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Un Friulano da amare PDF

85 Pages·2015·3.57 MB·Italian
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e r a m FRIULI VENEZIA GIULIA a VIA DEI SAPORI a d o n a l u i r F n U “Se il Tocai vale come vino, continuerà a valere anche come Friulano”, scrive Bruno Pizzul nella sua presentazione. Storia del Tocai, ma anche benvenuto al Friulano, al quale i venti chef di Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori dedicano venti ricette inedite. A CURA DI WALTERFILIPUTTI FRIULI VENEZIA GIULIA VIA DEI SAPORI Editore Questo volume MONOGRAFIE GOLOSE a cura di FVG Via dei Sapori Cosa sapere, dove trovare, è stato stampato presso le Grafiche Antiga, come gustare e cucinare Cornuda (TV) nel mese di novembre 2008 4 © 2008 Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori Editore AD: Studio Gori Testo: Walter Filiputti Foto: Pietro De Rosa (pag. 20, 23) Simonint & Sirch (pag. 16, 19, 28, 31) Stefano Scatà (pag. 6, 33, 35, 46, 55, 76, 81) Laura Tessaro (pag. 15, 34, 37, 55) Illustrazioni: Grafiche Tonutti (copertina) Antonio Piccinardi (pag. 62-63) Stampa: Grafiche Antiga Assessorato al Turismo e r a m a a d o n a l u i r F ti n n e v U ci gnifi AAil FFeiorrairùt a Al Grop M I Al Lido Al Paradiso Al Ponte All’Androna Alla Pace Campiello Carnia Da Nando Da Toni Devetak Là di Moret Là di Petròs La Primula La Subida La Taverna Sale e Pepe Vitello d’Oro FRIULI VENEZIA GIULIA VIA DEI SAPORI e r a m a a d o n a l u i r F n U a cura di Walter Filiputti presentazione di Bruno Pizzul MONOGRAFIE GOLOSE Cosa sapere, dove trovare, come gustare e cucinare Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori pag. 10 Un Friulano da amarepag. 34 alle radici della tradizione Il Friulano e i suoi segni particolaripag. 38 Il racconto di un vino pag. 42 Continuerò a chiamarlo Tocai pag. 12 Un ricordo pag. 46 Bruno Pizzul Il Friuli, la terra del Friulano pag. 50 La reincarnazione di un vino pag. 16 Gli amori del Friulano pag. 54 x Un mistero svelato Il ricettario pag. 62 e Amare un vino pag. 20 A tavola col Friulano Tocai Friulano: storia tormentata d Le eccellenze di FVG Via dei Sapori pag. 144 I Magnifici venti pag. 156 n I vignaioli eccellenti di FVG Via dei Sapori pag. 160 i Ristoranti A tavola col Friulano Ai Fiori “Crema di patate con polipo verace, tapenade d’olive taggiasche Carnia “Pappardelle di grano saraceno ai gamberi di fiume”pag. 100 e aceto balsamico tradizionale”pag. 64 Da Nando “Anguilla di primavera” pag. 104 Al Ferarùt “Calamaro ‘cacciatorino’ con ricotta di bufala, zucca Da Toni “Minestra di asparagi, Montasio e tortelli con le misticanze”pag. 108 ed altri sapori d’autunno”pag. 68 Devetak “Rotolo di pasta lievitata con ricotta e asparagi”pag. 112 Al Grop “Sope di pontis e crots di crustà” (zuppa con le punte Là di Moret “Noci di capesante con passato di verdure, di asparagi e rane fritte)”pag. 72 orzo al tartufo e cialda di pane all’arancia”pag. 116 Al Lido “Brodo di pesce alla dalmata”pag. 76 Là di Petròs “Involtino di verza della Quaresima”pag. 120 Al Paradiso “Mousse di canapiglia con quenelle di ricotta e cannella”pag. 80 La Primula “Tortelli di ricciola e fiori di zucchina”pag. 124 Al Ponte “Terrina di pomodoro in confit con soffiato alla mozzarella di bufala La Subida “Coscette di rana dorate”pag. 128 e gamberi rossi marinati”pag. 84 La Taverna “Mousse d’asparagi in sfoglia di frico”pag. 132 All’Androna “Risotto con scampi e fasolari”pag. 88 Sale e Pepe “Frittelle di patate e Montasio”pag. 136 Alla Pace “Minestra di polenta e patate con spuma di Montasio salato”pag. 92 Vitello d’Oro “Trasparenza di baccalà e mozzarella di bufala friulana”pag. 140 Campiello “San Pietro con panura alle erbe, ai capperi e alle olive”pag. 96 i r o p a “Un impegno concreto Il ristorante è diventato il depositario s che si esprime nel della tradizione e dell’innovazione in cu- recupero e nell’esaltazione i cina, sostituendo la famiglia che, fino a delle materie prime e qualche lustro fa, era stata la vera sorgen- che fanno parte del nostro d te creativa –nonché custode –della nostra patrimonio, interpretate secondo i dettami a cucina. Friuli Venezia Giulia Via dei Sa- del gusto attuale”. i pori –consorzio che raggruppa venti tra v i migliori ristoranti della regione –sente a questo impegno, questa “missione”. Ognu- l no di essi è animato dal desiderio di far . . . comprendere come la qualità di un piat- to debba partire dalle radici, oltre che dalla sapiente e creativa interpretazione del cuoco. Un impegno concreto che si esprime, oltre che dietro i fornelli, nel recupero e nell’esaltazione delle materie prime che fanno parte del nostro patrimonio, interpretate secondo i dettami del gusto attuale. Da questa scelta nasce la collana di monografie golose: ovvero i nostri buoni pro- dotti, raccontati oggi. 10 11 Tocai Friulano Bruno Pizzul Subito una confessione: mato anche se con diverso nome. Che comunque nel mio vissuto quotidiano la faccenda si sarebbe dovuta gestire meglio e si io continuerò a chiamarlo Tocai. sarebbe dovuto far qualcosa di più per salvaguar- dare la denominazione antica resta mia precisa Troppi gli anni sul groppone e le abitudini radi- convinzione. A questo punto diventa inopportuno cate perché qualcuno, sia pure a livello europeo, scivolare nello sterile nominalismo: se il Tocai possa costringermi a rinnovamenti lessicali duri vale come vino, continuerà a ... se il Tocai da mandar giù. Vuol dire che entrerò a far parte valere anche come Friulano, vale come vino, della categoria dei disobbedienti civili. Mi augu- bisogna farsene una ragione continuerà a valere ro solo che chi dovrà versarmi il vino nel calice e andare avanti. anche come Friulano, non faccia storie sostenendo di non avere in can- Friuli Venezia Giulia Via dei bisogna farsene tinail Tocai, ma solo il Friulano. Nell’auspicio è Sapori, nella sua collaudata una ragione implicita la raccomandazione a comunicare nei azione editoriale, propone ora e andare avanti ... dovuti modi e con la necessaria incisività la per- un lavoro mirato proprio sul fetta corrispondenza oggettiva tra le due deno- Tocai-Friulano in cui si ripercorrono la storia minazioni, la vecchia e la nuova. Perché poi, alla del vitigno, la lunga diatriba sul nome, i coin- fin fine, l’importante resta il contenuto più che volgimenti anche simbolici e culturali: ma, quel il contenitore e il nome: ormai anche al di fuori che più conta, convoca ancora i ristoratori con- del Friuli il vino conosciuto come Tocai è apprez- sociati a indicare venti ricette in cui i piatti entra- zato e ben considerato, per la qualità e la fragranza, no in abbinamento con il nettareo Tocai-Friulano. è dunque sperabile che venga chiesto e consu- 12 13 Tocai Friulano Il tutto, naturalmente, nello spirito tipico di Friuli Minimo comune denominatore Venezia Giulia Via dei Sapori, la promozione dei ilvino in plurimo abbinamento: prodotti tipici e tradizionali del Friuli Venezia magari vi diranno che si tratta Giulia,in linea con un impegno che ha già dato del Friulano, ma non spaventa- buoni frutti. Maestrod’opera, al solito, il solerte tevi: sarà pur sempre il nostro Walter Filiputti, forte delle sue conoscenze e del vecchio, amato Tocai. suo entusiasmo, autenticoviandante sulle vie dei Assaggiare per credere. sapori nostrani, uomo di sperimentazione pratica Se poi, oltre che a gustarlo, con- prima ancora che di conoscenze teoriche. Ma le tinuerete anche a chiamarlo cose buone, se buone sono davvero, hanno bisogno nella vecchia maniera, garanti- di essere comunicate, fatte conoscere. Così i cibi to che vi capiranno ugualmente. Al massimo ver- come il vino: se possibile con il loro nome storico rete considerati anche voi disobbedienti. E sare- e tradizionale, altrimenti con neologismi più o te subito perdonati. Sempreché, Tocai o Friulano meno graditi e gradevoli. So già che verrà propo- che venga detto, sia di quello giusto. E lì dovrem- sto uno stimolante itinerario con tappe obbligate mo andare sul sicuro. nei ristoranti indicati, quasi una mappa enoga- stronomica a uso dei foresti e dei friulani stessi. ‘ ‘ Ma le cose buone, se buone sono davvero, han no bisogno di essere comunicate, fatte conoscere. 14 15 o n i v n u i d e Una volta tanto i misteri si svelano, come quello n che ora stiamo per raccontare. o C’era una volta un vino che i friulani avevano i z adottato e per il quale l’amore fu spontaneo e a totale, fino a considerarlo come figlio proprio. n E questo amore venne condiviso da tutti, tanto r da farlo entrare nella loro vita di ogni giorno, a nella tradizione di questo popolo che le tradizio- c ni ama profondamente. Venne un giorno in cui il n Potere decise la condanna a morte del trovatello tanto amato. Nessuno del Popolo della Piccola i e Patria (il Friuli) comprese il perché di tanta acre- r dine; quel suo figlio non aveva fatto male nella sua vita ormai secolare; anzi, era stato fonte di a sostentamento per molte famiglie contadine ed l aveva regalato momenti di distensione e piacere ad altri. Il Popolo del Friuli – il friulano –, pur non com- prendendo i perché di tale crocifissione annunciata, per anni tentò di reagire per evitare questo scippo alla sua piccola storia, ma non accadde nulla. 16 17

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Il Friuli ha avuto per lungo tempo il triste prima- to italiano dell'emigrazione (nel 1876, 1/6 degli emigra- ti italiani proveniva da qui). Una tragedia che
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