright Media Print, Livorno I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e adatta- mento totale o parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfilms e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i paesi. Progetto grafico: Media Print Stampato a Livorno da Media Print s.r.l (tel. 0586 403023) E-mail: [email protected] ISSN 1591-7770 Indice Paolo Castignoli Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 Enrico Spagnesi La “Scuola dei padri e delle madri di famiglia” di Livorno e Federigo Del Rosso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11 Davide Burchi Un “Modello degno di ammirazione” a Livorno: l’asilo infantile “Carlo Grabau” (1862-1865) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35 Massimo Sanacore La saga di un’illustre e “sconosciuta” famiglia greca a Livorno: l’arrivo, il successo e l’eclisse dei Maurogordato . . . . . . . . . . . . . . . 81 Laura Dinelli Niccola Ulacacci. Un livornese “versatissimo in ogni nobile disciplina” . . . . . . . . . . . . 107 Marcella Previti Giovanni Cerretani e il fosso della Venezia Nuova di Livorno . . . . . 139 Lisa Goldenberg Stoppato Cosimo III come benefattore di Livorno in un inedito ritratto del Volterrano conservato a Varsavia . . . . . . . . 153 Fulvio Venturi Giuseppe Pietri. Nota biografico artistica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 161 Ugo Spadoni Cultura e politica nel giovane Merli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 179 STUDI E TESTI Rosalia Amico La navigazione interna e le nuove opere del Canale Navigabile Pisa-Livorno nei documenti dell’Ufficio del Genio civile di Pisa (1904-1943) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 189 6 Indice Alberto Zampieri La donazione riguardante il pittore Alberto Zampieri . . . . . . . . . . . . 227 Paolo Castignoli Ricordo di Guglielmo Cini e Calogero Piazza . . . . . . . . . . . . . . . . . . 237 RECENSIONI Paola Talà, Matteo De Luca, Le mura intorno. Sulla traccia delle antiche fortificazioni di Livorno. (Manlio Marchetta) – Peter Partner, Corsari e cro- ciati. Volti e avventure del Mediterraneo. (Stefano Villani) – Michela D’An- gelo, Mercanti inglesi a Livorno 1573-1737. Alle origini di una British Fac- tory. (Stefano Villani) – Ornella Pompeo Faracovi, Enriques e Severi. Mate- matici a confronto nella cultura del Novecento. Atti del Convegno, Livorno 24-25 ottobre 2002. (Marco Franciosi) – Giancarlo Bertoncini, “Una bella invenzione”: Giuseppe Montani e il romanzo storico. (Laura Bastogi Landi) – Tiziana Noce, Nella città degli uomini. Donne e pratica della politica a Livorno fra guerra e ricostruzione. (Anna Rossi-Doria) – Dai Macchiaioli agli Impressionisti. Il mondo di Zandomeneghi. (Raffaella Pastore) – La presen- za dei Tommasi a Livorno. Dalla cappella Tommasi all’Istituto Pascoli. (Raf- faella Pastore) – Nedo Benvenuti, Pietro Mascagni – la vita e le opere. (Ange- la Simini) – Athos Rinaldi, Abbecedario del cinema. Guida essenziale alla bibliografia cinematografica tematica e monografica. (Elena Gremigni) – Cinema Teatro La Gran Guardia. Cinquant’anni di storia a Livorno. (Ange- la Simini) – Ugo Canessa, Luciano Sanguinetti, Livorno 1930-1960. Giochi poveri e semplici svaghi. (Roberto Riu) – Gianni Neto, Flora e fauna marina della costa livornese. (Roberto Riu) – Maurizio Bettini, Storia del porto di Livorno, 1949-1994. (Cristiano Colombi) – Roberto Musetti, I Fabbricotti. Il volto di una dinastia del marmo tra ’700 e ’900 a Carrara. (Mirella Scardoz- zi) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 241 Bibliografia livornese (a cura di Maria Lia Papi) . . . . . . . . . . . . . . . . 283 Indici volumi precedenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 305 Elenco Soci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 315 INTRODUZIONE L’annuario 2005 di Nuovi Studi Livornesi apre con quattro saggi dedicati all’Ottocento, di argomento pedagogico i primi due, di carattere prosopografi- co gli altri: si tratta di contributi che, pur con diverso approccio metodologi- co, concorrono a colmare vistose lacune nella storiografia locale su tali mate- rie. Fondamentale il contributo di Enrico Spagnesi sulla “Scuola dei padri e delle madri di famiglia” e sul fondatore, Federigo Del Rosso. Rigorosamente privato e ispirato ai principi del reciproco insegnamento, dettati dal quacche- ro Joseph Lancaster, l’istituto ha vita fra il 1818 e il 1822; in ideale continui- tà nel 1833 nasce, ad iniziativa di Giuseppe Doveri, l’“Istituto dei padri di famiglia”, che rispetto al primo, nel quale l’insegnamento si impartiva dai geni- tori stessi, si differenzia per la presenza di un corpo di maestri professionisti guidati da un rettore. Il Del Rosso, transitato nel 1824 alla cattedra di Pan- dette e in seguito di Filosofia morale presso l’Università di Pisa, privilegiò il diritto di famiglia, nel solco delle sue esperienze pedagogiche livornesi. L’estensione agli asili infantili del percorso pedagogico immaginato dal Del Rosso prende corpo a Livorno negli anni trenta dell’Ottocento grazie all’impe- gno di uomini quali Giuseppe Doveri ed Enrico Mayer. Nel solco di tali ini- ziative si pose l’Asilo Grabau, di cui si iniziò la costruzione nel 1863 e si inau- gurò l’attività nel 1865, grazie al decisivo contributo di Carlo Grabau, nego- ziante di origini amburghesi e console a Livorno per le città anseatiche. Davi- de Burchi illustra il complesso percorso per la realizzazione dell’opera, in cui l’architetto progettista e direttore dei lavori, Angiolo Della Valle, tenne conto del progetto originario del benefattore e, non senza problemi, delle richieste della Deputazione del Ricovero di mendicità, istituzione committente. L’ap- parato illustrativo dà conto opportunamente dell’arredo didattico e artistico originale. Proviene da Scio nel 1820 e si integra sollecitamente con il ceto dirigente livornese Matteo Giorgio Maurogodato, capostitipite del ramo più importan- te di quel clan greco già presente nella città toscana dal 1816 con un espo- nente di minore rilievo, Demetrio. Il successo economico e l’ascesa sociale di Matteo e dei suoi discendenti sono raccontati da Massimo Sanacore, che sot- 8 Paolo Castignoli tolinea l’intreccio tra gli affari commerciali e finanziari di Matteo, pervenuto ai vertici della Banca Toscana di Credito e della Banca Generale a Roma, dopo aver rivestito la prestigiosa carica di presidente della Camera di Commercio labronica. Il palazzo sugli scali D’Azeglio edificato nel 1857 pone il suggello alla fortunata ascesa della famiglia greca. Sarà il nipote omonimo, Matteo, che del nonno aveva preso il nome ma non l’avvedutezza, a subire il tracollo finanziario delle imprese industriali in cui si era avventurato. L’eclisse dei Mau- rogordato si consuma proprio nel clima di febbrile speculazione e di continua espansione del raggio d’azione del capitalismo industriale livornese ben oltre i confini cittadini. Eletto alla Camera dei deputati nel 1890, Matteo nel giro di poche settimane vede fallire la Società per la raffineria degli zuccheri di Ancona, nella quale aveva coinvolto numerosi investitori livornesi. Sanacore integra il saggio con foto dei vari componenti della famiglia e della cappella funeraria nel cimitero greco-ortodosso. A differenza dei Maurogordato, che provengono da Scio, gli Ulacacci - un esponente dei quali, Niccola, è presentato nel saggio che segue - fanno parte del gruppo di greci mainoti riparati in Corsica nel 1675. Ambedue le famiglie giungono a Livorno nel primo Ottocento. Laura Dinelli introduce il suo lavo- ro con notizie sul padre, Giovanni, chiamato a Livorno dalla comunità greco- unita per affiancare l’archimandrita Doxarà, alla cui morte, nel 1830, suben- trerà nel ministero sacerdotale. Figura di alto profilo morale, Niccola è “amico delle arti”, buon pittore e incisore, esperto della lingua e della letteratura greca, attivo in tre diverse società filodrammatiche e come tale “maestro di decla- mazione”. L’autrice ne ricostruisce attentamente le frequentazioni artistiche - Pietro Avoscani, Annibale Gatti, Ferdinando Magagnini, Temistocle Guerraz- zi ed altri – ne evoca la passione civile, che lo segnala quale profondo cono- scitore della storia cittadina. Una passione che lo portò a battersi nel maggio del 1849 per la difesa di Livorno e per la causa dell’Unità d’Italia. Ampio lo spettro delle fonti consultate e l’apparato iconografico che correda il saggio. Al nucleo di saggi ottocenteschi che abbiamo presentato ne fanno seguito altri riferiti ad epoche e tematiche diverse. Sono ambientati nel Seicento, secolo del definitivo decollo della Livorno dei Medici, i contributi su temi connessi all’ampliamento della città e alla esalta- zione del ruolo di Cosimo III nelle fortune della piazza mercantile labronica. I lavori idraulici nell’addizione seicentesca della Venezia Nuova costitui- scono un interessante banco di verifica della efficienza della complessa mac- china amministrativa che soprintendeva alla fabbrica di Livorno. Marcella Previti mette in evidenza i contrasti tra il sottoprovveditore alle Fortezze, Pan- dolfo Tidi, e il provveditore della Dogana, Giovanni Cerretani, il cui ruolo di supervisore di ogni spesa attinente alla fabbrica di Livorno viene confermato dal Granduca. Intorno alla metà del Seicento erano ripresi i lavori per l’edifi- cazione della Venezia Nuova, il cui fosso principale - il primo tratto del Cana- le dei Navicelli, oggi coincidente con il viale Caprera - era oggetto di manu- tenzione straordinaria. Il Cerretani presenta nel marzo 1655 una pianta di
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