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Vocabolario sardo-italiano e italiano-sardo PDF

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La Italia, terra di glorie e di sventure quanto a umano pensiero è dato immaginare, presenta tra le altre nazioni varietà stragrande di Dialetti. Qua Fenicj, Egizj, Tirreni, Iberi, Umbri, Greci, Cartaginesi, Galli che posero stanza nelle nostre contrade, recandovi ciascuno la sua lingua : qua roma, che uscita dalla cerchia de' sette colli impone colle armi alla Italia il dialetto sorto nel Lazio, e arricchito dai dialetti delle sog- giogate province, a Lingua Nazionale il leva di governo, foro, tribuna, libri: qua nello smembramento dell' impero Visigoti, Tedeschi, Longobardi, Franchi, tutti di orribili favelle. Tra tanto avvicendarsi di padroni il Popolo Italiano non serbò di suo che i Dialetti, elemento indestruttibile presso ogni nazione , onde poi venne la lingua che 1' Alighieri scrisse e le Repubbliche italiane parlarono. Tra le otto famiglie di dialetti che originarono la Ungua italiana , havvene due che alla nostra Isola si appartengono, la Sarda e la Stenla, parlata la prima nel- le parti meridionali e centrali, la seconda nelle parti settentrionali. La Sarda che ora poniamo fra i dialetti d' Italia, fu un d\ la lingua dell' Isola. Pisani e Genovesi come intaccarono il nazionale..governo , ci guastaron pure la unità di lingua: i quattrocento anni poi del goverao di Spagna, poco mancò, che non ce la rapissero afl;itto in uno alla libertà ed alle sostanze . E molto invero la bruttarono nelle parti meridionali da formarne quasi un distinto dialetto: ma nel Centro ove estollesi il Monte Acuto, e il Monte Rasu , e biondeggiano le ferlili jìianure del Cioccano e della Planargia, pura essa serbasi fin nell' ultimo contadinello. Il dialetto sardo quindi rimase distinto in due gruppi, il meridionale parlato in Cagliari, Iglesias, Tortoh, Oristano , in quanti insomma vivono da Spartivento al Beivi; il centrale parlato in Logudoro da Gennargenlu fino a Limbara, cui aggiun- giamo il settentrionale, che bencliè estraneo all' Is«)la , nostro tuttavia il diciamo perchè parlato da' fratelli di Sassari e Gallura. Chi di questi tre dialetti abbia conoscenza può bene intendere da un capo all'altro la favella del nostro Popolo, tranne in Alghero ove parlasi Catalano; né le varietà che osservansi in quelli che parlano lo stesso dialetto, possono recargli difficoltà, d' altro non essendo d' ordinario che di pronuncia. Raccogliere in un Dizionario questi tre dialetti, darne la corrispondente parola nella lingua Italiana, e d' ogni parola italiana darne la corrispondente nei tre dialetti, gli è il lavoro, , vili cui da liv lustri suda il iioslro linguista Gio. Spano, già professore di Lingue Orientali, animato e spinto a ciò dal desiderio di recar giovamento alla patria, e dalle esortazioni di celebri linguisti d'Italia e di Germania, che bene il conobbero da ciò dalla Grammatica Sarda Nazionale per lui pubblicata nel 18^0. Egli è già gran tempo cbe a ciò pose animo il sacerd. Vincenzo Porru, che pri- mo diede un Dizionario de' nostri dialetti. Ma si restrinse al solo dialetto meridio- nale, né di questo pur diede l'Italiano Sardo: mentre il nostro presenta i tre dia- letti di Sardegna in Lingua Italiana, e la Lingua Italiana ne' tre dialetti. V'ha di più nel nostro per li stessi meridionali, che molte parole intralasciate dal Porru vi si troveranno, e di altre meglio schiarile e più esatte le rispondenze nella comu- ne lingua. Non che ai sardi tutti è ornai indispensabile tale Dizionario per li ordini mutali neir amministrativo e giudiziario secondo il sistema dei dibattimenti ; ma vie più ai Continentali dello Stalo che vengono neir Isola o in qualità d' Intendenti, o giudici militari. Nò solo quanto al governo dell'Isola, ma quanto al commercio varrà d' assai tal Dizionario a dileguar le diflicollà che incontrano li stranieri, e r Italiani stessi, specialmente nell'interno. Sopra ciò ajuterà li studiosi tutti nell'ac- quisto della comune lingua Italiana, al cui dilatarsi rcslringesi nella stessa ragione la necessità dei dialetti, preparando quel dì che essi vivranno solo nei Dizionarii, non nelle labbra del Popolo Italiano , che dall' Alpi all' Etna e Spartivento par- lerà in famiglia e in consiglio la hngua italiana. Poche parole intorno al metodo che terrassi in tale lavoro basteranno anche a farne vie più apprezzare V importanza. Seguendo 1' esempio del Dizionario Casti- gliano dell'Accademia Spagnuola pubblicato in Madrid nel 1726 per tutti i dialetti di Spagna, e il divisamente del Chiarissimo Cherubini per lutti i dialetti d'Italia, il nostro Dizionario abbraccicrà in un solo i tre dialetti dell' Isola Meridionale Centrale o Logudorese, e Setlentrionale, facendo seguire ad ogni parola la corri- spondente nella lingua italiana: si allegheranno esempi per la pratica , e si farà conoscere a qual altra parola di lingue straniere , e massime di quelle che diconsi madri, possa riferirsi. A non ingrossare di troppo il libro, essendo no- stro intendimento di renderlo portatile , userassi siffatto modo pel dialetto Sardo del Logudoro : 'sugli altri basterà che diasi il corrispondente nella lingua ita- liana e nel dialetto Logudoresc: della lingua italiana poi darassi il corrispondente nei tre dialetti. Quasi ad esercizio di lingua si daranno nel line i PROVERBJ SARDI raccolti dallo stesso autore, colla parafrasi italiana, sperando di giovare a un tempo agli studiosi e alla morale, per trovarsi raccolta in essi la popolare sapienza. Il SAGGIO che offriamo, con questo primo fascicolo, di un tale lavoro ci dispen- sa dal dire parola intorno all'autore: la utilità e il bisogno, che si ha di esso, faranno presso i nostri concittadini dell' Isola, e di oltremare, presso gì' Italiani tutti, e linguisiti più che qualunque discorso potessimo loro rivolgere.

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