ebook img

Tecniche innovative di saldatura in campo aerospaziale PDF

145 Pages·3.7 MB·Italian
Save to my drive
Quick download
Download
Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.

Preview Tecniche innovative di saldatura in campo aerospaziale

TECNICHE INNOVATIVE DI SALDATURA IN CAMPO AEROSPAZIALE 1 Indice Introduzione pag.5 Capitolo 1 – Generalità sulle saldature pag.7 Capitolo 2– Le tecniche tradizionali 2a - La saldatura ossiacetilenica pag.12 2b – La saldatura MIG/MAG pag.13 2c – La saldatura TIG pag.14 2d – La saldatura ad arco sommerso pag.16 2e – La saldatura per resistenza pag.17 2f – La brasatura pag.19 2g – La saldatura per frizione pag.20 Capitolo 3 – Le tecniche innovative 3a - La saldatura laser beam pag.22 3b – La saldatura electron beam pag.33 3c – La saldatura per diffusione pag.35 3e – La saldatura ad arco al plasma pag.40 3f – La saldatura friction stir pag.43 Capitolo 4 – Saldabilità dei materiali di utilizzo aerospaziale 4a – L’alluminio e le sue leghe pag.48 4b – Il titanio e le sue leghe pag.51 4c – Gli acciai pag.56 4d – I compositi a matrice metallica pag.59 2 Introduzione L’uso della saldatura si è affermato da tempo in vari ambiti dell’industria, come quello automobilistico, navale, meccanico. La saldatura presenta infatti degli interessanti vantaggi rispetto agli altri metodi di giunzione: 1. A fine lavorazione, i due pezzi uniti si presentano come un blocco unico; 2. Possibilità di automazione del processo, con risparmio dei costi di manodopera; 3. Risparmio in peso. In campo aerospaziale si sta iniziando in questi anni a pensare ad un utilizzo più esteso delle saldature nelle componenti strutturali, come ad esempio nel caso dell’Airbus A318, in sostituzione dei rivetti. Uno degli aspetti che maggiormente ha impedito l’utilizzo delle saldature in questo campo, infatti, è la difficoltà di trovare delle tecnologie adatte alle particolari leghe che vengono comunemente utilizzate. La maggior parte dei processi di saldatura implica lo svolgimento di un ciclo termico nelle zone di giunzione, che può portare alla formazione di difetti di vario tipo. Questi difetti possono causare una diminuzione delle caratteristiche meccaniche dei 3 materiali e una diminuzione della vita a fatica della giunzione. Inoltre, può risultare difficile eseguire materialmente la saldatura a causa di particolari forme geometriche del pezzo finito, si possono avere dei materiali che necessitano di essere trattati solo in particolari atmosfere o ancora non si possono utilizzare particolari tipi di materiali d’apporto poiché potrebbero reagire con i materiali di base. Possiamo quindi concludere che la saldatura è un processo particolarmente complesso, che richiede da parte dell’ingegnere un progetto estremamente accurato, soprattutto nel campo aerospaziale, dove i problemi derivanti dalle richieste di elevate proprietà meccaniche si affiancano a quelli derivanti dall’uso di leghe contenenti materiali molto delicati. Negli ultimi anni la tecnologia ha fatto passi da gigante. Al fianco di tecniche ormai affermate come le saldature ad arco, si sono imposte nuove tipologie, come la Laser Beam Welding (LBW), la Electron Beam Welding (EBW), la Diffusion Welding (DFW), e la Friction Stir Welding (FSW). La LBW e la DFW sono metodi di saldatura preferiti nell’aviazione civile, mentre la EBW viene preferita nell’aviazione militare, dove spesso vengono utilizzate leghe di titanio. Un’altra tipologia di giunzione utilizzata in campo aerospaziale è l’Adhesive Bonding (giunzione adesiva). Soprattutto per quanto riguarda quest’ultima, si stanno conducendo molti studi per evitare le 4 interazioni tra i materiali adesivi utilizzati e i materiali da unire. Una categoria di materiali importantissima in campo aerospaziale è quella dei compositi a matrice metallica (MMC), soprattutto con matrice in alluminio o leghe di alluminio. Le risposte di questi materiali alle diverse tipologie di saldatura sono state oggetto di recenti studi. Uno degli aspetti principali da considerare nel saldare questi materiali è il ciclo termico che essi devono compiere: se le temperature raggiungono determinati valori, infatti, può accadere che atomi di fibra e atomi di matrice formino dei precipitati che riducono il volume di fibra nel composito, con conseguente caduta delle proprietà meccaniche. L’ultimo problema da citare, ma sicuramente non il meno importante, è quello dei costi. Come è stato già detto, l’automazione del processo comporta un notevole risparmio economico, poiché si elimina buona parte della manodopera, che costituisce circa un terzo dei costi di produzione di un velivolo. D’altra parte, tecnologie innovative spesso comportano anche elevate spese, dovute soprattutto ai macchinari e all’attrezzatura necessari. 5 Capitolo 1 Generalità sulle saldature La saldatura è la tecnica di giunzione con la quale si realizza la continuità del materiale metallico tra i due pezzi da unire. Il risultato dell’operazione è il cosiddetto giunto saldato, chiamato, più semplicemente, saldatura. La continuità tra il materiale metallico costituente i due pezzi da unire può essere ottenuta essenzialmente in due modi: portando a fusione i due lembi del giunto (fusion weldings) oppure per mutua diffusione fra i due materiali allo stato solido (solid state weldings). Le modalità di comportamento dei materiali nelle loro operazioni di saldatura vengono definite dalla loro saldabilità, che ne esprime l’attitudine ad essere saldati. Questa caratteristica è molto complessa, in quanto implica diversi aspetti del materiale. Possiamo distinguere la saldabilità operativa, che riguarda la possibilità puramente pratica di realizzare la saldatura tra due pezzi; la saldabilità locale, che si riferisce all’entità delle modificazioni a livello microstrutturale provocate nel materiale dalla saldatura e la saldabilità globale, che valuta se le proprietà meccaniche del giunto sono adeguate o meno al tipo di struttura di cui la saldatura deve entrare a far parte. 6 Le saldature possono avvenire sia utilizzando i soli materiali da unire, sia apportando un terzo materiale che ha la funzione di legante. Quest’ultimo materiale si dice materiale d’apporto; quando parte dei due lembi fonde con esso, la saldatura si dice autogena. L’esecuzione di una saldatura autogena per fusione comporta l’impiego di una sorgente termica potente e concentrata che porta a fusione l’eventuale materiale d’apporto e una parte del materiale dei lembi da unire (materiale base). Il calore che viene fornito dalla sorgente termica si disperde nel materiale base, con una velocità che dipende dalle sue caratteristiche fisiche e dalla caratterizzazione geometrica del giunto da realizzare. In ogni punto della massa metallica adiacente alla saldatura si realizza quindi un ciclo termico di riscaldamento e di successivo raffreddamento, caratterizzato da una temperatura massima decrescente all’aumentare della distanza dall’asse del giunto. Un parametro di estrema importanza è l’apporto termico specifico Q (kJ/mm) 0.6⋅I⋅V Q= v Esso determina la quantità di calore che si apporta per unità di lunghezza del giunto, supponendo 7 nulle le perdite nel trasferimento di calore. E’ legata all’intensità della corrente, al voltaggio e alla velocità di avanzamento. Nel processo di automazione è quindi possibile impostare la corrente (viene automaticamente determinato il voltaggio) e la velocità di avanzamento. I valori di Q vanno da un minimo di 0.5 ad un massimo di 6 o 7 kJ/mm. La giunzione comporta una discontinuità del pezzo saldato che è strettamente legata alla quantità di calore apportata. Possiamo allora operare un’ulteriore distinzione nell’ambito delle tecniche di saldatura: i processi ad elevata densità di energia (tipo LBW) e ad elevato apporto energetico (saldature ad arco). Nel primo caso avremo una grande quantità di calore apportata in una zona molto limitata, quindi una zona termicamente deformata piccola; nel secondo invece, si apporta una grande quantità di calore ma più diffusa, che provoca il surriscaldamento di una zona più estesa dei due lembi: di conseguenza la zona termicamente deformata sarà più grande. Altri parametri che influenzano i cicli termici all’interno dei pezzi da saldare sono lo spessore di questi ultimi e l’eventuale preriscaldo dei lembi (effettuato in alcuni casi proprio per prevenire le elevate velocità di raffreddamento). La severità del ciclo termico diminuisce all’aumentare dell’apporto termico specifico e della temperatura di preriscaldo, 8 mentre aumenta con la densità di potenza della sorgente termica e con lo spessore dei pezzi. Difetti di saldatura Come si è detto, i giunti saldati hanno la particolare caratteristica di unire permanentemente due parti solide realizzando la continuità del materiale. Qualora detta continuità risulti imperfetta, ci si trova di fronte ad un difetto di saldatura, che andrà esaminato con cura al fine di stabilire la compatibilità con le condizioni di servizio della struttura. I difetti di saldatura sono quindi delle discontinuità; queste possono essere in linea di principio di due tipi: - Disomogeneità metallurgiche tra la zona fusa e/o la zona termicamente alterata ed il materiale base inalterato, nocive alle caratteristiche meccaniche e ad altre caratteristiche del giunto; - Disomogeneità metalliche, nocive essenzialmente alle caratteristiche meccaniche, ma in certi casi possono menomare anche altre caratteristiche del giunto. I difetti del primo tipo possono essere individuati e valutati con prove meccaniche, di resistenza alla 9

See more

The list of books you might like

Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.