PREFAZIONE ALLA PRIMA EDIZIONE L'anatomia topografica (dalle due voci greche 't"67toc;, luogo, regione, e yp&c:pe:LV, scrivere) può essere definita: lo studio metodico delle differenti formazioni, di qua lunque natura esse siano, che entrano nella costituzione delle diverse regioni del corpo. È l'anatomia delle regioni, l'anatomia regionale di certi autori. L'anatomia topografica studia l'intiero cm"po umano, come l'anatomia umana descrittiva, ma ne differisce nel metodo. L'anatomia descrittiva o sistematica (nome che è preferito in Germania) divide il corpo in una serie di sistemi od apparecchi e descrive poi isolatamente i sistemi e gli apparecchi: così essa studia dapprima lo scheletro ed i s1toi legamenti, poi i vasi sanguigni ed i linfatici; in seguito il sistema nervoso centrale ed il periferico; da ultimo gli organi di senso e le diverse forma zioni viscerali. L'anatomia topografica invece, senza per nulla preoccuparsi della divisione sistematica sopraccennata, comincia col dividere il corpo umano in un certo numero di scompartimenti o regioni - ad es. la regione temporale, la carotidea, la piega del gomito, il cavo del poplite, la regione plantare, ecc. - ed in ciascuna regione studia successivamente nella forma, nella natura e specialmente nell'ordine di sovrapposizione e nei rapporti reciproci, tutte le formazioni che la costituiscono: la cute, il connettivo sottocutaneo, la fascia, le masse muscolari subfasciali, i vasi, i nervi, e, se ne è il caso, anche il piano scheletrico. Si rileva da ciò che l'anatomia topografica è lo st1tdio, circoscritto ad 1m luogo determinato del corpo, di tutti i sistemi delZ'anatomia descrittiva che in questo luogo si incontrano. Essa perciò differisce essenzialmente dalla anatomia sistematica, ed inoltre, poichè essa suppone quest'ultima come nota, non può precederla, ma deve seguirla: essa ne è come il complemento o più esattamente la sintesi. * * * Ma quell'anatomia topografica che si limitasse alla descrizione pura e semplice dei diversi piani costitutivi di una regione, per quanto riuscirebbe ad interessare l'anatomico, non avrebbe però per il pratico che una importanza molto ristretta od anche nessun valore .. Pe1" essere ciò che deve essere, cioè una delle parti più impor- IV Prefazione alla prima edizione tanti delle scienze mediche, è d'uopo che, nello studiare i rappm'ti vicendevoli delle formazioni e degli organi che essa descrive, l'anatomia topografica mostri in pari tempo tutto l'interesse a.nnesso a tali rapporti sotto il triplice punto di vista della patologia interna, della patologia esterna e della medicina operativa, Essa deve spe cialmente dimostrare come un dato sintomo m01'boso, a prima vista singola1'e od anche bizzarro, trovi la sua spiegazione nella disposizione anatomica della regione che ne è la sede: così, ad esempio, essa ci apprende che il farsi la voce rauca, feno meno il quale sopravviene nel corso di un aneurisma dell'arco aortico, si spiega net tamente coi rapporti di questo vaso col ne1'VO ricorrente sinistro. Essa deve mostrare come certe relazioni fra gli organi di una stessa 1'egione possono divenire punti di riscontro che, negli interventi, serviranno di guida al chirurgo, come altre invece possono costituire uno scoglio che l'operatore dOV1'à evitare colla massima cura: è così, per citare ancora un esempio, che essa ci apprende come i rapporti dell'arteria carotide com~me da una parte colla trachea, d'altra parte col processo trasverso della sesta vertebra cervicale, permettono al chirugo di scoprù'e sicuramente l'arteria, mentre, invece, i rapporti intimi dello stesso vaso col nervo pneumogastrico e colla vena giugula1'e interna, espongono l'operatore a ledere tanto il cordone nervoso che la vena. In una pa1'ola, l'anatomia topografica - in opposizione all'anatomia descrittiva, la quale, come è insegnata oggidì nelle nostre scuole, è puramente mor fologica - deve avanti tutto essere una scienza applicata, indirizzata in pari tempo al medico ed al chirurgo; per ciò certi autori, con rrwlta ragione del 1'esto, la indi cano col nome di anatomia medico-chirurgica, e diet?'o il medesimo concetto noi stessi, pure avendo conservato il titolo oggidì classico di anatomia topografica, vi abbiamo aggiunto, in sotto-titolo, con applicazioni medico-chirurgiche, In vero l'anatomia topografica viene costantemente in aiuto al medico per diri gere e lumeggiare la diagnosi: per non citare che un esempio, la conoscenza topo grafica delle vie di conduzione nervosa motrice o sensitiva ci fornisce non solo dei mezzi di diagnosi, ma ancora delle indicazioni terapMltiche e dei processi operatori: è così che la topografia cranio-encefalica spiega la patogenesi dell'epilessia J ackso niana circoscritta ad un arto; essa inoltt'e permette di localizzare esattamente il punto in cui si trova « la spina» irritante del cervello; essa, infine, guida la trapanazione, Si è detto già da lungo tempo che pe?' il chirurgo, il cui bistorì è chiamato ad ogni momento a penetrare nelle diverse regioni dell'organismo, il corpo U1nano dovrebbe essere trasparente come c1'istallo, Riconosciamo che lo studio dell'anatomia topo grafica è quello che conferisce al corpo questa trasparenza, grazie alla quale il bistorì prendendo, per così dire, in non cale la complessità delle nost1'e regioni, procede sicuramente in mezzo alle form,azioni anatomiche, attraversando q~teste (perchè non hanno che un'importanza affatto secondaria), evitando quelle (perchè la lesione potrebbe portare gravi conseguenze), per giungere finalmente al punto 1'icercato, che è, a seconda dei casi, un'arteria da legare, un nervo da resecare, un ascessp da aprire, un tumore da levare, ecc, Così, senza tema di essere tacciati di esagerazione, si può affe1'mare che è alla scuola di anatomia, ed in particolare a quella di anatomia topo grafica, dove si formano i migliori chirurghi, Prefazione alla prima edizione v * * * Strettamente legata alla medicina ed aZla chirurgia pratica, l'anatornia topo grafica deve naturalmente modificar8i con que8te 8cienze. Più e8attamente, e88a deve far8i più preci8a e completar8i a mi8ura che la chi rurgia progredi8ce ed aumenta i 8uoi bi80gni: per ogni nuova opeTazione nece88ita una nuova de8crizione, in8ieme più particolareggiata e più e8atta, 8ia dell'organo 8U cui 8i deve interven'ire, 8ia della regione 8te88a in cui que8t'organo 8i trova. Ora, 80ttO que8to a8petto, è ben noto il progre880 che ha fatto la chirurgia operatoria negli ultimi anni. Rima8ta per lungo tempo limitata agli interventi 8ugli arti e 8ulla faccia, e88a, in grazia all'a8ep8i, in caU8a anche dell'audacia ognor cre8cente dei chirurghi, 8i è e8te8a all'orecchio, alle f088e na8ali ed alle cavità anne88e, al cranio, alla colonna vertebrale, ai vi8ceri toracici e 8pecialmente ai vi8ceri addomino-pelvici e con buon e8ito. Come con8eguenza, l'anatomia topografica delle regioni citate, c08ì negletta altre volte, perchè non pre8entava che ben di rado delle applicazioni pratiche, ha oggidì pre80 un'importanza con8iderevole, importanza che è in rapporto coi bi80gni 8empre cre8centi della medicina operativa. N elle n08tre de8crizioni noi ci 8forzeremo 8empre di ri8pondeTe ai progre88i più recenti della chirurgia, e daremo all' anatomia topografica vi8cerale quell'e8ten8ione alla quale e88a oggidì ha diritto. * * * L'anatomia topografica, lo ripetiamo, deve e88ere una 8cienza applicata. Confor memente a que8to principio, noi in que8t'opera abbiamo fatto larga parte alle appli cazioni mediche e chirurgiche, evitando (e 8periamo che il lettore ce ne 8arà grato) quelle lunghe di8cu88ioni e8clu8ivamente cliniche o anatomo-patologiche, che 8i tro vano di f1"equente nei libri di anatomia topografica, mentre di certo hanno un p08to più conveniente in un trattato di medicina o di chirurgia. Circa alle con8iderazioni medico-chirurgiche in8pirate dallo 8tudio di cia8cuna regione, ci 8i offrivano due metodi: o rimandarle tutte alla fine, dopo trattata la regione, con un titolo a parte, oppure di88eminarle nel cor80 della de8crizione, cia- 8cuna accanto alla di8p08izione anatomica cui è conne88a o da cui e88a procede. Sull'e8empio di JARJAVAY, PÉTREQUIN, PAULET, TILLAUX, noi abbiamo 8eguìto que8to ultimo metodo, che ci parve migliore di molto; per e880 8i tempera gTadevol mente l'aridità della de8crizione anatomica, e 8i rende lo 8tudio delle regioni più attraente e perciò più i8t.ruttivo. * * * E88endo que8t'opera 8pecialmente indit'izzata agli 8tudenti, noi ci 8iamo 8for' zati di rendere le n08tre de8crizioni ad una volta 8emplici e preci8e; abbiamo mol tiplicato le divi8ioni e per de8crivere le n08tre regioni abbiamo tentato di 8tabilire uno 8chema comune, cioè di adotta1'e per cia8cuna di e88e lo 8te880 metodo di 8tudio. Dopo una definizione 80mmaria della regione, ne abbiamo indicata la 8ituazione VI Prefazione alla prima edizione e fissati i limiti sia superficiali che profondi; indi abbiamo studiato ad uno ad uno ciascuno dei suoi piani costitutivi, partendo dalla superficie verso la profondità, come fa lo scalpello nella sala di dissezione; una volta resi noti i diversi piani della regione, in una divisione speciale ne abbiamo descritto i vasi ed i nervi. Questo è il metodo topografico per eccellenza, il metodo di elezione. M a tale metodo, molto razionale per le regioni degli arti ed anche per le regioni superficiali della testa .e delle tre grandi cavità splancniche, non è applicabile per le regioni profonde o viscerali. Per queste ultime noi studieremo in pari .tempo sotto i due aspetti anatomico e chirurgico il viscere che ne rappresenta l'organo princi pale, e lo considereremo successivamente: lO isolato (studio descrittivo); 20 in luogo, cioè nella posizione che esso normalmente occupa (studio topografico); 3° nella costi tuzione anatomica; 4° dal punto di vista della sua circolazione e della sua innerva zione. Aggiungiamo che a proposito di ciascuna regione o di ciascun organo abbiamo dato accurate indicazioni sul modo con cui si procede all'esplorazione in clinica, al letto dell'ammalato, ed anche, quando ne è il caso (ad esempio per i visceri addomino pelvici), sul letto operatorio nell'atto dell'intervento. Infine per ciascuna regione abbiamo suggerito le differenti « vie di accesso ", le quali si offrono al chirurgo per penetrare nella profondità ed andare alla ricerca di un organo, sia che si voglia porlo a nudo, o pungerlo, od inciderlo, o resecarlo, sia che si voglia levarlo completamente. * * * Il corpo umano, come è noto, si compone essenzialmente di tre parti: la testa, il tronco, gli arti. Il piano generale di descrizione delle regioni non può che confor marsi a questo piano anatomico. a) La testa è la parte del corpo più elevata per la sua situazione, ma essa merita il primo posto anche a causa dell'importanza degli organi che racchiude: rlOi vi dedicheremo il nostro p'rimo libro. (3) Il tronco, situato immediatamente sotto la testa, è suscettibile in anatomia topografica di divisioni secondarie. Esso è relativamente stretto nella sua parte supe riore, la quale perciò ha ricevuto il nome di collo; si allarga bruscamente all'origine degli arti superiori e resta tale, o quasi, fino alla sua estremità inferiore: al disotto del collo prende successivamente i nomi di torace, di addome, di bacino .. - Se consideriamo il tronco dal punto di vista della sua costituzione anatomica, notiamo che nella sua parte mediana si trova una lunga colonna ossea, la quale si estende senza interruzione da un'estremità all'altra; è la colonna vertebrale. Attorno a questa si dispongono numerose formazioni, o molli o scheletriche, di valore molto diverso; in addietro, sul piano dorsale, vi sono muscoli molto potenti, i quali hanno grande importanza per i movimenti della. testa e della stessa colonna vertebrale; in avanti, sul piano ventrale, abbiamo gli organi i quali, sotto il nome di visceri, costi tuiscono i grandi apparecchi digerente, respiratorio euro-genitale. - Questi organi, detti ancora organi splancnici (da cr1tÀa:yx'Jo'J, viscere), occupano tutta l'altezza della colonna vertebrale. Al collo, essi sono 'relativamente superficiali, non essendo ivi Prefazione alla prima edizione VII coperti che da lamine muscolari molto sOltili, od anche, come si verifica sulla linea mediana, dalla sola fascia e dalla pelle. Più in basso del collo essi, per la maggior parte, sono ben più profondi e inoltre stanno collocati in cavità speciali rivestite da sieroso., le quali, per tal tatto, ricevono la denominazione di cavità splancniche. Andando dall'alto al basso queste sono: 1° in avanti delle vertebre toraciche, il torace; 2° in avanti delle vertebre lombari, l'addome; 3° in avanti della colonna sacro coccigea, il bacino. - Il tronco adunque può essere diviso in cinque parti, di cui ognuna sarà oggetto di un libro distinto: la colonna vertebrale, che occupa in addietro tutta l'altezza del tronco e, in avanti della colonna vertebrale, il collo, il torace, l'addome ed il bacino. y) Restano gli arti, in numero di quattro, disposti simmetricamente; di essi i superiori partono dal torace, gli inferiori dal bacino. Noi vi dedicheremo il nostro ultimo libro. Riassumendo, il presente Trattato di anatomia topografica comprende sette libri, che intitoleremo: il libro I, Testa; il libro II, Colonna vertebrale; il libro III, Collo; il libro IV, Torace; il libro V, Addome; il libro ·VI, Bacino; il libro VII, Arti. - Il primo volume (Testa, Colonna vertebrale, Collo e Torace) contiene i primi quattro libri; i tre ultimi (Addome, Bacino e Arti) formano il secondo volume. * * * Non senza ragione si è detto che l'anatomia topografica deve essere appresa nel l'anfiteatro per mezzo delle dissezioni e non in un libro con delle figu?·e. Tuttavia non bisogna spingere a tale l'esagerazione fino a dire che in un Trattato di anatomia topografica le figure sono inutili. Noi C?'ediamo invece che nell' anatomia delle regioni, come nella anatomia sistematica, gli accurati disegni costituiscono il complemento necessario di ogni descrizione anatomica, ed è perciò che noi abbiamo nel nostro testo intercalato numeTose figure (il solo primo volume ne contiene quasi seicento), la maggim' parte eseguite in più colori. Di queste figure le une (il maggior numero) riproducono preparati allestiti spe cialmente per questo libro e disegnati sotto i nostri occhi. Non può sfuggirne l'utilità: esse, ai pratici ed agli allievi che hanno già a lungo frequentato l'anfiteatro, ed hanno veduto, rimettono alla memoria la regione o la parte di regione rappresentata; al principiante, il quale non sa ancora e prende lo scalpello per la prima volta peT dissecare ed istruirsi, serviranno da guide, guide preziose, che fornendogli eccellenti modelli, faciliteranno sommamente il suo lavoro, e molto spesso gli impediranno di fare una strada falsa. Oltre le figure riproducenti preparazioni naturali, noi abbiamo intercalato nume rosi schemi. V i è egli bisogno di ricordare come gli schemi siano utili a chiarire questioni oscure ed a semplificare le descrizioni più complesse? Infine noi qua e là abbiamo riprodotto numerose sezioni, totali o parziali, di cadaveri congelati. Ognuno sa che, meglio della dissezione più accurata, il metodo dei tagli fissa l'anatomico ed il chirurgo sulla forma generale della ?'egione e spe cialmente sui rappm'ti reciproci delle sue parti costituenti. 111 a ciò non è tutto: è VIII Prefazione alla prima edizione estremamente facile, sulle figure delle sezioni, rappresentare con frecce, sia il decorso seguìto dalle produzioni patologiche nel loro sviluppo (a8ce88i, tumori), sia la via che si offre al chirurgo per andar loro incontro. Per tal fatto, lo 8i capi8ce, il metodo in questione diviene un mezzo prezi080 di dimostrazione. Aggiungiamo che ~m certo nume1'0 di figure furono tolte dal Trattato di anatomia umana, pubblicato da uno di noi. Que8te sono indicate dalla lettera T posta fra paren tesi (T.) dopo il titolo. *** Noi dobbiamo la maggior pa1'te delle n08tre figure al signor DUPRET, la cui abile matita ha saputo rendere le nostre preparazioni tanto nette che dimostrative, e però qui lo ringraziamo per il 8UO prezi080 aiuto. Ringraziamo in pari tempo i nostri eccellenti incisori signori BOULENAZ e MAUGE, ed il nostro stampatore signor HÉRISSEY. Preghiamo infine il nostro editore ed amico, 8ignor DOIN, di accettare l'e8pressione della n08tra viva gratitudine per tutte le cure che egli ha p08te nella esecuzione materiale di que8t'opera. Lyon-Paris, lO luglio 1904. L. TESTUT - O. JACOB. PREFAZIONE ALLA SECONDA EDIZIONE ITALIANA In oltre sessant'anni l'Edizione italiana del Trattato di Anatomia topografica di L. TESTUT e O. JACOB ha avuto dieci ristampe, oltre all'ediziQne originale, ristampe che si sono susseguite con ritmo regolare in media ogni sei anni, nonostante le due guerre mondiali. In tutto questo lunghissimo periodo di tempo non è mai venuto meno il successo dell'opera sulla quale generazioni di studenti in medicina si sono preparati nel corso dei loro studi e poi, più tardi, come medici pratici, hanno pe:r fezionato le loro conoscenze anatomiche, ciascuno nel campo della propria specia lità professionale. Per questo è raro che nella biblioteca, piccola o grande, di ogni professionista italiano manchi il tmttato di TESTUT-JA COB, di tanto in tanto ria perto e riesaminato, sòprattutto nel suo grande corredo di illustrazioni che automa ticamente richiamano vivissime alla mente le chiare nozioni apprese nella scuola. In sessant'anni l'editoria italiana ha stampato numerosi altri trattati di anatomia topografica, ora più brevi del TESTUT-JA COB (che maggiormente sembravano adatti alle necessità dello studente), om più lunghi (che, a loro volta, sembravano più acconci a fornire notizie particolareggiate allo specialista), ma nessuno di essi ha tolto al « Testut-J acob» il suo incontrastato primato. Sessant'anni di vita per un'opera medica rappresentano una vera eccezione, sopt'attutto in un periodo, come l'attuale, di tanto mpidi progressi. In verità, questa condizione eccezionale è parzialmente dovuta alla natura stessa della materia trat tata la quale, nel corso del secolo passato, aveva raggiunto il suo stato di perfezione, difficilmente modificato in seguito fuorchè in qualche particolare di secondaria impor tanza. D'altro canto, però, la persistente utilità per il medico pmtico dell'opem si è fondamentalmente basata, in tutti questi anni, sulla splendida semplicità con cui l'opem stessa è stata concepita, sul modo esemplare· con cui è stata illustrata, nonchè sul continuo rifet'imento ad esempi tratti dalla pratica medica e chirurgica. Sono stati soprattutto questi esempi i quali hanno avvertito, ad ogni passo della sua let tum, anche lo studente meno attento che la materia medesima del suo studio faticoso usciva dal limbo delle conoscenze tem'iche per entmre nell'ambito di quelle preziose nozioni che, in ogni momento della vita, gli avrebbero aperto prospettive nuove ed utili sui problemi della professione. Ma « strettamente legata alla medicina ed alla cMru1'gia pratica l'anatomia topo grafica deve naturalmente modificarsi con queste scienze » (così il 1" luglio del 1904 avevano scritto TESTUT e J ACOB a prefazione' del loro Trattato) ed è realmente in b, - TESTUT e JACOB •• 1. x Prefazione alla seconda edizione italiana questo senso ohe l'opera è stata sopravvanzata dagli innumerevoli progressi oompiuti dalle soienze mediohe negli anni ohe sono trasoorsi da quel giorno lontano, soprattutto nel periodo a noi vicino. Il Trattato di Anatomia topografica di TESTUT-J ACOB era stato pubblicato al termine di un periodo della storia della medicina nel quale era stato dato l'avvio alla moderna chirurgia, quando cioè, questa da « patologia esterna» (oome era chia mata) aveva imparato ad affrontare problemi di « patologia interna». Ed ora, da alcuni anni, è in corso un nuovo balzo in avanti della tecnica chirurgica (di tutte le scienze mediche qu~~la che più si giova delle conoscenze anatomiche). Ghiandole a secrezione interna, gangli del simpatico, il cuore stesso, i polmoni sono divenuti gli obbiettivi di arditi interventi chirurgici. Per il cuore, ad esempio, l'uso della circolazione extra- , corporea ha reso possibile l'accesso in profondità, nelle cavità cardiache stesse, che, un tempo, soltanto l'anatomo-patologo poteva esplorare per la diagnosi epicritica dei morbi dai quali esse sogliono essere colpite. In q1cesto modo si è 1'esa necessaria l'estensione delle conoscenze pratiche di anatomia topografica ad altre regioni « più interne»; Oltre a ciò, la terapia chirurgica dei tumori maligni che necessariamente prevede l'exeresi delle prime stazioni linfonodali, ha reso più urgenti dettagliate nozioni sulla circolazione linfatica degli organi, così come le malattie vascolari dei distretti arteriosi, viscerali e periferici, richiedono, da un lato, una precisa cono scenza delle anastomosi vas ali fra i distretti stessi, anastomosi alle quali è essen zialmente affidata la creazione di un efficiente circolo oollaterale e, dall'altro, per le manovre terapeutiohe dirette sui vasi stessi una somma-di nozioni diverse da quelle di un tempo, quali erano neoessarie per l'esecuzione di semplioi legature delle arterie principali in determinati luoghi di elezione. A tutti questi problemi (e ad altri anoora) deve dare risposta esauriente '., moderno trattato di anatomia topografioa ed è peroiò ohe, 'nell'epooa attuale, è sorta la riohiesta di nuovi testi che siano opportunamente aggiornati. Questo è il motivo che ha indotto l'Editore della fortunata trad'uzione italiana del Trattato di Anatomia topografica di TESTUT-JAcOB ad affidaroi l'elaborazione di un ammodernamento del c testo e del, materiale illustrativo seoondo i bisogni dell' eseroizio attuale della medioina e della ohirurgia pratioa. Un anatomioo ed un chirurgo si sono uniti in questo lavoro e sperano di aver fatto oosa utile. L'anatomioo ha ripassato attentamente le varie nozioni riportate al vaglio dei più recenti studi al riguardo e, soprattutto, oon molta pa.zienza ha aggior nato la nomeiwlatura seguendo le norme dell'International Anatomical Nomen clature Committee (LA.N.C.). Il chirurgo, da parte sua, ha totalmente rinnpvato l'esemplifioazione olinioa (quella ohe giustifioa il sottotitolo tradizionale dell'opera di applicazioni medico-chirurgiche), adattandola allo stato attuale delle indioazioni e delle relative possibilità terapeutiohe. Nel rinnovamento di alcune parti speciali stiohe, egli ha avuto la neoessità di rioorrere all'opera di alcuni oolleghi partioolar mente versati nelle singole materie. Essi sono: per la neurologia e la psiohiatria, il Prof. CARLO DE RISIO; per la neuroohirurgia, il Prof. RrcCARDO BRIZZI; per l'otorinolaringologia, il Prof. GIACOMO MAFFEI ed il Prof. PIERO MIANI; per l'oou listioa, infine, il Prof. LUIGI PASINO. Tutti si sono perfettamente immedesimati