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Segnalazioni di alcuni lepidotteri rinvenuti nel parco naturale della maremma e considerazioni biogeografiche (Insecta Lepidoptera Geometridae, Noctuidae) PDF

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Quqderno di Srudi e Notizie di Storio Nqturole dello Romogno Quad. Studi Nat. Romagna, 16 suppl.: 129-136,maggio2002 ISSN1 123-6787 Leonardo Dapporto, Filippo Fabiano & Stefania Nappini SEGNALAZIONI DI ALCUNI LEPIDOTTERI RINVENUTI NEL PARCO NATURALE DELLA MAREMMA E CONSIDERAZIONI BIOGEOGRAFICHE (Insecta Lepidoptera Geometridae, Noctuidae) Riassunto Vengonos egnalatic inque taxa di Lepidotteri rinvenuti nel Parco Naturale della Maremma (Monti dell'uccellina, Grosseto):P etrophorab inaevata( Mabille, 1869),E uchrognophos corsica (oberthùr, l9l3), Compsopteraa emiliorum (Rainei, 1994) (Geometridae\x. anthia cypreago( Hampson,1 906)e Agrotis sp. gr.p uta (Noctuidae).P er ogni speciev engonof omiti i dati di catturae la distribuzione.N elle conclusioniv engonod iscussea lcuned inamiche biogeografichec he potrebberoa ver determinatoi patternd istributivi di questes peciee di altre che presentanoa reali analoghi. Abstract fNew recordso f LepidopterafromM aremmaN atural Park (TuscanyI,t aly) and biogeographic considerationsl. Five taxa of Lepidopterac ollectedi n the RegionalN atural park of Maremma( UccellinaM ts.. Grosseto,T uscany,I taly) are dealt with, namely: petrophora binaevata( Mabille, lg69), Euchrognophosc orsica (Oberthiir, l9l3), Compsopîeraa emiliorun (Raineri, 1994)( Geometridae) Xanthiac ypreago( Hampson,1 906)a ndAgrotiss p.g r.p uta (Noctuidae)T. he collectingd ataa nd the distributiono f eachs peciesa re given. The biogeographicd ynamicsw hich could possibly affectt hed iffusiono f theses peciesa, sw ell aso thero nesw ith a similard istribution,a red iscussed. Key words: Lepidoptera,G eometridae,N octuidae,T oscana,T uscany,M onti dell'uccellina, Tyrrheniani slands,b iogeography. Introduzione L arcipelago toscano e il litorale grossetano ospitano una fauna lepidotterologica peculiare. Le isole dell'arcipelago sono interessate da una colonizzazione prove- niente non solo dal continente italiano, ma anche dal sistema sardo-corso che a sua volta condivide un discreto numero di taxa con l'area mediterranea occidenta- le (Brcor, 1958; Rerxenr, 1993; Depponro et al.. 1999). r29 È ben nota infatti la presenzai n alcune isole dell'arcipelago di tali elementi' In particolare si assistei d unu graduale" continentalizzazione" della fauna dell'arci- pelago, che si accentuad alÉ isole più vicine al sistema sardo-corso( Capraia) a più prossime al continente italiano (Etba e Giglio) fino ad arrivare ad alcu- àr"rí. n" *"é del litorale che presentanou na fauna tipicamente continentale, ma con alcuni elementi di proveìienza insulare. Ne sono un esempio le distribuzioni di Lasiommatap aramegera( Hùbner,1824)e Lasiommatam eTera( Linné,I167): la p'Criumpaa uèl ud iffusa nelle Isole Baleari, in Sardegna,c orsica,e nelle isole toscane di e Montecristo mentre la seconda,v icariante nel continente, è presente nell'Isola d'Elba, a Pianosae al Giglio. Fra gli elementit ipici del sistemai nsulare che raggiungono 1a costa vi è iicompleiso formato dalle due specie affini Co e n o nym ph a co r inna(Hùbner, 18 24 ) e ò oe n on ym pha el b ana (St audinger,1 9 0 1) : la prima piesente in Sardegna,C orsica, Capraia e in Sicilia dore recentemente sono statec onfefrnatel e citàzioni di o. costa e Ragusa( GnIllo, 1999),la seconda a Giannutri, all'Elba, al Giglio e nel litorale toscano.A nche altre speciet ipiche di questi complessii nsulari giungono fil9 al litorale toscano:r ecentementes ono siater invenuten el grossetanold aea obliquaria (Turati,1913),c he presentau na distribuzione analoga a quella del compless o coenonympha corinna - c. elbana Eupithecias ardoaDietze,lgl0 (DArroRro& STRUMIA, lRrzoANva.r-RBsen,1997)^e in prep.),s peciee ndemicad el sistemas ardo-corso' Nel corso delle nostre ricerche svolte nel Parco Regionale della Maremma (Monti dell'Uccellina, GR) fra il 2000 ed iI2001 abbiamor accolto altre speciec he pre- sentanou n modello di distribuzione simile' Riportiamo in questol avoro le segnalazionid i cinque entità di particolare interes- se biogeografi"-o.V "rrgono inoltre indicate la distribuzione generalee il materiale esaminato( conservatJpressol e collezioni degli autori, ove non altrimenti speci- ficato). Le raccolte sono statee ffettuate a vista con lampade a luce miscelata da 160 w e con trappole attrezzafec on tubi neon da 6W a luce attinica' Petrophora bínaevata (Mabille, 18 69) Distribuzione: Nord Africa, Spagna,c orsica, Sardegna,I sola di Montecristo (ReINnnr1, 986) ,' Materialee saminatoM: onti dell'Uccellina,S piaggiad i Collelungo,2 0'X'2000: 3 66; l2.x.2}0l1 é; Monti dell'uccellina,T offe di collelungo,20.x.2o0o: 4 66,14.X.2001:4 Jé; Vtonti dell'Uccellina,S tradad egli o1ivi,20.X.20001: é; Monti dell'Uccellini, Culu di Forno, 9.X'2000: 5 66' Ansedonia (GR)' 19- )li.g,el , 1 é (in coll. prola). Nella collezioned el MuseoC ivico di StoriaN atu- rale ..E. caffi" di Bergamo è conservatou n esemplarem aschio di questa specie raccolto a Capraiai l"14.X.1989 (leg. Berera) determinato come Petrophora convergataldév i[ers, 17gg)e come tale segnalatod a RruNsn(r1 993). Molto comune in ottobre soprattutto nella zona di macchia mediterraneal itorale' r30 è attratta sia dalle lampade a luce miscelata che dalle attiniche. Euchrognophos corsica (Oberthúr, 1913) Distribuzione:S ardegnaC, orsica,I sola di Montecristo,I sola di Capraia,I sola del Giglio (Ramenr,1 985). Materialee saminatoM: onti dell'Uccellina,S piaggiad i Collelungo,9.lll.2000:2 66,25.rrr.20010é:, 8.tv.z0o0:636 ,6.v.20001:é 1 ?,27.y.20006:r, 18.IX.20011 é: 1 ?,20.1x.20006:26 ,9.X.2000Z: 66; Monrdi ell'Uccellina, Tone di CastelM arino, 8.IV.2000:36 6;Monti dell'Uccellina,L e Grotte,2 7.Y.2000: 1 Q. Isolad el Giglio, 2I.IX.L974 : 1 é 1 ? (in coll. Prola);I solad el Giglio, Campese, 6.X.2001:1é;IsoladelGiglio,GiglioCastello,6.X.200I:2S6.IsoladiCapraia, dintorni del paese,2 6.Y-2.VI.2001: 3 j j. Sardegna,C osta Paradiso( SS), 20.VII.1998: 1 j (leg. Carletti & Cecchi).C orsica,C orte, Valle della Restonica, 13.VII.20012: 66 | Q;Corsica,C orte,V al D'Asco, 18.VII.20011: é 1 ?. Nel Parcod ell'Uccellina questaf arfalla vola in ambienti litoranei di roccia calcarea accidentatac operta da macchia mediterranea da marzo a maggio e da settembrea ottobre, in due distinte generazioni.E ' da far notare come questas pecies i sia presentatac on frequenza e regolarità nelle trappole a luce attinica, ma non alle lampadea luce miscelata.Q ueston onostantec he le ricerches i fosserop rotratte per tutta la durata della notte, nelle stessen ottate e negli stessia mbienti dove I'abbiamo raccoltan elle trappole.Q uestas pecieh a quindi dimostratou na netta predilezionep er le fonti luminosea bassai ntensitàc ontrariamentea quantoa cca- de in generep er le altre specie di lepidotteri. Ricordiamo che una specie molto prossimaa E. corsica è presentei n Spagna:E uchrognophosa ssoi (Redondo& Gaston, 1991), precedentementec onfusa con Euchrognophos variegaîus (Duponchel,1 830)l a cui presenzan ella penisolai berica è ritenuta dubbia (Rnnomo & GnsroN.1 997,1999). Compsopteraa emilioram (Raineri, I 994) Distribuzione: Africa settentrionaleS, pagna,F ranciam eridionale,S ardegnaI,s o- la di Capraia (RarNeRr1, 994). Materialee saminato:M onti dell'Uccellina, Salina SanP aolo, 10.IX.2000:1 é. Abbiamo raccoltou n solo esemplared i questas pecien ella pineta del Parco alla lampadaa luce miscelata. Xanthia cypreago (Hampson, 1906) Distribuzione:C ipro, Creta,G recia,B ulgaria,M acedonia,D almazia,Italia meri- dionale( He.crnn,1 989,B enro,1 991). Materiale esaminato:M onti dell'Uccellina, San Rabano, 21.X.2000:1 é I ?, 14.X.2001:36 61 Q! ; Monti dell'UccellinaT, orred i Collelungo,12.X.2001I: Q. l3l In base alla distribuzione, questae ntità si può definire sud europeao rientale e le catture riportate rappresentanol a stazionep iù occidentale del suo areale.Q uesta specieè tipica dell'ambiente collinare mediterraneo,i n Italia è nota soltanto per la Sicilia e il Massicciod el Pollino (BenIo, 1991). Agrotis sp. (gruppop uta) cfr.p redotaiBytinski-Salz, 1937 Materialee saminato:M onti dell'Uccellina, Spiaggiad i Collelungo,2 0.IX.2000: | 6. L esemplarer accolto somiglia moltissimo aAgrotis predotaiBytinski-Salz,1937 entità tipica della Sardegnal e cui relazioni sistematiched evono esserea ncora definitivamente chiarite (Ztrrt, com. pers.). Nella cheklist della fauna italiana in- fatti è indicatac ome specie( Re.INnn&I2 rru,1995), ma non è indicatan ella recen- te checklist europea( Kansuolr & Razowsru,1996). Un'altro esemplared el tutto simile a quello citato è stator accoltoa ll'Isola del Giglio (BalonnI et al., in prep.) Considerazioni biogeografiche Il legame fra Mediterraneo occidentale,s istemas ardo-corsoe arcipelagot oscano è stato evidenziatod a studi botanici (PeolI, 1976; CoNraNDRIoPouLo1s9,8 1) e zoologici (Fennane& Tenr, 1978;G rusrt,1977).Q uestae videnzac oncordac on le più recenti ricostruzioni paleogeografiche( Alvannz et al., 1974; Boccal-Brrt et al., 1990).F ino al Miocenei nfatti le Isole Baleari,l a Corsica,l a Sardegnai, Monti Peloritani della Sicilia, parte della Calabria, la Grande e la Piccola Kabilia del- l'Algeria costituivanou n' unica terra unita a quella che attualmenteè la costa mediterraneaf rancesee spagnola.L aperturad el Mediterraneo occidentalee suc- cessivamented el Mar Tirreno ha portato questem icrozolle nella posizione attua- le. L ipotesi che alcuni elementi della fauna e della flora si siano spostati insieme a queste porzioni continentali determinando le attuali distribuzioni è largamente accettata.I n base a questa ipotesi dovremmo supporre che dal Miocene la frammentazioned ell'areale di alcuned i questes peciei n popolazioni insulari geo- graficamentei solate non abbia prodotto alcuna modificazione di rilievo. I fossili di insetti sono purtroppo assai scarsi, tuttavia si conoscono dei Coleotteri e uno Zigenide del Miocene del tutto simili alle forme attuali (GnronllI, 1950;N .qurraaNN et al., 1999). Se è possibile che gli attuali endemismi sardo-corsi come Papilio hospiton Géné, 1839, Argynnis elisa Godart, 1823 e Maniola nurag (Ghiliani, 1852) fossero già presenti in questet erre al momento del Lorod istacco dal conti- nente,è più probabile, a nostro avviso, che da allora tali entità si siano modificate graziea ll'isolamento fino a dar luogo a specied iverse da quelle originarie. Bisogna comunque tener presentec he per elementi vagili come i Lepidotteri non è necessarioi potizzare la presenzad i antiche continuità territoriali, anchee ffime- re, per giustificare le distribuzioni insulari. La dispersione attraverso bracci di 132 mare da parte dei Lepidotteri è ben nota: anche senzac itare la lepidotterofaunad i isole oceanichec ome le Hawaii si può far riferimento alle Isole Eolie. Questo arcipelagov ulcanico, emersod al mare circa un milione di anni fa, sembran on aver mai avuto contatti con le terre vicine (Lo Cascro & N.wennn, 1997) mapre- sentac omunqueu na faunal epidotterologicap iuttostor icca, sebbenea ncorap oco conosciuta. In soli sette giorni di ricerca sono state infatti reperite 87 specie di eteroceri( Dareonro & Lo Cescto,200I). Ricordiamo inoltre che questei sole ospi- tano un Satiridee ndemico,l a Hipparchia leighebi,K udrna, 1976. un recente lavoro (Bosslo ef al., 1999) afferma inoltre che dopo il distacco del sistemas ardo-corson on si sianop iù verificati contattin é fralaCorsica e l'arcipe- lago toscano,n é fra capraia, Montecristo,G iglio e le altre isole dell'arcipelago. Se si escludeq uindi la presenzad i ponti continentali anche durantel a crisi di salinità del Messiniano,c ome invece altri autori sembranoa mmettere( Rocl & SrerNrNcen1, 983), la diffusione dei Lepidotteri dalla corsica e dalla Sardegna attraversol' arcipelagot oscanof ino al continentee viceversad evee sseren ecessa- riamente avvenutaa ttraversot ratti di mare, utilizzando le isole toscanec ome "stepping-stones". L'affinità faunistica fra Mediterraneo occidentale e isole tirreniche potrebbe quindi essered ovuta a fenomeni dispersivi influenzati da una direzionep referenzialed i diffusione. E' noto, per esempio,c he in diversei sole tirreniche i venti occidentali soffino con particolarei ntensità,c ome è possibile osservared ai dati sugli eventib urrascosir egistrati aCapraiafra il 1930e il 1953 (Isrnuro Ionocneprcoo er-r-aM RnrNa,1 978). Non si può inoltre escluderec he certes peciea ttualmentep resentin ell'arcipelago toscano,m a non nelle areec ontinentalil imitrofe, non fosserod iffuse in passato anchei n queste.S pecien on esclusived el sistemai nsularet irrenico comeH yles dahlii (Geyer, 1827), Hipparchia aristaeus (Bonelli, 1826),L ymantria atlantica (Rambur, 1837), Hadena sancîa (Staudinger, 1859) sono, allo stato attuale delle nostrec onoscenzea, ssentid ai litorali toscani,n onostantec he ambienti ad esse congeniali non vi manchino.A questeb isognerebbea ggiungerea nchep andoriana pandora (Denis & schiffermuller, 1775) comune all'Elba, al Giglio e in vaste areea ppenninichec entro-meridionali, ma di cui sinora non si conosconod ati certi per il territorio toscano.P oiché alcune di questes pecies ono buone volatrici, cer- tamentei n grado di attraversareb revi bracci di mare, la ragione della loro assenza dal litorale toscano potrebbe essered ovuta a fattori ecologici o di competizione interspecificac he potrebberoa ver determinatol 'estinzione locale di speciep iù largamente distribuite nel passatoe ne impedirebbero oggi la icolonizzazione. Per le specie come P. binaevata e C. aemiliorum tali fattori limitanti potrebbero esserep iù deboli, o cessati in tempi relativamente recenti, permettendo loro di colonizzate o rjcolonizzare certe aree del litorale toscano.C onsiderazioni analo- ghe sono statef ormulate a proposito della mirmecofauna dell'arcipelago toscano (BanoNr{ JRBAN1T9, 68). Un discorsoc ompletamented iverso vale perX anthia cypreagod escrittap er I'iso- la di cipro nel 1906e poi rinvenutaa nchei n Asia Minore, creta, Bulgaria, Gre- 133 mare da parte dei Lepidotteri è ben nota: anche senzac itare la lepidotterofaunad i isole oceanichec ome le Hawaii si può far riferimento alle Isole Eolie. euesto arcipelagov ulcanico,e mersod al mare circa un milione di anni fa, sembran on aver mai avuto contattic on le terre vicine (Lo cascro & Navenna,1 997)m a pre_ sentac omunqueu na faunal epidotterologicap iuttostor icca, sebbenea ncorap oco conosciuta. In soli sette giorni di ricerca sono state infatti reperite 87 specie di eteroceri( Derronro & Lo Cascro,2 00I). Ricordiamoi noltre cheq uesteis óle ospi- tano un Satiridee ndemico,l a Hipparchia leighebi,K udrna, 1976. un recente lavoro (Bossro et al., 1999) afferma inoltre che dopo il distacco del sistemas ardo-corson on si sianop iù verificati contattin é fralaiorsica e l,arcipe- lago toscano,n é fra capraia, Montecristo,G iglio e le altre isole dell'arcipelalo. Se si escludeq uindi la presenzad i ponti continentali anche durantel a crisi di salinità del Messiniano,c ome invece altri autori sembranoa mmettere( Rócr_& srrrNrNcnR1, 983), la diffusione dei Lepidotteri dalla corsica e dalla Sardegna attraversoI' arcipelagot oscanof ino al continentee viceversad evee sseren ecessa- r"isatmepepnitneg a-vsvtoenneusta" .a ttraverso tratti di mare, utiliz zando le isole toscane come L'affinità faunistica fra Mediterraneo occidentale e isole tirrenichep otrebbeq uindi essered ovutaa fenomenid ispersivii nfluenzatid a una direzionep referenzialed i diffusione.E ' noto, per esempio,c he in diversei sole tirreniche i venti occidentalis offino con particolarei ntènsità,c ome è possibile o_sservardea i dati sugli eventi burrascosir egistrati a Capraiaf ra il 1930è il tqS: (Isrrruro Ionocnaprcoo er-le ManrNe, 197g). Non si può inoltre escluderec he certes peciea ttualmentep resentin ell'arcipelago toscano,m a non nelle aree continentali limitrofe, non fossero diffuse in passaìo arche in queste.s pecie non esclusived el sistemai nsularet irrenico "o^à Hyk, dahlii (Geyer, f827), Hipparchia aristaeus (Bonelli, lg26), Lymantria atlantica (Rambur, 1837), Hadena sancta (Staudinger, 1g59) sono, utto .tuto attuale delle nostre conoscenzea, ssentid ai litorali toscani,n onostantec he ambienti ad esse congeniali non vi manchino.A questeb isognerebbea ggiungerea nchep andoriana pandora (Denis & Schiffermùller, 1775) comune aiiBlbà, al Giglio e in vaste areea ppenninichec entro-meridionalim, a di cui sinoran on si conosconod ati certi per il territorio toscano.P oichéa lcuned i questes pecies onob uonev olatrici, cer- tamentei n grado di attraversareb revi bracci di mare, la ragione della loro assenza dal litorale toscano potrebbe essered ovuta a fattori ecolAgici o di compet izione interspecificac he potrebberoa ver determinatol ,estinzionel ocale di siecie più largamente distribuite nel passatoe ne impedirebbero oggi la ricolonizzazione. Per le specie come P. binaevata e C. aemiliorum talitattoii limitanti potrebbero esserep iù deboli, o cessati in tempi relativamente recenti, permettendo loro di colonizzareo ricolonizzare certe aree del litorale toscano.C ònsiderazioni analo- ghe sono statef ormulate a proposito della mirmecofauna dell'arcipelago toscano (BenoNr{ JRBRN1T9, 68). un discorsoc ompletamented iverso vale perx anthia cypreagod escrittap er I'iso- la di cipro nel 1906e poi rinvenutaa nchèi n Asia Minòre, óreh, Bulgaria, Gre_ r33 cia. Macedonia,D almazia, Sicilia e Calabria (Hncren, 1989; Bpnro, 1991). Si tratta probabilmente di un elemento paleomediterraneoo rientale. La distribuzio- ne di questas peciei n Italia centromeridionalee sulla costa adriatica potrebbe far pensarea lla presenzad i antichi ponti continentali fra Puglia e Albania, utilizzati in passatop er spiegarele distribuzionit ransadriatiche(G nnellt, 1950).U n'ipote- si alternativa potrebbe prendere in considerazionel e variazioni eustatiched el li- vello del mare durantei periodi glaciali. E' stato infatti calcolato che nei momenti di massimar egressiones ia stator aggiuntou n livello del mare di più di 100 metri al di sottod ell'attuale.L a costas ettentrionaled ell'Adriatico devee sserssi postata fin sotto Ancona se non addirittura fino al Gargano (BI-aNc,1 942) e molte specie possonoa ver seguitoq uestas tradap er diffondersin ei due sensif ra la costaa dria- tica sud orientalee le resioni centromeridionalid el continentei taliano. Ringraziamenti Desideriamo innanzitutfo ringraziare la direzione del Parco Regionale della Ma- remma e l'Azienda Agricola Regionaled i Alberese senzai l cui appoggio non sarebbes tato possibile effettuareq uesto studio. La Dr.ssaL uciana Billi, il Dr. Luca Bartolozzi,ll Sig. Antonio Orlandi e la Sig.ra Antonella Vivarelli per gli appoggi logistici e organizzafivi,i l Prof. Enzo Pranzini per le sue preziose infor- mazioni e infine il Dr. AlbertoZrlli e il Sig. Pietro Lo Cascio per la revisione critica del testo. Bibliografia Ar-venpWz ., CocozztT . & Wnzsl F.C ., 19"41 -Ftagmentationo f theA lpine orogenicb elt by microplated ispersalN. ature,2 48:3 09- 31 4. BenoNUr neA.NCr. , 1968- Studis ullam irmecofaunda'I talia.V III. L Isolad i Giannutrei d alcunis coglim inorid ell'ArcipelagoT oscanoA. tti della SocietàT oscanad i Scienze Naturali,M emorieB , 75 : 325-338. BenroE ., l99I - LepidopteraN octuidaeI,I SezioneQ uadrifidaeF. avna d'Italia 27. CalderiniB, olognaX: XVI+708P P. 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