Università degli studi di Cagliari Facoltà di Scienze Politiche Corso di Laurea in Scienze politiche Laurea Specialistica Europeizzazione e diritti civili in Romania Relatore: Studente: Prof. Fulvio Venturino Andrea Medda 1 Indice Introduzione Capitolo 1: Il concetto di europeizzazione 1. Introduzione al concetto 2. Come nasce il concetto nella letteratura 3. Il concetto in linee generali 4. I limiti del concetto Capitolo 2: Analisi della democratizzazione in Romania 1. Background politico-storico dell’era di Ceausescu 2. Alcune forme di dissenso al regime 3. Dicembre 1989: la caduta e la morte di Ceausescu 4. La particolarità della transizione Romena 4.1 Il clima post rivoluzione e le elezioni libere del 1990 4.2 La nuova Costituzione del 1991 4.3 Le elezioni del 1992: ostacoli nella strada verso le riforme 4.4 Le elezioni del 1996: il grande cambiamento 4.5 Le elezioni del 2000: la fase di consolidamento della Transizione democratica 4.6 Referendum costituzionale 2003 Capitolo 3: L’allargamento visto dall’UE, azioni e strumenti per realizzarla 1 L’allargamento: premessa 2 Gli strumenti dell’Unione Europea in vista dell’allargamento 2.1 Gli strumenti nel dettaglio 2.2 Agenda 2000 per l’Europa 2.3 Definizione delle priorità 2.4 Assistenza finanziaria 2.5 Esame analitico dell’acquis 2 Capitolo 4: L’analisi dei reports in relazione ai diritti civili in Romania Premessa 1. Il problema del Childcare 2. Diritti economici sociali e culturali 3. Altri diritti civili: libertà di espressione e di culto 4. Riforma del Corpo di Polizia e condizioni di detenzione nelle carceri 5. Le condizioni delle minoranze prima dell’ingresso nell’UE 6. La tratta degli esseri umani Capitolo 5: Riflessioni conclusive Appendice I: Schede informative Appendice II: Trattata di adesione della Romania all’ UE Bibliografia Indice delle Tabelle Tabella 1: Elezioni presidenziali in Romania nel 1990 Tabella 2: Elezioni del maggio 1990 in Romania Tabella 3. Romania. Elezioni presidenziali del 27 settembre e dell’ 11 ottobre 1992 Tabella 4. percentuali di attivisti Tabella 5. Romania. Elezioni presidenziali del 3 novembre (primo turno) e del 17 novembre (secondo turno) 1996 Tabella 6. Romania. Elezioni presidenziali del 26 novembre e del 10 dicembre 2000 Tabella 7: I fondi strutturali nel periodo 2000-2006 Tabella 8: Le prospettive finanziarie dell’UE nel periodo 2000-2006 Tabella 9: I capitoli dell’ Acquis Comunitario 3 4 Introduzione L’analisi dell’area orientale dell’Europa, dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989 e la conseguente dissoluzione di tutti i regimi comunisti presenti nella zona, è divenuta oggetto di numerosi studi, ricerche, pubblicazioni e convegni da parte dei maggiori studiosi della politica comparata ma anche di altri campi di ricerca (come per esempio la storia contemporanea e le scienze sociali). Questa tesi nasce dalla consapevolezza che lo studio dei paesi ex comunisti ci aiuta a capire in quale tipo di Europa andremo a vivere e cosa possiamo fare per dare anche noi una mano allo sviluppo dei nuovi paesi membri. Il lavoro vuole analizzare come l’europeizzazione ha influenzato il rispetto dei diritti civili in Romania.. La questione dell’europeizzazione è diventata un campo di ricerca molto importante negli ultimi anni, ha creato molti punti di vista controversi e la continua moltiplicazione di saggi nel campo ha portato ad un duplice effetto: un maggior approfondimento del concetto, da una parte, e una maggiore confusione dall’altra. Attraverso questo lavoro si vuole dimostrare che senza la presenza dell’Unione Europea e il suo costante lavoro di pressione e di condizionalità nei confronti della Romania, che è quindi il caso empirico che analizzeremo in questa sede, non si sarebbe arrivati nel paese ad un completo o quasi rispetto dei diritti civili. Per analizzare questo concetto ho deciso di strutturare il lavoro in 4 capitoli. Nel primo capitolo, dedicato all’analisi della letteratura presente sull’europeizzazione il concetto verrà prima di tutto presentato nelle linee generali, e spiegata anche, a grandi linee la sua evoluzione storica (ovvero il passaggio dal concetto di integrazione europea a quello di europeizzazione). Poi si ricercheranno gli autori e loro definizioni legate al tema dell’europeizzazione e del rispetto dei diritti civili senza però tralasciare chi è contrario alla tesi esposta in queste pagine. Il secondo capitolo mette il relazione la transizione democratica e il problema del rispetto dei diritti civili, che sino a quel momento, non venivano neanche presi in considerazione dal regime di Ceausescu. In questo capitolo verrà proposta un’analisi su come la transizione democratica sia avvenuta e come abbia influenzato la questione del rispetto dei diritti civili. Quest’analisi riguarderà il ruolo dei partiti, delle associazioni non governative e quelli che sono stati gli attori e i meccanismi della politica che hanno spinto la Romania in questa direzione. Nel terzo capitolo viene spiegato come l’ UE agisce nei confronti degli stati candidati all’ingresso nell’ Unione e quali sono gli strumenti che vengono utilizzati per aiutare i nuovi paesi nel cammino verso l’ammissione. 5 Infine, nel quarto capitolo verranno analizzati i country reports sulla Romania che l’ Unione Europea ha fornito annualmente, con una particolare attenzione alla parte riguardante i diritti civili, reports da cui emerge, tra l’altro, che l’ Unione Europea con le sue pressioni e l’uso del principio della condizionalità ha giocato un ruolo fondamentale nella transizione democratica. Il lavoro si chiude con un capitolo conclusivo, nel quale si tireranno le somme del rapporto UE- Romania, per capire se, in mancanza dell’ausilio della Unione Europea, la Romania sarebbe arrivata all’ attuale condizione nel rispetto dei diritti umani. 6 Capitolo 1 Il concetto di europeizzazione 1. Introduzione al concetto Negli ultimi anni il concetto d’europeizzazione è stato approfondito e studiato da molteplici punti di vista: in molti campi spaziando dalla politica comparata alle scienze sociali. Il collasso dei regimi comunisti del centro ed est Europa ha offerto l’opportunità di allagare la zona della democrazia oltre la “Cortina di Ferro”e la possibilità di entrare a far parte dell’UE per queste nuove democrazie è emersa come condizione fondamentale per una pronta democratizzazione. L’ obiettivo dell’Europa unita è stato quello di consolidare la democrazia e l’economia di mercato in questi nuovi paesi. Gli studiosi si sono quindi concentrati sull’analisi delle dinamiche interne all’ Unione Europea e quelle dei governi in via di accesso (senza comunque tralasciare lo studio di quei quindici paesi che all’ epoca facevano già parte dell’ UE). Questo lo possiamo riconoscere dal sempre crescente numero di pubblicazioni che riportano il termine europeizzazione e che lo analizzano sotto molteplici aspetti. Per esempio Featherstone1 chiarifica numericamente questa affermazione indicando che agli inizi degli anni ’90 erano meno di 10 le pubblicazioni che utilizzavano questo termine, mentre negli anni successivi sono 1 Featherstone, Kevin., Radaelli, Claudio. (2003), (a cura di), The Politics of Europeanization, Oxford, Oxford University Press. 7 notevolmente cresciute, per esempio nel 2000 sono giunte a quota 24, mentre nel 2001 a 22.2 Il salto di qualità nell’utilizzo del termine si ha con il 1999, che coincide scientificamente con la prima circolazione dei papers del Robert Schuman Center dell’Istituto Universitario Europeo a firma di Risse e Caporaso, quelli che costituiranno il nucleo teorico di Transforming Europe3, ma che corrisponde anche non casualmente all’ultima fase dell’Unione Economica Monetaria prima del definitivo varo dell’Euro. Il superamento di quest’ultima barriera, l’adozione di una moneta comune, ha ovviamente rappresentato per molti cultori della disciplina un salto qualitativo nel grado di integrazione, oltre che un potente richiamo simbolico, al punto da giustificare l’adozione del termine europeizzazione4. Oltre il numero sempre crescente, è necessario evidenziare il fatto che, secondo Mair5, nonostante le pubblicazioni siano divenute molteplici negli ultimi anni, il concetto di europeizzazione è confuso e non tutti gli studiosi concordano in una definizione generale accettata da tutti. L’obiettivo di questo capitolo è cercare la definizione giusta e anche analizzare il termine, la sua nascita, sino a trovare una definizione che ci aiuti a capire la realtà romena. Una definizione da ricercare attraverso uno studio ragionato della letteratura. Attraverso la rassegna della letteratura cercherò di sintetizzare le ricerche condotte in passato sul problema, partendo dal concetto in linee generali, cercando di individuare una definizione valida per il paese in esame, arrivando quindi al problema in analisi. Il primo passo da compiere concerne la chiarificazione dei concetti di europeizzazione legati all’idea guida presente nella tesi. Fornire dei limiti al concetto è utile per non confonderlo con altri processi in atto, che producono dei cambiamenti all’interno degli stati, ma che non sono l’europeizzazione ( penso alla globalizzazione per esempio). Quindi, dopo aver analizzato un determinato numero di contributi allo studio dell’ europeizzazione verrà presentata una selezione dei concetti vicini al caso studiato nella tesi. Nella letteratura il concetto si muove secondo una duplice direttrice. In primo luogo è chiaro come il processo di europeizzazione non sia limitato solamente agli stati membri dell’ UE. Viene anche argomentato come gli effetti dell’integrazione europea sugli altri stati candidati o in via di ingresso possono essere interpretati come europeizzazione. 3 Cowles, Caporaso, Risse, Transforming Europe: europeanization and domestic change, London, Cornell University,2001 4 http://www.urge.it/files/papers/wp_4_2004.pdf 8 In secondo luogo, in generale gli studiosi distinguono due chiavi di lettura nel processo dell’europeizzazione, una centrata sui processi dell’Unione, l’altra centrata sui processi negli stati membri. 1. La dimensione “ bottom-up” ovvero lo sviluppo delle istituzioni a livello europeo. Usata in questi termini l’europeizzazione si riferisce all’evoluzione delle istituzioni europee attraverso la creazione di nuove norme, leggi e pratiche6. In altri termini, significa lo sviluppo dell’azione collettiva dell’Unione e il mantenimento di un certo grado di coordinazione e coerenza a livello europeo.7 2. La dimensione “top-down”: in questo caso l’europeizzazione si riferisce all’impatto delle istituzioni dell’Unione Europea, tramite le proprie direttive, sulle strutture politiche degli stati membri. Questo fenomeno d’europeizzazione implica un adattamento dei sistemi politici nazionali e regionali alla politica europea e all’insieme delle norme europee.8 In questa sede ci interessa analizzare il concetto prima in maniera generale e poi ci chiederemo quale sia stato il ruolo dell’ Unione Europea nella diffusione e riconoscimento dei diritti civili in Romania. . 7 Olsen J. P. (2002), ‘The many faces of Europeanization’, Journal of Common Market Studies, Vol. 40, No. 5, pp. 921- 52; Börzel T. A. (2002), ‘Pace-setting, Foot-dragging, and Fence-Sitting: Member State Responses to Europeanization’, in Journal of Common Market Studies, Vol. 40, No. 2. 8 Ibidem 9 1.1 Come nasce il concetto nella letteratura Il concetto d’ europeizzazione è relativamente recente ed è divenuto centro di dibattito nelle arene della politica comparata. È apparso come normale sviluppo del concetto di integrazione europea. Vediamo il perché di quest’affermazione. Lo studio dell’integrazione europea è stato inizialmente affrontato all’interno della disciplina delle relazioni internazionali. L’UE nasce, infatti, da una serie di trattati che avevano come obiettivo quello di un integrazione economica degli stati che ne facevano parte. La chiave di lettura dell’integrazione europea è stata per lungo tempo quella che si legava meglio con l’approccio dominante nelle relazioni internazionali: il realismo. Secondo l’approccio realista, o neorealista, le organizzazioni internazionali sono strutture intergovernative, in altre parole arene in cui s’incontrano i rappresentati dei governi nazionali per farsi portavoce delle loro richieste interne. Si tratta di un sistema fondamentalmente anarchico in cui ogni attore si fa portatore degli interessi del proprio stato e gli accordi vengono siglati in base a ciò che ogni stato che li sottoscrive pensa sia vantaggioso. Recentemente, si è diffuso un approccio di tipo istituzionalista, che rispecchia maggiormente l’atteggiamento odierno nei confronti dell’unione europea. Infatti, dal secondo dopoguerra in poi, la crescita di organizzazioni governative internazionali ha portato a sottolineare l’orientamento degli stati a cooperare e non solo a competere. Le organizzazioni internazionali non operano più in un sistema anarchico, ma, anzi, contribuiscono a diffondere regole e norme istituzionali superando anche sui diritti umani, per esempio, la sovranità nazionale. Ed è in quest’istante che il campo di studi delle relazioni internazionali si avvicina maggiormente a quello della politica comparata.9. Il nuovo approccio istituzionalista ha aiutato l’analisi dell’integrazione europea, data l’importanza che le nuove istituzioni sovranazionali hanno nel creare norme che prescindono dai singoli stati. Si può, infatti, notare come molte volte i membri della commissione europea e del Parlamento europeo abbiano accantonato gli interessi degli specifici stati che li hanno nominati o dagli elettori che li hanno votati, al fine di portare avanti interessi prettamente europei. 9 Jupille, Joseph, James A. Caporaso, and Jeffrey T. Checkel, eds. 2003. Integrating Institutions: Rationalism, Constructivism, and the Study of the European Union. Special issue of Comparative Political Studies 36, 1-2 (February/March). 10
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