Zosimo STORIA NUOVA introduzione,traduzione e note di Fabrizio Conca Testo greco a fronte CLASSICI GRECI E LATINI Proprietà letteraria riservata © 2007 RCS Libri S.p.A.,Milano ISBN 88-58-64916-9 Prima edizione digitale 2013 Per conoscere il mondo BUR visita il sito www.bur.eu A Lucia,Francesco e Alessio AVVERTENZA Rispetto alla precedente edizione (Rusconi, Milano 1977),la traduzione,condotta sul testo di F.Paschoud (Zosime,Histoire nouvelle,I-III2,Paris 1971-1989),è sta- ta completamente rifatta e le note in alcuni casi aggior- nate con riferimenti bibliografici specifici. INTRODUZIONE 1.Problemi di cronologia Le notizie su Zosimo sono molto scarse;la testimonian- za più importante è offerta da questo passo del patriar- ca Fozio,1Biblioteca,cod.98:«È stata letta un’opera sto- rica in sei libri,di Zosimo,comes e,un tempo,advocatus fisci.Empio in materia religiosa,spesso in molti punti abbaia contri i pii [sc.i Cristiani].Il suo stile è conciso, chiaro e puro,non privo di gradevolezza.Inizia la sua storia,si direbbe,da Augusto e passa rapidamente in rassegna tutti gli imperatori sino a Diocleziano,raccon- tando semplicemente quando vennero proclamati e chi 1Fozio,nato a Costantinopoli intorno all’810,fu patriarca tra l’858 e l’867 e tra l’878 e l’886 – successivamente venne relegato in un mo- nastero (non è nota la data della sua morte).Uomo di vastissima cul- tura,vero umanista ante litteram,fu «il centro di un cenacolo filologi- co che ebbe importanza decisiva sia nella elaborazione di una cultura propriamente bizantina,sia nella conservazione della letteratura clas- sica:basti pensare che l’epoca bizantina di Fozio è appunto quella alla quale rimontano gli archetipi delle grandi edizioni bizantine (di autori sacri e profani) del sec.X.Quello che noi oggi conserviamo della let- teratura greca,classica e medievale,è pressappoco,tranne le scoperte papirologiche degli ultimi decenni,quello che era conosciuto e studia- to nella Bisanzio del sec.IX» (R.Cantarella,Poeti bizantini,a cura di F.Conca,vol.II,Milano 1992,p.635).La Biblioteca è costituita da 279 capitoli indipendenti,tradizionalmente chiamati codices,che conten- gono estratti e riassunti di opere prosastiche.Sono esclusi da questa rassegna grandi filosofi,come Platone e Aristotele,o storici come Tu- cidide,Senofonte e Polibio.Dell’età classica sono ricordati solo Ero- doto,Ctesia e Teopompo. 10 INTRODUZIONE furono i loro successori.A partire da Diocleziano,nel corso di cinque libri,si dilunga con maggiore ampiezza sugli imperatori che hanno regnato.Il primo libro,infat- ti,elenca i sovrani che si sono succeduti da Augusto a Diocleziano;il sesto e ultimo libro tratta il periodo in cui Alarico per la seconda volta assediò Roma;quando vide in quale miseria si trovavano gli abitanti,tolse l’as- sedio e designò Attalo come imperatore.In seguito,do- po averlo deposto perché non sembrava amministrare bene il potere che gli era stato conferito,si recò presso l’imperatore Onorio,che risiedeva a Ravenna,allo sco- po di trattare la pace.Ma Saro,un altro goto nemico di Alarico e comandante di trecento uomini,si unì a Ono- rio e assicurandogli di combattere al suo fianco si oppo- se ad Alarico.Così finisce il sesto libro della Storia.Si direbbe che Zosimo non abbia scritto una storia,ma ab- bia trascritto quella di Eunapio,con la sola differenza che il suo stile è conciso;egli inoltre non attacca,come fa l’altro,Stilicone.Per il resto,il racconto dei due auto- ri è pressappoco identico,in particolare nelle calunnie rivolte contro gli imperatori pii.Entrambi,mi sembra, hanno curato due edizioni della loro opera.Ma di Zosi- mo non ho visto la prima;tuttavia,dal momento che quella che abbiamo letto si intitola Nuova edizione èle- cito supporre che egli,come pure Eunapio,ne abbia cu- rato anche un’altra.Come ho detto,Zosimo è più chiaro e conciso di Eunapio e impiega solo raramente le figure retoriche». Da Fozio,dunque,sappiamo che Zosimo fu un pagano («empio in materia religiosa») ed ebbe incarichi burocra- tici di un certo rilievo.Gli advocati fisci (ufficio istituito al tempo di Adriano) difendevano nei processi i beni dello stato e della corona;i comites,invece,potevano assolvere compiti di vario tipo.Il titolo,concesso per la prima volta con un codicillo ufficiale di Costantino,spettava a funzio- nari gerarchicamente classificati in comites primi,secundi INTRODUZIONE 11 et tertii ordinis che,accompagnando l’imperatore nei suoi spostamenti (donde il nome di comes = compagno) «di- venivano i membri di una specie di burocrazia viaggiante, che permetteva di governare in qualunque località l’imperatore si trovasse,a seconda delle esigenze della vastità dei dominî,che richiedevano la materiale presen- za periodica degli organi di governo».2 Purtroppo non sappiamo a quale delle tre categorie Zosimo appartenesse,e ciò rende impossibile qualsiasi congettura sulla sua carriera.Così pure ignoriamo com- pletamente dove nacque;piuttosto,dall’esame di alcuni elementi è possibile determinare in quale periodo la sua opera fu presumibilmente composta.Infatti,in un passo (II 38,4)Zosimo,dopo avere parlato delle tasse intro- dotte da Costantino (munus pagato dai pretori al mo- mento di entrare in carica,follis senatorius e crisargiro) afferma:«dal momento che l’imposizione rimase in vi- gore per molto tempo anche dopo Costantino,lenta- mente la ricchezza della città si andava esaurendo e moltissime si spopolarono».La frase,per quanto generi- ca,fa pensare che all’epoca di Zosimo le imposte non fossero più in vigore.In ordine di tempo,l’ultima tassa a essere stata abolita fu il crisargiro,soppresso dall’impe- ratore Anastasio I,probabilmente nel maggio del 498:3 la Storia di Zosimo deve quindi essere stata composta dopo tale data.Ma il terminus post quem può essere for- se meglio determinato da un altro passo.In III 32,6,Zo- simo, commentando l’ingloriosa pace del 363, con la quale l’imperatore Gioviano aveva fatto notevoli con- cessioni ai Persiani,osserva:«Per perderli (sc.i territori orientali difesi per tanti secoli dai Romani) è bastata soltanto la morte dell’imperatore Giuliano,sicché fino a questo momento nessun imperatore romano è stato in 2M.A.Levi,L’impero romano,Torino 1963,p.584. 3Cfr.E.Stein,Histoire du Bas-Empire,Paris-Bruges 1949 (rist. Amsterdam 1968),voI.II,p.203. 12 INTRODUZIONE grado di riprenderli,anzi,hanno lentamente perduto anche la maggior parte delle province,dal momento che alcune sono diventate autonome,altre sono state date ai barbari,altre ancora sono state ridotte nella più com- pleta desolazione». È merito di W.Goffart4aver messo in risalto questo passo nel quale,forse,si può cogliere l’eco dell’amarez- za di Zosimo dinanzi all’esito complessivamente sfavo- revole della guerra intrapresa da Anastasio I contro i Persiani nel 502e conclusa con una tregua nel novem- bre 506,con la quale l’imperatore si impegnava a versa- re annualmente,sembra,cinquecentocinquanta libbre d’oro.5Zosimo pertanto avrebbe composto la sua opera dopo il 507 – una datazione accettata anche da Lellia Cracco Ruggini.6 Un’ulteriore precisazione cronologica è ricavabile, infine,da una testimonianza di Evagrio Scolastico,7Sto- ria ecclesiastica,V 24,dove si dice che Zosimo fu utiliz- zato come fonte da Eustazio di Epifania (l’odierna Ha- mah,in Siria),un cronista che partendo dai tempi eroici arrivava con la sua opera,per noi perduta,sino «al dodi- cesimo anno del regno di Anastasio»,cioè sino al 503. Come ha osservato Paschoud,8«gli storici bizantini han- no l’abitudine di fermarsi alla morte dell’imperatore che ha preceduto colui sotto il quale scrivono [...] Parla- re dell’imperatore regnante non appartiene più alla sto- ria,ma al panegirico».Perciò l’opera di Eustazio non 4W.Goffart,Zosimus,the first historian of Rome’s Fall,in «The American Historical Review» 76,2 (1971),pp.421-422. 5Cfr.Stein,op.cit.,II,p.99. 6Lellia Cracco Ruggini,Pubblicistica e storiografia bizantine di fronte alla crisi dell’Impero Romano (A proposito di un libro recente), in «Athenaeum» 51,1-2 (1973),p.169. 7Vissuto nel VI secolo,in piena età giustinianea,rappresenta l’ulti- mo epigono della storiografia ecclesiastica,iniziata due secoli prima da Eusebio di Cesarea.La sua opera fu composta tra il 592 e il 594. 8Paschoud,I,pp.XIII-XIV.