RIVISTA DI CULTURA DEL TERRITORIO Dicembre 2011 Anno 3 Numero 4 issn 2036-8283 11 SOSPENSIONE – Vulpes vulpes L’ho vista, anzi, ci siamo visti per un solo attimo. 1 1 Ambedue più sorpresi che altro di trovarsi di 0 2 e fronte inaspettatamente. È vero che ero a “caccia” r b con la Nikon e il tele, ma trovarmela davanti così, m e all’improvviso… c Di Ero salito lungo un affluente del Torre, ben sopra 1 Vedronza, in uno stretto canale di rocce bianche e 1 N. arbusti con l’acqua che formava cascate e cascatelle quasi ad ogni passo. Due alte pareti chiare e cenge erbose limitavano il primo tratto per almeno cento metri di dislivello, poi il paesaggio diventava ampio e n e dolce con erba, cespugli, alberi e fiori, bellissimo e a l celato. r u Ricordo che sentivo chiaro il rumore dell’acqua f nascosta sotto i piedi, curioso e forse anche pericoloso. e r Mi spostavo quindi per timore di essere in piedi su una e Ti volta di roccia fragile e, dietro un alto masso d’angolo, ci siamo incontrati. Ha sollevato di scatto la testa e mi ha fissato come io fissavo lei, senza crederci. Sospesi ambedue per un attimo senza pensare ad agire, solo ricevere l’immagine, ed è svanita. È solo svanita così… credo… ma quegli occhi di ombra e sole mi sono rimasti dentro. In copertina: Alessandro Bimbatti, SOSPENSIONE - Vulpes vulpes, acquerello/tempera, cm 52x71 Alessandro Bimbatti, Il folletto, acquerello/tempera, carta di cotone. carta di cotone. Pubblicità per la birra Dreher. Attribuita a Marcello Dudovich (Trieste 1878 - Milano 1962). 2 • TTEIERRREA FFURIRULLAANNEA Con questa fotografi a scattata da Dario Di Gallo presso i Laghi di Fusine Buone Feste auguriamo Buon Anno e ai nostri lettori TIERE FURLANE • 3 TERRA FRIULANA Il bosc in Friûl: un avvenire sicuro Il 2011 è l’Anno internazionale certo un impatto ambientale tale da ritrasformare in prato e della Foresta. Siamo particolar- negativo; caso mai il contrario. pascolo ciò che è divenuto bosco mente sensibili a questa tematica, Quando si verifica un’alluvione si nell’ultimo cinquantennio. anche perché i boschi coprono dà la colpa all’eccesso di cemen- Con il bosco, quindi, dovremo attualmente il 41% della super- tificazione oppure all’assenza di continuare a fare i conti e, ficie regionale. Non possiamo manutenzione del territorio, al soprattutto, dovremo fare in sottacere, però, che negli anni suo mancato presidio (muretti a modo che tali conti diventino Sessanta tale percentuale era del secco, fossatelli e governo delle positivi, in moneta sonante, ma 21%. In una cinquantina d’anni, acque in generale secondo una anche nella difesa dell’ambiente quindi, vi è stato un raddoppio sapienza idraulica formatasi nei che, non dimentichiamolo, è una della superficie boscata. Ciò è secoli). forma di investimento. avvenuto, come è noto, soprat- Orsi e linci non potranno prov- La nostra Regione può contare tutto a detrimento di pascoli e vedervi, né, malgrado certi entu- su un patrimonio umano di prati, in misura minore a detri- siasmi, potranno incrementare “Forestali” (passateci questa mento di altre colture erbacee o il turismo nelle nostre Alpi e espressione generica, ma è la di colture arboree. Sappiamo che Prealpi. più comprensibile per l’uomo il bosco si è riconquistato ciò che Nell’immediato dopoguerra i della strada) che è fatto di tanta un tempo era suo, ma sappiamo sindaci volevano le caserme, poi competenza, suffragata da una anche che ciò significa la scom- è arrivato il momento in cui vole- lunga tradizione, ma soprattutto parsa dell’uomo da tante aree la vano le fabbriche e, in montagna, di tanta passione accanto ad cui messa a coltura era costata le piste da sci; poi la richiesta era una visione etica: il bosco ha un secoli di fatiche. per i centri commerciali. Sta di aspetto sociale che non è certo – Meglio così – sento dire – l’uomo fatto che il territorio continua a solo quello della passeggiata lascia il terreno all’orso e alla lince spopolarsi e le aziende agricole domenicale: difesa del territorio e, come spera qualcuno, anche nell’ambiente montano, malgrado significa difesa della società. E, di al lupo. Noi non abbiamo nulla enti creati ad hoc e centinaia di questi tempi in cui conta l’imme- contro quei grandi carnivori, ma convegni sul tema della monta- diato, l’effimero ed il virtuale, va la loro presenza è un altro segnale gna, sono ridotte al lumicino. Né ammirato chi sa che avrà risultati di abbandono del territorio da si può dire che sia decollato un solo nel lungo periodo, risultati parte specie umana. Quest’ultima vero turismo, come si vede in che forse neppure potrà vedere, si è macchiata di gravi colpe nei tante altre plaghe delle Alpi. ma di cui potranno godere, e confronti dell’ambiente e, quindi, Anche se i prodotti agricoli della forse con inconsapevolezza, le si sta dando la zappa sui piedi, ma nostra montagna riuscissero a future generazioni. i nostri pascoli e i nostri prati, così diventare tutti dei Grand Cru curati perché da essi dipendeva la e a conquistarsi un mercato di L’assessore regionale alle Risorse sopravvivenza, i nostri microsco- élite, difficilmente si arriverebbe rurali, agroalimentari e forestali pici coltivi a vanga non avevano ad una inversione di tendenza Claudio Violino 4 • TTEIERRREA FFURIRULLAANNEA INDICE 8 Tiere furlane RIVISTA DI CULTURA DEL TERRITORIO Autorizzazione del Tribunale di Udine n. 14/09 R.P. del 19/06/2009 Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Direzione centrale Risorse rurali, La Natura secondo agroalimentari e forestali Dicembre 2011 - anno 3 - numero 4 Alessandro Bimbatti [email protected] Vero e verosimile, Direttore responsabile: Christian Romanini le segrete geometrie [email protected] Comitato di redazione: di piante e animali Gabriella Bucco, Christian Romanini, Angelo Vianello, Pietro Zandigiacomo Gabriella BUCCO Coordinamento editoriale: Enos Costantini Hanno collaborato a questo numero: - Gabriella Bucco ([email protected]) - Luca Bulfone Direttore centrale alle risorse rurali, agroalimentari e forestali 21 28 ([email protected]) - Paola Càssola Guida - Paola Cigalotto ([email protected]) - Rinaldo Comino Direttore del Servizio gestione forestale e produzione legnosa della Direzione centrale risorse rurali, agroalimentari e forestali ([email protected]) Sviluppo - Enos Costantini Comunisti ([email protected]) locale - Gabriele Cragnolini ([email protected]) da sempre - Adelmo Della Bianca e foreste - Dario Di Gallo ([email protected]) Il Popolo - Gianfranco Ellero civiche ([email protected]) delle Terre collettive - Luca Nazzi Presidente del Coordinamento regionale in Friuli e sul Carso della Proprietà collettiva in Friuli-V. G. ([email protected]) - Roberta Rigo Luca NAZZI Luca NAZZI ([email protected]) - Linda Picco ([email protected]) - Mariagrazia Santoro ([email protected]) - Pieri Stefanutti ([email protected]) - Claudio Violino 31 41 Il Corpo ([email protected]) - Michele Zanetti ([email protected]) forestale - Stefano Zanini ([email protected]) regionale Referenze fotografiche Quando non diversamente indicato le fotografi e sono dell’autore dell’articolo. Costantino Cattivello pag. 91. Luca BULFONE Enos Costantini pagg. 21, 61, 74, 76, 78, 82, 86, 90, 102, 108, 109, 110 basso, 11. Miloš Costantini 110 alto. Len furlan: Andrea Giubilato pagg. 88, 95, 97. Claudio Mattaloni pag. 112. materia prima Ricerche iconografiche: Enos Costantini ed energia Si ringrazia per la collaborazione: Il Presidente della Fondazione CRUP rinnovabili Lionello D’Agostini. Stampa: LithoStampa, Pasian di Prato (Udine) Rinaldo COMINO Chi riproduce, anche parzialmente, i testi contenuti in questo fascicolo è tenuto a citare la fonte. TIERE FURLANE • 5 TERRA FRIULANA 45 59 65 I boscaioli di Muzzana IIl fosso, il salice Adelmo DELLA BIANCA e la siepe Le strutture ecologiche portanti nelle nostre campagne La Fieste del Novecento dai Arbui Michele ZANETTI Gabriele CRAGNOLINI 75 77 78 Uva di cornacchia L’età del bronzo Il timp Enos COSTANTINI in Friuli de sbite Paola CÀSSOLA GUIDA Linda PICCO 87 99 107 Verze, IIll PPaaese verzot, dei verzotin, BBaallooccchi verze rave... AGER: Paola un grande Tutti i nomi CCIIGGAALLOOTTO, della verza progetto MMaarriiaaggrazia con speciale SSAANNTTORO nazionale riguardo al Friuli di ricerca nel settore Enos COSTANTINI agroalimentare 6 • TTEIERRREA FFURIRULLAANNEA Alessandro Bimbatti, Primi giorni di scuola, acquerello/tempera, carta di cotone. TIERE FURLANE • 7 TERRA FRIULANA 8 • TTEIERRREA FFURIRULLAANNEA Gabriella BUCCO La Natura secondo Alessandro Bimbatti Vero e verosimile, le segrete geometrie di piante eH animali Homo vitruvianus è Alessandro hanno preso corpo le geniali inven- Nelle pagine precedenti Bimbatti, pittore rinascimentale zioni dei capiscuola dell’arte, dal Alessandro Bimbatti, Primi giorni di scuola, Alba sulla Cengia degli Dei - del nostro tempo. Il quadro, in Rinascimento fino almeno al primo Canis lupus – Parnassius apollo, questo caso l’acquerello, è, come Novecento. cm 73,2x28, carta di cotone. lo definiva Leon Battista Alberti Afferma deciso che “la capacità Il freddo velo dell’acqua scivola via “una finestra attraverso la quale di disegnare me la sono fatta da cristallino ed incorporeo, tu miri” la realtà e, dipingendola, solo” e che da sempre ha tentato irresistibile invito al gioco della scoperta per i due cuccioli. si comprende. È il procedimento di riprodurre quello che gli stava Intorno odori sempre nuovi, ombre della conoscenza dei bambini, che intorno, cominciando a disegnare e luci che si rincorrono… disfano e ricompongono. Anche ancor prima di imparare a scrivere. Un salto… sotto al muso l’acqua si nell’arte del pittore di Faedis c’è Come nel Rinascimento, il disegno rompe e si ricompone. Senza odore quasi non sembra molto di costruito razionalmente per Bimbatti è una attività conosci- esistere denunciata com’è e c’è quella conoscenza del fare, tiva, una organizzazione logica del solo dagli effetti del suo scorrere, della tecnica, del materiale che vedere, ottenuta con la prospettiva dai riflessi e dalle trasparenze ritmiche della leggera corrente tra ha reso grandi le botteghe rina- e le geometrie matematiche per sassi e muschi. scimentali, l’artigianato, il design definire la composizione. La scelta Altri occhi vedono per loro – attenti, italiano. Bimbatti parla volentieri del soggetto “è sempre una scusa” esperti – la coscienza della sua opere e accompagna ogni per stimolare il pensiero a ragio- della propria forza non muta la suo dipinto con note esplicative, nare oltre la superficie, poichè misura del passo, nulla vien tolto all’attenzione, alla guardia dei sensi. per cui ho spesso riportato le sue guardare per Bimbatti significa Il modo, il muoversi insegna, parole a commento di una attività sempre pensare. comunica ed informa, obbliga. artistica che sembra corrispondere Ha frequentato l’appena costituito Linguaggio antico, vitale e sottile, che va capito, perfettamente agli intendimenti di Istituto d’Arte di Udine, dove si è assimilato profondamente, usato. questa rivista. diplomato nel 1962, non l’attuale, Primi giorni di scuola per i due I dipinti di Bimbatti sono una distrutto dall’insipienza della buro- cuccioli. personalissima combinazione di crazia scolastica, ma quello, ormai Di una scuola in cui gli esami sono cultura umanistica, di regole tec- perduto, degli artisti. Definisce senza appello. niche, estetiche, matematiche che, “una grande fortuna” essere stato Figli, loro, di una Madre che non lungi dal costringere, ha permesso allievo di Dino Basaldella e Pino concede possibilità non meritate. il formarsi dell’humus nel quale Mucchiut, compagno di classe di TIERE FURLANE • 9 TERRA FRIULANA Alessandro Bimbatti, Lunaria e cinciarelle - Lunaria rediviva, Parus caeruleus, acquerello/tempera, cm 43,2x70, carte di cotone. Mi colpisce sempre la geometria naturale. Quella che sembra casualità, vista da un angolo diverso o soltanto vista guardando veramente, si evidenzia nella sua sofisticata semplicità. Cercare, scoprirne le proporzioni, i numeri, è un gioco affascinante. Sul sentiero per il Monte Mia, lasciati indietro i magici ruderi di Predrobaz, camminando sulla mulattiera sassosa e ripida nella mattina di febbraio quando il sole inumidisce appena il terreno e le foglie gelate, contro l’ombra scura della roccia imprigionata dalle decine di braccia irsute dell’edera, si stagliavano le monete del papa, i baccelli della lunaria, madreperle traslucide e splendenti, quasi fastidiose nel riflettere la luce che toccava loro soltanto. Cresciute tra i rami caduti di ciliegio che avevano fermato il volo leggero d’una foglia d’acero montano, formavano un ikebana spontaneo e splendido di proporzioni perfette, animato dagli scatti gialli e blu di due folletti del tutto insensibili alla nostra presenza, ma ben attenti al loro appetito. Giancarlo Ermacora, in una pre- pensare a eseguire meno cuciture parazione più scultorea che dise- e angoli possibili, impiegando gnativa. Dopo aver lavorato come meno pelo possibile con il mas- grafico ficcanaso da Tonutti, da simo risultato”. Riconosce però di Del Bianco e all’Encia, nei tardi aver imparato molto dalla signora anni Settanta gli è stato proposto Gertrud Müller Patriarca, allieva di lavorare alla Trudi, la famosa dell’Accademia di Monaco e abile azienda di peluche di Tarcento. acquerellista lei stessa. Bimbatti ne Qui ha operato venti anni come ha organizzato la mostra postuma responsabile del reparto creativo, di opere e ricorda che ogni viaggio fino al 1999, educando al mestiere di lavoro per la Trudi si conclu- molti giovani collaboratori. Afferma deva sempre con la visita a musei, che il lavoro presso la Trudi non ha mostre, cattedrali, secondo i sug- molto a che fare con la sua attività gerimenti dell’energica capitana di artistica poiché “ogni segno vale impresa. soldi che puoi perdere o guada- Eppure nel suo affettuoso ricor- gnare, non fai l’artista o, se lo fai, dare il lavoro in Trudi, sembra di il discorso è diverso... bisogna cogliere sotterranei collegamenti