Sussidio realizzato dall’Azione Cattolica Ragazzi Diocesi di Ferrara-Comacchio Hanno collaborato: Luca Bianchi, Luigi D’Ascenzo, Matteo Duò, Giorgia Luppi, Anna Mainardi, Celeste Mangherini, Andrea Mezzogori, Nicola Pinnavaia, Giulia Villani, Alessandro Zavatti, don Enrico Garbuio Finito di stampare: ottobre 2014 2 TUTTO DA SCOPRIRE La fine dell’estate costituisce per i bambini un insieme di “nuovi inizi”: il rientro a scuola, la ripresa degli allenamenti, del gruppo ACR e delle lezioni di musica, l’incontro con i nuovi amici che trovano in questi luoghi. È il momento di capire quali sono le loro aspirazione, per quali esperienze si sentono portati e in che cosa si vogliono cimentare per scoprire se riusciranno. Iniziano così a chiedersi cosa sognano per se stessi. È un momento importante anche per i loro genitori e per le persone adulte che li accompagnano nel cammino di crescita perché, per realizzare i propri sogni più profondi, i bambini hanno bisogno di essere sostenuti, aiutati ed ascoltati: le loro idee possono essere quelle giuste per inventare qualcosa di splendido per la loro vita. Nel Mese del Ciao i bambini arrivano all’ACR, spesso accompagnati dai genitori che hanno scelto per loro questa esperienza. Anche i piccoli possono accoglierla e scoprire che, con i compagni vecchi e nuovi con cui si ritrovano, possono realizzare qualcosa di bello. Ognuno è un pezzo di una possibile nuova invenzione, con le proprie qualità e i propri talenti, ma solo tutti insieme possono costruire qualcosa di veramente speciale. I bambini possono così sperimentare la bellezza di mettersi insieme ai propri amici, alle altre persone del gruppo e della comunità per realizzare un obiettivo comune che valorizza le idee e i talenti di tutti. La domanda che li accompagna all’inizio di questa esperienza, si trasforma allora in un’esclamazione che dice la loro disponibilità a mettersi in cammino con gli altri: “Si può fare!” 3 Nel primo tempo di catechesi gli acierrini riflettono sulle decisioni che riguardano la loro vita e sul modo in cui sono prese. Spesso si tratta di scelte fatte da persone adulte, che i ragazzi accolgono come un’opportunità, una possibilità per mettere in luce i loro talenti; altre volte invece ciò è vissuto come una costrizione, un’imposizione. Scoprono così che le decisioni più importanti vengono prese da persone che li amano e che si prendono cura di loro, e sono chiamati a scoprire il bene che le guida anche nelle decisioni che non comprendono. In questo senso i ragazzi realizzano che il battesimo, scelto dai loro genitori quando ancora erano piccoli, è un grande dono d’amore che ora ciascuno è chiamato a scoprire e vivere. Imparano che ogni volta che ci segniamo con il segno di croce noi ricordiamo il nostro battesimo e accogliamo il dono che Dio ci ha fatto grazie alla scelta dei nostri genitori. Nel tempo di Avvento i ragazzi incontrano le figure di Maria e Giuseppe, che si sono affidati al Signore accogliendo il progetto di Dio. Allo stesso modo ogni 9-11 è invitato a maturare questa disponibilità nell’aprire il cuore al Signore che viene. Seguendo il tema dell’anno associativo “TUTTO DA SCOPRIRE”, vogliamo proporre agli acierrini un’occasione di festa parrocchiale in cui l’invito diventa il momento peculiare di quell’accoglienza autentica che è veicolo di relazioni significative. Sono proprio le relazioni intessute e rafforzate in momenti intensi come quelli del gioco che lo rendono davvero una festa. LA FESTA DEL CIAO richiama bambini, ragazzi, educatori, genitori e sacerdoti in parrocchia per vivere un’esperienza 4 di comunione e fratellanza profonda. Le attività di gioco proposte ai ragazzi hanno lo scopo di trasmettere valori fondamentali e, specialmente all’inizio di questo nuovo anno insieme, di aiutarli a comprendere davvero la loro identità e a che cosa sono chiamati. La scoperta di sé quali figli amati e fratelli chiamati ad amarsi è di certo un itinerario da compiere non senza fatica. Laddove però i venti contrari invitano a seguire correnti omologanti e il timore sembra rendere la fede una strada irragionevole, Gesù, il Maestro che vale la pena di seguire, sostiene la barca dei suoi discepoli, le infonde coraggio insperato, sale in testa a una nave indicando nell’esperimento costante del dono di sé la sola via per fare della propria vita grandi cose. Lo slogan è “TUTTO DA SCOPRIRE”. Tutto da scoprire nell’esperienza di gruppo e nella Chiesa significa educare i bambini e i ragazzi a riconoscersi discepoli insieme, ciascuno con le proprie risorse, uniche e irripetibili. Ecco i componenti di quell’invenzione straordinaria che è la vita! Sono questi i doni che i bambini e i ragazzi sono invitati a scoprire e mettere l’uno a disposizione dell’altro per far sì che ciascuno cresca nella fede. La nave dei discepoli che hanno accolto l’invito a raggiungere l’altra riva, raccoglie infatti energie e competenze diverse che remano però nell’unica, condivisa direzione. Tutto da scoprire nel rapporto personale con Gesù significa far sperimentare ai bambini e ai ragazzi il coraggio che Gesù sa infondere a quanti lo scelgono come proprio Maestro. Un maestro che corre incontro nella fatiche quotidiane attraverso la Parola, l’Eucaristia, la presenza di quanti si fanno strumenti del suo amore. 5 Tutto da scoprire è la sorpresa di condividere la strada con un Maestro che non rimprovera duramente quando non viene riconosciuto e ascoltato o quanto i tentativi falliscono, ma che invita i discepoli a rimettersi alla sua scuola, a stare in sua presenza. È un Maestro del genere che tutti desiderano assomigliare! Tutto da scoprire, il bello di vivere alla sequela significa far conoscere come solo la fedeltà al Vangelo sa trasformare la vita nella più utile delle invenzioni, rendendo i bambini e i ragazzi, nella Chiesa, protagonisti del progetto d’amore che il Padre ha per ogni uomo: annunciatori con la propria vita della buona notizia, costruttori instancabili, nell’accoglienza dello Spirito, del bene comune. L’Ufficio catechistico nazionale accoglie con gioia la decisione dell’Azione Cattolica di servire i catechismi proponendoli come testi ufficiali per la catechesi dei propri iscritti. L’Équipe diocesana ACR ha scelto di contribuire all’elaborazione di un’organica pastorale dei bambini, cioè di un’azione educativa intelligente, pensata e coordinata attraverso la quale tutta la comunità si fa carico dell’educazione alla fede. Il percorso di Iniziazione Cristiana offerto dall’ACR è un percorso di primo annuncio. Di questo annuncio i bambini fanno un’esperienza concreta attraverso il gruppo, aprendosi alla possibilità di incontrare personalmente Gesù e di aprirsi a Lui nella fede. La proposta elaborata quest’anno, pertanto, si arricchisce di un notevole contributo catechistico che vi permette di utilizzare questo sussidio in preparazione al Sacramento della Riconciliazione (6/8 anni). L’ACR è un vero e proprio percorso di Iniziazione Cristiana. 6 STUDIO I bambini si chiedono quali talenti possono condividere nel gruppo per renderlo un’esperienza significativa e allo stesso tempo cosa il gruppo dona a ciascuno. QUALE SEI NELLA TAVOLA DEGLI ELEMENTI? Arrivati all’incontro i bambini sono accolti in una stanza allestita come un vero e proprio laboratorio dell’inventore, con tanto di microscopi e provette, cacciaviti e martelli, lavagne con formule, ecc.. Anche gli educatori dovranno avere l’aspetto di scienziati con camici, matite sulle orecchie, occhiali e capelli disordinati. Gli inventori (educatori) accolgono i bambini con grande gioia perché hanno proprio bisogno di un aiuto: devono realizzare un nuovo esperimento ma nella confusione hanno procurato gli strumenti e… si sono dimenticati del materiale! Dopo aver chiesto ai bambini se sono disposti a dare una mano, gli inventori iniziano a fare un elenco degli elementi mancanti, verificando che siano proprio quelli giusti attraverso delle piccole prove. Ad esempio, tutti i bambini il cui nome inizia per una determinata lettera verranno raggruppati e costituiranno un elemento mancante, oppure tutti quelli che giocano a calcio, tutti quelli che amano svegliarsi tardi alla mattina, oppure tutti quelli che amano la montagna, ecc.. 7 Ogni volta che viene annunciato l’elemento cercato, si viene a creare un gruppetto di bambini (cfr. sopra) che deve sottoporsi ad alcune prove di verifica: - lente d’ingrandimento: i bambini dovranno leggere, con l’aiuto di una lente d’ingrandimento, delle frasi scritte con caratteri piccolissimi; - centrifuga: i bambini fanno un girotondo e girano velocemente, tentando di rimanere uniti; - microscopio: i bambini devono riuscire a riconoscere delle miniature di immagini e di alcuni simboli; - termometro: si lega un termometro ad un filo e si fa passare sotto alle maglie di tutti i bambini, entrando dalla cinta e uscendo dalla manica; - provetta: i bambini devono portare una provetta (bicchiere) pieno d’acqua colorata saltellando verso il puto di arrivo del percorso predisposto dall’educatore. Una volta che tutti gli elementi sono stati riconosciuti, gli inventori si congratulano con i bambini e gli danno un benvenuto ufficiale nel laboratorio dell’inventore, invitandoli a tornare e a dar loro una mano per il resto dell’anno (gli educatori daranno loro orari e indicazioni tecniche per ritrovarsi agli incontri successivi). Dopo aver scoperto tutti gli elementi mancanti è arrivato il momento di mettere un po’ di ordine nel laboratorio! I bambini ricevono delle tessere colorate che richiamano le caselle degli elementi chimici da compilare con il proprio nome e cognome, data e luogo di nascita, il nome della loro mamma e del loro papà, e disegnare se stessi mentre svolgono ciò in cui riescono meglio, mentre sfruttano il loro talento. 8 A questo punto, tutti i bambini attaccano la loro tessera su di un cartellone che rappresenta la Tavola degli Elementi. Ora, dopo aver ordinato il laboratorio, è il momento di fare l’esperimento… ma gli inventori si accorgono che manca ancora qualcosa: il procedimento. Come mischiare questi ingredienti (bambini)? Come farli diventare parte di un’unica cosa (gruppo)? I bambini, con una caccia al tesoro, sono invitati a ricercare gli ultimi componenti che permetteranno loro di amalgamarsi. In ogni tappa della caccia al tesoro troveranno quattro passi della Bibbia dai quali estrapolare l’elemento fondamentale cui si riferiscono e indovinare a cosa servono. ACQUA Mc 1,8 È solvente universale: tutto (Giovanni Battista) si scioglie in essa. ARIA 1Re 19,12 Serve a dar movimento (rivelazione di Dio al all’acqua in modo da profeta Elia) miscelare gli ingredienti. 9 FUOCO Atti 2,3 Riscalda l’acqua (Pentecoste) e fa sciogliere bene gli elementi fra loro. TERRA Mt 7,24 Segno di concretezza, è ciò (la casa sulla roccia) su cui si svolge ogni cosa. Finita la caccia al tesoro, gli educatori creano quattro cartoncini con scritti sopra i quattro elementi trovati e andranno poi a posizionarli nello stesso cartellone della Tavola degli Elementi. La disposizione data ai quattro elementi (acqua, aria, fuoco e terra) non sarà casuale: richiama la croce, il segno che accomuna tutti i cristiani. L’educatore spiega ai bambini che i suddetti elementi sono fondamentali per far sì che gli altri elementi si uniscano tra di loro. Si possono interpretare i quattro elementi come doni che permettono loro di stare insieme. Per esempio: l’acqua come l’amicizia, l’aria come la condivisione, il fuoco come la fratellanza e la terra come la fiducia. SPUNTI PER LA RIFLESSIONE L’educatore aiuta i bambini a comprendere i loro talenti e a metterli in gioco: i bambini devono scoprire come possono utilizzarli al meglio in famiglia, a scuola, nello sport e nella comunità cristiana di cui fanno parte. Questi talenti sono un dono di Dio. Gesù è il primo che ci chiama a mettere in circolo i nostri talenti. Nel Vangelo un giovane, che aveva incontrato Gesù, non ha avuto il coraggio e la generosità di condividere i suoi doni. Egli era moto buono, ma sene andò via triste perché rifiutò 10
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