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Storia d’Italia. Dal 1861 al 1997 PDF

738 Pages·1997·13.93 MB·Italian
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- DENMIASCS KM ITH STODR'IIAT ALIA DA1L8 A6L11 9 97 EDILTAOTREIR ZA Torinnea d,i zione del tutto aggior­ naet ar ivleSatdo ruia dt'Iatal,ia c h e har innoivmlao tddooif asrteo ria nenlo sptareo s e. Quanadpop anrev1le9 5l9pa r ima edizdiioq nuee st'doiMp aecrka Smi(tchah lel sosirp ai nfgieanv loa 195n8u)m,e rfousreol nceor i tiche chrea ccnoelmlso en daoc cademi­ coec ultuIrnavfleusec e.em ppri eù chiacrooin,pl a ssdaertlee m po, chlema a nideirr aac colnat asrteo ­ ri«aa ll'inegrqlaue esvleil»na c ente, es empprienù u merfousriog nloi autorie s ittraalcnihipaeern reiis e­ roM acSkm iatm ho dello. Oggqiu estoe ag vvrianncdleein ­te brdois tocrhiseaci ,o ncludeva nel­ lseu uel teidmiez cioognnla iiv veni­ mendtei1l 9 6v9i,ea ngeg ioarln ato 199a7l, goPvreordnio. «Malgprraodbol aenmtiie cd h ii nofna csiloel uzliero angei,o ni per essoetrtei smoinosogt fgioi r msaeg ­ giodriqi u antom assiit aaintnoe qualmsoimaesndite ol passato. Nel cordseol l'ultimo cinquantennio, l'I­ tahlaic ao nosucnilaui tboeeu rntaà prospseernipztraàe cendeelnltai sulau nsgtao Nroinsa '.iè m pegnata ina lccuonn falrimtadttigoo r a nde rilieèov goug,ni sa eo dc piiegùti àu ­ stdaiq uanstimoaa sit aptrai Im a. duef enomdeenlmila af ia e della corrupzoiloinnteoi nvc ean gono pinùe gcaotmiie n esimsavt eenn­ti, gonoor sat udeidea stpio cso tni, enorvmain tmaogrgeaidel cio nomi­ cip eirl pIaslei ssets.ec moal astico STORIA E SOCIETÀ Titolo dell'edizione originale Modem ltaly. A Politica! History Yale University Press, London 1997 © 1997, Denis Mack Smith Traduzione dei capitoli 1-12 di Albeno Aquarone e Giovanni Ferrara degli Ubeni Traduzione dei capitoli 13-15 di Giovanni Ferrara degli Ubeni e Michele Sampaolo Revisione generale di Michele Sampaolo È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, com­ presa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non dan­ neggi l'autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l'acquisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi co­ munque favorisce questa pratica commette un funo e opera ai danni della cul­ tura. DenMiascS km ith STORDI'AI TALIA DAL1 86A1L1 997 EditLoartie r1z9a9 7 Proprietà letteraria riservata Gius. Laterza & Figli Spa, Roma-Bari Finito di stampare nell'ottobre 1997 Poligrafico Dehoniano -Stabilimento di Bari per conto della Gius. Laterza & Figli Spa CL 20-5345-4 ISBN 88-420-5345-7 PREFAZIONE Il punto di partenza migliore per una storia politica dell'Italia mo­ derna è il marzo 1861, quando il conte di Cavour poté finalmente proclamare il Regno d'Italia unificato. Nei secoli precedenti, ciascu­ na regione della penisola mediterranea aveva avuto la propria storia distinta, e i rapporti tra le diverse regioni erano stati non di rado ca­ ratterizzati da aspre rivalità e dalla guerra civile. Soltanto dopo il 1861 divenne possibile per uno Stato nazionale unificato prendere il suo posto nella comunità europea. Durante i primi sessant'anni, il nuovo regno fu governato da un'oligarchia parlamentare liberale. Poi fu, per vent'anni, una dittatura fascista, finché il regime di Mussoli­ ni subì nella seconda guerra mondiale una catastrofica sconfitta mi­ litare. Dopo di che un referendum nazionale, nel quale gli italiani vo­ tarono per la prima volta sulla base del suffragio universale, tra­ sformò il regno in una repubblica democratica. Se il referendum fu un ripudio esplicito del fascismo, nel 1946 gli elettori italiani si vol­ sero altresì contro quei liberal-conservatori i cui antenati avevano unificato l'Italia nel corso del Risorgimento. Le prime elezioni svol­ tesi sulla base del suffragio universale sostituirono infatti ex fascisti e liberali con due partiti, il democristiano e il comunista, che prima dell' awento del fascismo avevano svolto un ruolo di secondo piano ai margini della scena politica. Cominciava così l'ultimo dei tre suc­ cessivi regimi che hanno lasciato un'impronta sulla storia dell'Italia moderna: il primo liberale, elitario e moderatamente anticlericale; il secondo illiberale e totalitario; il terzo prevalentemente democristia­ no fino ai primi anni Novanta. Nel 1861, l'ambiziosa meta di Cavour era stata di creare un pae­ se liberale e prospero, destinato a diventare una delle grandi poten­ ze europee. L'obbiettivo fu raggiunto, ma soltanto molto tempo do­ po la sua morte, e non senza rovesci e delusioni lungo il cammino. Dapprincipio, l'unità della nazione italiana aveva suscitato una gran-

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