È un Natale insolito a Milano, fa caldo, piove e pare settembre, con temperature ben al di sopra delle medie stagionali, «probabilmente risultato del riscaldamento globale del pianeta, almeno così si diceva in tutti i bar, nelle mense aziendali e nelle sale d’attesa ambulatoriali». Anche nella casa di ringhiera si mormora parecchio, e l’atmosfera è strana, non lascia presagire nulla di buono.
La signora Angela Mattioli per Natale ama regalare libri, che vengano letti o meno, perché è convinta che non vi sia persona «che non si possa portare dalla parte dei lettori». Il tappezziere in pensione e detective dilettante Amedeo Consonni, a lei legato senza sotterfugi visto che la signora è divorziata e lui vedovo, deve trovarle a sua volta un regalo. Di certo non è il suo forte, e la cosa lo inquieta anche un po’. Come se non bastasse il giorno della vigilia, a casa sua, si terrà una festicciola, per fortuna senza troppe pretese: un piccolo rinfresco, un brindisi con scambio di doni. Quello che si chiama un modo semplice per augurarsi Buon Natale.
E invece non esistono cose semplici, nella casa di ringhiera. Tanto meno nei giorni di festa...