RICERCHE EFFETTUATE IGIENE DEGLI ALIMENTI AD USO UMANO Accurso° D, Menotta° S, Fedrizzi° G Studio sull'origine della contaminazione di Sulfadiazina nel miele XIV Congresso Nazionale SIDiLV : 24 - 26 Ottobre 2012, Sorrento (NA) : volume degli atti / [s.l. : Societa' Italiana Diagnostica di Laboratorio Veterinaria ( SIDiLV ), 2012]. - p 123-124. - 2 bib ref [Nr. Estr. 5104] Congresso Nazionale Societa' Italiana Diagnostica di Laboratorio Veterinaria (SIDiLV) (14. : Sorrento (NA) : 24 - 26 Ottobre 2012) The bees's diseases induce beekeeper to uncontrolled use of antibiotics. Occasionally the not justified antibiotics presence in honey occur. Fraudulent use of veterinary medicinal products is the most common practice but the origin of contamination is hard to find. This is the case where the presence in honey of Sulfadiazine (SDZ) is not proven by the beekeeper's use. The investigation extends outside the beekeeping. The first hypothesis consider the contiguity rela-tions with neighboring farms or livestock but finally the more probable hypothesis is the robbers bees's activity on nearby hives. Arrigoni° N, Weiss C Latte crudo in Emilia Romagna : risultati del progetto Sibilla Convegno Microbiologia Predittiva: possibili utilizzi nell'attività di controllo ufficiale degli operatori del settore alimentare / [s.l. : s.n., 2012]. - 19 p. http://www.ausl.re.it/Home/DocumentViewer.aspx?ID=1759&TIPODOC=COMUNICAZIONE [Nr. Estr. 5224] Convegno Microbiologia Predittiva: possibili utilizzi nell'attività di controllo ufficiale degli operatori del settore alimentare : Reggio Emilia : 30 Novembre 2012) Bertasi° B, D'Amico° S, Tilola° M, Ferrari° M, Pant eghini° C, D'Incau° M, Finazzi° G, Daminelli° P, Bonomini A, Pedroni P, Losio° MN Caratterizzazione molecolare di ceppi del genere salmonella in un focolaio di tossinfezione alimentare XIV Congresso Nazionale SIDiLV : 24 - 26 Ottobre 2012, Sorrento (NA) : volume degli atti / [s.l. : Societa' Italiana Diagnostica di Laboratorio Veterinaria ( SIDiLV ), 2012]. - p 148-149. - 5 bib ref [Nr. Estr. 5103] Congresso Nazionale Societa' Italiana Diagnostica di Laboratorio Veterinaria (SIDiLV) (14. : Sorrento (NA) : 24 - 26 Ottobre 2012) The transmission of Salmonella to humans mainly occurs through the ingestion of animal origin contaminated food. Salmonella infections are, in most industrialized countries, a major cause of foodborne humans illness. First aim of this work was to assess the existence of a correlation between the Salmonella strains isolated from patients and those isolated from food, through two molecular techniques (PFGE and Ribotyping). Moreover, we have compared the discriminative power and the consequent usefulness in cases food-borne of these two molecular techniques. Bertasi° B, Galuppini° E, Consoli° M, Fusini° F, Pa voni° E, Saetti° F, Rubini° S, Daminelli° P, Finazzi° G, Losio° MN Monitoraggio di Vibrio spp. in molluschi eduli lamellibranchi e acqua di mare XIV Congresso Nazionale SIDiLV : 24 - 26 Ottobre 2012, Sorrento (NA) : volume degli atti / [s.l. : Societa' Italiana Diagnostica di Laboratorio Veterinaria ( SIDiLV ), 2012]. - p 150-151. - 4 bib ref [Nr. Estr. 5102] Congresso Nazionale Societa' Italiana Diagnostica di Laboratorio Veterinaria (SIDiLV) (14. : Sorrento (NA) : 24 - 26 Ottobre 2012) The aim of this work was to confirm, by Polymerase chain reaction (PCR), the samples of seawater and clams positive with cultural methods, in order to evaluate the presence of Vibrio cholera, Vibrio parahaemolyticus and Vibrio vulnificus in cosatal areas adjacent to the Po outfall. Bertocchi° L, Scalvenzi° A, Santini S, Fusi° F Aflatossine dal mais al latte? La siccità alimenta i timori Inf Zootec. - Vol. 59 no 15 ( 2012). - p 6-18 [Nr. Estr. 5063] Biancardi° A, Aimo° C, Cremaschini° L, Piro° R I rischi emergenti : presenza di ocratossina A in alimenti "non convenzionali" 4° Congresso nazionale "Le micotossine nella filiera agro-alimentare" : 11-13 giugno 2012 Roma : riassunti / a cura di Carlo Brera ... [et al.]. - Roma : Istituto Superiore di Sanità, c2012. - (ISTISAN Congressi ; 12/C3) p 47 [Nr. Estr. 5020] Congresso nazionale "Le micotossine nella filiera agro-alimentare" (4. : Roma : 11-13 giugno 2012) L'Ocratossina A (OTA) è una micotossina nefrotossica prodotta da specie tossinogene dei generi Aspergillus e Penicillium. Sebbene cereali e derivati siano considerati i principali substrati di contaminazione da OTA, anche il caffè, l'uva e i prodotti derivati (vino, aceto) costituiscono una secondaria ma rilevante fonte di esposizione (circa 25%). È stato condotto uno studio di monitoraggio per valutare la presenza di OTA in caffè, vino e aceto. Per i campioni di vino è stato usato un metodo IAC-HPLC normato [OIV- Ed. 2009 (MA¬E-AS315-10-0CHRAT)]. Il metodo, previo opportuno aggiustamento del pH nella fase iniziale di diluizione, è stato anche applicato ai campioni di aceto. Dal medesimo è stata poi messa a punto una variante adatta per la matrice caffè. La concentrazione minima rilevabile del metodo è 0,02 pg/kg per vino e aceto, mentre è 1 pg/kg per il caffè. La normativa vigente (Regolamento CE 1881/2006) stabilisce tenori massimi di OTA pari a 2 pg/kg per il vino, 5 µg/kg per il caffè torrefatto e 10 pg/kg per il caffè solubile. Per la matrice aceto non è previsto alcun limite di legge. Per quanto riguarda i campioni di caffè esaminati (n=104), il 95% è negativo ovvero <1 pg/kg. Il restante 5% è risultato >1 pg/kg; i valori riscontrati vanno da un minimo di 2,45 pg/kg ad un massimo di 6,35 pg/kg (un solo valore è risultato superiore al limite di 5 pg/kg). La situazione è dunque del tutto rassicurante circa il rischio di esposizione ad OTA attraverso il caffè; ciò è essenzialmente da attribuire alle drastiche condizioni di tostatura che comportano una significativa riduzione del tenore di OTA eventualmente presente nelle materie prime. Per quanto riguarda i campioni di vino esaminati (n=122), 1'84% è <0,02 µg/kg, mentre nel restante 16% è stata riscontrata la presenza di OTA tra 0,02 pg/kg e 1,5 pg/kg con un massimo di incidenza dell'8% nell'intervallo 0,021+0,10 µg/kg. I vini rossi sono risultati più contaminati dei bianchi, e comunque tutti al di sotto del limite di tolleranza. Il panorama complessivo pare quindi rassicurante; nessun campione è risultato positivo al di sopra del limite normato (il valore più alto riscontrato è 1,49 p.g/kg). Al contrario, solo il 10% dei campioni di aceto (non balsamico, balsamico e balsamico tradizionale per un totale di n=100) è risultato negativo ovvero <0,02 µg/kg. Nel 90% dei campioni è stata riscontrata la presenza di OTA tra 0,02 pg/kg e 2 p.g/kg con un massimo di incidenza del 40% nell'intervallo 0,11+0,50 pg/kg. Questa diffusa presenza di OTA, che potrebbe essere ascrivibile ad un eventuale uso di materie prime di scarsa qualità ovvero già contaminate, è stata riscontrata più nell'aceto balsamico che nel comune aceto di vino non balsamico; ciò potrebbe essere spiegato sulla base di un possibile effetto di concentrazione di OTA durante la fase di cottura del mosto e di maturazione del prodotto. Biancardi° A, Aimo° C, Piazza° P, Piro° R Tecniche di screening e conferma: il caso aflatossina M1 4° Congresso nazionale "Le micotossine nella filiera agro-alimentare" : 11-13 giugno 2012 Roma : riassunti / a cura di Carlo Brera ... [et al.]. - Roma : Istituto Superiore di Sanità, c2012. - (ISTISAN Congressi ; 12/C3) p 20 [Nr. Estr. 5019] Congresso nazionale "Le micotossine nella filiera agro-alimentare" (4. : Roma : 11-13 giugno 2012) Il Regolamento CE n. 1881/2006 per il controllo della presenza di residui di aflatossina Ml nel latte richiede metodologie analitiche sensibili, precise ed accurate. Le più diffuse sono basate su metodi normati: ISO 14675-2003 (metodo ELISA solitamente usato per analisi di screening) e ISO 14501-2007 (metodo IAC-HPLC impiegato per conferme e considerato tecnica di elezione). Per avere un dato oggettivo di affidabilità, sono stati confrontati i dati di controllo di qualità prodotti dal laboratorio nell'arco di 4 anni di attività. È stato sempre utilizzato lo stesso tipo di kit ELISA, avente unico fornitore e caratterizzato da prestazioni analitiche costantemente garantite e certificate. Per quanto riguarda la tecnica ELISA, sono stati raccolti 338 dati di accuratezza ottenuti nel periodo 2007-2010 utilizzando 7 diverse matrici di riferimento nell'intervallo da 11 a 69 ng/kg. I valori di z-score medio, ottenuti per ogni livello, vanno da un minimo di -0,22 ad un massimo di 0,08. Per quanto riguarda la tecnica IAC-HPLC, sono stati raccolti 151 dati di accuratezza ottenuti nello stesso periodo con 7 diverse matrici di riferimento nell'intervallo da 32 a 69 ng/kg. I valori di z-score medio, ottenuti per ogni livello, vanno da un minimo di -0,43 ad un massimo di 0,16. Dal confronto ANOVA delle due rette di correlazione tra le medie delle concentrazioni trovate vs le concentrazioni teoriche attese (r2=0,9968 per ELISA; r2=0,9784 per HPLC) non si evidenzia una differenza significativa tra i 2 metodi. Quindi si può anzitutto affermare che il metodo ELISA ha prestazioni analoghe al metodo di riferimento IAC-HPLC. Inoltre, da un'attenta valutazione dei risultati in termini di accuratezza (z-score; rette di correlazione) e precisione (CV%) si può aggiungere che il metodo ELISA è migliore del metodo IAC-HPLC. Questa apparentemente anomala conclusione è dovuta al fatto che nel metodo ELISA la manipolazione del campione è minima (il campione è centrifugato ed eventualmente diluito prima del test). Ciò comporta importanti e innumerevoli vantaggi quali velocità di analisi e costi ridotti, ma anche un'elevata produttività e soprattutto una minore probabilità di introdurre errori casuali e sistematici. Al contrario, il metodo HPLC comporta varie fasi, tra cui una purificazione e concentrazione mediante IAC; aumenta quindi la probabilità di introdurre errori, influendo significativamente sulle caratteristiche di accuratezza e precisione. Inoltre il metodo è più dispendioso sia in termini di tempo che di costi e non si presta all'analisi di un numero elevato di campioni per seduta analitica. Tali risultanze possono essere particolarmente utili per quei laboratori che, per scelta strategica o istituzionale o per mancanza di idonea strumentazione cromatografica e quindi di risorse, si limitano ad uno screening ELISA. Opportunamente condotta l'analisi mediante ELISA è in grado di dare risultati quantitativi precisi ed accurati a qualsiasi livello di contaminazione, a patto di utilizzare un kit ELISA idoneo e di operare secondo ISO 17025. Queste conclusioni sono state applicate ad uno studio di monitoraggio su latte formulato per la prima infanzia usando unicamente la tecnica ELISA. I campioni (n=114) sono risultati negativi (<5 ng/kg) e ne è stata dimostrata la reale negatività mediante prove mirate ELISA, senza far ricorso al metodo HPLC. Bolzoni° G, Marcolini° A, Delle_ Donne° G, Varisco ° G Le innovazioni in Lombardia : sicurezza alimentare, art 68, quote Inf Zootec. - Vol. 59 no 19 ( 2012). - p 40-46 [Nr. Estr. 5141] Bonilauri° P Prodotti trasformati a base di carne di pecora Cornella Convegno Microbiologia Predittiva: possibili utilizzi nell'attività di controllo ufficiale degli operatori del settore alimentare / [s.l. : s.n., 2012]. - 26 p http://www.ausl.re.it/Home/DocumentViewer.aspx?ID=1763&TIPODOC=COMUNICAZIONE [Nr. Estr. 5227] Convegno Microbiologia Predittiva: possibili utilizzi nell'attività di controllo ufficiale degli operatori del settore alimentare : Reggio Emilia : 30 Novembre 2012) Boschetti L, Rubini° S, Losio° MN, Pavoni° E, Berta si° B, Berardelli C Caratterizzazione della qualità microbiologica nei molluschi bivalvi vivi sottoposti a ciclo depurativo, prima della commercializzazione, nei centri depurazione molluschi Convegno Microbiologia Predittiva: possibili utilizzi nell'attività di controllo ufficiale degli operatori del settore alimentare / [s.l. : s.n., 2012]. - 21 p. http://www.ausl.re.it/Home/DocumentViewer.aspx?ID=1764&TIPODOC=COMUNICAZIONE [Nr. Estr. 5223] Convegno Microbiologia Predittiva: possibili utilizzi nell'attività di controllo ufficiale degli operatori del settore alimentare : Reggio Emilia : 30 Novembre 2012) Bronzo V, Locatelli C, Cremonesi P, Castiglioni B, Varisco° G, Bertocchi° L, Moroni P MRSA detection in bulk milk from Italian dairy farms XXVII World Buiatrics Congress : 3 - 8 June, 2012 Lisbon, Portugal : abstract book / [s.l. : s. n., 2012]. - p 130 (P:416) [Nr. Estr. 5022] World Buiatrics Congress (27th : Lisbon, Portugal : 3 - 8 June, 2012) Objectives: Methicillin-Resistant variant of Staph. aureus (MRSA) is an important issue in human infection and has been recently becoming a veterinary matter since it has been isolated in pets and livestock as well. Poultry and swine holdings seem to be important MRSA reservoir but also lactating cows can be positive. As a mastitis pathogen it is an issue in the regards of antimicrobial treatment and zoonotic potential. Materials and Methods: In order to investigate MRSA pressure and prevalence in an area characterized by a high livestock density, bulk milk samples from 270 Staph. aureus positive dairy farms were collected in Brescia area. Ali samples underwent search for MRSA both by molecular and cultural methods. An aliquot from each sample was incubated overnight before DNA extraction. Alter a milk sample pre-treatment, in order to remove protein and fat content, the DNA extraction was done following a protocol describe in literature. PCRs amplifying Staph. aureus 23S specific region and mecA gene were performed in two independent reactions. One hundred microliters of milk were plated onto Baird Parker agar, in order to confirm Staph. aureus positivity, and onto MRSA Chromogenic Agar (Pronadisa) after incubation firstly in Mueller Hinton broth added with 6,5 % NaCI and then in Tryptic Soy broth added with cefoxitin and aztreonam. Both cultural media were incubated for 48 hours at 37°C. Suspected colonies were isolated and subcultured onto Mueller Hinton agar with 6 g/I of oxacillin. Isolates able to grow underwent DNA extraction and a duplex-PCR targeted to nuc gene and mecA gene in order to confirm the results obtained on bulk milk samples. Results: To our knowledge this is the first survey in Italy searching for MRSA in bulk milk both by PCR and classic bacteriological methods. Up to now 119 samples have been processed and 5 MRSA positive farms have been recognized both by PCR and culturing. Beside them, other 33 farms resulted mecA gene-positive through total milk PCR but no MRSA was isolated. In those cases only mecA gene but not nuc gene has been detected by PCR on isolates.Conclusions: That justifies total milk PCR results and identifies the presence of coagulase-negative Staphylococci (CNS) harboring the same MRSA resistance determinant. A provisional MRSA prevalence of 4,2 % has so been found, that is a relevant one in consideration of the threat to public and animai health. Capuano F, Picotto P, Delibato E, Di_Pasquale S, Lena R, Losio° MN, Durante G, Mancini L, Caponigro V, Dionisi AM, De_Giusti M, Luzzi I, De_Medici D, Borrello S Allerta europee e prodotti di origine vegetale: il caso salmonella Napoli nella Piana del Sele Infezioni trasmesse da alimenti e acqua : diagnostica ed epidemiologia : VIII workshop nazionale Enter-net Italia, Sistema di sorveglianza delle infezioni enteriche : 31 maggio-1 giugno 2012, Vietri sul Mare, Salerno / a cura di Caterina Graziani, Francesca Manciini e Ida Luzzi. - Roma : Istituto Superiore di Sanità, 2012. - (ISTISAN congressi ; 12/C2) p 36 [Nr. Estr. 4995] Workshop nazionale Enter-net Italia (8 : Vietri sul Mare, Salerno : 31 maggio-1 giugno 2012) L'aumento del consumo di vegetali freschi ha recentemente causato diversi focolai di tossinfezione dovuti alla contaminazione di questi prodotti da parte di microrganismi patogeni da ricondurre principalmente alle pratiche di coltivazione, manipolazione e lavorazione. Le fonti d'acqua contaminate, impiegate per irrigare le colture e lavare i raccolti prima del conferimento alla trasformazione, rappresentano uno dei principali fattori di rischio implicati in un grande numero di questi focolai. Inoltre, in questi ultimi anni il sistema europeo di allerta RASFF, ha più volte richiamato l'attenzione dei Paesi membri riguardo al pericolo Salmonella nei prodotti vegetali, e diverse sono state le allerta comunitarie che hanno interessato vegetali coltivati in Italia. Nei periodi 2004-2005 e 2008-2009, tali allerta hanno riguardato principalmente la rucola prodotta in Campania e alcuni vegetali contaminati da S. Napoli, un sierotipo responsabile del 2-3% di casi di infezione nell'uomo e raramente isolato da animali da reddito. Per rispondere alle allerta comunitarie, il Ministero della Salute ha costituito un gruppo di studio multidisciplinare per affrontare le problematiche relative alla contaminazione microbiologica dei prodotti vegetali. In particolare, l'attività del gruppo si è focalizzata sulla valutazione del rischio associato al consumo di vegetali freschi e sulla definizione di strategie di prevenzione e protezione da rischi correlati a pericoli microbiologici veicolati dai vegetali di I e IV gamma. Per definire il rischio correlato alla presenza di S.' Napoli nei vegetali coltivati nella Piana del Sele è stato effettuato un monitoraggio su campioni di acqua irrigua e campioni vegetali di I gamma che sono stati analizzati sia con metodiche colturali sia di real-time PCR. I ceppi isolati sono stati sottoposti a tipizzazione fenotipica e genotipica attraverso elettroforesi in campo pulsato (PFGE). In 2004-2005 and 2008-09 the European Rapid Alert System Food and Feeds (RASFF) notified different alerts involving rocket salads produced in Campania, a south-central Italian region. Most of the alerts reported vegetable contamination by Salmonella Napoli, a serovar which in Italy accounts for 3% of human infections, frequently isolated from surface water but rarely isolated from foodstuff of animal origin. In order to manage these repeated alerts the Italian Ministry of Health organized a multidisciplinary taskforce aiming at defining strategies to reduce or eliminate the risk of contamination of fresh vegetables. In particular the studies were focused on: determining the sources of contamination by S. Napoli in Campania region; validating a rapid method (Real Time PCR) to detect microbial contamination on vegetables; defining the prevalence of microbial contamination in Italian vegetables. Cirillo G, Mangiavillano A, Biserni R, Luzzi I, Manuppella A, Molina M, Scuota S, Staffolani M, Stenico A, Bandettini G, Pongolini° S Salmonella e ambiente: dati 2009-2011 Infezioni trasmesse da alimenti e acqua : diagnostica ed epidemiologia : VIII workshop nazionale Enter-net Italia, Sistema di sorveglianza delle infezioni enteriche : 31 maggio-1 giugno 2012, Vietri sul Mare, Salerno / a cura di Caterina Graziani, Francesca Manciini e Ida Luzzi. - Roma : Istituto Superiore di Sanità, 2012. - (ISTISAN congressi ; 12/C2) p 13 [Nr. Estr. 4993] Workshop nazionale Enter-net Italia (8 : Vietri sul Mare, Salerno : 31 maggio-1 giugno 2012) La ricerca del genere Salmonella su matrici ambientali, attraverso un monitoraggio periodico, viene effettuata nei Laboratori di Microbiologia delle Agenzie Regionali di Prevenzione Ambientale (ARPA). Nelle matrici ambientali si assiste (a differenza delle matrici di derivazione clinica e veterinaria) a una marcata eterogeneità di specie. In Emilia-Romagna la sezione ARPA di Forlì ospita dal 1997 (e prima ancora come progetto Salmnet) il Centro di Riferimento Enter-net. In questi anni il Centro è riuscito ad avere come clienti la quasi totalità dei Laboratori di Microbiologia della Regione, questo rende molto attendibili e vicini alla realtà i dati che annualmente pubblichiamo in un Report. Dal 2011 poi il Centro è divenuto partner dell'IZS di Parma in un programma che prevede che i ceppi umani siano sottoposti sierotipizzazione e successiva elettroforesi in campo pulsato (PFGE) al fine di definirne il genotipo. Questo migliora la tracciabilità rispetto alla sola sierotipizzazione permettendo una più accurata identificazione dei focolai di MTA. Si è costituita poi una minirete dedicata solo ai dati di origine ambientale cui partecipano Piemonte, Liguria, Prov. Autonoma di Bolzano, Emilia-Romagna; Molise, Lazio, Veneto. Nel triennio 2009/2011, i Laboratori sopra indicati, hanno isolato e tipizzato 4.640 sierotipi di cui 2.687 ambientali, 1.870 umani. Dei 2.687 ceppi ambientali, circa il 75% proviene da acque superficiali, il 15% da acque di scarico, 1'8% da fanghi e il 2% da altre fonti (indoor, ecc). Si può notare l'alta variabilità di specie che si verifica negli isolamenti da matrici ambientali con 168 sierotipi diversi anche se i Gruppi B/C/D/E/F sono i maggiormente rappresentati. I primi dieci sierotipi (circa il 55% contro 1'84% dei top-ten umani) isolati da matrici ambientali sono S. Typhimurium (22,4%), Veneziana (20,3%), Derby (12,0%), Var. Monofasica (10,1%), Infantis (8,1%), Arizona (6,5%), Rissen (6,1%), London (5,7%), Enteritidis (4,4%), Hadar (3,4%). S. Veneziana, dopo S. Typhimurium, è ancora la specie di maggior isolamento nell'ambiente, anche se, per ora, non trova validi riscontri nell'uomo e negli alimenti. Interessante il costante isolamento anche da matrici ambientali della Var., Monofasica. Esiste, invece, una convergenza nei primi dieci sierotipi di 5/10 fra umani e ambientali. S. Enteritidis, isolata dal 12,3% delle infezioni umane, rappresenta solo il 4,5% degli isolamenti ambientali. La variabilità di sierotipi ambientali testimonia la presenza di questo microorganismo in serbatoi naturali non costituiti soltanto da insediamenti agroalimentari, ma anche da specie selvatiche. Se da una parte è noto che solo alcuni sierotipi parassitano uomo e animali diventando agenti di MTA non possiamo escludere che anche altri sierotipi possano causare MTA come accaduto in questi tre anni in Europa con le piccole epidemie, documentate dalla rete Enter-net, sostenute da S. Goldcoast e S. Stratchona. Consoli° M, Galuppini° E, Losio° MN, Di_Bartolo I, Ruggeri FM, Varisco° G Human norovirus infection : an Italian case Norovirus and other Caliciviruses on the Rise International Conference : March 20-22, 2012, Luebeck, Germany / [s.l. : s.n.], 2012. - p 60 - 3 bib ref [Nr. Estr. 4970] Rise International Conference : Luebeck, Germany : March 20-22, 2012) Noroviruses (NoVs) are small, non-enveloped, icosahedral viruses members of Caliciviridae family and are a major cause of outbreaks of acute gastroenteritis world-wide.1 NoVs have a single-strand, positive sense RNA genome of 7.5-7.7 kb in length with three open-reading¬frames (ORFs), that encode for structural and non-structural proteins. NoVs are genetically different and have been classified finto five genogroups based in homology sequence of capsid gene; NoVs GGI, GGII and GGIV have the most significance to human health.2 These viruses are commonly identified in different foodmatrices and mussels; red fruits and vegetables are often contaminated. Recently, the central role of water as an important route of human NoVs transmission was demonstrated. NoVs are the third most frequent pathogenes for waterborne disease. Several large foodborne and waterborne outbreaks due to NoVs have been described, but there are only a few reports in which both epidemiological and environmental data have been confirmed by molecular data on the waterborne NoVs.3 The present work describes the epidemic case occurred in the Alps village of Malonno in Valle Trompia (Lombardy) on September 2011, when a group of 30 children between 13 and 18 years old, showed the typical symptoms of gastroenteritis during a summer camp. Three persons were also hospitalised. At the Food Safety Department of Istituto Zooprofilattico in Brescia, one faecal sample and one rectal swab from a female patient, and three water samples, collected from a drinking tube near the river of the camp, were analysed. The faecal sample and the rectal swab were clarified in sterile distilled water (1 g in 10 ml), while water samples were filtered in acid conditions, also with AICI3(6H20) 0.5 mM addition . After the RNA extraction with a commercial kit, the retrotranscription of the nucleic acid was performed and the cDNA was amplified with two Real-Time PCRs, specific for GGI e GGII NoVs genogroups. The faecal sample, the rectal swab, and one of the three water samples were positive for NoV GGI. These results were also confirmed performing a "booster PCR" giving 326 bp amplicons. Sequencing analysis of the amplified DNA, executed in Brescia and in the Istituto Superiore di Sanità in Rome, confirmed the presence of NoV GGI, strain GI.4, in all the three samples. The comparison of the GI.4 NoV sequences, showed 100% homology. These data support the hypothesis that water could had a role in the transmission of Noroviruses to the children attending the summer camp. Water from the collecting site, probably, derived from the river and contamination could arose by pastures located upstrea m.. Daminelli° P Il progetto Ars alimentaria Convegno Microbiologia Predittiva: possibili utilizzi nell'attività di controllo ufficiale degli operatori del settore alimentare / [s.l. : s.n., 2012]. - 22 p http://www.ausl.re.it/Home/DocumentViewer.aspx?ID=1768&TIPODOC=COMUNICAZIONE [Nr. Estr. 5228] Convegno Microbiologia Predittiva: possibili utilizzi nell'attività di controllo ufficiale degli operatori del settore alimentare : Reggio Emilia : 30 Novembre 2012) Daminelli° P, Cosciani_Cunico° E, Fierro A, Finazzi ° G, Bertasi° B, Dalzini° E, Varisco° G Sviluppo e validazione di un modello predittivo per stimare la crescita di Bacillus cereus durante il raffreddamento post-pastorizzazione del mascarpone XIV Congresso Nazionale SIDiLV : 24 - 26 Ottobre 2012, Sorrento (NA) : volume degli atti / [s.l. : Societa' Italiana Diagnostica di Laboratorio Veterinaria ( SIDiLV ), 2012]. - p 237-239. - 8 bib ref [Nr. Estr. 5098] Congresso Nazionale Societa' Italiana Diagnostica di Laboratorio Veterinaria (SIDiLV) (14. : Sorrento (NA) : 24 - 26 Ottobre 2012) B. cereus is a spore forming gram-positive bacterium (1). There are numerous research reports on the prevalence of B. cereus in dairy products (2). Mascarpone is an unripened, soft spread cheese obtained from thermal-acidic coagulation of milk cream (3). The presence of spore-forming bacteria able to survive the heat treatments applied to milk cream during the manufacturing represents the most important problem (1). The objective of this work was to development and validation of a mode) to predict growth of B. cereus in mascarpone cheese during the post-pasteurization cooling process. Daminelli° P, Losio° MN, Gianfranceschi M, Decastel li L, Comin DP, Fischetti R, Valiani A, Fadda A, Goffredo E, Nava D, Cardamone C, Prencipe VA, Varisco° G La rete degli II.ZZ.SS al servizio della sicurezza alimentare dei prodotti tradizionali italiani XIV Congresso Nazionale SIDiLV : 24 - 26 Ottobre 2012, Sorrento (NA) : volume degli atti / [s.l. : Societa' Italiana Diagnostica di Laboratorio Veterinaria ( SIDiLV ), 2012]. - p 67-68. - 7 bib ref [Nr. Estr. 5108] Congresso Nazionale Societa' Italiana Diagnostica di Laboratorio Veterinaria (SIDiLV) (14. : Sorrento (NA) : 24 - 26 Ottobre 2012) At Community level, actually there are over 240 Italian products, of which 151 registered PDO and 90 branded PGI. The enhancement of the traditional agro-food must necessarily respond to the need to ensure food safety in relation to the protection of human health, in order to ensure the food bu-siness operators the ability to export products made in Italy absolving the requirements imposed in particular also from Third Countries. The predictive microbiology models are important tools for managing food safety and provide a scientific basis for addressing some key aspects of HACCP plans. The combination of science and technology is essential for the effective application of predictive microbiology. The creation of a network between Istituti Zooprofilattici Sperimentali (II. ZZ. SS.) and the National Institute of Health (ISS) for the sharing of knowledge of the microbiological and physico-chemical characteristics of traditional Italian products and the potential applications of the tools predictive microbiology, represents a fundamental tool to ensure a uniform approach to the safety problems of food from animal origin, proposing experimental protocols and scientifically viable internationally. De_Cicco° C, Ricchi° M, Garbarino° C, Cammi° G, Arr igoni° N Ricerca di Mycobacterium avium subsp. paratuberculosis vitale mediante cattura peptido-magnetica e trattamento con Propidium monoazide in campioni di latte XIV Congresso Nazionale SIDiLV : 24 - 26 Ottobre 2012, Sorrento (NA) : volume degli atti / [s.l. : Societa' Italiana Diagnostica di Laboratorio Veterinaria ( SIDiLV ), 2012]. - p 75-77. - 7 bib ref [Nr. Estr. 5107] Congresso Nazionale Societa' Italiana Diagnostica di Laboratorio Veterinaria (SIDiLV) (14. : Sorrento (NA) : 24 - 26 Ottobre 2012) The detection of viable cells of Mycobacterium avium subsp. paratuberculosis (Map) in milk and its derivatives is currently achieved by cultural methods, which are time consuming and show a lack of sensitivity. In this study we have developed a new technique to detect viable Map ín milk based on the peptide magnetic separation (PMS) followed by qPCR after sample treatment with Propidium monoazide (PMA). This innovative and promising method allowed us to obtain a detection of viable Map by amplification of specific sequence element (target F57). De_Medici D, De_Giusti M, Picotto P, Capuano F, Losio° MN, Delibato E, Di_Pasquale S, Lena R, Durante G, Marcheggiani S, Dionisi AM, Pavoni° E, Marinelli L, Cottarelli A, Mancini L, Luzzi I, Mendito A, Borrello S Salmonella and vegetables: the Italian management and multidisciplinary approach Eur J Public Health. - Vol. 22 suppl 2 ( 2012). - p 78 [Nr. Estr. 5122] European Public Health Conference (5th : Malta : 8-10 November 2012) Background In 2004-2005 and 2008-09 the European Rapid Alert System for Food and Feed (RASFF) notified different alerts involving rocket salads produced in Campania, a south-central Italian region. Most of the alerts reported vegetable contamination by Salmonella Napoli, a serovar which in Italy accounts for 3% of human salmonellosis. In order to manage these repeated alerts the Italian Ministry of Health organized a multidisciplinary taskforce aiming at defining strategies to reduce or eliminate the risk of contamination of fresh vegetables. Methods In 2009-2011 a microbiological survey was performed on vegetables from 21 producers located in "Piana del Sele", Campania. Water irrigation samples and vegetables samples (rocket salads) were analyzed by Real Time PCR for detection of Salmonella spp. PCR positive samples were tested for Salmonella by means of the standard microbiological ISO method (ISO 6579:2002/Cor.1:2004). Molecular subtyping by PFGE was performed to evaluate the genetic relationship among Salmonella isolates. In addition vegetable samples from the Italian market were analyzed for the presence of Salmonella using the Real Time PCR and the positive results were confirmed by means of the ISO method. Results Fifty-eight out of 234 water samples were found positive for Salmonella spp and S. Napoli was isolated from 25% of positive samples. PFGE revealed a dose genetic correlation of S. Napoli isolates. All vegetable samples analyzed were negative for Salmonella. Concerning leafy vegetables sampled from the market and analysed by means of Real Time PCR, seventeen samples out of 2002 were found positive for Salmonella with four samples confirmed by the ISO method. Conclusion This study demonstrates that a multidisciplinary approach is needed to guarantee an adeguate control of raw materials and water for irrigation aiming at preventing/eliminating/ reducing biological hazards. This is of particular relevance for ready to eat vegetables where initial contamination is very difficult to remove by means of common washing procedures. In addition the results of the study stress the need to apply very strict Good Agriculture Practices for vegetables intended to be eaten raw. De_Medici D, Fiore A, Vilmercati A, Fenicia L, Losio° MN, Anniballi F Assessment of activity of probiotic bacteriocins against bont-producing Clostridia and Cronobacter Spp International scientific conference Probiotics and Prebiotics : conference proceedings : 12th - 14th June 2012 Kosice, Slovakia / [s.l. : s.n., 2012]. - p 69-70 [Nr. Estr. 5008] International scientific conference Probiotics and Prebiotics : Kosice, Slovakia : 12th - 14th June 2012) Bacterial antagonism of probiotic bacteria is exerted by competition for nutrient and for attachment sites to the epithelium of the colon, and also by production of antimicrobial substances such as organic acids, hydrogen peroxide (H 202) and proteinaceus toxins like bacteriocins, that inhibit growth of similar bacterial strains and/or kill pathogens microbes. Bacteriocin are ribosomally synthesized and are carried out by plasmid or transposons. A lot of research work has proved the antibacterial activity of bacteriocins against food borne pathogens, like Listeria spp, Bacillus spp, Staphylococcus aureus, Clostridium perfrigens, but very few studies have been performed against Botulinum neurotoxin (BoNT) producing Clostridia and Gram negatives bacteria. like Cronobacter spp. In this study, the antimicrobial potential of bacteriocins produced by phenotypically and genotypically well characterized strains of Lactococcus lactis, Streptococcus thermophilus and Bacillus coagulans were evaluated, by in vitro assay. Particularly, the bacteriocins activity were assessed to inactivate (BoNT) producing Clostridia (Clostridium botulinum and neurotoxigen Clostridium butyricum) and Cronobacter spp strains, all potential agents of intestinal colonization. Methods - Twenty-four probiotic strains, from both food supplement and ATCC collection, were tested for bacteriocin production. Particularly, antimicrobial activity of 6 Lactococcus lactis, 9 Streptococcus thermophilus and 9 Bacillus coagulans, bacteriocin — producing, were assessed by spot on the lawn method and zones of inhibition surrounded colonies were visualized. To eliminate antimicrobial effect due to hydrogen peroxide and organic acids production, we used specific device. Thirty-five strains of BoNT-producing Clostridia (isolated in Italy by National Reference Centerfor Botulism) and 10 strains of Cronobacter spp (from both ATCC collection and proficiency test performed at the Microbiological Foodborne Hazard Unit) were used as potential bacteriocin — sensitive organisms. Each probiotic species used in this study were further investigated by Real-Time PCR reaction to confirm the presence of the specific gene encoded bacteriocin. Particularly, we used 3 primer pair for nisin, thermophilin and coagulin,respectively. Real-Time PCR reaction were performed using SYBR Green scheme. Results - Results of this study show that: all 24 probiotic strains are provided of gene encoded for specific bacteriocin, all 35 BoNT-producing Clostridia strains are sensitive to nisin and coagulin; about 86% of strains are sensitive to thermophilin. Distinct inhibition zones were obtained only for one of Cronobacter spp strains tested. Well standardized Real-Time PCR reaction is a useful tool to investigate on probiotic activities. Discussion - The information in BACTIBASE reported that nisin, coagulin and thermophilin are active against Gram positive bacteria but, generally, not against Gram-negative. Results of our study show, for the first time, the sensibility of one strain of Cronobacter spp to all bacteriocin tested, without necessity of any treatment. We demonstrated that the use of probiotic can reduce the risk of intestinal colonization of BONt producing Clostridia and Cronobacter spp. The manipulation of the flora, by use of food containing probiotícs may allow promotion of beneficiai flora, especially in formula-fed infants that are more at risk of contracting infections. Delibato E, Sinibaldi_Vallebona P, Anniballi F, Filetici E, Luzzi I, Losio° MN, De_Medici D Yersinia enterocolitica patogena nei vegetali: valutazione della sopravvivenza e della persistenza al processi di sanificazione mediante real-time PCR Infezioni trasmesse da alimenti e acqua : diagnostica ed epidemiologia : VIII workshop nazionale Enter-net Italia, Sistema di sorveglianza delle infezioni enteriche : 31 maggio-1 giugno 2012, Vietri sul Mare, Salerno / a cura di Caterina Graziani, Francesca Manciini e Ida Luzzi. - Roma : Istituto Superiore di Sanità, 2012. - (ISTISAN congressi ; 12/C2) p 44 [Nr. Estr. 4996] Workshop nazionale Enter-net Italia (8 : Vietri sul Mare, Salerno : 31 maggio-1 giugno 2012) Negli ultimi anni Yersinia enterocolitica ha acquistato sempre maggiore importanza quale agente di tossinfezioni alimentari. Infatti si è registrato un aumento nell'incidenza di tale patogeno in diversi Paesi europei, probabilmente, non solo in relazione alla crescente diffusione dell'allevamento intensivo ed ai sistemi di produzione ad esso correlati, ma anche dovuta al consumo di alimenti di origine vegetale sottovalutati fino ad oggi, come probabili veicoli. Il metodo colturale di riferimento, per la ricerca di tale patogeno, richiede più di 7 giorni, ed è quindi necessario sviluppare nuovi metodi sensibili e rapidi per la sua determinazione. A tale scopo, nel presente lavoro, durante una prima fase, è stato ottimizzato e validato, in accordo alla ISO 16140, un metodo di real-time PCR per la determinazione della Yersinia enterocolitica patogena nei vegetali. Dai risultati della validazione le performance analitiche del metodo hanno evidenziato il 100% di selettività, specificità relativa, sensibilità relativa e accuratezza relativa. Quindi, tale metodica è stata utilizzata per valutare la sopravvivenza, alla temperatura di refrigerazione, di Yersinia enterocolitica nei vegetali durante la shelf-lifè del prodotto, e per verificare l'efficacia dei processi di sanificazione in ambito domestico e durante la fase di lavorazione della IV gamma. Dall'osservazione delle curve di amplificazione, ottenute utilizzando la real-time PCR, attestanti la positività di tutte le aliquote contaminate e conservate alla temperatura di refrigerazione, si evince che il patogeno sopravvive e cresce fino al 6° giorno dopo la contaminazione. I risultati ottenuti durante la fase di valutazione della resistenza ai differenti processi di sanificazione, mostrano in tutti i campioni trattati, la presenza di cellule vitali e resistenti ai vari processi di sanificazione, con una riduzione parziale della carica del patogeno nelle concentrazioni più basse quando trattati con 220 ppm di ipoclorito di sodio per 15 minuti. Dai risultati ottenuti, durante la prima fase, si evidenzia che l'utilizzo della real¬time PCR riveste un ruolo fondamentale nel controllo microbiologico dei prodotti vegetali di I e IV gamma, in quanto è in grado di fornire i risultati nell'arco delle 24 ore, consentendo così, sia nell'ambito del controllo ufficiale che nell'autocontrollo, di prendere decisioni tempestive riguardanti il rilascio di lotti di prodotto o la possibilità del loro ritiro dal commercio. Delle_ Donne° G, Bolzoni° G, Varisco° G Nicchie : latte di bufala in Lombardia Inf Zootec. - Vol. 59 no 9 ( 2012). - p 63-67 [Nr. Estr. 5143] Delle_ Donne° G, Marcolini° A, Zanardi° G, Bolzoni° G Rapporto tra acidi grassi saturi e insaturi nel latte bovino : studio dell'Istituto zooprofilattico di Brescia Inf Zootec. - Vol. 59 no 19 ( 2012). - p 91-97 [Nr. Estr. 5142] Dottori° M, Progetto regionale Sibilla: formaggio Parmigiano Reggiano Convegno Microbiologia Predittiva: possibili utilizzi nell'attività di controllo ufficiale degli operatori del settore alimentare / [s.l. : s.n., 2012]. - 12 p http://www.ausl.re.it/Home/DocumentViewer.aspx?ID=1770&TIPODOC=COMUNICAZIONE [Nr. Estr. 5230] Convegno Microbiologia Predittiva: possibili utilizzi nell'attività di controllo ufficiale degli operatori del settore alimentare : Reggio Emilia : 30 Novembre 2012) Dusi° G, Arioli F, Ghidelli V, Casati A, Hathaway T, Pompa G, Bertocchi° L Investigation on the origin of prednisolone residue in cow urine Residues of veterinary drugs in food : proceeding of the Euroresidue VII conference : Egmond aan
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