La democrazia ha un bel nome, e fa credere di dare a tutti i cittadini eguaglianza di diritti per mezzo dell'eguaglianza delle leggi, ma nella realtà dimostra apertamente di non concordare con le proprie affermazioni. Cassio Dione I libri XLIV-XLVII della Storia romana raccontano il precipitare degli eventi dalla tragica uccisione di Giulio Cesare alla definitiva sconfitta del partito repubblicano nella battaglia di Filippi del 42 a.C. Di dichiarate simpatie monarchiche, Cassio Dione svela la falsità e l'inconsistenza delle nobili motivazioni di cui i cesaricidi ammantano il loro complotto. Lungi dall'esse re guidati dal desiderio di restaurare la libertà e la demo crazia, i congiurati sono infatti "invidiosi" dei successi del dittatore "che il popolo preferiva a loro", e l'unico risul tato della loro sconsiderata azione sarà la fine delle libertà repubblicane. La traduzione è affidata alle autorevoli cure di Giuseppe Norcio, cui si devono anche le precise note di commento. CASSIO DIONE (Nicea, 155 ca.-235 d.C.), senatore e alto fun zionario dell'amministrazione imperiale, scrisse una Storia ro mana in ottanta libri, che solo in parte sono giunti fino a noi. GIUSEPPE NORCIO (1907-2000), preside e insegnante di latino e greco nei licei, ha curato la traduzione e il commento di nume rose opere classiche. Bl » Dello stesso autore in rlt~u'-. Storia romana Volume primo (libri XXXVI-XXXVIII) Volume secondo (libri XXXIX-XLIII) Volume quarto (libri XLVIII-LI) Volume quinto (libri LII-LVI) Volume sesto (LVII-LXIII) Volume settimo (libri LXIV-LXVII) Volume ottavo (libri LXVIII-LXXIII) Cassio Dione STORIA ROMANA VOLUME TERZO (LIBRI XLIV-XLVII) Prefazione, introduzione, traduzione e note di Giuseppe Norcio Testo greco a fronte Bl "O classici greci e latini tlt~u'-... Proprietà letteraria riservata © 1996 R.C.S. Libri & Grandi Opere S.p.A., Milano © 2000 RCS Libri S.p.A., Milano © 2016 Hizzoli Libri S.p.A. l BUR Rizzoli ISBN 978-88-17-17098-7 Titolo originale dell'opera: PQMAIKH li:TOPIA Prima edizione BUH 1996 Settima edizione BUH Classici greci e latini novembre 2016 Seguici su: Twitter: @BUR_Rizzoli www.bur.eu Facebook: /RizzoliLibri PREFAZIONE Cassio Dione, il maggiore storico del cosiddetto «perio do romano» della letteratura greca, ha avuto una fortu na singolare: quella di trovare un filologo dottissimo, U. · Ph. Boissevain, che ha saputo studiarlo con rara compe tenza, pubblicando un'edizione che si può senz'altro de finire esemplare. Ha però avuto anche una grossa sfortu na: quella di non trovare, in questi ultimi decenni, degli studiosi disposti a favorire nei rispettivi paesi la cono scenza della 'ProtJ.atKTt iatopia con buone versioni e am pi commenti.1 Per quanto riguarda l'Italia, che è il paese che più ci interessa, siamo ancora fermi alla versione di Giovanni Viviani, pubblicata in prima edizione nel 1790- 92 e poi varie volte ristampata: una versione che in qual che modo può ancora riuscire utile, ma che non può cer to soddisfare il lettore moderno. Spinto da queste considerazioni, ho cercato, come si 1 Unica eccezione è il lavoro del Cary pubblicato nella <<Loeb Classi ca! Library)) (v. Nota bibliografica). È uscito nel1914 e si ristampa an cora. Ha il testo greco (quello del Boissevain), ma è privo di commento. A questo lavoro del Cary si può aggiungere quello di Veh-Wirth, uscito a Zurigo qualche anno fa (v. Nota bibliografica): però non porta il te sto greco e non ha commento. Voglio qui ricordare anche il lavoro di Freyburger-Roddaz, pubblicato dalla Casa Editrice <<Les Belles Let tres)) di Parigi (v. Nota bibliografica): ha una lunga Introduzione e una buona versione, ma riguarda solo i libri L e LI della Storia romana, e quindi è insufficiente per una approfondita conoscenza di Cassio Dio ne. Lo stesso dicasi per il lavoro di Scott-Kilvert uscito a New York nel 1987, che non riguarda tutta l'opera di Cassio Dione, ma solo i libri LII-LVI (cioè l'Impero di Augusto). 5 suoi dire, di colmare una lacuna. Era mio intendimento presentare ai lettori la traduzione di tutta la parte che ci è giunta intera (sarebbe meglio dire: quasi intera), cioè i li bri XXXVI-LX. Ma trattandosi di un'impresa oltremo do difficile e onerosa, ho pensato di fare una pausa di ri flessione. Per il momento do alla stampa i libri XXXVI LI, che contengono, tra gli altri avvenimenti, le due fa mose guerre civili (quella tra Cesare e Pompeo e quella tra Ottaviano e Antonio). In seguito potrò continuare il mio lavoro e tradurre i libri LII-LX, che sono, come si sa, una fonte importantissima per lo studio della storia romana da Augusto a Claudio. Ma ciò dipenderà da va rie circostanze, che non è qui il caso di elencare. Sul metodo che ho seguito, non c'è bisogno che mi di lunghi, perché lo vedrà da sé il lettore. Dirò solo che ho cercato di fare una versione rispettosa del testo, ma an che chiara e di non spiacevole lettura. Appunto per que sto mi sono preso qualche piccola libertà: per esempio ho tralasciato spesso il yap tanto frequente nel testo e talvolta del tutto superfluo; ho modificato la struttura sintattica di certi periodi, per renderli più vicini all'indo le della nostra lingua; ho accettato ben volentieri (dan done però sempre avviso al lettore) qualche integrazione proposta dai filologi, per rendere il concetto del periodo meglio comprensibile. Ma, torno a dire, ho sempre cer cato di essere fedele al mio autore, un autore non facile, specialmente in certi luoghi, greco di educazione e di cul tura, ma impegnato a descrivere avvenimenti di un paese straniero, se pure molto amato e ben conosciuto. Per il commento ho cercato di seguire la via di mezzo, che è sempre la migliore. Ho cioè trascurato i grandi no mi, perché mi è sembrato inutile illustrare a piè di pagina personaggi come Cesare o Catilina, universalmente noti, o indicare la posizione geografica di città come Atene o Alessandria d'Egitto. Ho detto invece qualcosa su alcu ne figure secondarie e ho indicato la 'posizione geografi- 6 ca di certe piccole località: insomma, sono intervenuto con una breve spiegazione là dove si rendeva utile, a mio giudizio, un chiarimento. Il testo da me seguito è quello del Boissevain (Berolini 1955), che si riproduce a fronte: i luoghi ove me ne di scosto sono indicati e discussi in calce al testo greco. Spero che gli studiosi vorranno apprezzare la mia lun ga e paziente fatica, volta a far conoscere un autore poco letto, e pure tanto importante per la storia di Roma. Reggio Emilia, gennaio 1994 GIUSEPPE NORCIO INTRODUZIONE l. LA VITA DI CASSIO DIONE• La storiografia antica, in particolar modo quella roma na, è quasi tutta opera di magistrati e funzionari dello Stato, che amavano dedicare il loro tempo libero alla ri flessione e allo studio. Ci basta ricordare l'esempio di Catone, console e censore, che guidò per lunghi anni la politica romana; di Plinio il Vecchio, ufficiale di cavalle ria e ammiraglio, che non si stancava di leggere e prende re appunti in ogni momento della giornata; 1 di Tacito, che fu consu/ sujjectus nel 97 d.C. e procurator Asiae nel 111 ;2 di Appiano, che fu procuratore degli imperato ri;3 di Erodiano, che proprio all'inizio della sua opera avverte il lettore che ha esperienza politica, perché ha ri coperto varie cariche. Talvolta lo storico non ha svolto una vera e propria attività politica, però si è trovato per un certo periodo di tempo in stretto contatto con potenti personaggi politici, con i quali ha lungamente conversa to, subendone in qualche modo l'influenza. E qui l'e sempio più illustre è quello di Polibio, che visse a lungo a • Per facilitare la consultazione del testo greco, ho indicato per i libri LXI-LXXX anche le relative pagine del Ili volume dell'edizione del Boissevain (Berolini 1901). 1 Plinio il Giovane (Ep. 111, S) ci ha lasciato un quadro interessantis simo della prodigiosa attività di quest'uomo. 2 La data però ~ incerta. 1 Cfr. Appiano, Stor. rom., proemio, IS. 9