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TEORIA DEI SISTEMI A MOLTI CORPI Wanda M. Alberico e Alfredo Molinari PDF

143 Pages·2014·0.77 MB·Italian
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UNIVERSITA` DEGLI STUDI DI TORINO Dipartimento di Fisica Teorica T EORIA DEI SISTEMI A MOLT I CORPI Wanda M. Alberico e Alfredo Molinari Indice 1 Seconda quantizzazione 1 1.1 Equazione di Schro¨dinger per un sistema a N corpi . . . . . . 1 1.2 Statistica delle particelle . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 1.3 Bosoni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 1.4 Funzioni d’onda di base bosoniche ed equazioni per i coeffi- cienti dello sviluppo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 1.5 Formulazione con operatori di creazione e distruzione bosonici 16 1.6 Bosoni in seconda quantizzazione . . . . . . . . . . . . . . . . 19 1.7 Fermioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23 1.8 Hamiltoniana fermionica in seconda quantizzazione . . . . . . 26 2 Campi 32 2.1 Operatori a un corpo in seconda quantizzazione . . . . . . . . 34 2.2 Descrizione di Schro¨dinger . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35 2.3 Descrizione di interazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36 2.4 Soluzione delle equazioni del moto in descrizione di interazione 38 2.5 Descrizione di Heisenberg . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42 2.6 Accensione adiabatica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44 2.6.1 Teorema di Gell–Mann e Low . . . . . . . . . . . . . 45 2.7 Funzione di Green (o propagatore) di particella singola . . . . 50 2.7.1 Relazione a osservabili . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52 2.7.2 Energia potenziale media . . . . . . . . . . . . . . . . 55 2.8 Spazio degli impulsi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58 2.8.1 Numero di particelle e densit`a per un sistema omoge- neo infinito . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 59 2.9 Matrice densit`a a un corpo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60 2.9.1 Sistema di particelle indipendenti . . . . . . . . . . . . 61 2.10 Distribuzione degli impulsi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64 i INDICE ii 2.11 Funzione di Green di particella singola per un sistema omo- geneo infinito di fermioni non interagenti . . . . . . . . . . . . 66 2.11.1 Teorema di Pauli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70 2.12 Rappresentazione di Lehmann . . . . . . . . . . . . . . . . . 71 2.12.1 Rappresentazione mista . . . . . . . . . . . . . . . . . 73 2.12.2 Invarianza traslazionale: Sistema omogeneo infinito . . 75 2.12.3 Trasformata di Fourier . . . . . . . . . . . . . . . . . . 76 2.12.4 DeduzionedellafunzionediGreendiparticellasingola perun sistema non interagente dalla rappresentazione di Lehmann . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 78 2.12.5 Propriet`a di analiticita` . . . . . . . . . . . . . . . . . . 80 2.12.6 Sistema infinito . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81 2.12.7 FunzionidiGreendiparticellasingolaritardataeavan- zata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 83 2.12.8 Comportamento asintotico della funzione di Green . . 87 2.13 Interpretazione fisica della funzione di Green . . . . . . . . . 88 2.13.1 Studio della propagazione nel tempo di una particella 89 3 Teoria Perturbativa 93 3.1 Sviluppo del valor medio di operatori . . . . . . . . . . . . . . 93 3.1.1 Valor medio di un operatore . . . . . . . . . . . . . . . 93 3.1.2 Valor medio del prodotto cronologico di due operatori 95 3.2 Funzione di Green libera nello spazio e nel tempo . . . . . . . 96 3.3 Teorema di Wick . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 98 3.3.1 Contrazioni di operatori di campo . . . . . . . . . . . 100 3.3.2 Enunciato del teorema di Wick . . . . . . . . . . . . . 104 3.4 Funzione di Green: teoria perturbativa . . . . . . . . . . . . . 105 3.4.1 Cancellazione dei diagrammi disconnessi . . . . . . . . 109 3.5 regole di Feynman per l’ m-esimo ordine perturbativo per la funzione di Green di particella singola . . . . . . . . . . . . . 111 3.6 Feynman diagrams in momentun space . . . . . . . . . . . . . 112 3.7 Regole di Feynman nello spazio degli impulsi . . . . . . . . . 114 3.8 Interazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 116 3.9 Dyson equation . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 117 3.9.1 Self-energia al Io ordine . . . . . . . . . . . . . . . . . 118 3.10 De energia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 125 4 Gas di elettroni degenere 128 Capitolo 1 Seconda quantizzazione 1.1 Equazione di Schr¨odinger per un sistema a N corpi L’Hamiltoniana di un sistema a N corpi interagenti solo tramite forze a due corpi `e N N 1 H = T(x )+ V(x ,x ) (1.1) k k l 2 kX=1 k,l=X1,(k6=l) e l’equazione di Schro¨dinger dipendente dal tempo ∂ i¯h ψ(x ...x ,t) = Hψ(x ...x ,t) . (1.2) 1 N 1 N ∂t Si sviluppi ora la funzione d’onda globale in prodotti di funzioni d’onda diparticella singola indipendenti dal tempoψ (x ), dove α `e l’insieme dei αk k k numeri quantici necessari per specificare lo stato di particella singola ψ(x ...x ,t) = C(α ...α ,t)ψ (x )...ψ (x ). (1.3) 1 N ′1 ′N α′ 1 α′ N 1 N α′1X...α′N Si noti che gli stati diparticella singola debbonoincorporare le condizio- ni al contorno: per un sistema omogeneo di grandi dimensioni (invarianza traslazionale) onde piane normalizzate in scatola, per elettroni interagenti in un atomo funzioni d’onda Coulombiane, per elettroni che si muovono in una struttura cristallina funzioni d’onda di Bloch. Per determinare i coefficienti dello sviluppo si moltiplichi l’equazione di Schro¨dinger (1.2) a sinistra per la funzione d’onda aggiunta ψ (x )...ψ (x ) con α ...α fissati α†1 1 α†N N 1 N 1 CAPITOLO 1. SECONDA QUANTIZZAZIONE 2 e si integri su tutto lo spazio (ci`o implica anche somme sullo spin, se le particelle hanno spin). Si ottiene: ∂ i¯h C(α ...α ,t) ∂t ′1 ′N × α′1X...α′N dx ...dx ψ (x )...ψ (x )ψ (x )...ψ (x ) = × 1 N α†1 1 α†N N α′1 1 α′N N (cid:26)Z (cid:27) = C(α ...α ,t) ′1 ′N × α′1X...α′N dx ...dx ψ (x )...ψ (x )Hψ (x )...ψ (x ) × 1 N α†1 1 α†N N α′1 1 α′N N (cid:26)Z (cid:27) da cui segue ∂ i¯h C(α ...α ,t)= (1.4) 1 N ∂t N = C(α ...α ,t) dx ...dx dx ...dx ′1 ′N 1 k 1 k+1 N − kX=1α′1X...α′N (cid:26)Z ψ (x )...ψ (x )ψ (x )...ψ (x ) α†1 1 α†k−1 k−1 α†k+1 k+1 α†N N × h i ψ (x )...ψ (x )ψ (x )...ψ (x ) α′ 1 α′ k 1 α′ k+1 α′ N × 1 k−1 − k+1 N h i(cid:27) dx ψ (x )T(x )ψ (x )+ × k α†k k k α′k k Z N 1 + C(α ...α ,t) 2 ′1 ′N × k,l=X1,(k6=l)α′1X...α′N dx ...dx ψ (x )...ψ (x )ψ (x )...ψ (x ) × 1 N α†1 1 α†N N α′1 1 α′N N × (cid:26)Z (cid:27) dx dx ψ (x )ψ (x )V(x ,x )ψ (x )ψ (x ). × k l α†k k α†l l k l α′k k α′l l Z Quindi, per l’ortonormalit`a delle funzioni d’onda di particella singola e in- dicando con β e β (anzich`e α e α ) gli indici (muti) su cui si somma, si ′ ′k ′l ottiene ∂ i¯h C(α ...α ,t)= (1.5) 1 N ∂t N = C(α ...α βα ...α ,t) dx ψ (x )T(x )ψ (x )+ 1 k−1 k+1 N k α†k k k β k k=1 β Z XX CAPITOLO 1. SECONDA QUANTIZZAZIONE 3 N 1 + C(α ...α βα ...α β α ...α ,t) 1 k 1 k+1 l 1 ′ l+1 N 2 − − × k,l=X1,(k6=l)Xββ′ dx dx ψ (x )ψ (x )V(x ,x )ψ (x )ψ (x ). × k l α†k k α†l l k l β k β′ l Z e cio´e un sistema di infinite equazioni differenziali accoppiate, lineari, del prim’ordine. 1.2 Statistica delle particelle L’Hamiltoniana H(1,2...N) [si veda per es. la (1.1)] di un sistema di N particelle identiche `e completamente simmetrica per lo scambio dei suoi argomenti, quindi ´e invariante per un qualunque scambio delle N particelle fra di loro. Siaalloraφ(1,2...N)unaqualunquesoluzionedell’equazionediSchro¨din- ger stazionaria H(1,2...N)φ(1,2...N) = Eφ(1,2...N) (1.6) e sia P un qualunque elemento del gruppo delle permutazioni di N oggetti. Ciascuna permutazione P di N particelle ´e un operatore lineare che puo´ essere applicato a qualunque stato descrivente il sistema. In virtu´ della simmetria di H e della conseguente invarianza rispetto alla permutazione dei suoi argomenti (PHP 1 = H), sara´ [P,H] = 0 e quindi dalla (1.6) si − ottiene H(Pφ) = PHφ= PEφ = E(Pφ). (1.7) Pertanto 1. se φ(1,2...N) `e un’autofunzione stazionaria di H, tale `e anche Pφ 2. di tali funzioni ne esistono N! 3. esse,ingenerale, sonotuttedegeneri(appartengonoalmedesimoauto- valore degenerazione di scambio); ma generalmente non sono tutte ⇒ linearmente indipendenti. Osserviamo ora che anche di funzioni d’ onda time-dependent Ψ(x ...x t) 1 N CAPITOLO 1. SECONDA QUANTIZZAZIONE 4 ne esistono N! . Poich´e esse obbediscono all’ equazione di Schro¨dinger dipendente dal tempo ∂ i¯h Ψ(1,2...Nt)= H(1,2...N)Ψ(1,2...Nt) ∂t qualunquesialafunzioned’onda(delleN!)chedescrive ilsistemaall’istante t = t , essa continuera` a descriverlo negli istanti successivi. 0 In particolare se una funzione d’onda ha una simmetria definita, tale simmetria si conserva. Supponiamoinfattichelasoluzione sia, peresempio, simmetrica e chiamiamola Ψ (1,2...Nt). Allora anche HΨ lo sara` e, S S in virtu` dell’equazione di Schro¨dinger, anche ∂ΨS. Ma se Ψ e ∂ΨS sono ∂t S ∂t simmetriche all’istante t, Ψ lo sara´ anche all’ istante t+dt e cos´ı via per S qualunque intervallo di tempo. Ancora sugli stati stazionari Fra i vari livelli energetici di H ve ne saranno alcuni non degeneri. In questo caso la funzione d’onda Pφ(1,2...N) deve essere semplicemente un multiplo di φ(1,2...N), poich´e, per ipotesi, φ(1,2...N) `e l’unica soluzione per un dato autovalore. Inoltre, poich´e Pφ e φ hanno la stessa norma, esse differiranno al piu` per una fase, ossia: Pφ(1,2...N)= eiαφ(1,2...N). (1.8) Si consideri ora una permutazione particolarmente semplice, e cio`e lo scambio di i con j. Avremo P φ(1,2...i...j...N) = φ(1,2...j...i...N) ij dove, se vogliamo che non ci sia degenerazione, φ(1,2...j...i...N) = eiαφ(1,2...i...j...N) (1.9) Applichiamo ora ai due membri della (1.9) l’ operatore P , ottenendo ij I0 membro P φ(1,2...j...i...N) = φ(1,2...i...j...N) ij II0 membro eiαP φ(1,2...i...j...N) = eiαφ(1,2...j...i...N) ij = e2iαφ(1,2...i...j...N) da cui segue e2iα = 1 eiα = 1. ⇒ ± CAPITOLO 1. SECONDA QUANTIZZAZIONE 5 OSSERVAZIONE SPERIMENTALE Della grande moltitudine di soluzioni matematiche dell’equazione agli autovalori H(1,2...N)φ(1,2...N) = Eφ(1,2...N) la natura ha scelto quelle non degeneri, che, per quanto visto in preceden- za,hanno una definita simmetria. Piu` precisamente possono essere: 1. totalmente simmetriche (non cambiano di segno per lo scambio di due particelle qualsiasi). Questo ´e il caso delle particelle con spin intero, dette BOSONI 2. totalmente antisimmetriche (cambiano di segno per lo scambio di due particelle qualsiasi). Questo ´e il caso delle particelle con spin semiin- tero dette FERMIONI. Pertanto mediante gli N! stati degeneri (ottenuti per permutazioni delle N particelle), soluzioni dell’equazione di Schro¨dinger, si dovranno formare o una combinazione totalmente simmetrica o una combinazione totalmente antisimmetrica (rispettoalloscambiodiduequalsiasiparticelle delsistema). Si puo` dimostrare che queste sono uniche. Notiamo ancora che, data un’Hamiltoniana H, che `e simmetrica rispet- to allo scambio di particelle identiche, non `e possibile considerare, come (+) suoi autostati, sia soluzioni simmetriche (ψ ) che soluzioni antisimmetri- m ( ) che(ψn− ). SiainfattiOungenericooperatorecheagiscesullostessosistema (ed `e a sua volta simmetrico rispetto allo scambio di particelle identiche); si ha: ψ(+),Oψ( ) = ψ(+),P 1OPψ( ) = m n− m − n− (cid:16) (cid:17) (cid:16) (cid:17) = Pψ(+),OPψ( ) = ψ(+),Oψ( ) = 0, (1.10) m n− − m n− (cid:16) (cid:17) (cid:16) (cid:17) dove P `e un operatore unitario che scambia due particelle. La propriet`a espressa dalla (1.10) `e detta regola di superselezione. TEOREMA SUI COEFFICIENTI La simmetria della funzione d’onda si riflette sulla simmetria dei coef- ficienti dello sviluppo. Infatti la condizione necessaria e sufficiente affinch´e Ψ(x ...x t) sia simmetrica o antisimmetrica nello scambio delle x `e che i 1 N coefficienti C(α ...α ,t) siano simmetrici o antisimmetrici nello scambio 1 N delle α, e cio`e che sia C(α ...α ...α ...α ,t) = C(α ...α ...α ...α ,t) (1.11) 1 i j N 1 j i N ± CAPITOLO 1. SECONDA QUANTIZZAZIONE 6 Sufficienza Sia Ψ(x ..x ..x ..x t) = 1 i j N C(α ..α ..α ..α ,t)ψ (x )..ψ (x )..ψ (x )..ψ (x ) 1 i j N α1 1 αi i αj j αN N α1X..αN Da essa, scambiando x x e successivamente α α (cosa lecita i j i j ⇐⇒ ⇐⇒ perch`e si tratta di variabili mute, su cui si somma), si ottiene Ψ(x ..x ..x ..x ,t) = 1 j i N = C(α ..α ..α ..α ,t)ψ (x )..ψ (x )..ψ (x )..ψ (x )= 1 i j N α1 1 αi j αj i αN N α1X..αN = C(α ..α ..α ..α ,t)ψ (x )..ψ (x )..ψ (x )..ψ (x ) 1 j i N α1 1 αj j αi i αN N α1X..αN Ora, in virtu` della (1.11), otteniamo: Ψ(x ..x ..x ..x ,t) = 1 j i N = C(α ..α ..α ..α ,t)ψ (x )..ψ (x )..ψ (x )..ψ (x ) ± 1 i j N α1 1 αi i αj j αN N α1X..αN = Ψ(x ..x ..x ..x ,t) 1 i j N ± Necessit`a La definizione dei C `e: C(α ..α ..α ..α ,t) = 1 i j N = dx ..dx ψ (x )..ψ (x )ψ (x )..ψ (x )Ψ(x ..x ..x ..x ,t). 1 N α†1 1 α†i i α†j j α†N N 1 i j N Z Ora, scambiando x x , non cambia nulla perch´e le variabili sono i j ⇐⇒ integrate, dunque C(α ..α ..α ..α ,t) = 1 i j N = dx ..dx ψ (x )..ψ (x )ψ (x )..ψ (x )Ψ(x ..x ..x ..x ,t) 1 N α†1 1 α†i j α†j i α†N N 1 j i N Z = dx ..dx ψ (x )..ψ (x )ψ (x )..ψ (x )Ψ(x ..x ..x ..x ,t) ± 1 N α†1 1 α†i j α†j i α†N N 1 i j N Z che, per confronto con la definizione, implica la relazione C(α ..α ..α ..α ,t) = C(α ..α ..α ..α ,t) 1 i j N 1 j i N ± CAPITOLO 1. SECONDA QUANTIZZAZIONE 7 1.3 Bosoni Per queste particelle la funzione d’onda deve essere totalmente simmetrica: pertanto anche i coefficienti C(α ...α ,t) debbono essere tali. Possiamo 1 N quindi riorganizzare gli N argomenti dei C nel modo seguente: C(α ...α ,t) = C(α α α α α α α ...,t) 1 N 9 2 1 5 7 2 13 = C(α α α ...α α α ...α α α ...,t) 1 1 1 2 2 2 3 3 3 n1 n2 n3 dove gli n rappresentano i nu|me{zri }di o|ccu{zpa}zion|e d{zegl}i stati di particella singola α ,α etc. ect. 1 2 Tutti quei termini, nello sviluppo della funzione d’onda, che hanno n 1 particellenellostatoα ,n particellenellostatoα ecos´ıvia,hanno pertanto 1 2 2 lo stesso coefficiente. Possiamo quindi definire dei nuovi coefficienti in ter- mini dei numeri di occupazione: C(n n ...n ,t) C(α α α ...α α α ...,t) (1.12) 1 2 1 1 1 2 2 2 ∞ ≡ con il evincolo ∞ n = N (1.13) i i=1 X essendo N il numero di particelle che compongono il sistema (e che quindi `e fissato). Osserviamoora chela condizionedinormalizzazione della funzioned’on- da Ψ 2dx ...dx = 1 1 N | | Z implica che C(α ...α ,t)2 = 1 ad ogni tempo. 1 N | | α1X...αN Questa ultima relazione contiene tutti i coefficienti C(α ...α ,t), anche 1 N quelli che sono uguali a causa della simmetria della funzione d’onda bosoni- ca. Conviene allora riscrivere la somma dei moduli quadrati dei coefficienti come segue: 2  C(n1...n ,t) 1 = 1. ∞ n1X...n∞(cid:12)(cid:12)(cid:12)e (cid:12)(cid:12)(cid:12) [nα11X......nα∞N]   

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1.5 Formulazione con operatori di creazione e distruzione bosonici 16. 1.6 Bosoni in che si era postulata nel paragrafo precedente. Si consideri
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