Boncinelli.QXD 25-08-2006 13:06 Pagina III Economica Laterza 408 Boncinelli.QXD 25-08-2006 13:06 Pagina IV Dello stesso autore in altre nostre collane: Prima lezione di biologia «Universale Laterza» Boncinelli.QXD 25-08-2006 13:06 Pagina V Edoardo Boncinelli Tempo delle cose, tempo della vita, tempo dell’anima Editori Laterza Boncinelli.QXD 25-08-2006 13:06 Pagina VI © 2003, Gius. Laterza & Figli Il ciclo di lezioni che ha dato origine a questo libro si è svolto nell’Aula Alessandro Volta dell’Università degli Studi di Pavia nei giorni 8, 9 e 10 maggio 2001. Hanno introdotto il professor Salvatore Veca, preside della Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Pavia, e il professor Carlo Alberto Redi, ordinario di Zoologia e Biologia dello sviluppo dell’Università di Pavia. Nella «Economica Laterza» Prima edizione 2006 Proprietà letteraria riservata Gius. Laterza & Figli Spa, Roma-Bari Edizioni precedenti: Nella collana «Lezioni Italiane» Finito di stampare nel settembre 2006 a cura della Fondazione Sigma-Tau Poligrafico Dehoniano - e della Casa Editrice Laterza Stabilimento di Bari per conto della Gius. Laterza & Figli Spa ISBN 88-420-8157-4 Prima edizione 2003 È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non danneggi l’autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l’acquisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto e opera ai danni della cultura. Boncinelli.QXD 25-08-2006 13:06 Pagina VII Introduzione Che cos’è quindi il tempo? Se nessuno me lo chiede, lo so; se dovessi spiegarlo a chi me lo chiede, non lo so più. Sant’Agostino Confessioni XI, 13, 14 Ore 5 e 33 (e 53 secondi) del mattino del 15 agosto 2002. Col- legandomi con il mio personal computer portatile al sito www.timeanddate.com ho potuto leggere stamani ora e data dell’UTC, il Coordinated Universal Time, la stima più precisa del tempo che esiste al momento sulla Terra e quindi verosi- milmente nell’universo. Gli orologi più precisi situati ai quat- tro angoli della Terra o sui satelliti artificiali orbitanti intorno ad essa riportano quest’orario. In teoria almeno, tutti gli oro- logi ufficiali di tutte le nazioni dovrebbero essere sincroniz- zati con l’UTC. Si stima che il Coordinated Universal Time non possa sgarrare più di un secondo ogni 10 milioni di anni! Sgarrare da che cosa? Che cosa misura quel sistema coor- dinato di orologi di altissima precisione? Che cosa misura il mio orologio? Che cosa misura, a suo modo, lo sgocciolare dell’acqua della grondaia o la rota figuli, la ruota del vasaio, di cui parla sant’Agostino? Come si fa a sapere se tutti que- sti congegni misurano la stessa cosa? Certo, se misurano la VII Boncinelli.QXD 25-08-2006 13:06 Pagina VIII stessa cosa, questa non può essere che il tempo. Ma che co- sa è il tempo? L’uomo, definito da Pico della Mirandola stabilis evi et fluxi temporis interstitium – in bilico tra l’eternità e il fluire del tempo –, è l’unico animale che possiede un sentimento del tempo, anche se non può contare su un organo di senso specifico alla base di tale percezione, come l’occhio per la vi- sione o il tatto per la consistenza e la forma. Sembra piutto- sto che si tratti di un senso interno di livello superiore, risul- tante dall’integrazione di percezioni diverse e probabilmente connesso con il notevole livello di consapevolezza dei nostri stati interni ed esterni, con l’ampiezza della nostra memoria operativa e la potenza della nostra capacità associativa. L’uo- mo sa che il tempo scorre, che tutto passa e che egli stesso do- vrà morire, un giorno. Con tutta probabilità la coscienza del trascorrere del tem- po gli deriva dall’osservazione dei fenomeni naturali. L’alter- narsi del giorno e della notte e l’avvicendarsi delle stagioni scandiscono l’avanzare degli eventi, anche se ne suggerisco- no un procedere relativamente lento e ciclico. Accanto a que- sta percezione del tempo come svolgimento circolare, convi- ve però in noi una concezione lineare del trascorrere delle ore e dei giorni. L’osservazione degli esseri viventi che nascono, crescono, invecchiano e muoiono ci infonde, infatti, la sensa- zione profonda di un inarrestabile succedersi degli eventi in una sola determinata direzione. Ciclicità e linearità orientata non sono separabili. Rappre- sentano anzi i due volti del tempo, entrambi presenti sia nel- la percezione che di esso si ha nella quotidianità, sia quando diviene oggetto della misurazione fisica più rigorosa. È pro- babile che il tempo delle cose abbia di per sé una struttura li- VIII Boncinelli.QXD 25-08-2006 13:06 Pagina IX neare, cioè irreversibile, ma è un dato di fatto che per avver- tire e misurare il suo fluire è necessario appoggiarsi a feno- meni periodici. Se non ci fossero fenomeni che si ripetono in maniera (più o meno) perfettamente ciclica, non avremmo una misura del tempo e la percezione del suo scorrere. Basta pensare alla difficoltà che comporta il realizzare una datazio- ne assoluta, tanto a breve quanto a lungo termine. Nessun fenomeno appartenente alla scala dei tempi della nostra vita è però perfettamente ciclico e, se anche lo fosse, si inscriverebbe comunque in un complesso di altri fenomeni che seguono, più o meno perfettamente, cicli di diversa esten- sione. D’altra parte, se così non fosse, non saremmo neppu- re in grado di osservarne la ciclicità. Ci troviamo davanti a una contraddizione intrinseca al concetto stesso di tempo: il suo essere contemporaneamente lineare e ciclico. Volendo coniugare entrambi i suoi anda- menti possiamo pensare a un suo procedere a spirale, una sorta di movimento elicoidale che si avvita nel futuro; ma non si tratterebbe che di una metafora e per giunta di natura spa- ziale. È sempre molto difficile in realtà sfuggire all’uso di me- tafore spaziali per descrivere le diverse proprietà del tempo: perché lo spazio è molto più facile da pensare e raffigurare, perché nella nostra specie il senso della vista è eccezional- mente sviluppato e perché lo spazio non soffre delle restri- zioni imposte dall’unidimensionalità e dall’unidirezionalità, le due proprietà che caratterizzano univocamente il tempo e ne rendono ardue la rappresentazione e la comprensione. Un’altra contraddizione essenziale e costitutiva del con- cetto di tempo può essere individuata nella sua duplice natu- ra di contenitore e di successione di contenuti. Il tempo può essere visto, infatti, sia come il palcoscenico ove si succedo- IX Boncinelli.QXD 25-08-2006 13:06 Pagina X no gli avvenimenti sia come la rappresentazione degli stessi. Le due cose non sono materialmente separabili, data la natu- ra unidimensionale e orientata dell’asse dei tempi: quel che si misura è consustanziale allo strumento di misura. Non esiste un modo per misurare il tempo che sia indipendente dal tra- scorrere del tempo. Dalla dimensione del tempo non si può uscire – anche per misurare lo spazio ci vuole tempo – e non si possono prendere pause. Una misura del tempo non si può ripetere e non si possono confrontare misure diverse del tem- po, se non quelle eseguite contemporaneamente. Il suo esse- re misurabile lo mette sullo stesso piano di ciascuna delle tre dimensioni dello spazio, ma la sua irreversibilità lo rende una cosa a sé. Nessuna cosa materiale può non essere nel tempo, così come non può evitare di sentire la forza di gravità. La permanenza, per quanto breve, nel tempo è la condizione es- senziale delle cose estese; ma anche per permanere è neces- sario trascorrere. Inoltre noi designiamo con lo stesso termi- ne lo scorrere degli eventi e la sua percezione. Come si vede, ce n’è abbastanza per considerare il tempo una delle entità più problematiche che esistano, difficile an- che solo da definire, come testimonia la candida confessione di sant’Agostino riportata in epigrafe. Un’affermazione che esprime il disagio che ciascuno di noi prova quando si sof- ferma a considerare in profondità la natura del tempo. Premesse tutte queste difficoltà, ci è parso che un modo di- retto e concreto per affrontare l’argomento fosse quello di ana- lizzare il concetto di tempo secondo tre prospettive, o situa- zioni esistenziali, diverse: il tempo della fisica, il tempo della biologia e il tempo della psicologia o, se vogliamo passare dal- le metodologie ai contenuti, il tempo delle cose, il tempo del- la vita e il tempo dell’anima. Il libro è quindi stato suddiviso in X Boncinelli.QXD 25-08-2006 13:06 Pagina XI tre parti, corrispondenti a ciascun argomento. Con ciò non si vuole sostenere che ci siano tre tempi diversi, ma certamente ci sono tre (o anche più) modi di vedere il tempo. Infatti, se un termine è tutt’uno con l’insieme delle frasi dotate di senso in cui compare, un concetto è primariamente definito dalla col- lezione delle proposizioni che lo contengono. Questo libro trae origine da tre conferenze, dall’omonimo ti- tolo, che ho tenuto all’Università di Pavia nel maggio del 2001, nel quadro delle «Lezioni italiane» della Fondazione Sigma-Tau. L’anno precedente Giulio Giorello ed Elio Sin- doni mi avevano invitato a parlare al convegno I volti del tem- po tenutosi a Varenna, sul lago di Como, nel settembre del 2000, cui è poi seguita una pubblicazione dal titolo omonimo (Bompiani, Milano 2001). Così quando Pino Donghi (della Fondazione Sigma-Tau) mi propose di condurre una serie delle «Lezioni italiane», scelsi il tema del tempo. Ho discus- so di questo argomento in varie altre occasioni e tutte mi so- no servite a mettere a fuoco i diversi aspetti di questa entità così complessa e sfuggente. Le mie riflessioni sono state prevalentemente ispirate dal- la lettura di due testi – Tempo, cambiamento, invarianza di Giuliano Toraldo di Francia e About Time (in italiano I mi- steri del tempo) di Paul Davies – e inoltre dalla conferenza di John A. Michon dal titolo Making sense of time, tenutasi al- l’Academia Europaea.