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Storia dell’urbanistica: il mondo greco PDF

390 Pages·1983·224.452 MB·Italian
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Ema1zuele Greco Mario Torelli Storia dell'urbanistica Il mondo greco Editori Laterza Emanuele Greco Mario Torelli Storia dell'urbanistica Il mondo greco Editori Laterza 1983 Proprietà letteraria riservata Gius. Laterza & Figli Spa, Roma-Bari Finito di stampare nel luglio 1983 nello stabilimento d'arti grafiche Gius. Laterza & Figli, Bari CL 20-2290-7 ISBN 88420-2290-X Storia dell'urbanistica Il mondo greco AVVERTENZA L'introduzione, il saggio sugli studi moderni di urbanistica greca, i capitoli III, IV, V e VI sono di Emanuele Greco; i capitoli I, II e VI sono di Mario Torelli. I due autori hanno curato l'apparato illustrativo e la bibliografia dei rispettivi contributi. Introduzione Affrontare in un discorso di sintesi l'ur nistica) è una parola che è stata coniata banistica del mondo greco richiede alcuni soltanto nel secolo scorso ed appare per chiarimenti preliminari, necessari per espli la prima volta nel libro di I. Cerdà, Teoria citare sia la sostanza sia la forma dell'ap genera/ de la urbanizacion, pubblicato a proccio. Per quest'ultima non occorrono Madrid nel 1867. Da quel momento in poi molte parole, perché siamo ben coscienti il termine è venuto ad assumere significati della vastità immane della materia, delle sempre più specifici, arricchendosi e produ lacune della documentazione e della esiguità cendo altri derivati (conurbazione, inurba di concetti adeguati all'oggetto del nostro mento, ecc.) grazie alla svolta impressa sul studio, che sovrastano di gran lunga gli finire del XIX secolo dall'opera di C. Sitte. elementi conosciuti e le certezze metodolo Come è ben chiaro a tutti, la temperie giche; ma, nel rispetto della formula edi culturale in cui si colloca il fenomeno ' urba toriale e senza pretendere di raggiungere nistica ' come studio della città è il pro l'esaustività, cercheremo di riassumere la dotto della rivoluzione industriale che ha maggior parte delle ricerche archeologiche trasformato gran parte della faccia della significative che hanno considerevolmente terra in modo impressionante, soprattutto arricchito il quadro di questi ultimi decen se rapportata alla brevità di tempo entro il ni, oltre che di tutti quei contributi portati quale tale fenomeno si è verificato, rispetto alla lettura dei testi, delle re:::ltà materiali, alla lentissima evoluzione dei secoli pre delle più diverse situazioni storiche ed am cedenti. bientali contraddistinte dall'esperienza greca. Senza contare lo straordinario sviluppo Di diversa natura è invece la riflessione demografico che è la base principale della che concerne la sostanza del discorso. Qui grande trasformazione urbana moderna: Vi occorre procedere chiarendo subito i due dal de la Blache e Sombart hanno calcolato termini essenziali: urbanistica e città. che tra il VI secolo d. C. ed il 1800 l'indice La necessità di definizione può a prima demografico europeo si è attestato intorno vista apparire banale, in quanto il primo ai 180 milioni di abitanti, senza mai supe dei due termini serve ad esplicare il se rarlo, mentre tra il 1800 ed il 1914 l'Euro condo. Ma, tanto per cominciare, non esi pa è passata da 180 a 460 milioni di abi ste né un termine greco né un termine la tanti, cui andrebbero aggiunti i circa 100 tino per esprimere lo stesso concetto. E milioni passati in America. questo è ovvio: urbanizzazione (e poi urba- È più che scontato, a questo punto, e 4 Introduzione non solo per gli aspetti quantitauv1, ma per Leon Battista Alberti, con il suo De re la radicale diversità del tipo di società e aedificatoria, e Thomas More, l'autore di di sviluppo impresso dal modo di produ Utopia. Ma c'è un aspetto della letteratura zione capitalistico, che la città moderna è sull'urbanistica che traspare in modo evi una creazione originale del nostro tempo, dente nella definizione sopra riportata: urba che non ha precedenti nella storia della nistica è opera di pianificazione che si iden umanità. tifica sempre più con il progetto, l'inter Non è un caso, dunque, che l'urbani vento sulla città o sul territorio; urbanistica stica, in quanto scienza (o in quanto pretesa in quanto storia, in questo contesto, è solo di essere tale), nasca nel momento in cui uno sforzo di conoscenza adeguata alla stra la società è chiamata a risolvere i grandi tificazione storica del tessuto in cui si viene problemi dell'habitat urbano sollevati dalla ad operare. Cosl, per esempio, la necessità società industriale. Oggi, ad un secolo di oggi sempre più avvertita di risanare o ' re distanza, il dossier ha assunto proporzioni cuperare' un centro storico comporta l'ob spaventose ed è venuto quindi il tempo per bligo di studiarne gli aspetti urbanistici, la gli storici dell'urbanistica di riflettere sulle storia, i monumenti; operazione che il più scuole, sulle tendenze espresse dal pensiero delle volte si identifica con la storia dell'ar moderno sulla città. chitettura. Si moltiplicano anche i punti di vista F. Choay, molto opportunamente, chia sulle diverse definizioni date all'urbanistica, risce, nel suo recente libro La règle et le se ne coniano delle nuove. Cosl l'urbani modèle (Paris 1980), che al centro della stica è la « scienza che studia i fenomeni sua attenzione non è la città in quanto tale, urbani in tutti i loro aspetti, avendo come con la sua storia, ma è la città come è stata proprio fine la pianificazione del loro svi immaginata nei trattati dei teorici come luppo storico, sia attraverso l'interpretazio Alberti o More fino ai moderni Sitte, Le ne, il riordinamento, il risanamento, l'adat Corbusier, Alexander. tamento funzionale di aggregati urbani già In un precedente lavoro, la stessa autri esistenti e la disciplina della loro crescita, ce aveva prodotto :m'intelligente scelta an sia attraverso l'eventuale progettazione di tologica (L'urbanisme. Utopies et réalités, nuovi aggregati, sia attraverso la riforma e Paris 1965) portando alla conoscenza di un l'organizzazione ex-novo dei sistemi di rac pubblico più vasto estratti di testi di autori cordo degli aggregati tra loro e con l'am del XIX e del XX secolo, di filosofi, archi biente naturale» (Astengo). tetti, sociologi, tutti finalizzati non allo stu :È quindi chiaro che solo retrospettiva dio dei modi in cui si è prodotto il feno mente e per analogia si possono definire meno urbano, ma di quelli necessari ad assi ' urbanistiche ' le forme di strutturazione curare all'umanità la forma abitativa me dello spazio urbano. Sotto questo profilo, glio corrispondente ai suoi bisogni. allora, la riflessione sulla città è ben più Sotto il profilo più propriamente sto antica della nascita del termine ' urbani rico, una vera e propria svolta è invece stica ', e non solo nei filosofi antichi, ma segnata dall'opera di C. Sitte, che nasce anche negli scrittori delle epoche succes dall'esigenza di opporsi con spirito di pro sive; e qui basterà citare lppodamo di Mi testa vibrante alle grandi distruzioni operate leto, Platone e Aristotele, su cui avremo nella Vienna della fine del secolo scorso e modo di tornare molto più diffusamente, che, animata da un forte senso estetico, Introduzione 5 produsse capitoli importanti sulla città me centro storico, né può essere ignorato da dioevale. Lo studioso viennese può dunque chi deve pianificare nuovi quartieri o nuove figurare tra gli iniziatori moderni della sto città. Si diceva prima che, per le ragioni ria dell'urbanistica che si rivolgerà non mol storiche stesse in cui l'urbanistica nasce e to tempo dopo anche allo studio dell'an comincia a muovere i suoi passi, lo studio tichità. delle forme urbane precedenti l'era contem In sostanza, per quanto si è finora affer poranea si presenta come operazione ana mato, appare chiaro che la riflessione sulla logica, di retrospettiva. città ed il termine stesso che la indica Ma il passaggio non può essere com riguardano essenzialmente la città moderna piuto con semplicità, trasferendo meccani o l'ideale ' città del futuro ' che pone al camente i concetti elaborati dagli studi e centro dell'attenzione l'agglomerato urbano, dalle riflessioni sulla città moderna. Il mec in quanto spazio costruito. L'urbanistica, canismo presenta alcune analogie, e non per nel tentativo costante di darsi uno statuto caso, con i procedimenti moderni applicati scientifico, sempre combattuta tra l'aspetto allo studio delle forme economiche antiche. edilizio-architettonico e quello storico-socia Oggi, dopo un secolo di dibattiti, che sono le, si interessa cosl alle componenti geogra serviti almeno a debellare tutte le velleità fiche, ideologiche, sociologiche ed economi moderniste che tendevano a spiegare l'eco che, ma senza perdere mai di vista le esi nomia degli antichi utilizzando quella dei genze tecnologiche e le preoccupazioni di moderni, sappiamo con certezza che il fun ordine assistenziale, educativo, igienico, ecc. zionamento ' economico ' delle società an Devono passare cento anni prima che l'ur tiche è profondamente diverso da quello banistica si liberi da una concezione che la delle società capitalistiche (v. M. I. Finley, identifica con l'arte urbana, con la norma L'economia degli antichi e dei moderni, trad. tiva edilizia. In Inghilterra e negli Stati it., Roma-Bari 1974; D. Musti, L'economia Uniti il town-planning e il city-planning in Grecia, Roma-Bari 1981 e M. Austin estendono presto il loro interesse ed il loro P. Vidal-Naquet, Economia e società nella campo di studio al territorio ed all'ambito Grecia antica, trad. it., Torino 1982). Viene regionale; lo stesso avviene in Francia ed allora da chiedersi se l'organizzazione dello in Germania. M. F. Rouge propone nel 1947 spazio, che non è certamente l'ultimo degli il termine géonomie come corrispondente aspetti materiali di una società, non debba del tedesco Raumordnung. alla stessa maniera dell'economia essere pen Non sfuggono naturalmente gli aspetti sato diversamente. Anche in questo caso, ideologici di molte di queste operazioni; se tuttavia, il massimo che un'operazione del da un lato si pretende di far assumere al genere può raggiungere sarà quello di mo l'urbanistico un carattere asettico ed impar strare le differenze profonde tra tipi di so ziale, dall'altro è ben presente « la conce cietà cosl distanti. zione etico-politica che ispira l'opera di un Esaminando nelle pagine seguenti la non urbanista, al di fuori della quale l'urbani copiosissima bibliografia sull'urbanistica an stica, che non è un'astrazione tecnica, non tica, vedremo come le tentazioni del mo può operare» (Ragghianti). Questo aspetto dernismo affiorino costantemente sotto le vale anche, ed è inutile dirlo, per chi deve forme più diverse. fare la storia di un agglomerato urbano, È giunto perciò il momento di passare anche se non finalizzata al recupero di un al secondo dei termini su cui è necessario 6 Introduzione fornire dei chiarimenti preliminari: ' città ' rurali e quelle cittadine, presupposte dalla Nessuna definizione, tra le moltissime co divisione del lavoro tra città e campagna, niate, può naturalmente essere comprensiva determinavano, dunque, un'occupazione dello e spiegare la infinita varietà del manifestarsi spazio che nel corso della storia greca ed del fenomeno urbano. E ciò vale anche per a tutte le latitudini, dal Mar Nero al Golfo la città antica. Nel modo stesso di definirla, del Leone, si manifesta in forme molto si tradiscono le forme dell'approccio che pri diverse. vilegia di volta in volta l'aspetto geografico Come vedremo in seguito, il modo an o ambientale o quello socio-economico, in tico di abitare dei Greci, come affermano perfetta sincronia con la parcellizzazione acca Tucidide (I, 10) e Aristotele (Politica V, demica delle discipline che pongono la città 1305 a ss.), era anzi segnato da una forma al centro del loro interesse. « La realtà prevalente: quello di vivere « per villaggi » sostanzialmente unitaria della Città antica (katà kòmas). Considerazione che, se trova - pur nella infinita diversità in cui essa di conferma solo parziale nella documentazione volta in volta si presentava - viene spesso archeologica (a causa dello stato della ricer dissolta dagli studiosi delle tante discipline ca), è perfettamente credibile e pone subito che alla Città si interessano » (Ampolo). il problema dello sviluppo diacronico del Si tratta di un'affermazione che condi l'abitato urbano, che non è il medesimo, vidiamo, soprattutto perché individua le ma sin dal suo primo manifestarsi, di quello trici di tanti fraintendimenti e confusioni che la nostra ellenofilia ci porta ad imma di cui abbonda la nostra letteratura, special ginare, avendo sotto gli occhi modelli come mente quella strettamente archeologica. Per l'acropoli e l'agorà di Atene o la scacchiera ché è dell'archeologo scavare, descrivere ed di Priene. E la diversità non sempre è solo interpretare i resti matériali di una città quantitativa ( cioè crescita dello spazio urba = antica, impegno che la ben nota carenza di no crescita demografica), ma corrisponde altre fonti di informazione rende più gravoso. molte volte, a ben vedere, ad un diverso Se si vuole procedere con chiarezza verso modo di occupare lo spazio, che è conforme lo studio della città greca è necessario affron alla strutturazione della società, alle sue arti tare un problema di vocabolario: il greco colazioni, ai suoi conflitti. utilizza il termine polis per indicare sia l'ag Uno dei meriti della ricerca antropolo glomerato urbano che la comunità dei cit gica moderna è quello di aver chiarito che tadini. ogni società ha la sua propria organizzazione Dal punto di vista territoriale la polis, e rappresentazione dello spazio. Basterebbe in quanto abitato, rappresenta solo una pic questa semplice affermazione per far giusti cola parte di un ambito più vasto, il terri zia di una considerevole messe di studi che torio (la chora) che faceva corpo unico con sono andati alla ricerca degli antecedenti dei la città, in un'unità inscindibile sotto tutti fattori urbani greci, delle influenze, dei pre i punti di vista. Di conseguenza, cittadini stiti di una società ad un'altra, secondo una di pari dignità, purché di pieno diritto (al logica diffusionistica per cui una società contrario degli stranieri, dei meteci e degli inventa una forma culturale (dall'arte di fon schiavi), erano sia quelli che abitavano in dere i metalli, a quella di pianificare le città, sia quelli che vivevano nel territorio. città), che si trasmette poi per ' diffusione ' Il carattere essenzialmente agrario della so ad altre civiltà. Non si giudicano qui gli cietà greca, la complementarità tra le attività aspetti tecnologici, naturalmente, ma sembra I ntrodu1.ione 7 assurdo pensare che non esista un rapporto scola per indicare l'agglomerato urbano. diretto tra una società e la materializzazione Ci troviamo così di fronte ad una situa del suo spazio. zione singolare: da un lato, oggetto di studio Oltre che con polis (o ptolis nella forma è la città antica che non può essere vista usata nei poemi omerici e nei lirici) l'abitato separatamente dalla Città; dall'altro, una di poteva essere a volte designato con il ter sciplina che nasce, si sviluppa ed affina i mine asty o polisma; ma a livello di voca suoi metodi in un contesto storico difie bolario non si affermò mai una terminologia rente, avendo come punto di riferimento netta ed univoca che distinguesse tra la città una realtà totalmente diversa. in quanto spazio abitato e la comunità dei Al di là dell'aspetto nominalistico, la cittadini. Non è un caso che nei testi una questione è un'altra: si tratta della difficoltà azione che coinvolga i cittadini (una guerra, di usare una terminologia che non risulta un trattato, la concessione di una onorifi adeguata a dar conto di una realtà che si cenza) non viene mai espressa con il nome mostra molto più complessa e variegata di della città, ma con il termine che designa al quanto il termine usato per definirla possa plurale la comunità interessata; vale a dire, semplicisticamente fare apparire. per fare un esempio, che non è Sparta a E qui il discorso si fa più intricato per dichiarare guerra ad Atene, ma gli Spartani ché si imbatte nel primo grande dilemma agli Ateniesi. che è quello della nostra più volte avvertita Di fronte ad una tale difficoltà, noi Ita difficoltà di definire il fenomeno urbano, o liani ricorriamo a parole composte come meglio di discernere ciò che è riconducibile ' città-stato ', per indicare la comunità dei all'urbano da ciò che non lo è. cittadini in contrapposizione alla città pura Molti autori !Jloderni ricorrono ad un e semplice, quando non esista, come in fran celebre passo di Pausania (X, 4, 1) che espri cese ( ville o cité) o in inglese (town e city), me un punto di vista antico (ma di un altra possibilità. antico del II secolo d. C.) che, di fronte La diversità dei significati dello stesso alla pretesa degli abitanti di un piccolo termine, che genera confusione a causa della centro della Focide di considerarsi abitanti mancata articolazione del vocabolario (il che di una città, ironizza affermando che non è già grandemente significativo, perché una può considerarsi città un abitato nel quale lingua conia un'espressione nuova o carica manchino l'agorà, il teatro, gli edifici po di significato diverso una esistente non in litici, ecc. maniera astratta, ma in rapporto ad esigenze È chiaro che la presenza di edifici pub realmente avvertite), era già chiara al primo blici, e meglio ancora il loro apparire rap grande storico moderno della città antica, presenta un coerente elemento di differen N. D. Fustel de Coulanges, ed è stata ripresa ziazione, come è stato di recente affermato in epoca più recente da A. Aymard, da per Roma arcaica, rispetto ad una situa M. I. Finley, fino alla recentissima messa a zione in cui ciò non si verifichi o rispetto ad punto di C. Ampolo. una realtà che ignori simili espressioni; e Seguendo l'espediente utilizzato da que non certo solo per la monumentalità espres st'ultimo studioso, per evitare continue e sa dalle strutture urbane (agorà, pritaneo, fastidiose parafrasi, anche qui si scriverà bouleutèrion), ma per le funzioni pubbli ' Città ' con la maiuscola per indicare la co che che esse sottintendono, presupponendo munità dei cittadini e ' città ' con la minu- ovviamente un potere politico o giudiziario.

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