Anna Cecchini In queste pagine vivono storie … U è nata a Cattolica nel 1954, Storie che mettono in luce quegli aspetti trascurati dai testi di n dove tuttora vive. È insegnante ricerca storica, storie che hanno a che fare con i sentimenti e a di scuola d’infanzia. le emozioni, che accompagnano il corso di un’esistenza, met- fi Appassionata di cultura della tendo in moto la vita interiore di ogni narratore e lettore. Voci n memoria, da parecchi anni di memoria che raccontano aspetti del passato e del presente di e prende parte a corsi, convegni s una collettività; vicende personali che si intrecciano ed istoria- t e seminari formativi dedicati a r no la società del “Granaio dei Malatesta”. Racconti che dicono a questa specifica tematica. Nel 2007 si è diplomata presso la di chi li narra, che raffigurano scene familiari, sociali, storiche. su Scuola Biennale di Formazio- Racconti che ci permettono di riscoprire il senso della storia at- S ne in Metodologie Autobiogra- traverso i discorsi di chi l’ha vissuta, rendendola più singolare, a fiche della Libera Università più vicina, più interessante. Ricordi lontani legati ai luoghi, alla n dell’Autobiografia di Anghiari frazione in cui si è nati o cresciuti: rapporti che si tessono, che si G e presso la stessa, nel 2008, ha nutrono dei valori del quotidiano, come la fatica, l’amore, il di- i frequentato il percorso avanza- o vertimento. Persone che insieme si sono ritrovate a condividere to di approfondimento Agorà, v svolte epocali della storia recente, a soffrire gli orrori della guer- a conseguendo il titolo di esperto ra, le trasformazioni economiche, politiche … il passaggio dalla n in pratiche biografiche territo- n società rurale a quella industriale, il cambiamento… ieri e oggi. riali. È componente del grup- i po di raccordo sulla memoria Memorie che fremono dentro, con gli altri … che vivono ne- della Provincia di Rimini, per gli altri come parte integrante dell’essere uomini, che prendono la tutela e la valorizzazione di forma e la trovano nei tanti narratori che hanno aperto la “porta iniziative riferite alle fonti orali del cuore”; memorie che hanno volti diventati pura pulsazione del nostro territorio. di quel tempo, fili tra passato e presente. Conduce laboratori di scrittura Io “le sento” queste storie, fanno eco i detti e li raffronto con autobiografica finalizzati alla le mie esperienze, interrogandomi. Mi rendo conto del valore conoscenza di sé ed al recupe- formativo dei miei principi, ritrovo connessioni, tracce, rimandi, ro della memoria individuale e storia dopo storia. E dico grazie ai memori, ai biografi, ai cittadi- collettiva. Si occupa di proget- ni tutti di San Giovanni in Marignano. ti mirati alla ricerca di storie, fatti, avvenimenti per enti ed associazioni. Queste storie vanno riconsegnate alla collettività affinché vivano In campo scolastico, ha curato e parlino alle nuove generazioni, a memoria del ‘900. progetti formativi d’intesa con il territorio, per la valorizzazione delle appartenenze e la tutela dell’identità locale, da cui sono nate le seguenti pubblicazioni: 2003 A scuola di farfalle 2005 L’abbecedario dei pensieri 2006 Il valzer in discesa d Ai 2007 Mio caro Singian n n 2009 Quaderni di scuola a (di prossima uscita) C e c c h in i Foto di copertina di Rosita Nicoletti TESTIMONIANZE ED IDENTITÀ LOCALI Siamo grati ad Anna Maria Migani e Mariarosa Vanni, che con opera di “gancio” hanno raccordato i fili del progetto sul territorio, sostenendolo in ogni fase della ricerca. Finito di stampare Maggio 2009 Tipo-Litografia “La Grafica” - Cattolica Tutti i diritti sono riservati Una fi nestra su San Giovanni Riconoscenza e gratitudine va alla Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari, primo luogo di competenza della mia formazione sulle pratiche biografiche territoriali, da cui, con passione e consapevolezza ho attinto i presupposti di questo lavoro. Anna Cecchini Promozione ed organizzazione Associazione Pro Loco San Giovanni in Marignano Ideazione, progettazione e cura Anna Cecchini Patrocinio e contributo Comune di San Giovanni in Marignano Provincia di Rimini Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari Le fotografie provengono: Archivio Storico Biblioteca Comunale San Giovanni in Marignano. Archivio Fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica. Laboratorio Fotografico Leardini – San Giovanni in Marignano Collezioni private di cittadini diversi Pubblicazione unico sponsor Indice La nostra storia 10 Claudia Montanari Valori congiunti 11 Fausto Caldari La Pro Loco di San Giovanni in Marignano 12 e l’Istituzione “La Porta della Valconca” per la tutela delle tradizioni, la salvaguardia della memoria collettiva e della identità condivisa. Mauro Landi e Daniele Morelli Sulle soglie della memoria e della storia 14 Tiziana Mattioli A più voci 19 Anna Cecchini Bibliografia 22 La streda cl’è la streda la n’è mai la stesa streda 23 Il Gruppo di Ricerca Pensieri ed emozioni dei biografi volontari 24 Voci di memoria 27 Le Storie: 1. Il Paese 31 I luoghi, le genti, l’incontro 2. La Quotidianità 129 3. Le Frazioni, Le Borgate, I Ghetti 173 … tra “ferracci”, artigiani ed agricoltura 4. La Vita Contadina 227 La famiglia patriarcale, “la filosofia”, la mezzadria 5. Le Donne 299 Il lavoro, l’amore e il matrimonio 6. I Bambini erano Dappertutto 319 7. Gli Svaghi e i Divertimenti 333 8. Il Fascismo e gli Orrori della Guerra 353 9. ll Dopoguerra, la Trasformazione, il Cambiamento 405 10. Oggigiorno 449 Una voce significa questo: c’è una persona viva, gola, torace, sentimenti, che spinge nell’aria questa voce diversa da tutte le altre voci. I. Calvino, Un re in ascolto La nostra storia La memoria è un tema difficile da affrontare, sospeso tra passato e presente, tra nostalgia del ricordo e timore dell’oblio. L’importanza di questo libro va pertanto ricercata nel fatto che ci aiuta a ricor- dare, ci accompagna in un viaggio attraverso il nostro passato e fa riemergere la nostra essenza e la nostra identità che si sono plasmate anche grazie alle persone che ci hanno preceduto, alle esperienze vissute, agli incontri fatti. In un tempo in cui è estremamente difficile avere una propria identità ed, ancora di più, sentirsi davvero parte di qualcosa, immersi in una realtà che ci bombarda di stimoli e richieste sempre differenti, ricordare motiva il nostro essere, con- ferisce senso alla nostra esistenza. La memoria è quell’esile filo interiore che ci mantiene legati al nostro passato, quello individuale, quello familiare, quello della società del paese di appartenenza, che trattiene le nostre radici comuni e che ci rende tutti figli della nostra comunità indipendentemente dal percorso di vita che ciascuno di noi, per scelta o fatalità si è trovato a percorrere. L’unica maniera per recuperare la nostra memoria è ascoltare, capire ed imparare da chi ci ha preceduto. Questo libro racconta il nostro passato, entra nella nostra storia e lo fa passando per la porta principale, interrogando i protagonisti, coloro che questa storia l’han- no davvero vissuta. Scrivere di sé, raccontarsi, ricordare è spesso difficile e può essere doloroso: fa emergere ciò che siamo stati e non siamo più, fa rivivere “i bei tempi andati”, ma è fondamentale, perché avvicina gli anziani ad ognuno di noi, conferendo loro il valore, l’autorità e il rispetto di veri depositari del nostro bagaglio storico cultura- le. Il potere del racconto è quello di avvicinare due mondi, due esperienze appa- rentemente agli antipodi intessendo una trama che intreccia tutte le esperienze, tutte le persone, tutte le storie e le riunisce in un punto comune, da cui partiamo e a cui inevitabilmente torniamo: il nostro passato. Ricordare per non dimenticare, per plasmare la nostra identità, ricordare per vivere, al di là del tempo. Per questo, grazie veramente a tutti coloro che hanno dato vita a queste pagine: l’Autrice, i testimoni, i volontari che hanno raccolto tanti ricordi e all’associa- zione Pro Loco di San Giovanni in Marignano che ha animato sin dall’inizio questo progetto. Claudia Montanari Vice Sindaco e Assessore alla Cultura del Comune di San Giovanni in Marignano 8 Valori congiunti Quando l’Arch. Landi e la sig.ra Anna Cecchini, alcuni mesi fa, ci hanno presen- tato questo progetto mirato alla riscoperta ed alla valorizzazione della storia lo- cale del territorio marignanese, abbiamo aderito con piacere perché consapevoli del valore aggiunto che l’opera rappresenta al bene comune di questi luoghi. “Una finestra su San Giovanni … ” è la storia di un paese radunata intorno alle voci locali tra passato e presente, dove radici e vicende si intrecciano per dare al ricordo uno spessore comunitario. Il nostro istituto non poteva rimanere insensi- bile a tutto questo, di fronte ad una mobilitazione collettiva volta a narrare la sto- ria dei luoghi e delle genti di San Giovanni in Marignano per fissare la memoria del 900’. Ricordi lontani nel tempo che ci offrono sensazioni particolari e ci fan- no rivivere episodi dimenticati. Rivediamo personaggi orgogliosi e forti nelle loro convinzioni e nei loro ideali, che con i loro comportamenti hanno caratterizzato un’epoca, hanno promosso nuove idee, nuovi progetti, favorendo trasformazioni economiche e sociali importanti, dove le svolte epocali della storia più o meno recente hanno determinato nuovi valori, nuove esperienze, nuove priorità. Il differente modo di vivere, la capacità di confrontarsi, la volontà di cambiamen- to ha rappresentato il filo conduttore di un’epoca che ha portato ad un progressi- vo sviluppo dei borghi e del paese. Leggendo questo testo, ognuno è portato a ripensare alla vita passata, a rivivere episodi, a rivedere cose, volti e luoghi familiari; la fotografia di un paese che rinasce tra passato e presente, interrogandosi. Ringrazio i protagonisti di quest’opera: un lavoro collettivo cresciuto gradual- mente fino a diventare uno spaccato di vita a cui, ogni intervistato offre un pro- prio contributo ed una propria interpretazione, con una visione personale, più o meno semplice, spontanea e partecipata. Sottolineo con orgoglio che le origini della BCC di Gradara sono riferibili anche a quell’ambiente, a quelle circostanze e forse ad alcuni dei personaggi citati. Proprio da quelle situazioni, da quell’ambientazione sono maturate le condizioni morali e sociali che hanno determinato la nascita, la crescita e lo sviluppo della BCC di Gradara. Una Banca impegnata nella promozione ed incentivazione economica della propria zona di competenza, molto sensibile nel favorire la cre- scita sociale e culturale della propria comunità. Una Banca concretamente radicata sul proprio territorio che continua a fare della mutualità e della promozione sociale una delle ragioni essenziali del suo essere. Una pubblicazione particolarmente significativa ed attuale perché riscoprendo le radici, i valori e le tradizioni della comunità di San Giovanni, si riscoprono intatti anche i valori della BCC di Gradara. Fausto Caldari Presidente della Banca di Credito Cooperativo di Gradara 9 La Pro Loco di San Giovanni in Marignano e l’Istituzione “La Porta della Valconca” per la tutela delle tradizioni, la sal- vaguardia della memoria collettiva e della identità condivisa. Sono passati quasi tre anni, da quando il direttivo della nostra associazione con l’appoggio della Istituzione “La Porta della Valconca”, ha deliberato l’avvio di questo ambizioso viaggio, alla ricerca della nostra memoria comune. Un lungo periodo che, visti i risultati, non è passato infruttuosamente. La nostra prima esperienza in questo settore, pensiamo di poter affermare, ha prodotto un’impor- tante opera editoriale. Questa raccolta è un viaggio all’interno della nostra storia, che si apre a molteplici usi e riflessioni: i vecchi sono depositari di saggezza ed esperienza, che deve essere trasmessa alle giovani generazioni. Leggendo queste storie, pensiamo che si riescano a capire delle cose che prima si intuivano solo confusamente, qualcosa su di noi, su come siamo e come vorremmo essere. Det- to in termini elementari, crediamo che si tratti di essere capaci di decider cosa, del mondo vecchio, vogliamo portare fino al mondo nuovo. I legami che non vogliamo spezzare, le radici che non vogliamo perdere, le parole che vorremmo ancora pronunciare e le idee che non vogliamo smettere di pensare. Le persone scompaiono. Il potere ricostruttivo della memoria, però, ci permette di traman- dare il carattere, i modi, il dolore, le risate, il calore di queste persone e allo stesso tempo di capire e “rivivere” l’ambiente, anche fisico, che li circondava. E’ una magia. Per fortuna, San Giovanni, ha ben conservato le architetture del passato e, ancora oggi, pur nella mutazione degli anni, permette di affermare: questo è il mio paese, questo è il luogo dove sono nato e cresciuto, oppure, di meglio comprendere le persone, i luoghi e le tradizioni di questa parte di valle, che sono esemplificativi, anche degli ambiti circostanti. E pensare che solo poche generazioni ci legano ai primi anni del ‘900 quando tutti parlavano in dialetto, le cose ed il mondo circostante erano nominati in dia- letto, i più fortunati incontravano la lingua italiana solo alla scuola elementare…! Di stanza da bagno non se ne parlava, semplicemente perché lussi del genere non esistevano, si usavano i “vasi da notte” quando non si poteva raggiungere la campagna … La vita era povera, aveva i suoi valori e le sue qualità, ma anche una sua gravità, era faticoso vivere! La società era patriarcale, ispirata a una certa “durezza”, le sue leggi erano rispettate, con le buone o le cattive maniere, anche se a noi oggi possono apparire, in parte, feroci. Ogni cosa, anche la più piccola, aveva un suo significato, un suo spazio di importanza. Una volta, la memoria visiva di un individuo, era limitata al patrimonio delle sue esperienze dirette e a un ridotto repertorio di immagini riflesse della cultura. Oggi, al contrario, sia- mo bombardati da una tale quantità di immagini, da non saper più distinguere l’esperienza diretta da ciò che abbiamo visto per pochi secondi alla televisione. Mettere in salvo ciò che ci è caro è un gesto difficile, perché non significa, mai, metterlo in salvo dalla mutazione, ma sempre nella mutazione. 10
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