Non è un libro tecnico ma raccomandazioni alla portata di chiunque, un misto tra un simposio alla macchinetta del caffè e dei racconti paradossali. Anche se non è un libro tecnico, alcuni esperti dovrebbero leggerlo, per sorridere o per rendersi conto, poiché loro hanno già fatto un gran bel lavoro, che il novanta per cento dei problemi di sicurezza IT che rimangono in azienda è legato al fattore umano. Questa breve analisi nasce da una rielaborazione di centinaia di mail, raccomandazioni e formazione che negli anni ho ripetutamente inviato a colleghi e collaboratori che tendevano a trascurare la sicurezza informatica o a viverla come una necessaria scocciatura. Nel frattempo i problemi di sicurezza nel mondo IT sono aumentati in misura esponenziale e la trascuratezza è spesso rimasta lo spirito guida dell’utilizzatore medio dei sistemi informativi, sia a casa sia in azienda. Ho affrontato la maggior parte degli aspetti dal lato dell’utente finale, utilizzando dove possibile un approccio narrativo poiché mi sembra il più indicato per fare un tipo di divulgazione semplice e sufficientemente efficace. Da un punto di vista professionale, invece, non nascondo una certa preoccupazione per come la sicurezza informatica è interpretata da alcune aziende. Termino questa premessa con una battuta che gira da anni tra gli addetti informatici: “La maggior parte dei problemi di un computer solitamente gli sta seduto davanti”. Con questa battuta s’intende rendere evidente l’importanza del fattore umano nella gestione dei sistemi informatici e della sicurezza e di come questo fattore rappresenta sempre più spesso l’anello debole della catena nel mondo della sicurezza IT.
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