Isabel Dalhousie, filosofa e investigatrice, è ormai soprattutto una mamma premurosa, attenta alle esigenze del suo piccolo Charlie. Ma da inguaribile «intromettitrice» continua ad avere la tendenza a occuparsi degli affari altrui, naturalmente a fin di bene. L'etica, per lei, non è per niente astratta, anzi, è parte della vita di tutti i giorni: dovrebbe dare il suo parere spassionato sull'esecuzione di un brano musicale che ha detestato? Dovrebbe pubblicare sulla rivista che dirige lo studio filosofico di un ex collega, anche se inadeguato da ogni punto di vista? Dovrebbe prestare dei soldi a un ragazzo che rimane vago sul motivo per cui ne ha bisogno? E poi c'è la nipote Cat, da aiutare con la gestione della gastronomia e del sempre più eccentrico Eddie, il commesso, e una crisi di coppia passeggera con Jamie, il suo giovane compagno, che la trascura per nuove amicizie. In mezzo a tutte queste preoccupazioni quotidiane, il suo spirito da detective non viene comunque meno: così quando in maniera fortuita, durante una conversazione, viene a conoscenza della vicenda di un medico la cui carriera sta per essere rovinata, forse ingiustamente, Isabel non riesce a tirarsi indietro e comincia a indagare, muovendosi con tatto e determinazione finché il caso, a suo modo, non verrà chiarito. Sullo sfondo di una inusuale Edimburgo estiva, vivace e invitante, Alexander McCall Smith trasmette al lettore empatia e calore umano attraverso una protagonista brillante e intelligente, ma soprattutto capace di vivere a fondo qualunque emozione.