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Storia della Chiesa da Lutero ai nostri giorni. L’età della Riforma PDF

289 Pages·2013·16.92 MB·Italian
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STORIA DELLA CHIESA DA LUTERO AI NOSTRI GIORNI I L'età della Riforma GIACOMO MARTINA STORDIEAL LCAH IESA DAL UTERAOIN OSTGRIIO RNI L' edteàlR lifao rma MORCELLIANA © Editrice Morcelliana Via Gabriele Rosa 71 -25121 Brescia Nuova edizione riveduta e ampliata: ottobre 1993 Prima ristampa: marzo 1997 Seconda ristampa: aprile 2001 Terza ristampa: novembre 2002 Quarta ristampa: ottobre 2004 Quinta ristampa: gennaio 2008 Sesta ristampa: ottobre 2013 Con approvazione ecclesiastica www.morcelliana.com I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o pllIZiale, con qualsiasi me,:,o (compresi i microfilm e le copie fotostatiche), sono riservati per tutti i Paesi. Fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pasamento alla SIAE del compenso previ­ sto dall'art. 68, com.ma 4, della legge 22 aprile 1941 n. 633 ovvero dell'accordo stipulato tn SIAE, AIE, SNS, SLSI e CNA, CONFARTIGIANATO, CASARTIGlANI, CLAAI e LEGACOOP il 17 novembre 2005. Le riproduzioni ad uso differente da quello personale potranno avvenire, per un numero di pagine non superiore al 15% del presente volume, solo a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da AIDRO, via delle Erbe n. 2, 20121 Milano, telefax 02.809506, e-mail [email protected] ISBN 88-372-1509-6 LegoDigit srl -Via Galileo Galilei 15/1 -38015 Lavis (TN) PREFAZIONE ALLA NUOVA EDIZIONE I quattro volumi nei quali dal 1978 è stata divisa l'opera La Chiesa nell'età dell'assolutismo, del liberalismo, del totalitarismo, sono stati largamente usati in questi ultimi anni in facoltà ec­ clesiastiche e statali e in seminari. Mi è sembrato quindi op­ portuno rivedere il testo, integrandolo in tre linee: un aggior­ namento bibliografico (necessariamente limitato); un approfondimento di varie questioni (limando, rifacendo, o aggiungendo pagine del tutto nuove); un prolungamento del lavoro dal 1945 al Vaticano II e al periodo del post-concilio. Ho rispettato però l'impostazione generale del lavoro (sl che - a parte l'ultima parte, nuova - l'indice è rimasto immutato), e lo spirito che lo caratterizza. Ho tenuto conto di suggerimenti e proposte che mi sono giunte da varie parti, dall'Italia e dalla Germania. Ringrazio in particolare il profe ssor e padre Klaus Schatz, ordinario di storia della Chiesa nella facoltà teologica di Francoforte, che ha rivisto tutta la traduzione tedesca effettuata in vista di un'edizione in questa lingua, prodigando osservazioni e sug­ gerimenti minuti, che mi hanno molto aiutato nella revisione. Ne ho tenuto largo conto, preoccupandomi solo di salvare il carattere sintetico del lavoro, e di non appesantire queste pa­ gine, spesso molto concise, con un'eccessiva abbondanza di particolari. Nessun'opera umana è perfetta, ma ciò nonostante oso sperare che anche questa nuova edizione riesca utile a quanti si interessano della storia della Chiesa. Roma, Pontificia Università Gregoriana, agosto 1993. 7 PREMESSA ALLA PRIMA EDIZIONE Queste pa,gi,ne riproducono il corso istituzionale di storia della Chiesa svolto nel 1968-69 nella facoltà di teologi.a dell'Università Gregoriana di Roma. Al testo primitivo sono stati apportati vari ri­ tocchi, soprattutto stilistici e bibliografici, e sono stati aggiunti i due ultimi capitoli che completano il quadro generale. La sintesi che of fro, senza avanzare pretese, è il frutto di vari anni di insegnamento e di una certa maturazione interiore. Penso che essa, pur essendo nata da esigenze didattiche immediate, e restando quindi orientata fondamentalmente per la scuola, possa riuscire utile anche al di fuori della cerchia scolastica. Infatti, senza cadere nell'errore di fare della storia a tesi, in funzione dei problemi attuali, e cercando anzi di lasciare al libro un carattere rigorosamente documentato e ogget­ tivo, mi sono proposto di fare della storia, ma a contatto con la vita, per /,a vita. Ho tentato cioè di rispondere a molti interrogativi, ab­ bastanza frequenti, oggi, fra i cattol� laici ed ecclesiastici, che ri­ flettono sui difficili rapporti che sono corsi negli ultimi secoli tra la Chiesa e la civiltà moderna. Mi preme sottolineare alcuni aspetti, che potrebbero offrire il fian­ co a quakhe critica. Più volte ho voluto riunire insieme, diciamo co­ sì a fattor comune, fatti ed affermazioni cronologi,camente diversi; se ho così spaziato da una nazione all'altra, da un decennio all'altro, ho potuto però mettere meglio in evidenza lo spirito di una data epoca. Ho operato poi una scelta fra i molti argomenti che si presen­ tavano, sì che all'ampio sviluppo dato ad alcune questioni com­ sponde il silenzio su altre: ho preferito insistere maggionnente sui nodi centrali, sui punti chiave, piuttosto che esporre in modo ugual­ mente rapido tutti i problemi, e credo così di aver messo in evidenza una certa linea oggettiva di sviluppo, che rischiava di essere oscura­ ta da un 'analisi minuziosa. Se in sede strettamente scienti.fica que­ sto metodo può essere oggetto di disCll.5Sione, esso resta a mio auviso didatticamente comprensibile e gi,ustifuato. In.fine, ho avuto presen­ te in questo /,avoro lo spirito che emerge dalle costituzioni del Vati­ cano II, Lumen Gentium e Gaudium et Spes: «Benché /,a Chiesa 9 per la virtù dello Spirito Santo sia rimasta sempre sposa fedele del suo Signore, e non abbia mai cessato di essere segno di salvezza nel mondo, essa tuttavia non ignora affatto che tra i suoi membri sia chierici che laici, nella lunga serie dei secoli passati, non sono man­ cati di quelli che non furono fedeli allo spirito di Dio. E sa bene la Chiesa quanto distanti siano fra loro il messaggio eh 'essa reca e l'u­ mana debolezza di coloro cui è affidato il Vangelo. Qualunque sia il giudizio che la storia dà di tali difetti, noi dobbiamo esserne con­ sapevoli {. ..] . Così pure /,a Chiesa sa bene quanto essa debba conti­ nuamente maturare in forza dell'esperienza dei secoli, nel modo di realizzare i suoi rapporti col mondo» (Gaudium et Spes, n. 43). «La Chiesa[. ..] può far tesoro[. ..] dello sviluppo della vita sociale umana,[. ..] per meglio esprimere e per adattare con più successo ai pro­ nostri tempi (la costituzione datale da Cristo)[. ..] . Chiunque muove la comunità umana[. ..] porta anche non poco aiuto[. ..] al- 1,a [. ..] Chiesa{. ..] anzi, laC hiesa confessa che molto giovamento le è venuto e le può venire perfino a motivo della opposizione di quan­ ti la avversano o la perseguitano» (ivi, n. 44 ). «La Chiesa [. ..J né sempre né subito agisce o può agire in maniera completa: nella sua azione {. ..) essa conosce inizi e gradi, anzi talvolta [. ..] deve regi­ strare un regresso» (Ad Gentes, n. 6). «LaC hiesa 'prosegue il suo pellegrinaggio fra le persecuzioni del mondo e le consol,azioni di Dio' [. ..] . Dalla virtù del Si ore risuscitato trova fona per vincere gn con pazienza e amore le sue interne ed esterne afflizioni e difficoltà, e per svelare al mondo, con fedeltà, anche se non perfettamente, il mistero di Lui» (Lumen Gentium, n. 8). Mentre ringrazio quanti, dentro e fuori dell'Università, mi han­ no aiutato con i loro consigli, il mio pensiero corre spontaneamente agli studenti dell,a Gregoriana, che, seguendo con interesse il corso, mi hanno incoraggiato e stimolato all,a sua pubblicazione. Roma, Università Gregoriana, Pasqua 1970. 10 PREFAZIONE ALLA TERZA EDIZIONE Mentre la seconda edizione di quest'opera era rimasta pressoché immutata, per motivi essenzialmente pratici, la ter­ za, che esce a poco meno di otto anni dalla prima, presenta larghe modifiche nella forma e nella sostanza. Per quanto concerne la forma. l'esperienza ha consigliato di dividere in quattro volumi, più maneggevoli, il grosso volu­ me precedente. Quanto alla sostanza, mi sono mosso in tre direzioni. Ho cercato innanzi tutto di migliorare l'aspetto fi­ lologico dell'opera, controllando attentamente le numerose citazioni riportate: penso di essere sempre lontano dalla per­ fezione, ma spero che le deficienze su questo punto non di­ minuiscano troppo il valore scientifico della mia fatica. In se­ condo luogo, ho curato un aggiornamento e un ampliamento della bibliografia e dei vari accenni storiografici sparsi qua e là nel testo. L'alto numero delle opere pubblicate in questi anni - molte delle quali di innegabile valore - impedisce a priori un elenco esauriente delle novità: più che preoccupar­ mi di offrire un arido elenco di libri, mi sono sforzato di indi­ viduare i filoni principali della storiografia dei nostri giorni e le loro caratteristiche essenziali. In terzo luogo, ho tenuto presente le osservazioni che mi sono state rivolte in alcune re­ censioni. Le riflessioni più stimolanti sono state quelle pub­ blicate da B. Sorrentino nella rivista «Asprenas», 5 (1971), pa­ gine 178-181. È stato notato che avrei dato troppo spazio alla storia delle istituzioni e dei rapporti fra Chiesa e Stato, a sca­ pito della storia del popolo di Dio nei suoi multiformi aspetti (religiosità popolare, vita consacrata, sviluppo della teologia, ecc.), col risultato di fare una storia ecclesiologica più che ec­ clesiale; di non presentare nell'introduzione e nel corso della trattazione un chiaro concetto di Chiesa (che avrei identifica­ to tout court con la gerarchia e con la S. Sede); di non rispon­ dere adeguatamente all'interrogativo iniziale, sul contributo essenziale offerto dalla Chiesa (nel suo complesso) allo svilup- 11

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