Quando si arriva a Parigi troppo giovani bisogna fare attenzione: è facile finire nei guai. André Arnal, aspirante artista giunto dalla provincia, ne fa esperienza sulla propria pelle finendo in prigione per vagabondaggio. È il 1926, «l’epoca della gioia di vivere», come annota con sarcasmo Léo Malet. Rilasciato dopo qualche mese, André inizia una vita di espedienti e truffe legandosi a un gruppo di ragazzi giovanissimi e, come lui, senza un lavoro e senza un tetto. Quando incontra Gina, André vi riconosce la ragazza che stava aspettando da tanto; insieme cercheranno di cominciare da capo, ma le cose andranno in modo ben diverso…
Travolgente, lirico, durissimo, straziante: è difficile limitare gli aggettivi per questo romanzo, secondo della Trilogie noire dopo La vita è uno schifo; quello che è certo è che Il sole non è per noi conferma tutto lo straordinario talento narrativo di uno dei più grandi scrittori francesi del Novecento.