Atti del convegno “Sicilia e Dieta Mediterranea” Palermo 26 novembre 2006 OESAAS Osservatorio sull’Economia del Sistema AgroAlimentare della Sicilia RREEGGIIOONNEE SSIICCIILLIIAANNAA CCOORREERRAASS ASSESSORATOAGRICOLTURAEFORESTE CONSORZIOREGIONALEPERLARICERCA APPLICATAELASPERIMENTAZIONE Atti del convegno “Sicilia e Dieta Mediterranea” Palermo 26 novembre 2006 OESAAS Osservatorio sull’Economia del Sistema AgroAlimentare della Sicilia Indice 11.. AAppeerrttuurraa ddeeii llaavvoorrii 9 Prof. Giuseppe Silvestri 11 Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Palermo Prof. Antonino Bacarella 13 Presidente del CORERAS Prof. Salvatore Tudisca 14 Preside della Facoltà di Agraria 22.. SSiicciilliiaa ee DDiieettaa MMeeddiitteerrrraanneeaa:: iinnttrroodduuzziioonnee aall tteemmaa 17 Prof. Antonino Bacarella 33.. DDiieettaa MMeeddiitteerrrraanneeaa:: ppaarrllaa uunn ppiioonniieerree 25 Prof. Flaminio Fidanza 44.. TTrraaddiizziioonnii aalliimmeennttaarrii ee ddiieettaa mmeeddiitteerrrraanneeaa nneell mmoonnddoo aannttiiccoo 41 Pesca, produzione e consumo del pesce e delle relative salse in Magna Grecia ed in Sicilia Dott. Fabrizio Mollo 55.. SSiicciilliiaa ee ddiieettaa mmeeddiitteerrrraanneeaa 55 Prof. Fausto Cantarelli 66.. LLee ccaarraatttteerriissttiicchhee ddeellllaa DDiieettaa MMeeddiitteerrrraanneeaa IIttaalliiaannaa 91 ddii RRiiffeerriimmeennttoo eedd ii ssuuooii eeffffeettttii ssaalluuttaarrii Prof. Antonino De Lorenzo 77.. LLaa ddiieettaa mmeeddiitteerrrraanneeaa nneellll’’eerraa ppoosstt--ggeennoommiiccaa 101 Prof.ssa Laura Di Renzo 88.. DDiieettaa mmeeddiitteerrrraanneeaa:: ccoommee ddiiffeennddeerrllaa ee ccoommee aapppplliiccaarrllaa 107 Prof.ssa Adalberta Alberti 99.. GGllii aalliimmeennttii ccaarrddiinnee ddeellllaa ddiieettaa mmeeddiitteerrrraanneeaa 117 Prof. Santo Giammanco Prof. Maurizio La Guardia 1100.. DDiieettaa mmeeddiitteerrrraanneeaa ee ttuummoorrii 147 Prof. Nicola Gebbia 1111.. AAnnttiiccaa ssaaggggeezzzzaa ccoonnttaaddiinnaa ee rreeaallttàà mmooddeerrnnaa:: 171 iill vviinnoo rroossssoo ddii ssiicciilliiaa eedd ii ssuuooii bbeenneeffiiccii eeffffeettttii ssuullllaa ssaalluuttee Prof. Domenico Campisi Prof. Gino Avellone 1122.. RRuuoolloo ddeellll’’oolliioo ddii oolliivvaa nneellllaa DDiieettaa MMeeddiitteerrrraanneeaa 191 Prof. Salvatore Chiricosta 1133.. CCiibboo ee ttuurriissmmoo llaa ““ddiieettaa mmeeddiitteerrrraanneeaa”” 237 ccoommee ““rriissoorrssaa ttuurriissttiiccaa”” Dott.ssa Maria Sabrina Leone 1144.. LLaa ddiieettaa mmeeddiitteerrrraanneeaa nneellllaa ppoolliittiiccaa ddii ssvviilluuppppoo 251 ddeellll’’aaggrriiccoollttuurraa rreeggiioonnaallee Prof. Giovanni La Via SSaalluuttii ffiinnaallii 261 Prof. Antonino Bacarella Apertura dei lavori 1 Apertura dei lavori Prof. Giuseppe Silvestri Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Palermo Il saluto, è un saluto veramente affettuoso per gli amici che sono qui con noi oggi, ai quali dò il benvenuto, agli ospiti, ai relatori di questo con- vegno. Un saluto a Giovanni La Via che è stato con noi tante volte, come collega della Facoltà di Agraria dell’Università di Catania, e che oggi è qui nella sua nuova veste di rappresentante dell’istituzione più importante della nostra regione, che è il governo della Regione stessa. E come rappre- sentante del governo gli dò il benvenuto ed un ringraziamento, perché non ci è mai mancata, come mondo universitario e non soltanto come amici e colleghi, l’attenzione del governo della Regione in ambiti vitali, non soltanto per l’Università ma per la vita pubblica della regione stessa. Quindi, tramite te ringrazio veramente il Governo della Regione presen- te ma anche i governi precedenti perché abbiamo sempre avuto ottimi rap- porti di collaborazione e, dove era necessario, anche aiuto per la soluzio- ne di problemi che si andavano evidenziando. Il tema di oggi “Sicilia e dieta mediterranea” è un tema attualissimo. Si parla di dieta mediterranea in tutto il mondo, se ne parla negli Stati Uniti, se ne parla in Giappone, adesso se ne comincerà a parlare anche in Cina perché già c’è attenzione da parte di quell’importante settore com- merciale. E per noi, che siamo un po’ la patria del meridione d’Italia, la Sicilia, la tipizzazione delle nostre coltivazioni, la sedimentazione storica di ciò che si coltiva e che si fa nella nostra regione, le metodologie di trat- tamento tradizionali dei prodotti agricoli sono sicuramente punti di rife- rimento sui quali contare per un’ulteriore implementazione, perché non ci si deve mai fermare sul risultato che si è raggiunto, bisogna sempre lavo- rare per migliorare soprattutto la nostra presenza sui mercati. Ricordavo poco fa al Prof. Bacarella, ma Giovanni La Via lo sa meglio di me, proprio qui a Palermo ci sarà un centro di competenza per l’agro-alimentare della nostra regione. E questo centro di competenza vorremmo impegnarlo insieme al Governo regionale e, ovviamente, agli amici del CORERAS e dei Consorzi che sono attivi e che nascono dalle nostre Università nelle Facoltà di Agraria di Palermo e Catania e nella Facoltà di Medicina Vete- rinaria di Messina. La dieta mediterranea non garantisce di per sé perfette condizioni di salute, va usata con sapienza, va usata con saggezza. Io, per esempio, ero un grande mangiatore di pane e pasta e stavo diventando un 11 Apertura dei lavori obeso mediterraneo; quindi bisogna stare attenti a fare una proposta die- tetica che utilizzi gli strumenti della dieta mediterranea in modo virtuoso. Adesso, come vedete, sono dimagrito e posso parlarne con sufficiente serenità. Però c’è un problema, e qui veramente parlo all’uomo di Governo che è presente e non al collega. C’è un problema che riguarda la nostra capa- cità di essere realmente al centro del Mediterraneo per fare delle proposte che siano non soltanto culturalmente apprezzabili, ma anche economica- mente valide. Questo aspetto è assolutamente prioritario e deve essere preso non soltanto in considerazione, ma affrontato e risolto dal Gover- no in termini propositivi forti. Faccio solo un esempio. Io venerdì sono stato a Tripoli per un incontro – i produttori libici sono molto interessati ad una collaborazione con noi per lo sviluppo di attività agricole e di col- tivazioni molto simili alle nostre, la Libia e la Sicilia hanno un ambiente complessivamente molto simile – e per andare a Tripoli sono andato a Roma, e mi è andata bene, perché di solito si va a Malpensa per andare poi a Tripoli, si fa Palermo-Malpensa, Malpensa-Tripoli. Per tornare, siccome ieri era domenica e volevo essere qui stamattina, non c’erano voli diretti con Malpensa o con Roma, e allora ho dovuto fare Tripoli-Zurigo, Zuri- go-Roma, Roma-Palermo. Vi cito questo episodio non per dirvi quanto ho dovuto viaggiare ieri, ma per dirvi che quando si dice che la Sicilia è al cen- tro del Mediterraneo non è vero. Il centro del Mediterraneo è a Fiumici- no e a Malpensa perché è da lì che si parte per andare in giro per il mondo. La Sicilia ha bisogno di essere una presenza forte sul Mediterraneo, se non la si fa resteremo sempre dipendenti da altri soggetti, i quali da Francofor- te, da Milano, da Roma, da Zurigo, ecc., si mettono in aereo e vanno dove gli pare nel Mediterraneo. Quelli sono i centri del Mediterraneo, anche se sono a Dusseldorf o a Francoforte perché è da lì che parte. Cito Bill Clin- ton che una volta disse “Volete promuovere un territorio? Metteteci un’Università e un aeroporto”. Università e aeroporto insieme perché l’Università fornisce un supporto allo sviluppo del territorio, l’aeroporto mette quello sviluppo in contatto col resto del mondo. Questo è un punto che io sottolineo ancora una volta – lo dissi un’altra volta presente il Pre- sidente Cuffaro – lo risottolineo perché se non si sblocca la situazione dei trasporti non diventeremo mai protagonisti. Non mi interessa un aero- porto a Palermo, mi interessa un aeroporto in Sicilia che si possa raggiun- gere rapidamente. Ma sto andando fuori tema, l’odierno convegno non è 12 Apertura dei lavori un convegno sui trasporti, però se non si parla anche di trasporti non si riesce a sbloccare la situazione delle nostre produzioni agricole, anche perché uno dei nostri obiettivi non è quello della grande produzione, ma è la produzione di nicchia, una produzione che dia valore aggiunto forte sul piano commerciale proprio perché ha una tipicità specifica, ma ha anche una sedimentazione culturale e tradizionale forte che è fortemente legata alla sua storia, al suo vissuto, ad una partecipazione della collettivi- tà che è cultura prima che alimentazione. E di questo credo che oggi par- lerete, cioè più cultura che alimentazione perché è di questo che noi siamo portatori forti in questa regione, ma siamo portatori forti anche in Euro- pa e nel mondo. Quindi complimenti, complimenti al CORERAS che ancora una volta organizza una manifestazione scientifica dai risvolti applicativi di grande importanza. Complimenti e ringraziamenti a tutti i presenti, ai giovani che sono presenti. Guardate ragazzi che il tema di questo conve- gno riguarda anche voi, non solo per quello che mangiate, ma per quello che insieme riusciremo a fare nel nostro contesto regionale. La sfida che si è proposta è drammatica; il 2010 (l’avvio dell’aera di libero scambio nel Mediterraneo) incombe, la speranza è che dal 2010 si passi al 2015 (già se ne comincia a parlare) perché non siamo solo noi preoccupati, c’è tutta Europa e la sponda nord del Mediterraneo che è preoccupata di ciò che succederà. Perché siamo fortemente sbilanciati per quanto riguarda i costi di produzione, i costi della manodopera, la conservazione ambientale, ecc.; questo sbilanciamento ci crea grandissime difficoltà operative ed economiche. Speriamo che le cose si possano aggiustare e si possano gesti- re; studi come questi affrontatinell’odierno convegno servono proprio a questo. Grazie per la vostra attenzione. Prof. Antonino Bacarella Presidente del CORERAS Grazie, Magnifico, per i riconoscimenti ma l’Università di Palermo è socia del CORERAS e quindi è questo che ci dà la carica. Passo la parola al Preside, Prof. Salvatore Tudisca, per porgere il saluto a questo nostro convegno. 13 Apertura dei lavori Prof. Salvatore Tudisca Preside della Facoltà di Agraria di Palermo Ringrazio il Prof. Bacarella per avermi invitato a porgere il saluto mio personale e della Facoltà di Agraria, che in questo momento rappresento. Quando il Prof. Bacarella mi parlò di questo convegno, ricordo che erava- mo a fine ottobre, e andavamo a Torino ad una importante manifestazio- ne internazionale per il settore agro-alimentare -“Il salone del gusto e Terra Madre”- organizzata e voluta da Carlo Petrini, padre di Slow-Food. Intanto, ero interessato dall’argomento e poi l’elenco dei relatori era di notevole spessore. Si trattava e si tratta, comunque, di un tema che la Facoltà di Agraria ha messo ai primi posti, in questo momento di revisio- ne della propria offerta formativa, legata ad una fase di transizione e modi- ficazione delle classi didattiche, come da alcuni decreti ministeriali. Il tema della dieta, insieme al tema della sicurezza alimentare, ed a quelli della sostenibilità delle produzioni, costituiscono, del resto, problemi ed obbiettivi alla cui soluzione la Facoltà di Agraria dà, da tempo, un contri- buto non indifferente nel quadro e nella prospettiva del miglioramento dell’agricoltura regionale e delle sue produzioni. Mi ricordai, parlando con il Prof. Bacarella, di un incontro avuto all’inizio di gennaio, (in occasione della stesura del programma del terzo ciclo dei seminari intitolati a Gianpietro Ballatore) con Carlo Petrini per invitarlo ad inaugurare il ciclo dei seminari. In occasione di quell’incontro romano Carlo Petrini mi racconto un episodio, importante della sua vita, da cui scaturiscono molte delle sue ini- ziative nel campo dell’enogastronomia. L’episodio viene anche riportato nel libro “Buono, pulito e giusto”. Voglio ricordarlo oggi in occasione di questo convegno, perché credo sia attinente ai temi che vengono dibattuti. Scrive il Petrini. Un giorno del 1996 si trovava, come di consueto, a viaggiare lungo la statale che collega Cuneo ad Asti (una strada che gli permette di raggiungere Bra, la cittadina di provincia dove abita e dove, pure, ha sede il Movimento Internazionale di Slow-Food. Quel giorno gli venne il desiderio di riassaggiare un vecchio piatto, che da molti anni non assaporava: una peperonata che un suo amico ristoratore cucinava in modo sublime e che gli ritornava nella memoria con grande piacere richia- mando sapori antichi. Fatta una piccola deviazione andò a trovare questo suo amico ristoratore, dove consumò con suo sommo disappunto, una 14
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