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Storia del mondo greco antico PDF

512 Pages·2012·4.79 MB·Italian
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Storia del mondo greco antico François Lefèvre A cura di Francesca Gazzano Einaudi Premessa all’edizione italiana Esito di una promessa incauta e di una sfida personale ben poco ragionevole, questo manuale ha conosciuto, dal momento della sua pubblicazione in Francia, un notevole successo di pubblico, poiché è utile tanto ai turisti illuminati che preparano un viaggio in Grecia quanto agli studenti, sia agli esordi che nelle fasi piú avanzate del loro percorso di studi, sia, piú in generale, ai lettori curiosi e appassionati di storia; soddisfazione massima per il suo autore, numerosi colleghi gli hanno confessato di rifarvisi per verificare di non aver omesso qualche punto importante nella stesura dei loro corsi. Quest’avventura, piuttosto esotica per un ricercatore che di norma si dedica a pubblicazioni scientifiche molto specialistiche, meritava dunque di essere intrapresa, anche in considerazione del fatto che la fama dell’opera ha ormai ampiamente valicato le frontiere e giustificato traduzioni in diverse lingue. Tuttavia, è motivo personale d’orgoglio vederla ora tradotta in italiano, grazie alla felice iniziativa dell’editore Einaudi, che desidero ringraziare vivamente, nella persona del dott. Carlo Bonadies, direttore editoriale della Collana. Ogni specialista sa bene ciò che la storia greca deve all’Italia, e in particolare l’epigrafista, quale io sono, può misurare quanto la propria disciplina sarebbe oggi diversa, senza l’opera di Mario Segre, Margherita Guarducci, Luigi Moretti e Giovanni Pugliese Carratelli. Grazie alla cura e alla competenza di Francesca Gazzano, docente all’Università di Genova, ciò che si propone qui al lettore è in realtà piú di una semplice traduzione, giacché il testo è stato ampliato in modo da rispondere alle legittime aspettative del pubblico italiano, di cui si conosce, in Francia come altrove, l’alto livello di cultura e di esigenza in materia di Antichità (cfr. le sezioni dedicate alle colonie di Sicilia e Magna Grecia). Si sono inoltre aggiornati, per quanto possibile, alcuni dati, sulla base dei continui progressi della ricerca dal 2007 a oggi, e si è adattata la bibliografia. Non v’è dubbio che questa storia, che si definisce «antica», e che tuttavia è ancora cosí viva e vicina alla nostra, continuerà ad affascinare, dal momento che ognuno vi può riconoscere parte di sé: e a ciò possa questo piccolo volume contribuire. FRANÇOIS LEFÈVRE Parigi, 25 aprile 2011 Premessa Questo libro è nato da una proposta di Paul Demont che mi ha lusingato e al contempo intimidito. Infatti, occorre forse una qualche competenza, ma soprattutto molta incoscienza per pretendere di delineare in un numero limitato di pagine la storia dei Greci dell’età antica. Inoltre, in questo campo esiste già un’offerta abbondante e la letteratura sull’argomento si può avvalere di eccellenti contributi su diversi aspetti specifici. Ecco le ragioni dell’umiltà e, persino, della timidezza con la quale mi sono lanciato in quest’avventura, incoraggiato dagli studenti cosí come dai colleghi. È poco dire che sono consapevole dei limiti e dei difetti dell’opera. Chiunque abbia avuto a che fare da vicino con la ricerca specialistica in storia greca conosce infatti i rischi inerenti a ogni sintesi, inevitabilmente riduttiva e provvisoria, vista la complessità dei problemi e il ritmo con cui progrediscono le nostre conoscenze. La sola aspirazione di questo libro è dunque di essere utile al pubblico, offrendogli un’introduzione agile e il piú possibile completa alla Grecia antica. Esso si rivolge in particolare agli studenti di Storia, ma anche ai non-specialisti (Lettere classiche, Archeologia, Università libera, ecc.), in quest’epoca che riscopre periodicamente le virtú della pluridisciplinarità, un po’ come Monsieur Jourdain, che si meravigliava di fare della prosa senza saperlo. Seguendo la consuetudine, bisogna giustificare qui alcune scelte. Tra i problemi posti allo storico della Grecia antica, quello della suddivisione cronologica è uno dei piú ardui: su questo argomento sarà utile, ad esempio, leggere le belle pagine di quel maestro della disciplina che è stato Édouard Will, comprese nella collana «Peuples et Civilisation»1. Il piano adottato è dunque discutibile come tutti gli altri. Cerca, per quanto possibile, di rispettare alcuni equilibri, in particolare quelli relativi alle fonti disponibili: abitualmente meno trattati, i tre secoli dell’epoca ellenistica sono peraltro quelli su cui abbiamo piú conoscenze. O meglio, sono spesso proprio questi secoli a fornire la chiave degli enigmi dell’età arcaica: un decreto della città di Sesto, nel Chersoneso, risalente all’ultimo terzo del II secolo a. C., ci insegna di piú sulle origini della moneta, nel VI secolo a. C., di quanto non facciano tutte le esegesi, comprese quelle di un teorico pur rigoroso come Aristotele2. Nello stesso spirito, è parso indispensabile richiamare qualche nozione sulla preistoria e la protostoria (qui intese come corrispondenti grosso modo al II millennio, caratterizzato dalle sue scritture prealfabetiche piú o meno ben decifrate), ma anche aggiungere un epilogo sul periodo romano, seguendo l’esempio di altri maestri, tra cui Hermann Bengtson3. La storia della Grecia antica non comincia con Erodoto; né tantomeno si arresta con Demostene o con Polibio, e da molto tempo ormai non si parla piú di «miracolo greco», in ogni caso non al singolare. Le necessità editoriali imponevano naturalmente alcune restrizioni, a cominciare dalla concisione. Pertanto il rinvio alle fonti si limita a indicazioni generali all’inizio di ogni capitolo e ad alcuni riferimenti rappresentativi, talvolta riportati in nota, sufficienti per orientare il lettore. Quest’ultimo vedrà immancabilmente la sua curiosità ricompensata se si immergerà in Omero, Erodoto, Tucidide, ecc., avendo a che fare con i quali ricaverà molto di piú che non frequentando tutti i manuali possibili e immaginabili: la nostra piú grande soddisfazione sarebbe l’aver esortato alla lettura dei capolavori senza eguali della letteratura greca e di quella latina. La bibliografia, inevitabilmente selettiva, enumera inoltre un certo numero di studi specialistici che daranno ulteriori informazioni. Manuali e altre pubblicazioni in francese vi sono privilegiati, ma vengono citati anche titoli nelle altre lingue principali per la disciplina, tedesco, inglese e italiano4, poiché sarebbe vano pretendere di perseverare nello studio della storia greca senza avere accesso a questa produzione. Inoltre sarebbe ancora piú illusorio decidere di fare a meno di una solida iniziazione al greco e al latino. L’apparato iconografico è volutamente limitato. Esiste già un gran numero di opere notevoli relative alla storia dell’arte e della civiltà cui, naturalmente, la bibliografia fa riferimento. Le carte, predisposte con infinita pazienza da Anne Le Fur e Claude Dubut, non pretendono di essere piú esaustive del testo e mirano semplicemente a facilitarne la lettura. Visto il numero di termini greci e latini utilizzati, non sarebbe stato ragionevole elaborare un lessico: ciascun termine è dunque tradotto o definito alla sua prima occorrenza, che l’indice in fondo al volume permette di ritrovare. Desidero ringraziare coloro che hanno accettato di rileggere tutto o in parte il manoscritto, per renderlo meno imperfetto, a cominciare da Paul Demont, di cui sono stato allievo alla Sorbona una ventina d’anni fa; ma anche Pierre Carlier, Anne Jacquemin, André Laronde, Olivier Picard, Jean-Marie Salamito e Michel Sève, che mi hanno fatto condividere la loro grande esperienza nella disciplina; Alexandre Avram, per il quale il mondo delle colonie greche non ha segreti, Nicola Cucuzza e Daniela Novaro, perfetti conoscitori della protostoria dell’Egeo; Albio Cesare Cassio, eminente linguista; Jean-Luc Fournet, papirologo tanto esperto quanto abile nel rendere la sua disciplina accessibile al profano; Dominique Prévôt, la cui energia e generosità sono un sostegno insostituibile, tanto per gli studenti quanto per i suoi giovani colleghi dell’Università Paris IV-Sorbonne; Jean Huré, in nome degli uditori consapevoli ed esigenti dell’Università libera; infine Dominique e Madeleine Lefèvre, che mi hanno dato il gusto del pensiero chiaro e della scrittura efficace. 1 Cfr. É. WILL, Le Monde grec et l’Orient, Paris 19852, vol. II: Le IVe siècle et l’époque hellénistique, pp. 337-46. 2 Cfr. G. LE RIDER, La naissance de la monnaie. Pratiques monétaires de l’Orient ancien, Paris 2001, pp. 239-47. 3 H. BENGTSON, Griechische Geschichte, München 19775 [trad. it. Storia greca, Bologna 1989]. 4 Nell’edizione italiana si è scelto di dare maggiore rilievo alla bibliografia in italiano; cfr. a p. XIV la Nota del curatore [N. d. C.]. Nota del curatore Nella presente edizione, i nomi geografici e di persona sono stati tradotti, in linea di principio, nella forma italiana corrente, tanto nel testo quanto nelle cartine; nei casi in cui questa non sia comune, si è preferita la forma piú vicina all’originale; l’assenza di uno standard internazionale riconosciuto per la trascrizione del greco ha reso consigliabile, per un pubblico italiano, una nuova traslitterazione dei termini greci presenti nell’edizione francese; si segnalano qui di seguito i principali criteri seguiti. La vocale υ è stata resa con la y (ma non nei dittonghi, dove è usata la u) e il dittongo ου con ou. La lettera h iniziale indica lo spirito aspro (aspirazione) e le consonanti aspirate ϑ, ψ, χ, sono state rese rispettivamente con th, ph, ch; la lettera c indica il ϰ e la g il γ, che in greco è sempre aspro (come nell’italiano gara); x è impiegato per rendere la consonante greca ξ. Nel testo le parole non sono accentate. Nell’indice dei termini greci e latini la pronuncia è indicata segnando l’accento tonico (sulla vocale tonica, indipendentemente dall’accentuazione dei dittonghi). La ricca bibliografia dell’edizione originale è stata ridotta, per esigenze editoriali – ma con la straordinaria opportunità di consultare nel sito www.einaudi.it una versione assai piú ampia e costantemente aggiornata – e adattata, ma non rivoluzionata. Si è data la preferenza, quando possibile, a contributi in lingua italiana (o di cui esistano edizioni in italiano); non si è voluto tuttavia snaturare l’impianto originario dell’apparato bibliografico, che comprende opere fondamentali per lo studio della storia greca non solo in francese, ma in tutte le principali lingue europee. Elenco delle illustrazioni 1. Delfi. Santuario di Atena Pronaia. Tholos. (Foto dell’Autore) 2. Cnosso. Pianta generale del palazzo. 3. L’acropoli di Micene. 4. Ricostruzione assonometrica dell’edificio di Lefkandi (X secolo). 5. Anfora funeraria attica trovata nel Ceramico, con scena di esposizione del morto (750 a. C. circa). Atene, Museo Archeologico Nazionale. (Foto © 2011. Foto Scala, Firenze). 6. Opliti in marcia verso la battaglia, disegno tratto dall’olpe Chigi, ceramica protocorinzia, 650-630 a.C., originale conservato a Roma, Museo di Villa Giulia. 7. L’agorà di Megara Iblea. 8. Il conio di una moneta greca. 9. Monete greche arcaiche, ingrandite di circa il 30 per cento. 10. Schizzo del sito di Atene. 11. Pianta dell’agorà di Atene verso il 500 a.C. 12. Pianta dell’agorà di Atene verso il 400 a.C. 13. Atene, le Lunghe Mura, il Pireo. 14. Pianta dell’Acropoli di Atene nell’epoca imperiale. 15. Il Santuario di Zeus a Olimpia. 16. Il Santuario di Apollo a Delfi. 17. Prospetto di una trireme ateniese. 18. Pianta di Alessandria. 19. Pianta dell’acropoli di Pergamo in epoca imperiale. 20. Plastico dell’acropoli di Pergamo, vista da sud-ovest. 21. Il ginnasio di Delfi. Elenco delle carte 1. Geografia del bacino egeo. 2. Il bacino egeo dal Neolitico al IX secolo. 3. Creta nell’Età del Bronzo. 4. I dialetti greci intorno all’inizio del I millennio a. C. 5. Siti menzionati nel capp. VII-XII (800-450 circa). 6. La colonizzazione arcaica. 7. L’attica. 8. Le guerre persiane. 9. La guerra del Peloponneso. Alleanze del 431. 10. La guerra del Peloponneso, principali operazioni nell’Egeo. 11. La Sicilia e la Magna Grecia. 12. Marsiglia e la sua zona di espansione. 13. Il mondo greco nel IV secolo (404-336). 14. La spedizione di Alessandro. 15. I regni ellenistici prima di Ipso. 16. Il mondo ellenistico verso il 240. 17. Il mondo ellenistico verso il 185. 18. Il bacino egeo nell’epoca ellenistica. 19. L’Oriente ellenistico.

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