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Un probabile rappresentante della famiglia Haloceratidae Waren & Bouchet, 1991 nel Pliocene emiliano PDF

4 Pages·1998·1.9 MB·Italian
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BollettinoMalacologico,Roma,34(1-4):23-26,[1998)1999-SocietàItalianadiMalacologia Un probabile rappresentante della famiglia Haloceratidae Warén & Bouchet, 1991 nel Pliocene emiliano & Luca Bertolaso Stefano Palazzi KEY WORDS! Paleontology,Mollusca,Gastropoda,Haloceratidae,Pliocene,EmiliaRomagna,Italy. ABSTRACT A newfossilspecies,Halocerascontrihidis, isheredescribed. It hasbeencollected in thePlioceneepibathialclay bedsofEmilia(NW Italy). Itsattri- butiontothegenusHalocerasDali, 1889issomewhattemptativeinreasonofahighernumberofspiralthreadsonprotoconchII. RIASSUNTO Ricerche sulla malacofauna pliocenica dei depositi pelitico-argillosi epibatiali dellEmilia (Italia NO) hanno permesso agli autori di rinvenire 7 esemplaridi unanuovaspecieche,dopoaccuraticonfronti,èstatatentativamenteattribuitaalgenereHalocerasDall, 1889, nonostanteladifferenza datadalmaggiornumerodifilettispiralisullaprotoconcali. LUCA BERTOLASO-ViaManzotti 35 -42015Correggio(RE) STEFANOPALAZZI-ViaPrampolini 172/2-41100Modena INTRODUZIONE Teleoconca troco-rissoiforme, con 3,1 giri convessi, angolati La famiglia Haloceratidae è stata recentemente istituita per un al quarto superiore, alta4,5 mm e larga 3,5 mm. gruppopoco notodi molluschi di profondità, lacui raritàè forse Ornamentazione cancellata, con maglie rettangolati allun- dovuta alla necessità di speciali condizioni trofiche ed edafiche. gate in senso spirale alla cui intersezione sono presenti spine Le caratteristiche anatomiche, pur con la presenza di caratteri ottuse. Coste assiali evidenti, tispettivamente in numero di 13, arcaici, avvicinano la famiglia ai Capulidae e ai rappresentanti 12, 15 per giro, debolmente flessuose e prosocline nella fascia meno modificati dei Tonnoidea. Per i due generi ad essa attri- suturale, rettilinee o leggermente opistocline adapicalmente. buiti, Haloceras Dall, 1889 e Zygoceras Warén & Bouchet,1991, Cordoni spirali principali rilevati, 2 sui primi giri e 3 sull’ulti- non sono conosciuti ritrovamenti fossili (Warén & Bouchet, mo, ai quali si accompagna una scultura spirale secondariacosti- 1991). In questo articolo descriveremo alcuni esemplari prove- tuita da deboli cordoncini sulla rampa suturale e filetti inter- nienti dalle argille pelitiche epibatiali del Piacenziano emiliano cotdonali che, pur presenti fin dal primo giro, divengono cospi- che, nonostante alcune diffetenze nell’otnamentazione della pro- cui solo sull’ultimo. Un quarto e meno rilevato cordone spirale toconca 11, ci sembra possano essere attribuiti al primo dei due principale, sul quale si arrestano le coste assiali, delimita supe- generi citati. riormente la base, discretamente declive e ornata da 8-9 cordon- cini spirali variamente rilevati, il più interno dei quali borda Haloceras contrihulis n. sp. una fascia liscia leggermente rialzata che contorna il profondo Descrizionedell’ olotlpo ombelico. Peristoma ovoidale, ristretto anteriormente da una Protoconca multispirale di pocopiùdi 2 giri per un diametro di svasatura; labbro esterno incompleto ma, ptesumibilmente, 725 mm; distinta in protoconca I e II (fig.1-4). Protoconca I semplice; labbro interno sottile e rettilineo, leggermente riflesso (ossetvata al microscopio ottico) a nucleo granuloso, con una sull’ombelico. estensione di 0,45 di giro e superficie coperta di granuli allinea- m ti senso spirale solo in zona abapicale. Protoconca II molto Variabilità complessa: inizialmente presenta, in zona abapicale, 3-4 cordon- Nei nostri esemplari il diametro dellaprotoconcavaria tra 650 e cini spirali a prosecuzione di quelli granulosi della protoconca I; 725 mm, i filetti spirali della protoconca II si possono presenta- gradualmente si aggiungono altri cordoncini in senso adabapi- re in numero da 7 a 10 e, inoltre, l’ornamentazione finale, zigri- cale fino a essere presenti sull’inteta superficie in numero com- nata, può variare la sua estensione: ad esempio in un esemplare plessivo di 7. Irregolari allineamenti di granuli appaiono dap- di Monticelli essaè ptesente per un piccolo tratto unicamente in prima perpendicolari al solo cordoncino sottosuturale; nell’ulti- zona suturale. mo quarto di gito ticoprono poi tutta la superficie creando una Assetto conchigliare più o meno depresso. Caratreri orna- caratteristica zigrinatura datadall’intersezionedegli allineamen- mentali piuttosto variabili: si presentano esemplari con poche ti variamente orientati. Al tetmine della protoconca II i cordon- coste assiali e con scultura spirale obsoleta, ma sempre corri- cini spirali scompaiono, mentre la zigrinatura arriva fino al lab- spondente ai caratteri della specie, ed esemplari in cui i filetti bro prosoclino della conchiglia larvale, che segna, con netto spitali secondari eguagliano i primari (vedi fìgg. 6-7). Non pos- distacco, l’inizio della teleoconca. sediamo tutti i termini di transizione tra i due estremi, maque- >23< LucaBertolaso&StefanoPalazzi Figure 1-5. Haloceras contribuiti n. sp.. Cava di Campore, Salsomaggiore Terme (PR) (Pliocene). 1-2. Olotipo, altezza 4,5 mm. 3-4. Olotipo, larghezza 3,35 mm. 5. Particolaredellaprotoconcadi unesemplaregiovanile.Lineadiscala200pm. >24< Halocerascontribulìsn.sp. Figure6-9.Halocerascontribulisn.sp..CavadiCampore,SalsomaggioreTerme(PR)(Pliocene). 6-7. Pararipo,altezza4,()5 mm. 8-9. Paratipo,larghezza3,35 mm. >25< LucaBertolaso&StefanoPalazzi sto ci sembra imputabile al limitatto numero di esemplari in flua anche per quanto scritto da WARÉN & BouCHET (1991: nostropossesso ed al loro differente stadiodi sviluppo. 152) relativamente alla ipotetica possibilità di reperire rappre- sentanti della famiglia con protoconca diversa, di tipo paucispi- rale. Ladifferenza sopra evidenziatapuò quindi portare, a nostro ORIGINE DEL NOME credere, solo a un ampliamento concettuale circa la morfologia Dal latinocontrtbulis appartenente allastessa tribù. protoconcaledei taxa coinvolti. : MATERIALE ESAMINATO RINGRAZIAMENTI Cava di Campore (locus typicus). Comune di Salsomaggiore Ter- Desideriamo ringraziare il Dipartimento di Scienze della Terra me (Parma), Pliocene (Piacenziano): 4 esemplari, tutti con pro- dell’Università di Milano e il tecnico Agostino Rizzi per le foto toconcaconservata). al microscopio elettronico a scansione nonché il sig. Enrico Bor- Cava di Rio della Moja, Monticelli, Comune di Quattro Castella ghi per le altre gentilmente realizzate. (Reggio Emilia), Pliocene (Piacenziano): 3 esemplari incompleri di cui 2 con protoconcaconservata. BIBLIOGRAFIA COLLOCAZIONE DEI TIPI Olotipo depositato presso il Laboratorio di Malacologia dell’U- Bouchet P. & Warén a., 1993. Revision ofthe northeast atlantic niversitàdi Bologna(fìgg. 1-4). bathyal and abyssal Mesogastropoda. Boll. Malacologico, Suppl. Paratipo illustrato in coll. Bertolaso, Correggio (RE), (figg. 6-9). 3,Milano, 577-840. Unparatipo di Campore in coll. Palazzi, Modena. Marasti R. &Raffi S., 1977. Osservazioni sullamalacofaunadel Pia- Altri paratipi in coll. Bertolaso, Correggio(RE). cenziano di Quattro Castella (Reggio Emilia). Atti Soc. ital. Sci. nat. Milano, 118(2): 226-234. DISCUSSIONE Raffi S. & Taviani m., 1983. Sansonia italica n. sp.: first evidence of Nonostante alcune caratteristiche dell’ornamentazione possano Jousseaume,1892, from Mediterranean Pliocene. Par- generare dubbi sulla correttezza della collocazione in Haloceras ma, 1st. Geol. Univ., 1-11. Dall, 1889, non abbiamo individuato altri taxa che rispondesse- Warén A. & Bouchet p., 1991. Systematic position and revision of ro alle peculiarità dei nostri esemplari quanto questo genere. Haloceras Dali, 1889 (Mollusca : Gastropoda: Haloceratidae Infatti il tipo di protoconca e l’aspetto conchigliare avvicinano fam. nov.). Memoires du Museum national d’Histoire naturelle, concretamente la nuova specie qui descritta agli appartenenti Paris, (A) 150: 111-161. alla famiglia Haloceratidae Warén & Bouchet, 1991; inoltre tanto le caratteristiche sedimentarie delle località da cui provie- ne il nostro materiale quanto le rispettive associazioni faunisti- che (Raffi & Taviani, 1983; Marasti & Raffi, 1977) concor- dano con i dati batimetrici noti per i rappresentanti attuali della famiglia. Halocerascontrihulis si discostadalle specie dell’Atlantico nor- dorientale sia per i caratteri della teleoconca che della protocon- ca (Bouchet & Warén, 1993). L’alto numero dei cordoncini spirali della protoconca II la distingue, inoltre, da tutte le altre specie finora descritte (Zygoceras e Haloceras posseggono rispetti- vamente 2 e 3 cordoncini spirali sulla conchiglia larvale) ed in particolare modo da Haloceras phaeocephala Warén & Bouchet, 1991. Questa specie australiana è l’unica che presenti assetto conchigliare, protoconca ed ornamentazione della teleoconca superficialmente simili alla nostra; inoltre si può rimarcare come ambedue possano presentare individui poco ornamentati. I caratteristici cordoncini spirali della protoconca II di H. contrì- bulis sono comunque sufficienti a tenere separare le due specie (Warén & Bouchet, 1991). Pur riconoscendo che la presenza di 7-10 cordoncini spirali sulla protoconca II è una caratteristica in disaccordo anche con la descrizione della famiglia Haloceratidae, noi crediamo che l’insieme degli altri caratteri sia sufficiente per la collocazione dei nostri esemplari in questa famiglia e, in ragione delle carat- teristiche conchigliari, nel genere Haloceras Dall, 1889. La pos- sibile descrizione di un nuovo nome generico ci sembra super- Lavoroaccettatoil30Maggio 1998 >26<

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