Egidio Ernesto Marasco conlacollaborazionediChiaraBersellieMariaBeatricePagani STORIADELLAPSICOLOGIA INDIVIDUALEINITALIA Ilpresentevolume,chesiproponecomela testimonianza storica dell’adlerismo in Storia della Psicologia EuropaeinItalia,hainsébenaltromerito: quello di confermare l’attualità e la duttilità transculturale della dottrina adleriana, una Individuale in Italia teoriacreataperl’uomoeamisurad’uomo, che, permeando di sé sommessamente, come ha fatto sinora, ma con convinzione, leopinionieipensieridell’umanità,neltem- EGIDIO ERNESTO MARASCO, medico, presentazionediPierLuigiPagani po, riuscirà ad affrancare gli individui dai didattapropedeuticodellaSocietàItaliana dubbiedalleincertezzeconnessiallapecu- di Psicologia Individuale,lavoraneldiparti- premessadiGiuseppeFerrigno liarefragilitàdellaloronatura. mentodell’areamedicadell’OspedaleSan Carlo di Milano, è autore della ricerca PierLuigiPagani LaPsicologiaIndividualeinItaliadal1913 PresidentedellaSocietàItaliana al 1945, Istituto Alfred Adler di Milano, diPsicologiaIndividuale 1995. FotodiSaverioMarasco Incopertina:Giorgione,Letreetàdell’uomo S Rivista di Psicologia Individuale Supplemento al n. 47 Quaderni della Rivista di Psicologia Individuale Egidio Ernesto Marasco conlacollaborazionedi ChiaraBersellieMariaBeatricePagani Storia della Psicologia Individuale in Italia Scrittistoricidi: FRANÇOISCOMPAN,HORSTGRÖNER,EGIDIOERNESTO MARASCO,HAROLDV.McABEE,GIACOMOMEZZENA, LUCIAPARISOTTO,PIERLUIGIPAGANI,GIANGIACOMO ROVERA,UTESAMTLEBEN,WALTERSPIEL,GIANNITIBALDI pubblicatisullaRivistadiPsicologiaIndividuale PresentazionediPierLuigiPagani PremessadiGiuseppeFerrigno QuadernidellaRivistadiPsicologiaIndividuale FrancescoParenti (1925-1999), fondatoredellaScuoladiPsicologiaIndividualeItaliana V AFrancescoParenti UnsereMeisternennenwirbilligdie, vondenenwirimmerlernen. (Goethe) (Chiamiamoabuondirittonostrimaestri colorodaiqualipossiamosempreimparare). VII PRESENTAZIONE «Sì, certamente. Spetta soltanto a me, che sono il più anziano...presentare il libro...»,esordivaCesareMusatti,introducendounvolumediSadiMarhaba.E iofacciomial’affermazionedelgrandevecchiodellaPsicoanalisiitaliana,per- chéioc’eroquandoalcunisistupivanodiaverincontratounadleriano,mentre eranoproprioconvintichelaspeciefossedefinitivamenteestinta.Ioc’eroquan- dosottolestelle,inattesacheilfrescodellanotteammansisselacaluradelgior- no, lungo le spondedell’Adriaticoselvaggio,conFrancescoParentisifanta- sticava su che cosa fare di quell’idea adleriana che si era così a fondo impa- dronita di noieinchemodocercarechialtrigiàlaconoscesse,perchésipen- sava, qualcun altro non poteva non essere rimasto ammaliato dalla naturalezza diunateoriapsicologicacosìlimpidaecoerente;machi? Sonpassatipiùditrent’anni; quasituttigliamicisenesonoandati,ancheilpiù caro;eppuremisembraieri!Lamemoriamescolaimmaginiedemozioni;diquei sogni,diqueipropositièrimastoqualcosa?C’èchihadettochenonèpoicosì gravecheunuomomuoiasenzaaverrealizzatotuttiiprogetticoncepitidurante lavita,veramenteterribilesarebbestatoilnonavermaifattoprogetti.Dime,di noi,sembrapropriochenonsipossadirechemaisiavenutamenolavolontàdi progettare.Ilcuratorediquestaraccoltadiscrittiecolorochehannocollaborato conluisembranoessereriusciti,inverità,adimostrarloappieno.Liringraziodi cuore,manellostessomomentolirassicuro:iostoprogettandoancora. Ilpresentevolume,chesiproponecomelatestimonianzastoricadell’adlerismo inEuropaeinItalia,hainsébenaltromerito:quellodiconfermarel’attualitàe la duttilità transculturale della dottrina adleriana, una teoria, creata per l’uomo eamisurad’uomo,che,permeandodisésommessamente,comehafattosino- ra,maconconvinzione,leopinionieipensieridell’umanità,neltempo,riuscirà ad affrancare gli individui dai dubbi e dalle incertezze connessi alla peculiare fragilitàdellaloronatura. PierLuigiPagani Milano,estate1999 IX PREMESSA Alle ore 21.00 del 29 ottobre 1969 assistiamo alla nascita della SIPI: una spa- ruta schiera di cultori e di studiosi di Alfred Adler, composta da Francesco Parenti, da Pier Luigi Pagani, da Mario Mantellini, da Vittorio Pagano, da Francesco Fiorenzuola e da Vincenzo Marino, si reca, infatti, nello studio del notaio Domenico Acquarone, in via della Spiga, per stendere l’atto costitutivo dell’associazione alla quale è dato il nome di Società Italiana di Psicologia Individuale, che è prontamente accolta nell’International Association of IndividualPsychologynell’XICongressoInternazionaledelluglio1970. Nel marzo 1973 esce il primo numero della Rivista di Psicologia Individuale, sommessamente, senza alcun editoriale programmatico. Direttore responsabile èFrancescoParenti,RedattorecapoPierLuigiPagani.«LaRivistadiPsicologia Individualehaanchelafunzionedidiffonderesenzaequivocil’indirizzoindivi- dualpsicologico», scriverà con molta semplicità, solo più tardi, nel 1983, FrancescoParentiinunaNotapreliminaredeldirettore,incuipresentagliatti del2°CongressoNazionalediCamogli(nn.17-18)*. Conla«pubblicazionedeicontributicongressuali,lanostraRivistasipropone più come organo di documentazione che come organo di opinione [...] come stimoloperundibattitovitaleinsenoallascuola»(nn.28-29),inquantoicon- gressi della SIPI hanno sempre perseguito finalità sia di verifica dei progressi dellaScuolaadlerianasiadiconfrontocriticoconaltripuntidivista,evitando, così, «l’immobilismo nozionistico e descrittivo e connotando così una scuola attivamente inserita nel nostro tempo e certamente capace di dare un apporto non ripetitivo al divenire della teoria e della prassi psicologica» (nn. 15-16). I numeridellaRivista,chesisuccederannodal1973al1987costituiscono,quin- di, una raccolta degli “atti congressuali” e si alternano a nove monografie, i cosiddetti Quaderni della Rivista di Psicologia Individuale: Il prezzo dell’in- telligenza di Francesco Parenti, Simbolo e sogno nell’età evolutiva di Franco Maiullari, Nascereancora...diHildaGiambrocono, Ilsistemaapertodella IndividualpsicologiadiGianGiacomoRovera,M.Testuncontributoall’esplo- *LeindicazionipostefraparentesitondesiriferisconoainumeridellaRivistadiPsicologiaIndi- viduale dacuisonotrattelevariecitazionitestuali.[N.d.R.] X razionedellostiledivitadiGiacomoMezzena,AdlereNijinskydiAlfredAdler, HeinzL.Ansbacher,FrancescoParentiePierLuigiPagani,Lapinacotecaasso- ciativa di Giacomo Mezzena, Psicoterapia e religione di Lino Grandi, DizionarioalternativodipsicoanalisidiFrancescoParentiePierLuigiPagani. Nelfrattempo,all’internodellaRivistailgrupporedazionalesiriservaperio- dicamente,comeerasolitofareilManzonineicoridellesuetragedie,uncan- tuccio di “riflessione”, in cui si apre un ampio e vitale dibattito, tuttora in corso all’interno della SIPI, sulla dialettica dogmatismo-eclettismo. Per que- sto motivo, ritengo storicamente molto interessante la citazione testuale di alcuni stralci di meditazione, che ho ricavato o da un Editoriale o da un arti- colo,incuiFrancescoParentiaffronta,enellostessotempocercadichiarire, a se stesso e ai lettori, le prospettive di crescita della Psicologia Individuale, nell’ambito d’un impegno molto vasto che, pur prevedendo il progresso e il confronto, eviti la regressione imitativa: la problematica conservazione-inno- vazione, in realtà, si ripropone proprio nel “quotidiano e vitale” lavoro clini- coconipazientieconle“nuove”patologiedicuispessoessisonoportatori. Francesco Parenti si dichiara, in questo senso, «pienamente d’accordo sulle esigenze di rinnovamento della nostra Scuola. Progresso vuol dire, però, con- fronto critico e nuove formulazioni creative, non certo imitazione di quanto detto o talora superato. La ricerca bibliografica nell’ambito delle altre corren- tièindispensabile,purchésiaccompagniaunaparallelaconsultazioneaggior- natadellenostrefonti»(nn.22-23). Così, se leggiamo l’Editoriale di presentazione del numero 19 della Rivista, sempreParentisottolinea:«LamortediAdlerrisaleal1937,daalloralapsico- logiaelapsichiatriahannocompiutosensibiliprogressi,chenonpossonoesse- reignoratidachisidichiariadlerianoofreudiano.Ladichiarazionediapparte- nenza all’una o all’altra scuola può risultare un atto coerente solo se si attinge alprogressoenelcontempomantienelelineeideologichefondamentalidelpen- sierooriginario.Perquantoriguardaspecificamentelapsicologiaindividuale,il mantenimentodell’affiliazioneideologicarisultaassaipiùfacile,poichéilpen- sierodiAdlernonèrigidoesiadattaperassuntoallevariazioniculturali». Eglicontinua,subitodopo,aribadirecontonichediventanoalquantopolemici: «Alcunetrasformazionipiùdrastiche,chegiungonosinoallasnaturazionedella matrice,sonostateavoltelegittimateconl’usodelprefissoNeo.Sitrattadiun artificio che desta talora perplessità. Il movimento neofreudiano valuta la vita psichica dell’uomo alla luce dei suoi rapporti interpersonali. [...] Mi chiedo, però,qualesensoabbiadichiararsineopsicoanalistadopoaversuperatoeaccan- tonatol’impostazioneeconomico-pulsionalechereggetuttoilcastellodelladot- trinafreudiana.Sarebbeforsepiùlucidoecoraggiosoammetterediavercreato unanuovateoria,meritevolediunasuadenominazione. XI Di neo-adleriani dichiarati per ora non ne esistono. Di sottaciuti ne esistono alcuni. Per quanto mi riguarda, quando si conserva la coerenza, l’impiego o il mancatoimpiegodelprefissoneohascarsaimportanza.Ciòchecontaèvivere scientificamente nel nostro tempo (e quindi operare dei mutamenti connaturali alprogresso)restandoassiemefinalisti,attentiauninconsciodinamico,orien- tativersol’importanzadellerelazioniumane.NulladiciòtradisceAdler.[...]È indispensabile una collaborazione sempre più attenta con i movimenti davvero affini,ilchenonimplicalarinunciaaun’autonomia[...]. Ilpiùdelicatodegliinterrogativièquellochesiriferisceairischidell’ansiatra- sformativa.[...]Alcuniallieviealcunianalisticonfondonolecorrentidipensie- rocondegliorganismisindacali,direttiatutelareglioperatoriqualesiailloro orientamento.Essiscelgonodiconseguenzalascuolacheliaccoglieesoloper- chéliaccoglie;poispintidall’ossessionedellealternative,scrutanoquaelàin una ricerca indefessa di trasformazioni valorizzanti sul piano carrieristico per- sonale.Ciònonhanullaachevedereconilprogressoeconlerevisionicheque- stocomporta.[...]Benvenganoicambiamenti“inavanti”»(n.19). In realtà, egli evidenzia ne L’analista senza insight che «il dogmatismo e l’e- clettismo minano la convinzione del terapeuta e lo inattivano» (nn. 20- 21). A questi fenomeni è, quindi, attribuito l’insuccesso di molti analisti, che poi ten- tanodicompensareripiegandonellarigiditàortodossaomigrandodiscuolain scuolaotentandodisovrapporreteorieinconciliabilieincompatibili.Ildogma- tismo,inrealtà,vainteso,asuoavviso,come“ladifesaangosciataeangosciante delpotereacquisito”,come«latendenzaaritenereindiscutibiliiprincipipro- posti da un’autorità, rinunciando a verificarne il fondamento razionale. La definizione differenzia la rigidità dogmatica dall’adesione coerente e nel con- tempoduttileaunalineadipensiero.[...]Noteròanzituttocheildogmatismoè unafinzionerafforzatadinamicamentecomprensibilesoloneiseguacidiscuole che detengono il maggior potere culturale. L’aggrapparsi a dettagli tecnici o a una connotazione globale non epistemologica può essere un artificio eretto a protezionediunateoriaversocuisinutronodubbiinconfessati.Talidubbinon possono essere sviluppati criticamente perché avanzerebbero il rischio di una perditadipotere»(nn.20-21). Passando, quindi, ad analizzare il concetto di eclettismo, concepito essenzial- mente come espressione di crisi dell’identità e del libero arbitrio, Francesco Parenti giunge ad affermare paradossalmente che «l’eclettismo presenta una modalità ammissibile o addirittura positiva e una modalità deviante. La prima cercadiriuniresettorididottrinediverse,accantonandoglispunticherisultino incompatibili.Nelnostrocampo,nell’ambitodiognicorrentenondogmatica,il progressodevenecessariamenteattingereall’eclettismo,poichélenuoveacqui- sizioninonpossonoessereignorate,neppurequandocomportanounamodifica XII parziale delle teorie di base: la seconda modalità dell’eclettismo si propone di fonderepartinonaccordabilidischemidipensieroassailontaniepersino,pro- cedendoinsensoretrogrado,dinegare[...], controognievidenza,l’incompati- bilitàfraleformulazioniteorichedellapropriascuolaequellediun’altra,sem- predetentricedimaggiorpotere»(nn.20-21). Neltentativodifornireun’esemplificazionechiaraeinconfutabiledelconcetto, egliricorda,infine,comeirapportifrasomaepsichesiano,inFreudeinAdler, completamenterovesciati,percuinonèpossibilealcuntipodiincontroecletti- co fra le due dottrine. Questo antico dibattito sulla dialettica “tradizio- ne/cambiamento”, a tutt’oggi estremamente attuale e stimolante, ha ispirato il XX Congresso Mondiale di Individuapsicologia, tenutosi ad Oxford nel luglio 1996. I “dinamismi” adattivamente creativi di una dottrina che, sebbene con- servi la propria “tradizionale” fioritura, si rigenera attraverso nuovi innesti scientifico-culturali,sirichiamano,inrealtà,comeGianGiacomoRoverasotto- linea negli Atti pubblicati successivamente, a «un modello interdisciplinare a rete che presuppone una “rete di modelli”». Il progresso, in questo caso, non puòessereconfuso,precisadecisamentePierLuigiPaganinelcorsodelMeeting periltrentennaledellaSIPI,svoltosiaMilanonel1999,conl’onnicomprensi- voeambiguoconcettodi“eclettismopositivo”,inquantoiltermine,dalpunto di vista semantico, non può assumere, in alcun caso, la valenza accettabile di “improntaomogeneaedunitaria”,inquantol’“eclettismo”,“positivo”o“nega- tivo” che sia, connota sempre una scelta di sistemi o di indirizzi diversi, senza però,possedere,infondo,alcunprecisoedeterminatoorientamento. EAlfredAdlernonera,indubbiamente,un“eclettico”,privodiunorientamen- to epistemologico “individuale”, quando affermava in Psicologia del bambino difficile con toni sicuramente antidogmatici e fermamente convinti: «Il nostro vero compito sarà la pratica: nessuna vera educazione può essere costruita nel vuoto. Dovrete combattere con le difficoltà che derivano da interpretazioni diversedellaricercascientifica.Daremoilbenvenutoaqualsiasiconfronto,per- chésiamotolleranti:dovretestudiarealtreteorieedaltripuntidivista,mettere tuttoaconfrontoconmoltacura,enoncredereciecamenteanessuna“autorità”, neppureame». LaRivistadiPsicologiaIndividuale,dal1992,haripresoconregolarefrequen- za semestrale, sotto la direzione di Pier Luigi Pagani, la pubblicazione, che si eraforzatamenteinterrottanel1987,perunquinquennio,inseguitoallascom- parsa improvvisa di Francesco Parenti, proponendosi ancora una volta come strumento di documentazione, di diffusione, ma soprattutto, attraverso una nuovavesteeditoriale,comefucinadiricercaediriappropriazionedelleperso- nali radici storiche in un’ottica di problematizzazione e di ridefinizione che è fondamentale,comedicevaParenti,percontinuareaprocederespeditamentein
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