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Trent' anni fa PDF

80 Pages·2001·1.88 MB·Italian
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TTrreenntt’’aammnnoonnddii eeffaarr::nn lliiuussttttiiee aarraabbnnooiill,,ii ssaaccnnooggnnlliioocc aallaann iiMM,, cceeaassllssvvaaiinniissttii ee N. 50 Tassa Riscossa - Taxe Perçue.TORINOCMP Anno XV n. 5/99 - Novembre 1999 - Sped. a. p. - art. 2 - comma 20/c, Legge 662/96 - Filiale di Torino - Organo ufficiale del Centro Librario Sodalitium Loc Carbignano 36. 10020 Verrua Savoia TO - Tel.: 0161.83.93.35 - Fax: 0161.83.93.34 INCASODIMANCATACONSEGNASIPREGADIRINVIAREALMITTENTECHESIIMPEGNAAPAGARELARELATIVATARIFFA PRESSOCMP TORINONORD 2 “Sodalitium” Periodico - Ai sensi della Legge 675/96 sulla tutela dei dati personali, i dati forniti dai n°50, Anno XV n. 5/1999 sottoscrittori degli abbonamenti verranno trattati in forma cartacea ed auto- matizzata e saranno utilizzati esclusivamento per invio del giornale oggetto EditoreCentro Librario Sodalitium di abbonamento o di altre nostre testate come copie saggio e non verranno comunicate a soggetti terzi.Il conferimento dei dati è facoltativo ed è possi- Loc. Carbignano, 36. 10020 VERRUA SAVOIA TO bile esercitare i diritti di cui all’articolo 13 facendone richiesta al responsabi- le trattamento dati: Centro Librario Sodalitium. Tel.: 0161.839335 Fax: 0161.839334 INTERNET: www.plion.it/sodali In copertina: gli osservatori non cattolici che hanno partecipa- email: [email protected] to all’ultima riunione del “Consilium” della Liturgia, assieme a C/CP 24681108 Paolo VI il 10/04/1970: il Dott.Georges, il can. Jasper, i Dott. Direttore Responsabile don Francesco Ricossa Sephard, Konneth, Smith e fra’ Max Thurian, che rappresenta- Autorizz. Tribunale di Ivrea n. 116 del 24-2-84 vano rispettivamente il Consiglio ecumenico delle chiese, le co- Stampa: Ages - Torino munità anglicana e luterana e la comunità di Taizé. ✍ Sommario Editoriale pag. 2 “Il vostro padre è il Diavolo” pag. 4 “Costruiremo ancora cattedrali”: l’esoterismo cristiano… pag. 16 L’Osservatore Romano pag. 35 “Il Papa del Concilio” XXIII puntata pag. 44 Charles Péguy: un profeta dei tempi moderni? pag. 54 RECENSIONI: Padre Vallet e gli esercizi di S.Ignazio pag. 56 La Chiesa non è peccatrice pag. 60 Altre segnalazioni pag. 63 Vita dell’Istituto pag. 64 EEddiittoorriiaallee oltre le stesse posizioni di Mons. Lefebvre. Ma è gravissimo, anche, che il messale della Chiesa cattolica sia stato composto ex novo nel 1969, facendo tabula rasa di quasi due- Trent’anni. Sono passati trent’anni da mila anni di tradizione liturgica, con la colla- quella prima domenica d’Avvento del borazione di numerosi pastori protestanti, 1969, quando, in quasi tutte le chiese per i quali, come per Lutero, la Messa catto- cattoliche del mondo, entrò in vigore il nuo- lica è una abominazione peggiore di tutti gli vo messale voluto da Paolo VI. I danni cau- adulteri e le prostituzioni del mondo. La li- sati alla Chiesa e alle anime dalla riforma li- turgia della Chiesa è santa, e non può che turgica sono incalcolabili. Infatti, se pensia- essere santa. Una liturgia inventata da mo che il Sacrificio della Messa è il più alto “esperti” modernisti ed eretici protestanti atto della virtù di religione, si può ben dire non può essere santa. Quindi, non può esse- che con la distruzione della Messa si distrug- re, in alcun modo, la liturgia della Chiesa. I ge nello stesso tempo la religione; e distrutta 30 anni che sono passati dalla sua imposizio- la religione, si annienta anche la stessa so- ne non rendono legittimo ciò che era illegit- cietà civile, che nella religione trova il suo timo, né ortodosso ciò che era eterodosso, fondamento primo e il suo fine ultimo. Noi né valido ciò che era invalido. Infatti, solo i pensiamo che il nuovo messale sia invalido. riti della Chiesa, garantiti e approvati da Es- Questo significa che, ogni volta che la Messa sa, danno ai cristiani la garanzia della loro viene celebrata col nuovo messale di Paolo ortodossia e validità. Il nuovo messale non è VI, quale che sia il sacerdote celebrante, la un rito della Chiesa: noi non abbiamo per- sua fede o la sua virtù, Nostro Signore Gesù tanto, a priori, nessuna garanzia né della sua Cristo non è presente sugli altari, non si of- ortodossia, né della sua validità. Il fatto che fre per noi al Padre e non viene sacramen- una generazione di battezzati sia cresciuta talmente in coloro che vorrebbero riceverlo senza neppur conoscere il messale romano nella Santa Comunione. Si tratta, ovviamen- di San Leone, di San Gregorio, di San Pio V, te, di una affermazione gravissima, che va di don Bosco o di Padre Pio, non è una ga- 3 ranzia della accettabilità di tale messale, ma che i loro superiori non possono proibirglie- solo del danno spirituale che Paolo VI - che lo, 3) che questi sacerdoti possono anche anche solo per questo fatto non poteva go- concelebrare. Gli “indultisti” speravano di dere dell’autorità pontificia - ha inferto al ottenere nuovi permessi per la liturgia pre- gregge che avrebbe dovuto pascere. conciliare; hanno ottenuto l’esatto contrario. Passato questo tempo, qual è il punto Questo decreto suona, annuncia l’agonia della situazione? Gli umili eroi che conser- della Fraternità San Pietro, dell’Istituto di varono il messale della loro ordinazione in Cristo Re e Sommo Sacerdote di Griciglia- quell’Avvento del 1969, stanno lasciando no, della Fraternità San Vincenzo Ferreri questa terra per la ricompensa del Cielo; ecc. e oggettivamente, benché involontaria- pensiamo a Padre Guérard des Lauriers e a mente, porta acqua al mulino della Frater- Padre Vinson, ai quali deve tanto il nostro nità san Pio X, proprio nel momento in cui Istituto. Nonostante ciò, dopo 30 anni l’anti- alcuni suoi settori stavano studiando una co Missale Romanum è ancora celebrato nel possibilità di resa condizionata. Ecône può mondo intero, anche se il più delle volte co- vantarsi - riprendendo le vesti dell’intransi- me nelle catacombe. La riforma di Paolo VI, genza e additando l’esempio della triste fine autorizzandone la celebrazione solo ai sa- dei cattolici “Ecclesia Dei” - di aver fatto la cerdoti anziani e senza assistenza del popo- scelta giusta con le consacrazioni del 1988. lo, ne prevedeva la scomparsa per i nostri Ma Ecône non dovrebbe dimenticare che la tempi: non è stato così. Delle consacrazioni corresponsabilità della “trappola” dell’In- episcopali, fin dal 1981, hanno assicurato la dulto ricade innanzitutto su di se stessa, che sopravvivenza provvidenziale del santo Sa- questa trappola ha fortemente voluto: dalla crificio: senza Messa e sacramenti non esiste Lettera agli amici e benefattori n. 16 del 19 la Chiesa. Altri pensano più sicuro e più or- marzo 1979 (con la quale Mons. Lefebvre todosso affidarne la conservazione all’Indul- rendeva pubblica la missiva da lui inviata a to concesso da Giovanni Paolo II. Quanto Giovanni Paolo II nella vigilia del Natale all’ortodossia di questa soluzione, basti pen- 1978, chiedendo la coesistenza dei due riti sare che essa implica il riconoscimento della nella Chiesa e nelle medesime chiese) fino piena legittimità e cattolicità del nuovo mes- al protocollo d’intesa del 5 maggio 1988, fir- sale. A che scopo, allora, conservare l’anti- mato da Mons. Lefebvre e mai rinnegato nei co? E questo valga per la sicurezza di questa suoi princìpi (ma solo nella sua opportu- soluzione. I fatti hanno smentito le illusioni. nità), fondamento della stessa Ecclesia Dei. L’abate del monastero benedettino del Bar- Il Decreto del 3 luglio 1999 conferma ciò roux, Dom Gérard Calvet, ha infatti dovuto che già si sapeva (o si sarebbe dovuto sape- concelebrare con Giovanni Paolo II seguen- re): è impossibile restare veramente cattolici do il nuovo rito (il 27 aprile 1995). Al Con- e svolgere un ministero cattolico restando in gresso romano di ottobre delle comunità le- comunione con Giovanni Paolo II. La solu- gate alla Commissione Ecclesia Dei ha rico- zione dell’attuale situazione della Chiesa nosciuto la validità e l’ortodossia del nuovo non potrà venire da un compromesso prati- messale. Poco dopo, è stato raggiunto un ac- co, ma solo da un ritorno dottrinale all’orto- cordo tra il Barroux e i benedettini di Fran- dossia. La conservazione della liturgia senza cia, autorizzante la (con)celebrazione del la difesa delle verità di fede negate dai neo- novus ordo nel monastero di Dom Gérard. modernisti è una battaglia insufficiente e già Quello che costui ha fatto sponte et libenter, persa in partenza. la Fraternità San Pietro dovrà farlo contro A 30 anni dall’introduzione del Novus Or- voglia. Una rivolta capeggiata da 16 sacer- do Missae, dunque, rinnoviamo il nostro pro- doti di quella società (accusata di essere an- posito di fare quanto è in noi perché sia espul- cora troppo lefebvrista) ha avuto come ef- so totalmente e definitivamente, con l’aiuto di fetto immediato, tra l’altro, una risposta uf- Dio, da tutte le chiese cattoliche del mondo. ficiale della Congregazione per il Culto Divi- Ritorni a Wittemberg, da dove è venuto. no (3 luglio 1999, n. 1411/99) riguardante le diverse società religiose che, nel 1988, ave- vano accettato l’Indulto. Le tre risposte sta- biliscono: 1) che i sacerdoti di queste società possono celebrare con il nuovo messale, 2) 4 soltanto usque ad tempus… È in rapporto a La questione ebraica questa “predilezione” che nel passato il po- polo ebraico si è sentito “diverso” dagli al- tri… era il popolo di Javhè. Ancor oggi, non accettando che la missione storica sia esauri- ta, l’atteggiamento continua sulla stessa li- CONCLUSIONE DELL’INTRO- nea. Questo fatto in sé non avrebbe portato DUZIONE AL PROBLEMA EBRAICO: conseguenze sul piano politicose non avesse maturato nell’animo degli ebrei due atteg- “IL VOSTRO PADRE È IL giamenti: di superiorità di fronte agli altri DIAVOLO” popoli e di non confondersi, non identificar- si con le popolazioni limitrofe… Sono stati questi due stili di vita che hanno impedito don Curzio Nitoglia l’armonizzazione e fatto considerare gli ebrei agli occhi delle popolazioni ospitanti Pròlogo come un “corpo estraneo”» (2). Gli fa eco lo studioso ebreo Bernard La- Nel 1991 cominciai a trattare, su Sodali- zare che descrive perfettamente l’atteggia- tium,il “Problema giudaico” da un pun- mento costante degli ebrei nel corso della to di vista cattolico, rifacendomi a ciò che storia: «Gli ebrei emancipati penetravano avevano insegnato i Padri della Chiesa, i nelle nazioni come degli stranieri… Forma- Dottori, i Santi, i teologi qualificati, il Magi- vano un popolo in seno ad altri popoli, un stero pontificio e alcuni autori seri (1) sui popolo speciale che conservava le sue carat- rapporti tra Giudaismo (sia quello vetero- teristiche mediante riti caratteristici e preci- testamentario che quello post-biblico) e Cri- si, e grazie ad una legislazione che lo mante- stianesimo. Sono convinto, che tale “Proble- neva separato e serviva a perpetrarne il ca- ma” rappresenti il cuore della nostra Santa rattere. Entrarono a far parte delle Società Religione. Infatti non si può capire piena- moderne non come ospiti ma come conqui- mente il Vangelo, se non si è capito il rap- statori… s’impadronirono facilmente del porto che intercorre tra Antico e Nuovo Te- commercio e della finanza» (3). stamento, tra la Sinagoga talmudica e la Monsignor Mattioli aggiunge: «Tale com- Chiesa romana. portamento unito ad un certo stato d’animo Ho affrontato il “Problema” che è so- di superiorità, di avidità di danaro spinto a prattutto una questione di Fede, ma che ha volte fino allo strozzinaggio e al desiderio di anche delle conseguenze “politiche”, per non “contaminarsi” con gli altri, spesso ha nulla animato da sentimenti di razzismo bio- esacerbato gli animi delle popolazioni ospi- logico e materialista. Infatti i cattolici tendo- tanti… De Vries… nel descrivere le cause no a formare una Società cristiana, confor- dell’antisemitismo coglie un iter costante, in- memente al loro Credo e alla loro Morale, dipendente dalla religione e civiltà degli Stati individuale e sociale; mentre il popolo ebrai- dove gli ebrei si trovavano a vivere. co, che si è ostinato nel rifiuto del Messia L’autore evidenzia cinque fasi: dapprima Gesù Cristo, tende a regnare sul mondo in- vengono accolti dalla popolazione senza tero, conformemente allo spirito talmudico pregiudizi; poi ottengono un trattamento di e farisaico, che sogna un’èra messianica di favore che consolida la loro condizione; in prosperità materiale e temporale. un terzo momento la loro fortuna nella ric- Monsignor Mattioli scrive: «Dal popolo chezza e il prestigio della cultura incomincia ebraico doveva nascere il Messia… Israele a destare un sentimento d’invidia e avversio- aveva una missione storico-salvifica da com- ne nei loro riguardi; segue un periodo d’op- piere. Ora con la nascita di Cristo questa posizione e lotta… con periodi di calma; in- missione si è adempiuta… A Israele, popolo fine il quinto stadio, il popolo esasperato delle promesse, è succeduta la Chiesa cri- rompe i freni e scoppia la rivalità aperta fino stiana, popolo della realizzazione. Questa a chiederne l’espulsione» (4). elezione divina c’è stata, ma sono terminati i Il fatto che il “Problema ebraico” abbia motivi per esserci ancora. Non si può rivela- anche conseguenze politiche e sociali (oltre re un privilegio usque ad finem, quando era che ad essere una questione soprattutto teo- 5 logica e riguardante i fini ultimi) lo si con- purato recentemente: «Il padre della Rivo- stata studiando il rapporto tra Ebraismo, luzione bolscevica era ebreo per ascendenza Supercapitalismo e Social-comunismo. Il materna… Qualcosa… era trapelato negli rabbino Baruch Lévy, in una lettera a Karl anni della perestrojka… ma l’autorizzazione Marx, auspicava una Repubblica universale, a rivelarne la prova documentata è stata in questi termini: «In questa nuova organiz- concessa soltanto recentemente. (…) Gli zazione dell’umanità, i figli d’Israele, sparsi studiosi… Aggiungono che Lenin era stato per il mondo, diverranno ovunque, senza in- informato dalla madre delle sue origini contrare opposizione alcuna, l’elemento di- ebraiche, ma insieme ai suoi familiari ha rigente, specialmente se riusciranno ad im- sempre mantenuto il segreto» (8). In Germa- porre alle masse operaie la direzione di nia, i dirigenti dello spartachismo Liebkne- qualche ebreo. In questo modo, con l’ausilio cht, Rosa Luxemburg, Kurth Eisener, Euge- della vittoria del proletariato, i governi delle nio Levine erano ebrei; così in Francia Leo- nazioni che si integreranno nella Repubblica ne Blum, capo del Socialismo francese, e in Universale, passeranno facilmente in mano Spagna il padrone assoluto di Madrid deva- israelite. La proprietà privata potrà allora stata dalla guerra civile era Heinz Neumann, essere soppressa da dirigenti di razza ebrai- ebreo di origine tedesca. ca, che amministreranno la ricchezza pubbli- «Questo doppio aspetto, apparentemente ca sotto ogni altro aspetto. Così si adempi- contraddittorio, coesiste nel Giudaismo, ed è ranno le promesse del Talmùd, che gli ebrei, consapevole e voluto», continua la Civiltà venuti i tempi del Messia, avranno in mano Cattolicaa pagina 38. Ma come spiegare que- le ricchezze di tutti i popoli del mondo» (5). sto legame tra alta Finanza e Rivoluzione? Il Socialismo perciò non è ordinato all’ele- 1°) La mentalità socialista e supercapitalista vazione del proletariato e alla mitigazione si somigliano, poiché ambedue si fondano su delle ingiustizie sociali, ma al dominio giu- una concezione economico-materialistica del daico in tutto il mondo. mondo, di origine giudeo-puritana. 2°) Oc- La Civiltà Cattolica(6) spiega che due fat- corre distinguere tra il proprietario (della ti apparentemente contraddittori, coincidono terra o dell’industria) e il finanziere o l’affa- in realtà nell’ebreo sparso nel mondo intero: rista, che vive di speculazione. Il disordine il dominio sul danaro e la preponderanza nel Rappresentazione del diavolo Social-comunismo. L’autorevole rivista dei mentre benda gli occhi ad un ebreo. Gesuiti cita de Poncins: «Da una parte, i giu- (Breviari d’amor di Ermengaut de Béziers, XIV sec.S. dei sono stati tra i fondatori del capitalismo Lorenzo de El Escorial, Biblioteca Laurentina) industriale e finanziario e collaborano attiva- mente al massimo accentramento dei capita- li, che faciliterà la loro socializzazione; dall’altra parte essi sono stati tra i più arden- ti avversari del capitale. Al giudeo, rastrella- tore d’oro, … si oppone il giudeo rivoluzio- nario… Al Rothschild corrispondono il Marx ed il Lassalle» (7). Circa il dominio dell’Ebraismo sulla finanza il De Poncins lo dimostra con numerose citazioni di autori ebrei, come il Lazare che afferma: «A partire dall’emancipazione degli ebrei, con la Rivo- luzione francese in un solo secolo, essi sono divenuti i padroni del danaro, e con il dena- ro… sono divenuti i padroni del mondo». De Poncins dimostra autorevolmente an- che la preponderanza giudaica nel Social-co- munismo: i due “profeti rossi” Marx e Las- salle erano ambedue ebrei, come la maggior parte dei capi del Bolscevismo russo, Trot- ski, Sverdloff, Zinovev, Kamenef, Uriski, Sokolnikoff e lo stesso Lenin, come si è ap- 6 sociale e la Rivoluzione, sono fatali ai primi, ma per i secondi sono occasione di profitto. 3°) Il Socialismo non è il fine della Rivolu- zione, può essere talvolta un mezzo di distru- zione che favorisca la Finanza internaziona- le. La Civiltà Cattolicacontinua: «I giudei so- no ricchi, ma d’una ricchezza differente da quella degli altri uomini, la quale, anziché far loro temere il Comunismo, ne fa loro sperare il guadagno. Essi sono capitalisti nel senso moderno della parola, cioè speculatori e traf- ficatori di danaro… Il loro prototipo è il ban- chiere. Tutta la sua proprietà si riduce, in- somma, ad un cassetto ed ad un portafoglio» (9). Il mezzo più rapido per arrivare al domi- nio del mondo da parte dell’Ebraismo è in, certi casi, il Socialcomunismo, che togliendo la proprietà ai gojim ed accentrandola tutta Raffigurazione della Chiesa e della Sinagoga (a destra), nelle mani del Partito, diretto, in massima cieca e condotta per mano dal Diavolo. parte, da pochi ebrei, avvera il progetto tal- (Messale dell’abbazia di S.Pietro di Gand.XIIIsec.) mudico di rendere Israele il Re e il Sacerdo- mente miei discepoli, conoscerete la verità e la te del mondo, tutto casa, borsa… Sinagoga e verità vi farà liberi”. Gli replicarono: “Noi sia- Loggia. Sempre la Civiltà Cattolica, in un al- mo della stirpe di Abramo e non fummo mai tro fascicolo, corrobora la tesi su esposta, as- schiavi di nessuno; come dunque dici: diverre- serendo: «I governi… passeranno… nelle te liberi?”. Rispose Gesù: “…chi commette il mani israelite, mediante la vittoria del prole- peccato è schiavo del peccato. (…) Se dunque teriato. Allora la proprietà individuale potrà il Figliuolo vi avrà liberati, sarete veramente li- venir soppressa dai governanti di razza giu- beri. So che siete figli di Abramo; ma voi cer- daica, i quali amministreranno dappertutto cate di uccidermi, perché la mia parola non la fortuna pubblica. Così si avvererà la pro- penetra in voi. Io dico quello che ho veduto messa del Talmùd che… i giudei terranno presso il Padre mio; e voi fate pure quello che sotto le loro chiavi i beni di tutti i popoli del avete veduto presso il padre vostro”. Gli repli- mondo… Gli operai sono dunque lo stru- carono:“Il nostro padre è Abramo”. Soggiun- mento di cui devono servirsi i giudei per di- se Gesù: “Se siete figli di Abramo, fate le opere ventare i padroni del mondo… la Rivoluzio- di Abramo. Invece ora voi cercate di uccidere ne socialista o comunista è la via più breve e me, che vi ho detto la verità, che udii da Dio. più sicura per l’intero accentramento dei ca- Abramo non fece così. Voi fate le opere del pitali nelle mani dei giudei, costituendo una padre vostro”. Gli risposero: “Non siamo nati specie di Supercapitalismo di Stato» (10). da fornicazione! Abbiamo un solo Padre, In questa serie di articoli, che hanno vo- Dio”. E Gesù a loro: “Se Dio fosse vostro Pa- luto essere una sorta di introduzione al Pro- dre, amereste anche me, perché Io procedetti e blema ebraico, di cui ho toccato i temi più venni da Dio; non sono infatti venuto da me, importanti, sono arrivato finalmente a quel- ma Egli mi ha inviato. (…) VOI AVETE la che mi sembra esserne la conclusione: PER PADRE IL DIAVOLO, E VOLETE donde viene e dove va il Giudaismo post- SODDISFARE I DESIDERI DEL PADRE templare? Chi lo guida e chi lo ispira? VOSTRO. Egli era omicida fin da principio, e Naturalmente ho cercato la risposta nel non perseverò nella verità, perché la verità non Vangelo e nella Tradizione, che sono la fon- è in lui. Quando dice la menzogna, parla del te della Verità rivelata. suo, perché è bugiardo e padre di quella. (…) Chi è da Dio ascolta le parole di Dio, ecco Il Vangelo perché voi non le ascoltate: perché non siete da Dio”» (11). Nel quarto Vangelo leggiamo: «Gesù pre- Questo è quello che ci ha rivelato Gesù, se a dire ai Giudei che avevano creduto in Lui: ma quale è il significato esatto delle parole “Se rimarrete nella mia parola, sarete vera- divine? Ebbene, il senso del Vangelo lo dob- 7 biamo cercare nell’interpretazione che ce ne strate chi è il vostro. Infatti “Voi cercate di danno i Padri della Chiesa. uccidermi”. Gesù mostra loro che si sono esclusi dalla filiazione di Abramo [Altro che S. Giovanni Crisostomo “Fratelli maggiori nella Fede di Abramo”] e che non debbono contare su un’alleanza car- Nella quarantaquattresima Omelia sul nale per potersi salvare, ma su di un’allean- Vangelo di S. Giovanni, il Crisostomo scrive: za spirituale, prodotta dalla buona volontà e «Da cosa la verità li renderà liberi? dai loro dalle buone opere. Era proprio ciò ad impe- peccati. E cosa risposero questi insolenti? dire loro di restare uniti a Gesù: s’immagi- “Noi siamo la razza di Abramo e non siamo navano che la parentela carnale, il sangue e stati schiavi di nessuno”. (…) Non si danno pe- la razza, bastassero a salvarli!» (13). na di aver perso la Verità e la grazia di Dio; Siccome Gesù li aveva spogliati della fi- l’unica cosa che li toccava e li affliggeva era la liazione da Abramo, allora essi presumono perdita dei beni materiali. (…) Cosa? Tu hai di salire ancora più in alto e si arrogano la chiamato schiavi quelli che sono della RAZ- dignità di figli di Dio, ma Gesù li degrada ZA (si noti che sono loro che parlano di ancora una volta dicendo: “Se Dio fosse vo- RAZZA, non noi. N.d.r.) di Abramo… Tale è stro Padre, voi mi amereste… MA VOI SIE- l’orgoglio e la vanità degli Ebrei: “Noi siamo TE I FIGLI DEL DIAVOLO, e volete com- della RAZZA d’Abramo, noi siamo Israeliti”. piere i desideri del padre vostro”. Non parlano mai delle loro azioni (…)»(12). Il Crisostomo commenta: «Non lascia Ma perché Gesù non li riprende, dal mo- questa accusa senza prova; al contrario la di- mento che erano stati schiavi degli Egiziani, mostra: uccidere, dice loro, è un’azione di dei Babilonesi, e di molti altri? Gesù cerca- malizia diabolica… mostra che i Giudei co- va di far loro capire che erano schiavi del me il diavolo, sono portati all’omicidio, per peccato, più che degli uomini! Poiché la invidia. Poiché il diavolo ha ucciso spiritual- schiavitù vera è quella del peccato, dalla mente Adamo, unicamente per soddisfare la quale solo Dio può liberarci, in quanto solo sua invidia… Mentre Abramo non ha fatto Lui ha il potere di perdonare i peccati. Ma il male; anzi le sue opere sono state la dol- Gesù vuole che gli Ebrei lo riconoscano e lo cezza, la moderazione, l’obbedienza: voi al confessino, prima di liberarli da tale odiosa contrario siete disumani e crudeli» (14). schiavitù, accordando loro il suo perdono. Poi il Salvatore continua: “Io so che siete S. Agostino figli d’Abramo, ma voi cercate di darmi la morte”. Il Crisostomo commenta: «Dolce- Il Santo Vescovo d’Ippona, nel Discorso mente e quasi insensibilmente li esclude dal- quarantaduesimo sul Vangelo di Giovanni, la famiglia di Abramo. (…) Siccome sono le afferma: «Gesù promise libertà a coloro che opere che rendono l’uomo libero o schiavo, credevano in Lui. Ma i Giudei, orgogliosi sono sempre esse che formano una vera pa- della loro pretesa libertà, disdegnarono di es- rentela. Non ha detto loro immediatamente: sere liberati, pur essendo schiavi del peccato. Voi non siete figli d’Abramo, uomo giusto, Essi proclamarono di essere già liberi, in mentre voi siete omicidi; accorda loro una quanto erano discendenti di Abramo» (15). certa filiazione e dice: “Io so che siete figli Il Salvatore rispose: “So che siete figli di d’Abramo, ma voi volete uccidermi, poiché la Abramo ma voi cercate di uccidermi”. S. mia parola non entra in voi”. Ma allora come Agostino commenta: «“Riconosco la vostra mai ha loro detto più su che hanno creduto origine carnale, ma non trovo in voi la fede in Lui? Sì hanno creduto, ma non hanno per- del cuore. Siete figli d’Abramo, ma secondo severato: ed ecco perché li rimprovera. Se vi la carne”. (…) I Giudei pur essendo figli di glorificate di tale filiazione, bisogna che la Abramo… erano uomini ingiusti. Traevano vostra vita corrisponda ad essa. la loro origine dalla carne, ma erano dege- “Quanto a Me, Io dico ciò che ho visto nerati, avendo cessato di imitare la fede di presso il Padre mio; e voi fate quello che ave- colui di cui erano figli. (…) Ma dove hanno te visto presso il padre vostro”. Vale a dire: visto costoro il male che fanno, e che il Si- Come Io faccio conoscere mio Padre, e me- gnore rimprovera e condanna? Lo hanno vi- diante le mie parole e mediante le mie ope- sto presso il loro padre. Quando vedremo re; così voi, mediante le vostre opere mo- chi è il loro genitore, allora capiremo cosa 8 essi videro presso un tale padre: ancora però DENTI CARNALI DI ABRAMO. ANZI Egli non lo chiama col suo nome. (…) Ora QUESTI LI HA DISEREDATI, per adot- infatti dirà chi è quel loro padre, che non li tare quegli altri…» (17). ha generati né fatti uomini; ma essi tuttavia Quando i Giudei andarono da Giovanni erano figli di un tal padre in quanto malvagi, Battista a chiedere il battesimo, li chiamò: non in quanto uomini, ma in quanto ne ave- “razza di vipere” (Mt. III, 9). Essi si vanta- vano imitato la condotta e non in quanto vano della nobiltà delle loro origini, ed egli erano stati da lui creati» (16). li accusò di essere una razza di vipere, per il Anzi Abramo è lodato da Gesù ed essi veleno che portavano in corpo. Li invitò sono condannati; Abramo non era un omici- perciò a fare penitenza per i loro peccati, di- da ed invece loro vogliono uccidere Gesù ed cendo loro che era inutile vantarsi di avere è perciò che non possono essere figli spiri- Abramo come padre carnale, poiché Dio tuali di Abramo. La carne discendeva da poteva far sorgere dalle pietre i figli spiritua- Abramo, non certo la loro vita. li di Abramo, coloro che ne avrebbero imi- «È la stirpe dei Giudei che trae origine tato la fede e le opere. Le pietre simboleg- dalla sua carne, non la stirpe dei cristiani: giano i pagani, che adoravano gli idoli di noi discendiamo da altre genti e tuttavia pietra, dai quali Dio ha tratto i Cristiani. imitando la sua virtù, siamo divenuti figli di Gli Ebrei, prosegue S. Agostino, «già non Abramo. (…) Noi siamo dunque fatti di- consideravano più Abramo. Non potevano scendenti di Abramo per grazia di Dio. DIO invocare più Abramo, e non poteva essere di- NON FECE SUOI EREDI I DISCEN- versamente, dato che parlava loro la Verità stessa ed essi pur vantandosi di discendere da Abramo, non ne imitavano la vita. Ricorsero Il Demonio prende l’anima di Giuda che si è impiccato. (Giovanni Canavesio, N.D.des Fontaines, XV sec.) quindi ad un’altra risposta… Noi, pensavano, non siamo capaci di imitare quell’uomo giu- sto, diciamo allora che Dio è il nostro Padre e vediamo cosa ci risponderà (…). Gesù disse loro: “Se Dio fosse vostro Pa- dre, amereste anche Me; perché… Lui mi ha mandato”. Vale a dire, se dite che Dio è vo- stro Padre, riconoscetemi come fratello, in- viato da Dio» (18). “Ma voi non comprendete il mio linguag- gio, perché non potete sentire le mie parole”, continuò Gesù. Il Vescovo d’Ippona com- menta: «Non potevano comprendere perché non potevano udire. E non potevano udire, perché NON VOLEVANO CORREGGE- RE LA LORO VITA con la fede. Perché non volevano correggersi? “VOI AVETE PER PADRE IL DIAVOLO”. (…) E per- ché dunque i Giudei erano figli del diavolo? Per imitazione, non per nascita. (…) “E VO- LETE COMPIERE I DESIDERI DEL PADRE VOSTRO”. Ecco perché siete suoi figli, perché desiderate ciò che lui desidera, non perché siete nati da lui. Quali sono questi desideri? “Fin dal prin- cipio egli è stato omicida”. (…) Vedete ora fratelli, quale è il genere di questo omicidio. Il diavolo è chiamato omicida, non perché fosse stato cinto dalla spada e rivestito di ar- mi: egli avvicinò l’uomo, gli mise nel cuore malvagi pensieri e così lo uccise. (…) Era già omicida nei riguardi del primo uomo» (19). 9 S. Tommaso d’Aquino ro carne deriva da Abramo, ma non ne deri- va la vita» (22). L’Angelico nel suo Commento al Vange- Le opere dei Giudei erano dissimili da lo di S. Giovannispiega: «La presunzione dei quelle di Abramo: esse infatti erano cattive Giudei sfocia in una vanagloriosa domanda: e perverse, poiché essi erano omicidi: “Voi “Noi siamo razza di Abramo, e non siamo cercate di uccidermi”. «Però questo omicidio mai stati schiavi di nessuno. Come puoi tu di- era un peccato SMISURATO, CONTRO re: Diventeremo liberi?”. Affermano di esse- LA PERSONA DIVINA DEL FIGLIO DI re discendenti di Abramo, e in ciò si rivela la DIO» (23). Essi anzi volevano ucciderlo pro- loro vanagloria; poiché si GLORIANO prio perché insegnava che era consustanzia- DELLA SOLA ORIGINE CARNALE. le al Padre. Abramo invece aveva desidera- (…) La stessa cosa fanno quanti cercano di to vedere il Suo giorno, “lo vide e ne tripu- farsi grandi per la loro nobiltà carnale: “Tut- diò”. E proprio per il fatto che non compio- ta la loro gloria viene da una nascita, da un no le opere di Abramo, significa che hanno ventre, da un concepimento” (Os. IX, 11). un altro padre, di cui fanno le opere! Negano poi la loro schiavitù, e in ciò di- Spiritualmente parlando, il Signore di- mostrano di essere ottusi e bugiardi. Ottusi, mostra che non hanno origine neppure da perché mentre il Signore parla di libertà spi- Dio. Infatti quando i Giudei affermano: rituale, essi intendono quella corporale (…). “Noi non siamo nati da prostituzione”, in- Bugiardi, se intendono la schiavitù carnale, tendono dire: «Se in passato la nostra ma- o si riferiscono a tutta la razza giudaica, o a dre, la Sinagoga, allontanatasi da Dio si pro- se stessi in particolare. Se la frase ha una stituì agli idoli, noi però non ci siamo allon- portata universale, è evidentemente falsa. tanati da Lui e non ci siamo macchiati d’ido- Poiché i loro padri furono schiavi in Egit- latria» (24). Infatti Dio è spiritualmente lo to… Se poi parlano di se stessi, non si posso- sposo delle anime. Ora come la sposa si pro- no scusare di mendacio: essi infatti in quel stituisce quando, oltre il suo sposo ama un tempo pagavano il tributo ai Romani» (20). altro uomo, così un’anima o un popolo sono Quanto alla frase che segue: “So che siete accusati di prostituzione, quando abbando- razza di Abramo”, Gesù comincia a trattare nato il vero Dio, si volgono alle creature in della loro origine. «Inizia col riconoscere la una specie d’idolatria. loro origine carnale; ma subito dopo tratta Ed eccoci arrivati al passo chiave: il Si- della loro origine spirituale: “Intanto però gnore, dopo aver mostrato che i Giudei ave- cercate di uccidermi”… Afferma quindi che vano una loro origine spirituale ed aver l’origine della loro carne è Abramo… Ma escluso quella divina, che loro presumevano, solo per l’origine carnale, non per somi- finalmente qui dimostra quella vera, asse- glianza di fede… Il Signore mostra, che essi gnando loro la paternità del diavolo. Ecco spiritualmente provengono da una radice l’affermazione di Gesù: “VOI FATE LE perversa; quindi li rimprovera apertamente OPERE DEL DIAVOLO, AVETE PER di peccato. Lasciando da parte tutte le altre PADRE IL DIAVOLO”, vale a dire gli ap- colpe in cui i Giudei erano caduti, rammenta partenete per imitazione! Infatti Gesù pro- loro soltanto quello che avevano sempre segue: “Volete compiere i desideri del padre nella mente, cioè il peccato di omicidio; poi- vostro”, vale a dire : voi siete figli del diavo- ché essi volevano ucciderlo… E il Signore lo non perché procreati da lui, ma perché precisa che causa di tale omicidio non era IMITANDOLO “VOLETE COMPIERNE una colpa da parte sua, né il loro senso di I DESIDERI”. E l’Angelico commenta: giustizia, ma la loro incredulità: “Perché la «Come il diavolo ebbe invidia del primo uo- mia parola non viene capita da voi”» (21). mo e lo uccise spiritualmente, così voi nu- Il Signore arriva così a concludere quale sia trendo invidia contro di me, “Cercate di uc- la loro origine spirituale: “VOI AVETE PER cidere Me che vi ho detto la verità”» (25). PADRE IL DIAVOLO”, di cui erano figli Vi è un altro passo del Vangelo di S. Gio- non in quanto uomini ma in quanto malvagi. vanni che merita di essere studiato. Gesù di- «Cristo sopra ha affermato che essi sono ce ai suoi Apostoli: “Se hanno perseguitato figli di Abramo secondo la carne; qui invece Me perseguiteranno anche voi… Se non fossi nega che lo siano per l’imitazione delle ope- venuto e non avessi parlato loro, non avreb- re, e specialmente della fede. Cosicché la lo- bero alcun peccato; ma ora non hanno scusa 10 per il loro peccato. Chi odia Me, odia anche il sere che non ha mai veduto, anche soltanto Padre mio… Vi cacceranno dalle sinagoghe, per la fama buona o cattiva che lo riguarda. …chiunque vi ucciderà crederà di rendere (…) Ora i Giudei odiavano Cristo e la verità culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno stessa che Egli predicava. Perciò siccome la conosciuto né il Padre né Me” (26). verità che Cristo predicava rientrava nella San Tommaso commenta: «Nei discepoli volontà del Padre, e così pure le opere che [i Giudei] perseguitavano Cristo… Ma poi- compiva, essi come odiavano Cristo, odiava- ché l’ignoranza di suo non scusa la colpa, no anche il Padre, sebbene ignorassero che qui Egli dimostra che essi sono inescusabi- tali cose rientravano nella volontà del Padre. li… 1°) per la verità del suo insegnamento, (…) Mostra poi, per quale causa profonda 2°) per l’evidenza dei suoi miracoli… “Ma essi siano caduti nel peccato d’incredulità: a ora nonhanno nessuna scusa per il loro pec- motivo dell’odio… Perciò il loro peccato non cato”; 3°) indica da quale radice nasca la lo- proviene da fragilità, o da ignoranza, ma sol- ro persecuzione: “Chi odia Me, odia anche il tanto da una deliberazione» (27). Padre mio”. Afferma dunque: “Tutto questo vi faranno a causa del mio nome”; ma ne po- Il Magistero della Chiesa dal 1244 al 1937 trebbero essere scusati, “se non fossi venuto e non avessi parlato loro”; cioè se non mi Numerose sono le Costituzioni dei Papi fossi presentato loro personalmente e non su questo Problema; ne citerò alcune. Dopo avessi loro insegnato direttamente, “non aver ascoltato i Padri della Chiesa, interro- avrebbero alcun peccato”. (…) Il Signore ghiamo il Magistero Pontificio. Anch’esso ci parla qui… del peccato d’incredulità, per cui mostra come la Chiesa, fedele al Vangelo, essi non credono in Cristo. (…) Perciò se non ha mai nascosto l’opposizione tra Gesù e Cristo non fosse venuto, i Giudei non sareb- la Sinagoga, che dai tempi del Vangelo ad og- bero caduti nel peccato d’incredulità… Ma a gi, non è scemata. loro mancano tali scuse, poiché Cristo si era IMPIA JUDEORUM PERFIDIA, di mostrato e aveva loro parlato personalmen- papa Innocenzo IV (1244) : «L’empia perfi- te. Perciò Egli dichiara: “Ma ora”, per il fat- dia dei Giudei… commette enormi misfat- to che sono venuto ed ho parlato, esclusa ti… I Giudei, infatti, ingrati verso Gesù Cri- l’ignoranza, “non hanno scusa del loro pec- sto… trascurando e disprezzando la Legge cato”. Vedi Rom. 1, 20s: “Essi sono inescu- mosaica e i Profeti, seguono certe tradizioni sabili, perché avendo conosciuto Dio, non dei loro antenati… che in lingua ebraica so- l’hanno glorificato come Dio”. Ora che i no dette Talmùd, che per i Giudei è il som- Giudei abbiano conosciuto Cristo, risulta da mo libro. Questo Talmùd si allontana enor- quella parabola… (Mt. 12, 7): “Questi è memente dal testo della Bibbia e vi si trova- l’erede: venite, uccidiamolo” (…). no espresse bestemmie verso Dio, Cristo e Quindi essi non erano scusati dall’igno- la Beata Vergine…». ranza: perché ciò fecero [il Deicidio] non per DUDUM FELICIS, di papa Giovanni ignoranza, bensì per un altro motivo, ossia XXII (1320): «Dopo aver esaminato alcuni per odio e per vera malizia. Ecco perché Cri- loro libri… che sono detti Talmùd e dopo sto aggiunge subito: “Chi odia Me, odia an- aver trovato che contenevano innumerevoli che il Padre mio”; come per dire: è loro im- errori, abusi, oltraggi e bestemmie… Abbia- putato a colpa non l’ignoranza, ma l’odio che mo riflettuto che non si deve sottovalutare hanno contro Me, e che ridonda in odio con- questo morbo tanto pestilenziale e tanto peri- tro il Padre. Infatti, essendo il Padre e il Fi- coloso… ma che piuttosto occorre intervenire glio una sola cosa nell’essenza, …chiunque con azione sollecita per recider alla radice i ama il Figlio ama anche il Padre; e chiunque suoi viticci mortali perché non si espanda- conosce l’uno conosce anche l’altro; e chi no… Inoltre dai Giudei… fatevi consegnare odia il Figlio odia anche il Padre. Però nessu- integralmente il libro che chiamano Tal- no può odiare ciò che non conosce. Ora i mùd… Riducete poi in cenere col fuoco il Giudei ignoravano il Padre: “Non conoscono suddetto Talmùd… [cita poi Clemente IV, Colui che mi ha mandato”. Quindi non sem- [15 luglio 1267. N.d.r.]: “La esecrabile perfi- bra esser vero quanto qui dice: “…odia an- dia dei Giudei, condannata a causa dell’ingra- che il Padre mio”. Tuttavia si risponde, con titudine e consegnato alla Sinagoga il libello Agostino, che uno può amare o odiare un es- del ripudio, per aver ignorato il tempo della

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