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Storia greca: linee di sviluppo dall'età micenea all'età romana PDF

951 Pages·2008·19.158 MB·Italian
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© 1989, 1990, 2006, Gius, Laterza & Figli Nella «Collezione Storica>1 Prima edizione 1989 Seconda edizione riveduta 1990 Nei <<ManualiL aterza)) Prima edizione 1992 Nella «Biblioteca Storica Laterza,> Prima edizione aggiornata 2006 Terza edizione 2008 I Domenico Musti Storia greca Linee di sviluppo dall'età micenea ali' età romana &Editori La'term Proprietà letterarìa riservata Gius. Laterza & Figli Spa, Roma-Bari Finito di stampare nell'ottobre 2008 SEDIT -Bari (Italy) per conto della Gius, Laterza & Figli Spa ISBN 978-88-420-7514-l È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico, Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non danneggil 'autore.Q uindi ogni fotocopia che eviti l'acquisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza, Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto e opera ai danni della cllltura. Prefazione all'edizione 2006 Questa edizione della Storia grecao ffre un aggiornamento biblio grafico per le pubblicazioni fino all'anno 2005 compreso, e contiene alcune aggiunte e modifiche del testo che tengono conto di rifles sioni già proposte nella versione breve (Introduzionea lla storia gre ca, Laterza, Roma-Bari 2003), nonché la correzione di alcuni errori di stampa o di altra varia natura. Domenico Musti Roma, giugno 2006 Prefazione alla prima edizione Le osservazioni che si pongono in prefazione a questo nuovo ma• nuale di storia greca vogliono solo essere chiarimenti utili al lettore sulla struttura del libro; .rispondono ai quesiti 'che cosa trovarci' e 'come'. Dei princìpi che hanno presieduto alla scelta tematica, ine vitabile in ogni opera di sintesi e qui adombrata da un sottotitolo che fa riferimento a 'linee di sviluppo', dell'orientamento metodologico dell'opera e dell'idea della grecità che le è sottesa, discorriamo più ampiamente nell'Introduzione, che immediatamente segue. Il testo, in senso stretto, del libro è concepito in senso diacroni co, ha perciò un carattere prevalentemente narrativo ed espositivo, assorbendo però già in sé i termini e i risultati di un discorso pro blematico e critico. In esso predominano i fatti, anche se, come sem pre negli studi storici, la loro presentazione vuole esserne già un'in terpretazione. Vi prevalgono, come già detto, le linee dello sviluppo complessivo della storia della grecità: l'autore è ben consapevole del fatto che altro spazio, altri volumi occorrerebbero, per quella che gli sembra una istanza di quest'epoca di studi: una storia del mondo greco secondo regioni. Nelle note in calce al testo medesimo si fa po· sto soprattutto ai richiami alle fonti documentarie, che illustrano le situazioni descritte nel testo, ne integrano alcuni rinvii là già presen ti; accanto alle fonti compaiono, in queste note, solo alcune essen ziali citazioni bibliografiche, che sono richiamate direttamente dai profili problematici evocati nel testo, o che, per completezza o ag giornamento, sostituiscono in qualche modo la citazione diretta del le fonti relative ali' esposizione fatta nel testo. Anche nei rinvii alle fonti si è proceduto con criterio selettivo; si è preferito comunque le gare le pur selettive citazioni, di autori e di documenti, alla pagina o al passo specifici del testo espositivo, piuttosto che confinare in una X Prefazt'onea lla prima edizione sintetica nota preliminare o conclusiva il nudo elenco delle fonti re lative a un fatto o a un periodo storico: sia perché il collegamento di retto di questo o quel passo di Erodoto, di Tucidide, di Diodoro, e cosl via di seguito, diventa, per il lettore di media informazione, un punto di riferimento preciso, uno stimolo alla lettura diretta del do cumento e al suo controllo, più della semplice citazione del titolo di un'opera storica dell1 antichità, sia perché, come è sempre nella sto riografia, un'opera di uno storico antico non ha ad oggetto un solo tenia o un solo periodo, e, viceversa, un periodo o un fatto hanno spesso per sé una molteplicità di fonti. Sembra questo un criterio di citazione delle fonti più utile e praticabile, e più giusto, anche se si tratta pur sempre di una scelta, condizionata dalle dimensioni e dal carattere del libro. Non si è rinunciato comunque a proporre dei profili storici degli storiografi antichi più significativi e più caratte rizzabili nella loro personalità e nella relazione con il loro tempo: ta li profili si trovano di norma nelle Note integrative, nelle parti con clusive di esse. In corpo tipografico minore, seguono, ai singoli capitoli che com pongono il libro (I-XII), delle Note integrative, concepite come am' pie schede, spesso di profilo fortemente problematico-e anche talo ra con prospettazione sommaria di soluzioni nuove, per lo più rela tive a temi di carattere storico-culturale, ma talora anche intese a svi luppare un problema storico-politico, accennato o sfiorato nel testo vero e proprio. Le Note sono quindi veramente integrative, e solo con esse si costituisce l'unità del testo del manuale. Esse sono nu- _ mera te con lettere dell'alfabeto, e si succedono (fin dove ricorre il re lativo materiale) nel seguente ordine di categorie: fatti storico-poli tici, aspetti di ordine culturale (archeologico, artistico, letterario, re ligioso, filosofico), aspetti di storia dell'economia, profili di storio grafi antichi. Solo in questa forma è sembrato possibile evidenziare la latitudine dei temi che costituiscono la 'storia', in quel senso glo bale che solo si addice al termine. Trattare di questi temi .era indi spensabile; ma sarebbe stato vano immaginare di poter sostituire, con esposizioni che sono necessariamente sintetiche, storie specifi che e specialistiche di letteratura greca o manuali di archeologia o di storia delle religioni o del pensiero filosofico, e cosl via di seguito. Credo che per il lettore le Note integrative debbano valere come un discorso aperto, cioè come decisi stimoli a una continuazione, in al tre sedi, dell'informazione e dell'indagine, ma gli possano anche ser vire come prospettazioni problematiche già sufficientemente elabo- Prefazionea llap rima edizione XI rate (e coerenti- si ritiene - con l'impianto concettuale del libro, e il nesso forte che esso intende sottolineare tra politica e cultura di una società e di un'epoca). Come già detto per l'espòsizione e le note, anche la Bibliògrafia posposta, subito dopo le Note integrative,a ciascun capitolo, è solo il frutto di una scelta. A questo proposito tuttavia debbo dire che, mentre mi costa molto la selettività per ciò che riguarda i rinvii alle fonti, essa suscita in rri.eu n po' meno rammarico per quanto riguar da la bibliografia: non per il merito specifico di ciascuna delle ope re non citate, per le quali posso solo dolermi di non averne fatto menzione, ma perché, esaminando il problema nei suoi termini ge nerali, ne traggo la convinzione che una certa scelta bibliografica possa essere opportuna, anzi fruttuosa, in un libro in cui l'aspetto di sollecitazione dell'interesse e dell'indagine del lettore è tutt'altro che secondario. Avrebbe infatti avuto poco senso trasformare l'indi spensabile apparato bibliografico in uno sterminato inventario di ti toli, magari disposti in ordine alfabetico, isolari in spazi che, inevita. bilmente, per molti lettori finiscono con l'operare come dissuasivi - per mancanza di ogni caratterizzazione - dalla consultazione e let tura diretta. Perciò la Bibliografiap osta in fondo ad ogni capitolo (che rinvia, con numero d'ordine, al paragrafo o spesso - per in scindibilità dei temi- a più paragrafi del capitolo di testo immedia tamente pertinente e, con lettere dell'alfabeto, alle Note integrative dello stesso capitolo, pur nella loro sommarietà, meririno richiami e conferme bibliografici) appare come una raccolta 'ragionata' di tito li, raggruppati tematicamente, contenente, in preminente ordine cronologico, titoli vecchi e recenti, cioè puntelli del discorso critico svoltosi in passato sull'argomento, o opere particolarmente aggior nate e recenti: comunque, studi dei quali l'autore di questo libro ab bia avvertito l'importanza, l'utilità o anche solo l'interesse per il let tore. Se pur non completa (ma si può immaginare quanti volumi del l'Année philologiquep er una bibliografia completa, su tutto il pe riodo e su tutti i temi toccati, il manuale avrebbe dovuto inglobare), e con tutti i suoi dichiarati limiti, si spera però che questa bibliogra fia sia almeno utile, cioè leggibile e utilizzabile (non da ultimo, per le numerose incursioni fatte nel contenuto specifico dei singoli stu di). Le tavole che corredano il volume, senza troppo appesantirlo, sono carte geografiche e topografiche, tabelle cronologiche e genea logiche, quadri e grafici relativi ad aspetti 'quantitativi', che spesso sostitÙiscono dati non forniti nel testo, talora semplicemente evi-

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