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Un'introduzione alla Geometria Differenziale di curve e superfici PDF

300 Pages·2017·2.02 MB·Italian
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Universita` del Salento Dipartimento di Matematica e Fisica “Ennio de Giorgi” Domenico Perrone Un’introduzione alla Geometria Differenziale di curve e superfici Quaderno 2/2017 ————­�­� Universit`a del Salento - Coordinamento SIBA 978-88-8305-132-6 ii Dedicato al mio nipotino Davide Indice Prefazione v Capitolo 1. Calcolo differenziale nello spazio euclideo 1 1.1. Curve parametrizzate regolari 1 1.2. Lunghezza di un arco di curva e ascissa curvilinea 7 1.3. Campi vettoriali e derivazione nello spazio euclideo 11 1.4. Il differenziale (di un’isometria) 18 1.5. Orientazione e prodotto vettoriale 25 1.6. Campi vettoriali lungo curve 28 Capitolo 2. Geometria differenziale delle curve di R3 35 2.1. Apparato di Frenet 35 2.2. Apparato di Frenet per curve a velocit`a arbitraria 44 2.3. Curvatura (con segno) di curve piane 47 2.4. Eliche circolari 52 2.5. Eliche cilindriche 55 2.6. Il campo vettoriale di Darboux 63 2.7. Il teorema fondamentale sulle curve 66 2.8. Curve magnetiche 75 2.9. Curve magnetiche di Killing 81 Capitolo 3. Superfici regolari di R3 87 3.1. Definizione, osservazioni ed esempi 87 3.2. Superfici quadriche 97 3.3. Funzioni differenziabili su superfici 106 3.4. Curve su una superficie 110 3.5. Piano tangente a una superficie 113 3.6. Differenziale e derivata direzionale 116 3.7. Prima forma fondamentale 120 3.8. Area 125 3.9. Superfici orientabili 128 3.10. Struttura complessa e 2-forma d’area 133 Capitolo 4. Operatore forma e curvature di una superficie 139 4.1. L’operatore forma e la seconda forma fondamentale 139 4.2. I simboli di Christoffel 144 4.3. Curvature principali, di Gauss e media 146 4.4. Superfici minimali 154 iii iv 0. Indice 4.5. Curvatura normale 157 4.6. L’applicazione di Gauss 162 4.7. Approssimazione quadratica di una superficie 164 4.8. Qualche teorema globale sulle superfici 169 4.9. La pseudo-sfera di Beltrami 172 Capitolo 5. Geometria intrinseca delle superfici 177 5.1. Distanza intrinseca 177 5.2. Superfici isometriche 180 5.3. Superfici congruenti 191 5.4. Derivata covariante e curve geodetiche 194 5.5. La connessione di Levi-Civita delle superfici 202 5.6. Curvatura gaussiana e tensore di curvatura 204 5.7. Esempi di curve geodetiche 208 5.8. Geodetiche e curve minimali 218 5.9. Energia di una curva 224 5.10. Curve magnetiche su superfici orientabili 229 Capitolo 6. Geometria iperbolica 237 6.1. Domini riemanniani 237 6.2. Isometrie del semipiano di Poincar´e 242 6.3. Le geodetiche del semipiano di Poincar´e 248 6.4. La distanza nel semipiano di Poincar´e 252 6.5. L’iperboloide e il modello di Poincar´e nel disco 254 Capitolo 7. Il Teorema di Gauss-Bonnet 259 7.1. Il Teorema locale di Gauss-Bonnet 259 7.2. Il Teorema globale di Gauss-Bonnet 266 7.3. Applicazioni del Teorema di Gauss-Bonnet 271 Capitolo 8. Il Teorema di Lancret sulla sfera S3 275 8.1. Apparato di Frenet per curve di S3 275 8.2. Eliche generalizzate e Teorema di Lancret sulla sfera S3 278 8.3. Modelli di eliche sulla sfera S3 283 Bibliografia 287 Indice analitico 289 Prefazione Queste note riflettono, in una versione molto ampliata, gli argomenti del corso di Geometria III svolto negli ultimi cinque anni accademici presso il cor- so di Laurea in Matematica dell’Universit´a del Salento (Lecce). Lo scopo ´e quello di dare un’introduzione allo studio delle geometria differenziale classica delle curve e delle superfici dello spazio euclideo R3. Un importante ruolo, per meglio capire i concetti introdotti, ´e svolto dai numerosi esempi (ed esercizi) che sono stati scelti con particolare attenzione. Data la natura degli argomenti trattati, queste note sono adatte oltre che per gli studenti di Matematica anche per quelli di Fisica. Inoltre, alcuni argomenti potrebbero essere inseriti in un corso della Laurea Magistrale. Riguardo ai prerequisiti necessari per la com- prensione del contenuto di questo quaderno, si richiede una buona conoscenza dell’algebra lineare e dell’analisi reale a piu´ variabili, inoltre si richiedono le conoscenze di base della teoria delle equazioni differenziali ordinarie e della topologia generale. Il Capitolo 1 ´e dedicato ad alcuni aspetti del calcolo differenziale nello spazio euclideo R3. Nello studio della geometria differenziale delle curve di R3 (Capitolo 2) un ruolo fondamentale ´e svolto dal riferimento di Frenet e quindi dalle funzioni curvatura e torsione, tali funzioni determinano la “forma”della curva in R3. Nello stesso capitolo, un’attenzione particolare ´e rivolta, vista la loro importanza anche in Fisica e non solo (cf., ad esempio, [2]–[6]), alle eliche cilindriche (dette anche curve di Lancret) e alle curve magnetiche di R3. Nello studio delle superfici, si ´e cercato di enfatizzare in modo particolare le differenze tra geometria intrinseca e geometria estrinseca. Nel Capitolo 3 vengono introdotti gli strumenti e i concetti di base sulle superfici regolari, tra questi spicca, per importanza, la prima forma fondamentale la quale gioca un ruolo fondamentale per la geometria intrinseca di una superficie. Il Capitolo 4 ´e dedicato al concetto di curvatura su una superficie rego- lare. Nel caso di una curva γ(s), s ascissa curvilinea, la curvatura ´e definita come la lunghezza del vettore accelerazione γ¨(s). Nel caso di una superficie, la situazione ´e ovviamente piu´ articolata, basti pensare che una superficie pu´o curvarsi lungo piu´ direzioni (quelle che determinano il piano tangente) e in modo diverso. L’operatore forma, che ´e definito come la variazione del cam- po normale lungo le diverse direzioni del piano tangente, e quindi studia la variazione dello stesso piano tangente, ´e lo strumento tecnico che permette di definire le curvature per una superficie. v vi 0. Prefazione Nel Capitolo 5 studiamo principalmente proprieta´ e concetti di natura in- trinseca di una superficie regolare, ossia proprieta´ e concetti che dipendono soltanto dalla prima forma fondamentale e quindi sono invarianti per isome- trie. Ad esempio, sono concetti di natura intrinseca: la distanza intrinseca, la derivata covariante (di Levi-Civita), curve geodetiche e curvatura gaussiana (Teorema egregium di Gauss). Propriet´a che dipendono dall’operatore forma, ovvero dalla seconda forma fondamentale, e quindi dalla loro “forma”in R3, si dicono proprieta´ estrinseche. Il capitolo si chiude con una breve presentazione delle curve magnetiche su superfici regolari orientabili. Dal punto di vista dei sistemi dinamici, una geodetica corrisponde alla traiettoria di una particella che si muove senza l’azione di un campo magnetico. In questo contesto, le curve magnetiche generalizzano le curve geodetiche. Nel Capitolo 6 si introducono i domini riemanniani (D,g), dove D ´e un do- miniodiR2 eg´eunametricariemannianasuD,ovverounamatricesimmetrica definita positiva di ordine 2 i cui coefficienti sono funzioni differenziabili su D. Quindi, si studiano isometrie e geodetiche di modelli di geometria iperbolica come esempi di domini riemanniani. Nel Capitolo 7 diamo una presentazione del Teorema di Gauss-Bonnet nel caso delle superfici connesse compatte di R3. Il Teorema di Gauss-Bonnet, il piu´ elegante teorema di geometria differenziale globale, evidenzia un sorpren- dente legame tra due nozioni a priori molto distanti tra loro: la caratteristica di Eulero-Poicar´e (invariante topologico) e la curvatura gaussiana (invariante metrico). Nel Capitolo 8 viene data una presentazione “elementare”del Teorema di Lancret sulla sfera S3, come una estensione del classico Teorema di Lancret sulle curve (studiato nel Capitolo 2). Ulteriori approfondimenti, su quasi tutti gli argomenti trattati in questo quaderno, si possono trovare sui testi classici [9], [17], [20]. Per approfon- dimenti su curve magnetiche e curve di Lancret generalizzate si rinvia agli articoli riportati in bibliografia. Infine, per uno studio della geometria dif- ferenziale di curve e superfici con l’aiuto del programma di manipolazione simbolica Mathematica si consiglia [7]. Guagnano, 1 Luglio 2017 Domenico Perrone Dipartimento di Matematica e Fisica “E. de Giorgi” Universit´a del Salento, Lecce, Italy [email protected] CAPITOLO 1 Calcolo differenziale nello spazio euclideo In questo capitolo presentiamo alcuni concetti del calcolo differenziale nello spazio euclideo che ci saranno utili per i capitoli successivi. 1.1. Curve parametrizzate regolari Prima di iniziare con le curve parametrizzate, ricordiamo brevemente la definizione di funzione differenziabile e quella di spazio tangente a Rn. Sia A un aperto di Rn. Una funzione F : A Rn R, p = (x ,...,x ) F(p) = F(x ,...,x ), 1 n 1 n ⊆ −→ 7−→ si dice differenziabile di classe Ck se F ammette derivate parziali continue fino all’ordine k, e quindi si dice di classe C se `e di classe Ck per ogni k N. Sia ∞ ∈ F : A Rn Rm, p = (x ,...,x ) F(p) = F (p),...,F (p) , 1 n 1 m ⊆ −→ 7−→ una funzione a valori in Rn. Indichiamo con π la proiezione i (cid:0) (cid:1) π : Rn R, p = (x ,...,x ) π (p) = x . i 1 n i i −→ 7−→ La funzione F si dice differenziabile di classe Ck se lo sono le sue funzioni componenti F = π F : Rn R, x F (p) = π F(p), per ogni i = 1,...,m. i i i i ◦ −→ 7−→ ◦ Tuttavia, nel seguito con il termine “differenziabile” si intender`a sempre “dif- ferenziabile di classe C ”. ∞ Consideriamo Rn con la struttura naturale di spazio vettoriale reale eucli- ` deo. E noto che e = (1,0,...,0),e = (0,1,0,...,0),...,e = (0,...,0,1) 1 2 n `e la base(cid:8)canonica di Rn. Fissato p Rn, l’insieme (cid:9) ∈ p Rn = v = (p,v) : v Rn p { }× { ∈ } si indica con T Rn e si dice spazio dei vettori tangenti in p a Rn (o spazio p tangente in p a Rn). Ogni elemento v = (p,v) T Rn si dice vettore tangente p p in p a Rn o vettore applicato in p. T Rn ha un∈a struttura di spazio vettoriale p reale n-dimensionale rispetto alle seguenti operazioni: v +w := (p,v +w), λv := (p,λv). p p p La corrispondenza φ : T Rn Rn, v φ(v ) = v, `e un isomorfismo p p p −→ 7−→ tra spazi vettoriali (a volte un vettore tangente si identifica con la sua parte vettoriale). La base canonica di T Rn `e p 1 2 1. Calcolo differenziale nello spazio euclideo e = (p,e ),...,e = (p,e ) . 1p 1 np n (cid:8) (cid:9) Figura 1. Vettore tangente. T Rn `e anche uno spazio vettoriale euclideo rispetto al prodotto scalare: p v w := v w per ogni v ,w T Rn, p p p p p · · ∈ dove n v w = v w i i · i=1 X `e il prodotto scalare euclideo naturale di Rn. Si pone quindi v := v = n v2. k pk k k i=1 i Nel seguito con I indicheremo sempre, salvo diversa indicazione, un intervallo pP aperto di R. Definizione 1.1. Una curva differenziabile parametrizzata di Rn `e un’ap- plicazione differenziabile α : I Rn, t α(t) = x (t),...,x (t) . 1 n → 7→ Quindi, la curva α(t) `e differenziabile se e(cid:0)solo se le sue f(cid:1)unzioni componenti x (t),...,x (t) sono differenziabili. La variabile t si dice parametro e il sottoin- 1 n sieme α(I) si dice sostegno della curva. Se il sostegno α(I) `e contenuto in un piano, allora α si dice curva piana. Nel caso di R3, le coordinate verranno indicate anche con (x,y,z). Definizione 1.2. Sia α : I Rn, t α(t), una curva differenziabile → 7→ parametrizzata. Il vettore velocita` di α in α(t ) `e il vettore α˙(t ) che ha come 0 0 componenti le derivate delle componenti di α calcolate in t : 0 α˙(t ) = n x (t )(e ) = (x (t ),...,x (t )) T Rn. 0 i=1 ′i 0 i α(t0) ′1 0 ′n 0 α(t0) ∈ α(t0) Si noti che, a voPlte, il vettore tangente α˙(t ) verr`a indicato anche con la n-pla 0 (x (t ),...,x (t )) omettendo il punto di applicazione α(t ). ′1 0 ′n 0 0 Definizione 1.3. Una curva parametrizzata differenziabile α : I Rn si → dice regolare se il vettore velocita` α˙(t) `e non nullo per ogni t I. ∈

Description:
Nello studio della geometria differenziale delle curve di R3. (Capitolo rema di esistenza e unicit`a delle geodetiche, esiste un'unica geodetica γ(s),.
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