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Sui confini della Romagna (con la riproduzione di un lavoro di Alessandro Ghigi) PDF

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UAD. STUDI NAT. ROMAGN 63-71,A PRILE 1996 rss! r123!7n NOTIZIE NATURALISTICHE Roberto A. Pantaleoni SUI CONFINI DELLA ROMAGNA (con la riProduzione dí un lavoro di Alessandro Ghieí) Romagna - Regione tra il Po e le Marche ... vengono considerati confini geografici (Bologna, Ferrara, Forlì e Ravenna), che della Romagna: il Fiume Reno a valle di facevà parte dello Stato pontificio. Bastia, il corso del Fiume Sillaro, la dor- Nicola Zingarelli - Vocabolario della lin- sale del M.te Oggioli, la dorsale dell'Ap- gua italíana - Bologna, 1958. pennino, la dorsale del M.te Carpegna fi- no allo sperone di Focara, il Mare Adria- tico. Società per gli Studi naturalistici della Ro- magna - Art. 2 Statuto. - Cesena, 1986. personalmenten on ho molti dubbi sul fatto che i romagnoli vivano all'interno dei famosi confini definiti più e più volte da Pietro zangheti ed adottati come <ufficiali> dalla nostra socjeta. sarei finanche disposto ad accettarei l metodo .,rpétiÀ.ntale>>p roposto un tempo dagli $.Si romagnoli per individuare con pié.irio"e it coririnè t.gionale luìgo È via Emilia: partendo da Bologna fer- marsi a chiedered a bere nelle cas; contadine; quando anziché acqua vj verrà offerto vino saretei n Romagna. Ma così facenéo non si fa altro che definire ra Romagrr" .o-. la terra uiitata dai romagnoli. Il che è del tutto legittimo' a patto ài tton attribuire alla cosa significati. impropri. QCo,iim úei nsci ipau Ò tlraa smfoiar mcarirtiec au n(ae rreetigciao)n ieco dnecfientittia sqeucaosni udnoa cnriitmereim eetnnitcei a(Pcc. eZttaanti'' gheri ad esempió.itu con moltalnfasi ricerche sulla brachicefalia dei roma- pà, giurtìficare il confine sul Sillaro) in una regione <<naturale>O? , rove- ilii sciando i termini, òo-. è possibile, se non per caso' che il territorio abitato àai romagnoli e chiamato Romagna possiedac onfini <<naturali>e d una pro- piiu ià*tia uiògàografica? Se si iitiene limitativo il concetto di una Romagna <<etnica>è> n ecesíaró prendere in considerazione anche altri importanti fattori ctimàtici, botanici e zoologici) valutandone I'importanza re' te;òmorfotogicl, iítiuu e giungendo ad una sintesi complesgiya' Sicuramentem i ,i obi.tt.rà che i confini della Romagna sono stati elaborati pioptio così, utilizzando tutte le informazioni disponibili. Devo dire che que- 63 sta non è la mia impressione. Sono infatti convinto che il fattore etnico sia stato largamente sovrastimato. I confini che più mi lasciano perplesson ell'at- tuale definizione sono quelli occidentali e settentrionali. Perché la valle del Sil- laro deve rappresentarei l confine di una regione <<naturale>>C?o nfesso la mia scarsaf amiliarità con questi comprensori ma basta osservarea ttentamenteu na qualunque cartografia dell'Appennino settentrionalep er notare come una vera frattura geomorfologica si trovi pochi chilometri più ad ovest con la valle del Reno. Dal punto di vista naturalistico I'ipotesi di considerare il Reno come confine fra una regione emiliana occidentale ed una regione orientale è stata già avanzata all'inizio di questo secolo da Alessandro Ghigi, in un'opera pres- soché sconosciuta( ma più volte citata da P. Zangheri). Al grande naturalista bolognesei o ho poco d'aggiungere( anche se gli scarsi dati a mia disposizione, relativi al gruppo d'insetti di cui sono specialista,c onfermano in pieno le sue opinioni); ritengo invece assai utile riprodurre qui integralmente il suo lavoro (pubblicato in estratto). Sulla questione Sillaro-Reno si devono comunque fare ulteriori considerazioni di caratterec oncettualec he rimarranno valide anche per il settore settentriona- le. Credo che quando ci si accinga atracciare un confine (bio-)geografico biso- gnerebbep reoccuparsi non solo di ciò che vi è al di qua, ma anche di quello che vi è al di là di esso. Se fin qui è Romagna tutto il resto non può essere solo <<non-RomagnaDIl. confine corre tra due regioni ed è posto correttamen- te lungo una linea che renda massime contemporaneamentel a differenza fra le due aree confinanti e I'omogeneità interna delle aree stesse.T racciando il confine sul Sillaro dobbiamo preoccuparci non solo della presenzad i argille scagliosea d est ma anche di ciò che lasciamo ad ovest. Cosa è il territorio che va dal Sillaro al Reno, Emilia? Ma esson on è più simile geologicamente, faunisticamentee floristicamente alla Romagna <<etnica>ch>e al resto dell'Emilia? Per ciò che riguarda il confine settentrionale è noto come I'ultimo tratto del Reno non rappresenti il corso naturale di questo fiume, ma I'antico alveo del Po di Primaro, una delle aste principali del Delta prima della Rotta di Ficaro- lo awenuta intorno al 1200. Le valli di acqua dolce o salmastra a nord ed a sud del Po di Primaro rappresentano( o meglio rappresentavanop rima delle bonifiche) una sorta di <delta fossile>. Per maggiori particolari ci si può riferi- re all'ampia bibliografia sull'argomento. Anche sp le bonifiche più o meno recenti hanno totalmente trasformato il ter- ritorio, tale <delta fossile> è (od era) un territorio assolutamenteo mogeneo. Potrebbe esserev alida tanto la scelta di inserirlo nella Romagna quanto quella di escluderlo. Meno apprezzabilem i pare invece la decisione di considerarne romagnola solo la parte meridionale. Tanto più che la foce del Reno non mi risulta rappresenti (ma posso sbagliare) un limite per alcun elemento floro- faunistico. Mi pare comunque che almeno un motivo per preferire il suo inserimento nella Romagna geografica esista. Il confine meridionale dell'antico delta (a sud di Ravenna) è quanto mai sfumato ed impreciso. Il confine settentrionale, corri- spondente al Po di Goro, risulta invece estremamenten etto suddividendo il delta attuale dall'antico. Non mi è possibile fornire qui la dimostrazione di queste idee per il semplice motivo che sono ancora tutte da dimostrare. D'altra parte questa vuole essere 64 una provocazione che spero porti ad aprire un dibattito, e magari a promuove- re indagini. Anche se intendo lasciarea d altri il compito di confutare o confer- mare le ipotesi fin qui espresse(o di lasciarle caderen el silenzio se si dimostre- ranno impresentabili) non concluderò senzap rendermi prima la responsabilità di una precisa indicazione. Come già proposto dal Ghigi I'Emilia-Romagna può esseres uddivisa, da un punto di vista biogeografico, in una regione occi- dentale (senzad ubbio emiliana) ed in una regione orientale che risulta legger- mente più vasta della Romagna <<etnica>m, a che da questa potrebbe benissi- mo prenderei l nome. I confini di questar egione orientale si potrebbero indivi- duare così: il Mare Adriatico dalla foce del Po di Goro fino allo sperone di Focara, la dorsaled el M.te Carpegna,la dorsaled ell'Appennino fino alla valle del Fiume Reno [dal Passo della Futa al corso del fiume il confine va meglio definitol, il corso del Fiume Reno fino all'altezza di Sant'Agostino e per la precisionea ll'innesto del Cavo Napoleonico, il corso del Cavo stesso( che ri- calca almeno in parte l'antico corso del Reno) fino al Po Grande, il corso di quest'ultimo fino ad Ariano Ferrareseq uindi il corso del Po di Goro fino al mare. Indirizzo dell' autore : Istituto di Entomologia Agraria dell'Università via Enrico De Nicola 07100 - Sassari 65 Ectratto daV'anno XXI N' 2 c seg' - l90l Dott. ALESSANDROG HTGI Criteri e matedali per la fauna Emiliana' ed in particolar modo del Bolognese. Lo sludiod ellaf aunad i piccolti erritori' oonh a in generales, es i eccetluincoe rte isole,g randei mportanzap er sè stessom, a contribuiscael la sintesic orologicad i tor' ritori più vastie di inrere regioni.D al puntod i visla geograficola, faunad ell'ltalia settenirionalpeo rrebboe sserer azionalmeneteli visaio faunaa lpirraa, ppenninicea pa' dana,l ale distioziorrter ovandosiin rapportoa ttreslc oltr costiluzionleit ologicac geo' logicad el suolo,p revalentemeortiec có nellar egione atpinad i formazionai ntorioria l cenozoicoin, quoila appenninicdai formazionit erziarie,m enlro la vallatad el Po ap' p'-a- r-t ife nqeoin in gíri aen*i paaernterca c lh pee leri oredgoqi ounailf earunoairsidoc' hdee l Piemonb,d i Lonrbardiad,e l Ve' ne[oe dell,t smitias onop iù o menos imiliI 'una all'alrra, e constanoci ascundai ter' ritoríd i narurad iversaL. a questionpeh ì inreressanstera ,s eeondiol mio modod i vedere' nello stabiliref in dove sianod iseesev ersoi l gud le speciet li orígineb oreale,e d a poolos iansai rrestalen ella loro invasione'lsep ecieo rientali' fuat L, Emilia occupala maggiorp arted ellav allata meridionaldee l Po ed un largo hatfo del versante.s eltontrionatltee .llf'p pennino.A d oVesll a pianuraè asciuttae d il montef ormalod i rocce prevarentemeneteo cbnicheco nq uarchetr atto di niocenee di pliocenen, onchèd i formazionai nteriorai l cenoroic;o ad est invecel a pnnuraè in gr.o pri,. umi,lac on un largo trattod i litorato,e nell'Appenninpor edominail rnio' censt ui seguoi n iscarsam isurai l pliocene' La divisionec orologicpaí ù razionaldee ll' Emilia,n on tenenrloc ottto dellad iffe' îonz' fra monlee piano,'srr.Lbi,n duer egioniu, naa d oriente,I 'allra arl occidentdee l fiumeR eno.N ons olot ale distinzionhea ra sua ragioned 'esseren eila naturad ei ter' reni prevarenremeenotoc enicni eilar egioneo ccideniarer,n ioceniciri r quella orienlale, ma trova appoggioa ochen elia grantled ivcrsitàl itologicad el terceno' E od estd ella aalle del Renoe he eomineianole fotmazioni 9es$oEo'solfiferc' eaîarter.íEtíehde.e uaR omagnea d .í una poúe del Botogresef,o rmazioni che cessano al di lù delto swr.cío,cqusein iscrod etrR eno.N el Bologne'spcr edominail gesso' in Romagnèa Più comuoelo zolfo' La oallc d,el Renos embra essercí noltre it cotfine fra la fr,una merídionale e quella settenlrionale' a par3eq uolles pecie del mezzogiorncoh e puro noo laro in molte località del' I' ltalia Settentrionalseo, nov ofgarissimseu l litorale emilianoe risalgonoil Po dí Pri. maroe d i suoia tlluenti,c omeu n cerlo numerod i lmenotlersi cava0orfir,a cuí varie specied i Bember,i l Pontpilut plumbeus,l ' Elis sen-maculatae cc,, sonod a notare parecchci oleotterie minenlemcntme eridionaclih e si trovanoa d est e non ad -oves[ del Renoz Pygidía sieula Mars. e Cantharisf useípennisM uls fra i cantarid;i Co. prìs hispanusú . trovatod al Prof. Fiori agli Arientie Chironítísf ureifernr ?ossl,f ra gfi Searabe; i fra i curculionirlNt anophiess ículusB oh, Apíon tubifer Gyllhr quest'ul. timo fu trovato dal Prof. Emerys ul Cysl,ussa h:iífalius che vive ad est e non ad ovesJd el fieno. ll Bolognesdei,v isop er mctàd al Renon, onp uòd unquec onsiderarcsoi meu n'unilà corologicdm, a comeu na zonad i confine:s otto questoa spettol o studiod ellas ua faunaa ssumuen a notevoleim porlanzac,o nlribuendao s tabilirefi no a qual puntos iano esattii criteri soprae spressi. Chis tudiala nostrafa unalo calec oll'intendimentof'adrin eu nam onografsiac ientifica, dovrebbet,e nendop resentela divisionein dicatad ell'tsmiliad, edicarsail la ricercad egli habitaln ell'unao nell'altrad eller egionBi eparatdea lR eno;s e poi si voglias tu{iare, anchep er ragionip ratìchel,a solaf aunad el Bologneseo,c correp or mentea ll' impor- tanzad ellac omparazionfrea gli lmbitatd elles peciem eridionaeli di quelled i origino borealeI.n questoc asoè evirlentIe'u tilitàp er lo studíod ei territorbi agnatdi alR eno, di non restringersai confinit roppo angustci omoq uelli dellap rovincia,m a di com. prendereu na zonap iù estesac he consentuan materialed i confrontom aggiore. I limiti di una provincias onos pessoa rlificialei non hannog eneralmenbtea míero naturaliF. irenzec,h e avrebbpee rn a[uracl onfineil culmined ell'Appennincoo llaF uta, il Giogoe la Falterooas,i stendein vecea l di là di questim ontif ìnoa pochissimchi i- lometrid a Forll: Ravennap, tovinciali toralep ossiedee ssap ure una porzioned i Ap. penninoe, mediantlee vallated el Senioe del Lamoner,a ggiunglea provincidai Fi. renze.O ra io credo che a nessunop assip el capod i considerarceo me apparlenente alla faunat oscanau na speciec he si lrovi a Castrocaroo a Modiglíanap,e rchòq ueste localitàs onos ottol a clípcndenzdae l prefeltod i Firenzeo, alla faunal ittorales pecio di BrisighellaR, ioloe CasolaV alseniop, erchèa mministratdea l prefettod i Ravenna. I confinin aturaldi el úerritoriob olognosec,o nsideratcoo n un miterioa bbastanza largoe clalp untod i vistac orologicop, otrebbereos serei seguen:t i a Nordi l fiunte Renod al eonfhr,enteeo l Seniof ino aI gomítoe he essof a sopraa Cento,c d una linea ideale che eongiungai l 1tíecolot ratl,o esistentefr a delto gomito eil il fiume Panaroa ll'altezza di Finale ùell'E mitria.A d ovesti l Panaro ed il swos partiacque di sinistra fino alla sorgentec lrc sí-troaaa lle falde del Cimone.a' l Sudt a sommítà, dell'A ppennínoe ol Cimone,C ornoa lle Scale,F ula e Giogof no alle sorgentid el 'Senio,' ad est qucstof iume eil itr suo spartiacqued estro, La bibliografìcao rologicbao lognesep,e r quantoc oncernela faunaè tutl'attro cher icca.f nrlicazioonrin itologichpeíu ttostsoc arsseo noc ontenutnee ll'. Aaifaunait a. lica , del Giglioli:p ochea ltrei ndícaziondii variog eneree sistonnoe llaG uídad ell'ep. penninoB olognesseta mpataa Bolognan et l88t e nellaG uictar lei Bagni dellaP or- retta del Lorenzini' Srudi di maggioreim portanzaa bbiamos ugli insottie principalmentes ui lepidollu'i e sui eoleofierip ur opum di GruseppBss nroÍ,olrrp,r ofessor'dei S[oria Naturalea ll' Uni' versiràd i Bolognav erso la me[à del secolo. tl Bertoloni, illustratored ei lepidotteri' coteolterie dirteri della famosac ollezioned el Mozambicoo sislenten el Museoz oologico dell'Uéiversitàd i Botogna,c ollezionein viata rJal Fornasinis, i occupòs eriamented ello studio dell'entomologiat ocale.A bbiamod i lui sen?ac ontares critti minot'i, una mono' grafia delle farfalle 4el Bolognese(t ) e duo memoriec oleotlerologich;e n ella prima (2) ói quostee gti descrivee fìgura comes pecie nuoval a Nebria fulviuentrf.s già descritta dal Bassiq uattroa nni prima, cita diverse specied i coleotlerid a lui trovale noll'Ap' penninoe non ancora citale in ltalia, e prometl,ed i pubblicarou na rnonografiad ei coleotterdi el Bologneses imitea quellad elte farfalle, illushantel a propriar accolta; monografiac he a me non constas ia stata mai pubblicata. La seconda memoria( 8) tratta dei costumid ella Caleoplwru Fabricíi Rossi, e ne descriveo figura la larva. Questos tudio è molto imporlante percheè un esempios plendidod i aumentoe dimi' nuzioned i una dala speciei n periodob reve' La calcophora 'Fabricido ggi da uoi rarissima,e che anche ai tempi dcl Bertoloni cosrituivau na rarità entomologicain allre regioni d' ltalia, fu mollo comunen el Bolo' goesee vi daoneggiòt anto le pere da dcslare pensieroe da essere ascri0taa gli in' setri fortementeu óri"i. tn tale qualità fu sgudiatad al Bertoloni; il falto è conferma0o dalle affermazionpi iù volte ripelute del Senatorell archeseT anari. La collezioned el Bertolonic he comprende,c omeh o delto, tipi cho per la prima votla da lui furono cimri fra le specie ltaliane, esistea ncora nel nosl,ro Museoz oolo" gico: essaè anzi il perno delle collezioni locali, che a dire il vero non sono slate iegli ultimi anni tropio acmesciutes, e si eccettuinoi coleotteri,i quali furono ordinati ed accresciuldi al Prof. AndreaF iori. 1 prof. Fiori possiedep oi una cotlezionec otr:otterologicdae lle provinciee miliane, frutto rli continuuà d iot.lligenti ricercho, la quale è senzad ubhio il documento più conrpletop or ta distribuzioneg eograficad ei coleotterin ella nostra regione. È anzi da aog,irarrti he egli s'induca a pubblicarec, ome ha fatto per il lttodeneseed il Rtg' giano,s e non I'elenco cornpletod elle speciee sistentin el Bolognesea, lmenoi risul' tati corologicip iù imporlantid elle sue ricerche' (ú) (l) Historia Lepidopterorum agri bonouiengis. Nòv. Commeut Acad' Bouon' Tom' 7 t8{4' îom. 8. 1846, Tom. 9' 1849. (2) Deccriptio novao speciei e coleopterorum ordine. Nov. Comment' Acad' Bonon' Tom' 3 1839 (3) Dei costumi ad|rt Bupresris Fabt icii Rossi. Nov. Commeut Acad' Bonon' Tom' ó' 18'12 p. 89-96. (4) Fra le pubblicaizoni del Prof. Fiori, debbono esE€ro ricordate le seguen'ti, oelle quali sooo deecritte o figurate specie nuove o fare di coleotteri, rinvenute uel Bolognese: - Alcuni fatti di policroismo fomminilo nel genere Cantharís. Rivista ltaliaoa di Scierze Naturali, Sieun' 1899' - Nuove specie di coleotteri. Atti della società dei Naturalisti e Matematici di Modena, 1900' - Studio critico <lel sottogen, propephytlu Rey' del gen' Phyltcitrepa Thom con la descri'(cid:0)iouo di una DuoYas Pecie' Ibid. Altro coleofterologèo il Sig. Carlo Alzona,í l qualen egli ultimi due numcrid - questop eriodicoh, a pubblicatou n primoo lencod i Cíeínilelídaí Carabidi da lui rac. cltri oulh provinciac li Bolognae, poichèè a sperarec he continuia nchec olte allre famiglie,n on mi sembraf uor d'opera esaminarie c riterii che egli ha seguitoin queslo suo lavoro,o ndep ossa,in caso,m odiffcarpli er I'avvenire,r endendop iù interessanti e oomplelii suoi studi, Due sonoi criterí, socondom e, non giusti. In primo luogoI 'Alzona dichiarad i non occuparsai ltro che delle specier accolte enlro i limiti provincialiD. opoq uanloh o dettoi n principiod i quesfan ola, è inuúile che io aggiungap arolep er rlimostrarec he la faunad i un territoriop rivo di limiti na- turalib ond elinoalic, omeil Bolognesset,u díatsao nzaa lcunc riterioo consideraziocnoer o. logica,s i riducea d unos terilee lenco,p rivod i imporlanzasc íentifìcaL.' autorei nsistes ul fatto che le sue specios ono veramonletu tte della proviocia; dunques e al Governo piacerad i glaccareil comuned i Castelfrancdoa Bolognae dí annelterloa Modena, egli dovra porlared elle variantia lla faunac oleolterologicdae lla provincia! ! ! L'aulore in secondolu ogo,n on lieuec ontod el lavoroa llrul. Pocos i è fatto,è vero, ma quel pococ ho c' é, I'auloroo lo ignorao moslrad 'ignorarloo lo disprezza. Egli dÍcoc he nonl ien contod i una colleziondei coleotterdie l bolognesees isfentnee l tuseo Zoologicod ell' UníversiÉd i Bologna,p oichèr oltre all'esserela colfeziono asrais carsa,m oltrie semplarpi rovengondoa localitàf uori della provínciae rnoltih anno indicaziondi ubbioseo; ne mencanoa ffatlo. Tutte le specioc ilate furonor accolled a me, mai ho citatoi ndicaziondii altri '. EvidentementIe'A lzonan on sa che la collezionèe operai n parted el Bertoloni ed in parle del Fiori, perchòs e lo avesses apulon e avrel,bep arlatoc on minored i. sprezzoN. onc rederebbeeg li alle indicazionsic ritted i pugnod a quei due dietintie n. tomolog?i con qual díritto? La sua diffidenzav ersog li alri può dar luogog iustamente a gualched iffidenzav ersod i lui, non per gli habítaúp, oichès e egli affermad i aver lîovalou na speciein ttn dato luogo, ciò saràc erlamenlev ero, ma per la determi. nazionee galal . lo per esèmpioc he mi sonoo ccupatop ochissimdoi coleotteri,m a che pure per qualchea noon e ho raccoltic oll' intendimentdoi dedicarmai d essi,n on dirò di. met. terei n dubbio'm ar imangos orprescoh eI 'Alzonaa bbiav eramentúer ovalaoi giardindi ella tontagnolae semplacdii Elaphrusr íparius L. Cosli o credoc hei Caraàusc he I'auiore ascrivea lfa speciea íolaceuso ar i enasperatusD uft, varietàp roprÍàd elfa Germania, sianoi nvecel a var z píeenus Yilla, propriad ell' ltaliae dellaq ualel a colleziondee l Iúuseop ossiedee semplarria ccoltid al Bertolonai ppuntoa l Cornoa lte Scale. Chea lcunie semplarni on appartenganaoll a provinciaè esalto; ma ciò non può costituireu n appuntop er la colleziondee l tuseo, la quale, essenduon a coltezione scíentifican, on polevas econdog uei criteri esposliin príncipio,l imitarsia confinia m. ministrativiS. e s i eccetluinop oí I specier,i nvenuten ellap inetad i Ravennat,u tte lo alre non raccollein provinciac, he costituiscopneor òu na scarsissimran inoranzas,o r,o glale troyatei n localiiàv icinissimoa lla provincias tessa. É falsoc be molti esemplarai bbianoi ndicaziondi ubbioseo ne mancbinoa ffalto. Le localitàs onoa ccuratameninled icale:f orseI 'aulorec onsiderdau bbiosaI' indicazione del Bertolonei c agro bononiensi?s e non si vuolet radurreb enignamenitne d'intorní d,iB otognon, ons i puòo eppured ubitarec he I'esemplarneo os ias lalor accoltoin terri. torio assolutamentbeo lognesoQ. uandole località sonoi ndicate,l o sludiosop uò uon lencr calcolod i quellec hea lui non servanop er compilareu n elencoc on crileriis uoi speciafim, a non può trovareio habitaúc hea lui non servanou, na ragioneg iuslap er non lenerea lcunc on]od ell'inlerar accolla. La qualep oi non è cosl scarsac omel ' Alzooav uol far credere,o per lo meno essaè scarsaq uantoq uellad ell'Alzonas tessol.n fatli delle 188s pecied i Cieindelídi e Carabtdi,c ilaled all'autore,& 8m ancanaol lac olleziondee lM useol,a qualep ossiede in compensloe specieq ul sottoi ndicateD. all'elencoc he pubblicos, ono escluselo specied ellap ineta di Ravennas, peciec he non figuranon eppuren ell'elencod el. I'Alzona(. l) Cicindela campestrísL , aar z pontieaS ehaumC. ornoa lle Scale,P adernoF. 'iori. , germanicaZ . BastiaB. ertolon-i S, Anna.F íori. Carubuse lathratusL . Paludid i S. BenedettoB. erloloni. . aiolaceusL . var z pleenusV ílla, Cornoa lle Scale.B ertoloni. N.ebriac astanea'BonC. ornoa lte Scale.F iori. Disehyriusp unetatwsD ej. S. Luca. Fiori. q substriatusD u,fi. Reno.F iori. . tufrcornisP utz, Reno.F iori. Bembidionb runnicorneD ej, BologuaB. ertoloni. . Doris Panz. Sala.F íori. o QúadriguttatumF . PadernoF. iori. . ruficorne Sturm, Acero.B ertoloni. . pygma,eumF . Reno.F iori. . ripieola Duft, nqr t oblongumD ei. BarbianelloF, iori. . lusitaníeuntP utz. Sala.F iori. , os$imileG yllh. Sala.F iori. , hypouita Dej, l.imenlra.F iori. . oetomaeulatumG oez.P anaroF. iori. . trieolot F. FiumalboF. iori. Tachys sèntriatusD uft. Bolirgna.F iori. CalathusP irazzolii Putz. Cornoa llo Scale.F iori. , eíreurnsepl,uGse nn.B olognaB. ertoloni' TreehusF aírmaireiP aud. Collina.F iori. Platynus assimilisP ayk. FiumalboF. iori. t ruficornis Goez,G uiglia.F iori. (t) Come io oon diccuto le determinazioni dell'Alzona, così non assumo alcqna reeponsabilità per quelle oella collezione del Museo, nella quale a quaoto mi ha detto lo stesso lrrof. Fiori al- cune forme dovrebbero ostero studiate di nuovo. Po,eeiluss ftlatopunetatwsD ufI. S. Anna. Fiori. Pterostíehusa úertírnusP ayk. Sala. Piori. , anthraeínts IIIí9. Sala. Porta. Amara acnèaD eg. hlogna. Berloloni. t ortetíea DafL Acerc. Fiori. Zabrus piger Dej. BolognaB. erloloni. Dltomvs fulúpes Dei. S. llichele in Bosco.B ertoloni. Ophonuss abulíeulaP anz. uar i columbínusD ej. Bologna.h rloloni. Harpalut dlstínguendusD aft. Bologna.B erloloni. t píet1rcnnísD uÍ\. Bologna.B ertoloni. . pygmaeusD ej. BolognaF. iori. Bradyeelluch arpal,inusD ei. PadernoC, ornoa lle Scale.F iori, Lieinus HofftnannseggPí anz. Acero.B ertoloni. Chlaeniusa estitusP ayk. Bolognau ndique.B ertoloni. Lebíu ehlorocephalHa offm. BolognaB. erloloni. Metabletusp lagíatusD ufl. Pontea lto. Fiori. Questoe lencod imostrac he dí fr.ontea l materíaler accoltod all'Alzonal,a colle- zioned el MuseoZ oologicod ell' Universitàd i Bolognan onp uò dirsi troppos carsa: se egli ne ayessete nutoc ontil, avrebbep olutoo firire un elencop iù completos enzac he le sue ricerchea vesserop er casoa sembrarom enoi nteressant(i.l ) Dal Laboratorio Zoologiood ell'Università di Bologna,2 í Decembre1 900. (l) Mentre rivedevo le bozze di questa nota, ho ricevuto un interesrante articolo di Axron Hrnonrnscn t, tlcbcr d,íe sogenaniten > Localfatncn < und spccicll iiber Gabrícl Btrobl; s > Súcr'- rischc Eemíptercn >. - Yerhaadluogen der K. K. zoologisch - botauirohen Oerellrohaft in Wien Jahrgang 1900). L'autore critica il lsvoro dello Strobl sugli em;ttcrì delle Stiria, perchà non risponde nò al- l'uno nè all'altro scopo cui è conneggel 'impottonfe aoientifice di unafauna looale. O queste ar- lumo un.indirizzo geograffco contribuendo e carattsrizzare faunisticamente una data regione in ooofrooto ad'altre, o uo asEume uuo zoologico quando tendu ad allargere le nostrà oognizioni eulla diffusione delle singole speoie. Il reccogtitore e lo studiogo ohe vogliouo raggiungero l'uns o I'alhr qetlt debbono, secoodo HeNor.rnscu, teoer prerenti i eeguenti portulati: I. Il lavoro deve riferirsi o gd un'unica localitb o ail vn tenítorío con limiti ndturalí' come un'isola, un monte, una cEtena di monti, uno valb, un lago, una. pianura ecc. II. Una fauna locale devc eEsoro il pitr posribile completo. Tole eeigenza ei può appagare fa- cilmsnte quando si orservi il primo postulrùo, c quando ci si limiti a raccogliere urt grupPo notr troppo estego, III. Le. rpecie citrte debbono crsero detsrminrte con precirione assoluta. Ciò à poesibile quando ri ccelgano gruppi non troppo numerosi e molto nóti. Uno studio oompleto sopra no gruppo facile, è nrolto piìr irnportante di uno studio iacompleto sopra un gruppo diftcile.

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