Una volta sgombrato il campo dal dualismo e dalla visione degli opposti, non resta che il nudo, una libertà totale. Vediamo il mondo come è per la prima volta, senza la lente deformante delle illusioni e degli attaccamenti. Attingiamo al non sapere ed eseguiamo la musica del non suono. Il pensiero ci segue, ma in una nuova prospettiva, nella quale non c’è posto per la paura o i miraggi. Respiriamo un’aria salubre, apriamo le finestre e veniamo inondati da una luce purissima. Siamo noi stessi, ci ricordiamo di noi stessi, non abbiamo vincoli e comprendiamo il senso della vita, perché siamo qui e cosa potremmo fare di noi stessi. È un invito a sondare la nostra individualità e la nostra essenza, non dogmatico e non cultuale, impregnato dello spirito.