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Saggio sui dati immediati della coscienza PDF

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ENRICO BEROSON SAGGIO SUI DATI IMMEDIATI DELLA COSCIENZA A CURA DI VITTORIO MAT IIIEU O. B. P A RA V I A &. C. TOUNO - MILANO - PADOVA - ftltBNIB - llOMA - 'NAPOU - PAUllMO f PRIMA EDIZIONE INTRODUZIONE I. - La filosofia europea al itempo del SAGGIO. Al tempo in cui Bergson, professore al Liceo di Clermont PROPRIETÀ LETTERARIA Ferrand, preparava l'Essai sur les données immédiates de la con science ( 18 8 8), che doveva servirgli per ottenere il grado di dottore in filosofia ( 1) , il _pensiero europeo - e francese in PrinWI in Ital11 particolare - era dominato da tre correnti principali: ide_~~ li~11:los,p irituali~mo, positivismo. Quest'ultima era, tra tutte, l ra-prcvalente, qucila Che dava -a tono alla cultura comune del tempo: le altre due esercitavano la loro influenza in cerchie • ristrette, la cui importanza si rivelerà soltanto più tardi, quan· do cioè, con il nuovo secolo, la reazione al positivismo le avrà riportate in luce. Lo spiritualismo vantava in Francia una tradizione illustre, rinnovata nell' 800 dal Maine de Biran: si valeva dell'inda gine introspettiva sulla vita interiore - indagine che era stata praticata dal Montaigne e aveva dato frutti preziosi con D'éscarte~ - per giungere, attraverso di essa, ad una interpre tazione del mondo nel suo complesso. Nella scia di Maine de Biran, Felìx Ravaisson, che era stato scolaro dello Schclling a Monaco, Jules Lachclier -e; successivamente, il suo scolaro ( 1) Il • dottorato • francese è qualcosa di più della nostra laurea Società per Azioni G. B. Paravi& & C T , C (che corrisponde press'a poco alla licence) e si avvicina alla nostra li • • onno, orao Racconigi 16 196 (B) 1961 • 3928 [1620] bera docenz.a; per ottenerlo occorreva presentare, ai tempi del Bergson, due dissertazioni a stampa - di cui una in latino - che dovevano ri spondere a requisiti ben determinati. Molte opere importanti della mo• derna filo~ofia francese sono dissertazioni di dottorato. r,.;;"'-·~ ·~ . ., ..,s ... r-. ,:.~-'.~--.~~~-':;~~·1~•i,)!;._~tltt~-•..,..~J~,..,r~ ....~... ,~~~~·"!''"' .::> vn - - VI - . fil che non voleva limi- Emile Boutroux coltivavano una osoiu:. a_ . . . l • di pensare del posmv1smo. Quando il Bergson parla della tarsi come il ~ositivjsmo, a collegare 10 s~tSemha1 "5':1ta ~ « potenza._di._n~g_~i.Qn.!:",d. e1rimmagine intuitiva, quando di 1 offer~id alle varie scienze, ma riteneva, anzi, cf e da scienz chiara che l'intuizione agisce, per lo meno all'inizio, negati stessa fosse condizionata da un più intimo e pro on. 0 saperhe. vamente, «. com~ il demone di Socra_t!L,.ie , « davanti a idee ''d . •n Franci·a un aspetto molto diverso c e L1 ca1 1smoa veva, 1 , comunemente accettate, a tesi che sembrano evidenti, ad affe r in Italia. In Italia c'era stata, con A_u~usrVo era, ~ sop~ttutto mazioni ritenute fino a quel momento scientifiche, sussurra con Bertrando Spaventa che, dopo 11 60! era salito _su a cat all'orecchio del filosofo la parola impossibile» (1), egli pensa tedra di Napoli, una fioritura neo-hegel~an~c he r1pr~ndeva certamente a se stesso, al modo in cui era nata la sua filosofia. i temi speculativid ei romantici post-kantiani. In Fr~cta, per Dalla forma mentis positivistica il Bergson si era sentito contro, l'idealismop ost-kantianoe bbe.s empr~~ a_rsa m_fluenza; attratto nella prima giovinezza. Gli piaceva, in essa,. quel e ciò che, ancor oggi, si chiama idealismo s1 1sp1ra,p 1ut~osto, l'aderenza ai risultati della scienza, quel voler stare a ciò che direttamente a Kant, e prende generalmente la forma d1 una mostrano i fatti, che era la garanzia, per lo meno, di un'esi- critica delle scienze:B ergson risencl l'influenza e spiritualista i ..g enza di solidità, Per la ricerca scientifica aveva sempre sen- e neo-critica (o «idealista» nel senso francese della parola), ma in misura molto diversa: poichè, mentre l'atteggiamento. ; tito propensione: al Liceo Condorcet si era distinto per le sue del ripiegamentoi nteriore ispira, dall'interno, tutto il suo fi capacità matematiche (sebbene anche per la conoscenza dei losofare, il kantismo non gli offre che elementi occasionali e classici), e il suo primo lavoro era stata una nuova soluzione non profondamentea ssimilati.B ergsonl esse attentamente Kant di geometria elementare, pubblicata negli « Annales de Ma e ·;, .. _:: (mentre conoscevap oco o punto l'idealismo posteriore) ne thématique ». La stessa carriera filosofica non fu preferita che . e" - ;r, apprezzò la._teoriad ello sp~io; ma il bisogno d'una filosofia dopo molte esitazioni, a quella matematica. Inoltre una per ,.·. ,·) • ~ap ace d! cogl!ere-Fcosé in. se Stesse,n ella loro essenza, gli fetta aderenza ai fatti apparve sempre, a lrergson, la condi unpose d1 respmgerel a dottnna della necessaria fenomenicità ziorié prima •d etta· validità di qualsiasi forma di pensiero. del nostro conoscere,e di cercare se, attraverso uno studio Quando, perciò_,c onobbe una filosofia come quella d.i S_een:cer,1 attene? dell'io nella sua immediatezza, non si potesse attin che « mirava a prender l'impronta delle cose e a modellarsil gere, ~n qua)ch~m odo, un assoluto: ciò spiega le critiche - sii!particolare dei fatti ,., Bergson non potè che accettarne con • ~n P~ estenon - a Kant, che s'incontrano nel cono dcl- erm.isiasmò l'assunto; èd egli stesso ce lo fa sapere, nella bre i Essa, (cfr. p. u-4 e segg,). vissima autobiografia spirituale con cui si inizia La pensle et le mouvant. Ma il rovescio della medaglia non tardò a rivelarsi. La II. - Bergsone iÌ.p ositivismo. scienza che il positivismo poneva come modello di ogni cono scenza, anzi, come unico tipo di conoscenza legittima, doveva Ma la posizioned a cu• b • • . dere la filosofiad '· B tsogna.lpart1r~p er meglio compren essere una scienza, appunto, positiva, nel significate?_ çQnUiaDQ... 1. 1p o~itivismoD a t ergsio nl -B e l Saggio 1•0 part1•c oI a re - e1 ---·----- ••• "" - • di pensare~ ce essa part . ergson, nel senso che il suo modo come negazwne, per un certo veno, del modo (1) L'intuition philosophiq"t (conferenza tenuta al Congresso interna zionale. di filosofia di Bologna, nel 19 u ), in L, pmsét tt lt mo1111•nt, p. uo. - IX - - VIII - . h avesse raggiunto lo stadio, esser colti immediatamente, nella loro essenza, da una scienza del termine:c ioè una s~ien;I~~ ijità e applicabilità dell~ sue eS':ltta del tipo auspicato dai positivisti: gli oggetti che durano, drlT.ip erfetta certezza, mte g che fosse) la sola sc':Cnza glf oggetti temporali: cioè, in primo luogo, la nostra vita 00: enimc•1 a•z 1o•r ue:. .t ale er.a (o pa.revao ddio positivo r1• m.aneva un sciente. Trattando,· con-le teggi dell'associazionismo, ì fenome- ~· . ti"ca.p er 11 resto 11 m . . • -·, m1co:•m~_te1.J..1 •a . za del reale che il posmv1smo potes~e ni psic1iici allo stesso modo che i fenomeni fisici, o riducendo, :; ideale. S1cchèla sola SC1en erfettamente formata era, m con il materialismo, la stessa psichicità a un fenomeno della • come conoscenza P ~· I ; nconoscere . I ealtà per cui potesse attuar .. a materia, i positivisti, ben lungi dal modellare la conoscenza r!~/; ;! : (:p),N-eitt~," 'e tI- }e è- .À~ vs:sluoafnals.l t oemas naei_gnttzeceanovl,zra a.aa. ,è.a f, .mi.. i .. s v,1r i1eec~s1rata~oae.:d ,1eL 1' at ,a 1n.aa1a nc 1"h ts-r eeoa·r ait lot' ei.r rs.ie i.rsd à te el.ln al'z erave doaI1 l.u t àzs 1.cf .0ii esn.ni ecz aee. Icc Ihh p eeo sasd•11v." te• t1v rvoa•11• vn_ ,s,\ .am> o-, _ snQuiuòi edlfelalotf taist,a te smssuoisl lcbeoi sncooogssneco,e vpdaeinr orca,u gidg iiB uenqrgugeesrsoetni uafnavate tvic,a o nlaoac sccneeatnttazutaroa f ecsdopenel mcfiaefvincotac . •l pertanto, una rro rma diversa•· ma si trattava, appf un•t o, d1 sc1en- rl"'il--pmitivismo, Òra ta sì che egli lo respinga: il positivismo, • f tte e il loro gi'ungere a per ez1one aveva co~e, all:inverso? anche _l'idealismo postkantian_?.,-.~~-s ze ancora 1mpere , f · · precisamentec onsisteren ell'assu~ere la stessa orma « posm- « I idea duna scienza umca, la stessa per tutte le specie .d1 realtà» (r}; ma poichè le varie spCcie di realtà rivelavano una va ,. che già caratterizzava la fisica. . . , . Se non che, quando i fatti considerati non fossero ~rn. stati òafurà radicalmente diversa, quell'unica scienza, adatta per una fatti fisici,d are alla loro conoscenza una forma che h nspet ~i esse, non- potcVa· -aderire ugualmente bene anche all'altra. tasse appieno, significava davvero darle _la ste~sa forma che fii~tr_~!~esi~e-~za_Rer C\li~ ergson_a_v.c:v:rae.s. pinto il !:1~tislie._ n~va già aveva assunto la fisica? Se certi fam, poniamo, avessero - res1genza di conoscere le cose m se stesse - avuto una natura diversa dai fatti fisici, la conoscenza che do che,~p_c_:(__) gr ni specie di realtà, si trova~se una c~noscenza capace nel veva modellarsi su di essi, non avrebbe dovuto, anch' essa, diaffermarlà ..q uàI èra, suò modo d'essere specìttco; •è nori essere diversa? Ora, che vi fossero fatti diversi dai fatti fisici, di"c ogliere semplicemente una rappresentazione ,ei~ o meno sim e non suscettibilid i espressione matematica, il Bergson si ac bolica, proiettate\ w:llo s,2.azio: •• • • ••• - .~- . -~··. ,._ ~rsc; ben presto quando, per rimediare ad una certa debolezza !deei P.rimi_ yind.p z spenceria~i.,..1ip. re>pose di « approfon,ire , III. - La genesi del SAGGIO. }dee ~!time _della ~e~canica.a. . « Cond~tto così dil}./nzi r J ali 1.d.e .a. d1! !1JJJ»J,_J eJg li nmase « molto colpito dal const'ita,re I di:1_! tempo reale. .. sfugge alle matematiche,. (r). Ciò cfie si Poichè la considerazionee • ch e aveva indotto Bergson ad ab banOonare il posìffv ìsmò à •c ercare un cammino filosofico - / pr:s~a ali~ n:iis~ra è_..s p~zio,_e null'altro, c~e spazio, poich~ era m1~qrareS lgill!ic:vae nficare quante volte 1 urutà di misura-stià pérsonate· stata. fa considerazione det· tempo, _ei:a ~atural!; I d;.ntro ~Ila cosa_ misu~atae, questo può farsi soltanto nello ~paf élie ir primo· oggèfro aersuo studio fosse· ciò. che. imm.e.diata::.. ZIO, o mu n~ s~bol~ca :-ippresentazione spaziale della cbsa, rìiente-testìmonia 1a·-realià dd tempo, e cioè la nostra vita quando quest ultuna sia d1 natura di versa. inter~orç;:}:benvérocliè:~JI?.I)O- era (o, riieg1_ioa, vrebbe<foVU: f Ecco dunque tutto un campo di oggetti che non possono to-essere) un ~~e~~~~~~lafe an_çhc;d i quell'evoluzionismo ( 1l Li J1tnsét tt l_t mo11t1c1npt., 1. (1) Evol11tionc réc1trice,p . 361; cfr. anche la stessa opera a p. 191. ~ • \ MWt{W Sfi! , ...., . ..... - Xl - -x- IV. - Lo Sf/Uuppo. -;penceriano che il Be~on abbandonava;e che, quindi, i m~tivj stessi di quell'abbandono imponevano di r!vede~el a funzione L'origine del Saggio da quella «negazione,. in cui consi \ di:l._ tef!l~__i!t!u.t.t ;a_ ll\ clottrina dell'e voluz1oni.:m genere: m~ ste, alle sue origini, l'intuizione bergsoniana, si riflette in modo r·, :~ _que~ta_ vision~p iù ampia del tem~o nella_v ita de! cosm~ 11 palese sul suo contenuto: la caratterizzazione che il Saggio con \ : Bergson non giungerà che molt0 più tardi, con I tvolut1on . duce della vita interiore non manca, certo, di contenuto positivo; ·f-......-. i'réayke~~l momento urgeva ritrovare il tempo alla s~a. ~a- ~a. a questo :on~en~to positivo si. giunge attraverso. tutta. una..._. \ • fèe, là dove esso si rivela immediatamente e senza poss1b1htà serie dì negaz1oru, rivolte contro i caratteri che distinguonC>g li • di dubbi, sicchè,n el Saggio, ~a temporalità.è _r istretta alla ,'ltita oggetti esterni, studiati da quella scienza che il positMffl'IO'··•· int.erwre.m. entre tutto ciò che non sia propriamente coscienza •ii~ri man~-. e~àltava comè la chiave dell'intera realtà, in questo modo si giunge ad individuare l'oggetto della nuova ricen.a. --Siuéliare la vita interiore in generale, però, non sarebbe stato conforme all'assunto bergsoniano di lavorare, come il filosofod irà più tardi, « su misura ,. per i singoli fatti, dando a) Intensità. di ognuno « una spiegazione che gli si attagli esattamente, { .,,..,-La scienza esatta si basa essenzialmente sulla misura, e ciò ad esclusioned i altre,. (1). Come le scienze fisiche, ad esempio, c~eSÌ'J"'eff"a: t1tà"inisura~·quantità. Ora, nel primo capitoio-aer non studiano i corpi in generale ma, a volta a volta, determina Saggio Bergson si incarica di escludere dagli stati di coscienza te "ptopriet:\d ei corpii.~e>pslu re il_Bergson,d ello spirito vivente iret:;,~.lllE.O~-sìprodpio ssteu diare una p_r_op_ribeetàn determin~a: tutto ciò che sia propriamente quantità. La « quantità ,. d'uno la l1~_ert,Tà.a..n,.t o che, originariamente, egli voleva intitolare il stato d'anim<:>fo rta, nella tradizione filosofica, il nome di v« cin nt tènsit:t -~.-e su -concètt~_~clii nténsitf"cfegfi"siau·-psìcliic1 Saggio « iempo e libertà,,; e le traduzioni, tedesca (Zeit und l'indagit1e-àèJ_capitolo in questione. Essa sì mosirà.partìcòlar Freiheit)_e ingle~e(. Ti~e and Fr_eeW ill), conservano appunto questo. titolo ongmano. Ma po1chè il problema della libertà mente sottile, e chi oon·s-a:ppiad ove il Bergson voglia andare a non viene trattato, propriament~èlie nell'ultima parte del-· parare si sente, a tutta prima, disorientato. Per Bergson wu,_ l'opera,, men~rel t prime due_s ono rivolte a preparare accurata~ stato d'animo non può distinguersi da un altro che per una m.:_enfta_me ?1~nte adatto per:chèe sso possa svilupparsi nei suoi diversa qualità; è la possibilità sfessà ael e-òncetto di intensita-· gt~st.1t_~_!" ~~- ~ergson ~referì rilevare nel titolo, più che il psicologica pàre dunque destinata a cade~e_. _S e non.c hc.quella·· multato ~ cui g1~ngeva,i.l ~etodo attraverso il quale vi giun qualità può·01venire ìt segnò di una· certa quantità esteriore, e geva, _ed 1ed~a ll opera 11t itolo sotto il quale la conosciamo. questo spiega come mai il senso comune e glf stessi filosofi, scarn:. Esso r1specc~1ma. eglio la genesi e il contenuto del Saggio, poi- biando il segno per la cosa di cui è segno, abbiano faru2 . di clif Ja questione della libertà appare, più che altro, un corol- quella qualità una_ _~ Ua!!-Jh!..!...i~~ensiva_._ _. l►"a""r· 1·0·.. ;d..;"e..;l-la «·- ·-d· ura·t-·a- ,.• • un c•. oro_ llar_·1 0, s•ia pure, d"1 straor d"m ar•ia • •• Si tratti.pérti di vedere in che senso la qualità possa esser UDpo • .,..~~ •. segno di una quantità, e qui il Bergson è costretto a distin ....------~··· ·- guere. A volte il fatto che una certa qualità divenga indicativa d'una quantità si spiega semplicemente con una relazione asso ciativa: ad esempio, diverse sfumature di bianco - che sono l -xm- - xrr - psichtci_e :l~!!!çn_t_ariq.»u,a lità e qu.a.[_l~jniào.n si potrebber~ ~in- in realtà, colori diversi - essendo state da noi percepite in d'ere • cosl assolutamen'tesè, in questo caso, « moltephc1~_,. concomiranzà7!onuvariire quantitativo della sorgente lumi non avesse tutt'altro significato che nel caso di quantità este nosa, finiscono• c on l'apparirci come quantità diverse di lu rìori. E la prima parte del capitolo secondo vuol giungere pro mìri6~irkcr inrenrirà variabili d( un'unica sensazione di bianco. prio· a questo: a mostrare che vi è una molteplicità qualittr_ Ma, a volte, la relazione tra guadità e QJJantità. ~n è cosl este ti-z,a, quella . degli .s tati di _c oscienza, çhe non ha_ nulla .a . che ... riorè: un'emozione «intensa», a esempio, è tale perchè colora vederé. con la molteplicità del. numero.rQucst\iltima - fa di sè una massa cospicua di fatti psichici, _çht.s i riflettono in vedere benissimo il Bergson - è sempre una molteplicità §_;__g~1il a quantità parrebbe non soltanto associata alla qua spaziale, poichè le unità che compongono il numexo...sono (o· lità da un'abitudine, ma realmente compenetrata ad essa. Berg- )é· Pr1 2A R.f sori·-vùofe-durìque •S !J?arar~nettamente qualità e qyan.ili_à,e còmtinque· si deve necessariamente supporre che siano}_u ~i9 omogenee, e l'omogeneo può .. distinguersi solo spaziafmentc .. il 0,~ t, T,,. -{. affermare che l'intens11:lè qualità pura, clie solo per illusione è ossia per· 1•esi:eriorità reciproca dei suoi elemen_p. Per contro , . .jnterpretata come ifiiantità, _ò vuoie-~mplicemente distinguerle , --><!J /J.t -,.1, 1 ',or adicalmente quanto alla loro -natura, ammettendo peraltro che gli-statfjfJ.::çg,tcièni.a "forio •s ·emprè" "assotufamé'nte eterogenei'; l 'fa quantità possa, in qualche mOdo, interiorizzarsi, avvicinarsi, poichè nè possono durare tali qùali senza modificarsi per il alla qualità e fare, in concreto, una sola cosa con essa? Se fatto stesso che persistono, n~ possono ripresentarsi più volte • stessimo a ciò che il primo capitolo ci dice sull'intensità dei nell'identica forma; non foss'altro che perchè, durando o ripre r sentimenti profondi, senza attendere le precisazioni che ci darà sèntandosi,. si aggiungono al ricordo dello stato precedente: • "'- il capitolo seguente, potremmo credere che Bergson accetti la fdando luogo a formazioni via via più complesse. Ora, la mol~ seconda soluzione. E invece il Bergson dell'Essai propende 'te,p_Iicàit ._ di questi stat_i eterogenei ~~- g_c:y_e_.9P.'~Q ~.s~condo ·11 lli piutt?5to per la prima: la ~a-~azione .Jt.per h1i, almeno ten er.gson_e,__ sserem o1teplièità.· riuinerÌca. . cioè spazi_a·l e e quantita- j ! d_cnzialmeorea, !lsoiuta:! ergson è tutto preso, per ora, dal va: Le cose eh~. si trovano nello sp~ giustappongono, co~pito 4.i_~issociareq uelli che chiama « concetti ibridi,., 0 /rimanendo l'una esteriore-all'altra: per contro gli stati di CO\.: <bastardi_»; ~ il problema di vedere il collegamento reale, e / scienza si _compenetrano reciprocàl'lmit.e• .i:..non.. si pu.ò quindi \ ____l n:i~ s?ltanto_~~~s!vo-,~__ c:di ul!.t ertnini ottenuti da quella dis l-~~~e~a~IL~~nu.maturarli, proiettandoli ~~!~~~~~~-- ~c1az1011_en on s1 affaccerà che più tardi, con Matière et mé- m.o _i,_.._Loe..·._. _ s -tt~diod d 5~!1_cett~o- intensità porta, quindi, ad// e) Durata. l_.una dis~oc1az1onee, non ad una compenetrazione di qualità v -~-~~~~tlt~:-.. _ L'insieme di questi stati puramente qualitativi della nostra .e~ic!Ìe,· che si succedono in un mutare continuò; senza salti b) Moltepl~ità. e senza tagli netti, costituisce la nostra vita interiore, la durati Anche....iJr oocct.to-di .dura.ta. ii ddini.sce ..c osì_ per mezzo di una Ma per comprendere come ciò sia possibile è necessario nç"gazi~l!S..Ja-negazione dei caratteri della sp~~ e cioè, ;::~~fur'::~~:d~~alisi del con~~tto ~i ~olte2Iidità __s_v olta nel precisamente, dell'esteriorità reciproca di un elemento all'altro. . •_ .uo .c.bn1e!l mtenma cti certe emozioni in- Il_Iki:gsou_ip~ste •· particolarmente· sul ·mutuo c_ompenetrarsI, t~Jell~~~ !~.s~a-~~~lep resenza; una molteplicità di « fatti ctegli stati profondi cie}~!!Q§tra cosçi~6-z.~.e_~-=~-in certi m_<►,: __ i- 1 ·=:~·;-~-. --~'.-- ,~,-r-!1•~;~~i•"ai.i~jir~~~-~=-.;-~.-;.~=-=-~- """··~~-,- ...:. .-·----~--, " · -xv- - XlV - n . . d. cs-p1·0 comprende tutto il nostro mcnto compiuto: in questo modo si ottiene il movimento dçl_ passione a ..... · •-· • • • '-'- di sénso comune, composto di"teìnpò ed· i spazio. ·---- _enti ~a . è tu~ta la nostra vita. Ciò gli servirà pi~ tar Mere,t inge _dl.sit d' l'bertà Ma anzitutto egh vuole , Anche qui il Bergson pare accontentani di scindere i due pergtunìficare • concetto i i • , 'b '.d Ilo componenti puri, senza determinare il passaggio tra l'uno e ./) '1 isolare gli elementi puri di un altro concetto . I ". o: _que . \ "-. '\ di tem o omOl!'.eneoe .misurabilLe:.~ ~ra v1tJ. m~enore_1 1 l'altro: tuttavia egli ammette implicitamente che tale passaggio _ __,,,---:P:::-:1~__-.s • tempo omogeneo e m1surab1le: debba esserci; poichè ritiene che ràtto dél movimento dia luogo •svolgi:n el tempo, ma non m un ~,.- .-··. --·----. 1 e.~sos tesso acf una traiettoria, che superi reafmente uno spaziò; ~ meglio sarebbe dire che essa è tempo, pere rion ap~~a ~l l -dica che ma è nd tempo, si pensa il tempo com~ un rec1p1ems: pur distinguendosene radicalmente. La mancanza di chiarimenti sii questo punto, e sugli altri analoghi che abbiamo incontrato, • vuoto e, pertanto, omogeneo,~ e.ntre 1:omoge~e1~/ carattere dà luogo, nel Saggio, a difficoltà e incongruenze che è bene non ~elusivamente dello spazio, I~ ~• parti non ~1 d1stmguono t~a Jòroc he per una esteriorità reciproca. ~ che 11t empo concre~o nascondersi. Ma, prima di esaminarle, sarà opportuno comple non sia quantitativo e misurabile è conferm~to dal fatto che _la tare il quadro dcli' opera, traendo da ciò che si è detto le conse !' fis_iclao lascia completamentef uori, e non m1~urac he lo ~paz10. guenze riguardanti la libertà. 1--..G. li strumenti di misura del tempo non c1 fanno mai con ..s tatarc altro che simultaneità, che soltanto la nostra coscienza d} Libuù. lega in una successionetr oipo.r.a.lcg;:l i intervalli di tempo, reali at per la coscienza~n·o n interessano la meccanica, L'ora segnata .L'a~~lisi_d, ella_ n._ostrav ita interiore h_a rivelato,i che la dàTI'orologioa, d esempio,è una determinata posizione relativa nostra vita interiore ha un modo di essere diverso da qìlefm dèlle lancette sul quadrante: è, cioè, una relazione spaziale, non . ~~eme-·dre~-~~iio- ìieil<s>p_àz iO;'" b7~"é questa éflver~. un intcrvallcuii. durata.~e .l o stesso vale per il tempo solare, cònsistc iiel mùtuo compenetrarsi e confondersi dei suoi ele stclla5.Jl ~r ~alsi~j J.tn.!P9. f. isicl:>e .. .! Jlisurabile. Il Bergson, n.euci, a iilfferènza di quanto avviene per le cose spaziali, che còsr,clividen ettamente: SIL.l_!ÌOf .uor_i d_i noi, tempo reale o d~:-, uglustappongonc,;··Cìè e·quarifoc>astnao· n già-p-er defutire-e rata in noi:_11te mpo misurabile è una sorta di contaminazione.. dimostrare la libertà - che ci è attestata immediatamente ruunclemento con l'altro, che si scioglie nei suoi componenti dalla coscienza - ma per distruggere fin dalle fondamenta nori·appèriala sae samini'c on attenzione. • gli argomenti con culi· oeterministi 'pretendonò· dh:ontC9talC-. e - A questò_p~iii.ò ìne_vitab~•ec he aricne il movimento subi che -rìoi pc,s.tj;imo es~m 'lit,eri.--rnl"·argomenti avrebbero va ~a _làs· tessa sorte di scindersii n due çomponenti pure, mobili~ loresottanto se i-IIOltrÌ Stati di coscienza avessero la stessa e spazio. la pura mobìlità o, per parlar più esattamente"ìlpuro struttura delle cose materiali: _per poter dire, infatti, che un atÌ?_deml uoversi,_f a tutt'uno con la durata, ed è fu~ri dello: dato sentimento, poniamo, provoca in noi una determinata '.f~'~,_pe~c:htnello ~pazio!s i è visto, non vi è ·che simultaneità, velfflione,-o i:he un certo- ~motivo- determina necessariamente -- ~nza aì tempo.e ,_p erciò, i~òò_i!i~; cio·c he la meccanica mi_; l'io ad agire in una data maniera, occorre rappresentarsi l'io, . 1,t·, .-':, ~.; I (,-•,✓ .,,;. ,,".\. s-..•.~.a. :r ~ n..o,_x n nèo ln'a to.Ltioe ; _d ~elr amt1•o èvaimm. cenntteo,,s 1m. èa s !oÒI i stip caozniof ~onrcdmer'reo l;el ad uie: rcaoìeste-;; ichhneo tsìivaon,o diel tesermntiinmaeten tol',u nlaa vdoallilz'ailotnrae., cMcca. , cpoomiceh èc, oisnev deicset,i nntee.l \ •~!p~l~i~VcE. !_l~al lm'aottbo1 htà co~n tCroO lfo! .lsPpia~ziei ola, e l ninoena flaars cdiaisttai ndzailo mneo -trri~;i .j dpr;aorfuon.mdoò- ·- difeal ·l'cio wtlg'i-toJQ -siiia. cpoomsspeednuettori .c ..ocmopnlt euttatmo.e n.ete_ u nso'i dSetnatno~ • '---·---·--, ... _~ ,,..~~, -.... ..lf ) \ 't .. \.T: eiT-;;:;;;.;.; . . .;.~~.:u....rn.P,.~""" · -xvi-· - xvn - . h ,. è determinato dallo stato f ,. so dire c e 1I 0 è... · è -· un mondo fisico retto dalla necessità causalç. Per di più la fic~a. con .l. .i o s.t.e sd i:r-e ch e 11•0· s•1 determina da. sd ' . cd1 0 ' ap.- consistenza: stessa del terminè preferfro~_:· quello qualitativo Ì d'ammo e come. .è .libero. Le argomentazioni Cl .~tenm•_. e interiore - diviene problematica: _poichè senza una certa punto, che ~sso -·ò sulla vita P.rofonda dell_10.:. esteriorità, sia pure non assoluta, di paru,.noìisrvede--èòme ··rus!in on hanno pre~a, perc1 ' . ,...,. .. .. .•••• possa· ilVerti ·dura:tao· ·str~negare alla durata non.- \ J V. - Le difficoltàd el SAGGIOe il loro superamento. soltanto l'esteriorità propriamente spaziale, ma ogni e_ qual: siasi esteriorità reciproca, .. significherebbe puntualizzarla.. n.tl:. ... \ J Nella precedentee sposizioned ella prima opera di B~rgs_on, l'~!ti~o1. . !oglierl~ quel c.arat.tere.P >r _cui essa .non. è mai_t utta è stata rilevata soprattutto l'assol~:~z..zad,,e lle _negaz_1o-ne! insieme, impedirle, in una ear_~la~d i durare.__ • .. ')l'f;',r;~ l'irref!.~ibilità..delleg.p _pg.sjzw.nr.:n:r~ n _ce d~bb10 che, _nel~ ·-·Pare, dunque/Un-cnterìo interpretativo migliore dare alle 3. •JA 1/: gr~nde maggioranza dei casi, l' Ewu s1 espnme proprio m affermazioni bergsoniane assolute, di cui è stato offerto qualche ·~UA~-\ questa forma. Ma si tratta di una f ~nna che,.p res~ all~ _lettera esempio, il valore di un'indicazione della direzione in cui e senza discrezione,p orterebb~ ~ ~1ffico~tàm estncab1li. B~f guardare, più che di una enunciazione della cosa stessa che gson dice, è vero, che l'intens1ta e qu~l_1tàp ~ra se~za r~a1~ si vuol far veqere: in modo che, se si vuole cogliere davvero mescolanzad i quantità; che la moltephc1tà dei nostri sta~1_ di la cosa nella sua còncretezza, non si debba portare l'afferma cosdénz;C·non ha « la minima analogia con la molteplicità zibhe, oppure la negazione, all'assoluto, ma semplicemente muo- - d&· mrìtt• ~u11·n umerò·,;( i); che « ne1rio vi è successione v"érsii n quella ·-direzione che viene assolutamente indicata. Ad senza esteriorità reéip.ròca;f·u ori dell'io esteriorità reciproca esempio, la molt~licità eterogenea degli. .atti di coscienza ~ senza·s uccession,e., che « si può concepire la successione senza diversa, sifriiactubbio, dalla molteplicità omogenea delle unità larustinuone:~-ecè. Ma quando i due termini contrap del numero: ma non cosl completamente che l'una non si la_sci ·posti rima~gÒnoc osl isolati - mentre uno solo di essi, quello per lo meno simbolizzare dall'altra. Tale diversità consiste, sen- interiore, si carica di ogni realtà e concretezza, lasciando ià dubbio, in una compenetrazione degli stati c~cienti che n',)Tl all'altro unicamente il valore di un'astrazione praticamente è concepibile per le cos1!'spaiiali; ma non in una compenetrazio- comoda - non si vede poi come dal primo possa comunque nè .a ssoluta, puntuale, poichè altrimenti la stessa eterogeneità esser sorto il secondo, e come l'uno possa comporsi con diverrebbe inconcepibile. Gli stati coscienti si succedono, cer l'altro. ~on si vede,_ inp articob,re come la qualità possa rap tamente, ·éon sfumatttre ·continue, senza. contorni preci,i; ma 1 presentarè7T1fUantità; la durata, _neis uoi momenti successivi, Mn si può dire che in noi" vi sia successione scevra di qual esser contemporanea delle diverse e non successive simulta siasi distinzione, poichè in tal caso non si potrebbe neppur né!.~-~?aziali; il_m ov~ento puro superare u110s pazio e~ e.!Ù parlare di successione; e cosl via. l~ogo ad u?a ·tra'.lettona; ~c~1lle_ra g~iuns.e..i:.c_:t_Ja _rtaa,r_y. ga (3)1 .,_Qui, tuttavia, norr si vuol dare altro che un consiglio, poi .. l atto - libero, senza dubbio, interiormente - esplicarsi urI chè, certo, non tutti gli enunciati dell'Essai consentono qnesta 'r ,.... . ,. - • _/. interpretazione attenuata delle affermazioni e negazioni as solute; anzi, ve ne sono alcuni che la respingono, mettendola (1) Cfr. qui p. 76. (1) Cfr. qui p. 85. . i~ conto alle necessità del linguaggio e della rappresentazione, (3) Vedi le note di p. 94 e ,s. le~Ualsaoo la .ur.a....natura..delle.cose.cd ell'animo. Cosl, b . BERGSON, Saggio ,ui dati lmm•dlati della co1clenza. - XVIII - - XIX - •e h gli stati di coscienza e si compenetrano ., c..!!urata non sia cosl assoluta come certe affermazioni.:-- che dopo aver det~o ( !tre che naturalmente, la parola e stati •• mir.mo soprattutto a far cogliere la contrapposizione - po ilBer~sonr es~mge ~tandosi'd i un continuo divenire) la for- r trebbero far credere. Dall'io supe.rficiale, che ha un modo ch: _è~ propr1a,dtra cui essi « sconfinano l'uno nell'altro•: u!az1ones econ o d" • l' . d' esse-rrp oco ~issimile _daqu~llo delle cose, s,Lp as~~. rer g_r~dL_ pme rc't.n ~e q. ue• sto, egli dice' sarebbe a. ndc'o ra un f 1s•tm gucr 1• rmà cqntinui all'io profondp; sicchè là vita dell'10, che e durata, -··-, h do (i). II lettore, qum 1, se pre ertscc, pot J~ quaic e mo da Il d • · sl, negazione deLmPdo d'essere .. spaziale delle cose, ..m a a~chcp rovarsi a seguire la stra oppo~~~aI ~u~l a a noi. m: negaziòne progressiva, via via più accentuata a mano a mano dicata, ed eliminare, per quanto posds11 ~• . a cd csprdess1001 cq_es i pr~cede verso .il pro.fondo, e _non diviene assoluta eh~. verb a I t• dell'Essait utto ciò che ne1 a1• cscnz1lo nc de' 1 1a u. rata al limite, nella profondità massima dell'io, dove tutto s1 sia rimasto al di qua di ~a negaz10nc as~o uta I ràogm ca- compenetra con tutto ed ogni esteriorità reciproca viene meno. rattere spaziale e quantitativo. So1 tanto, s1 accorge. presto, • • Sù questa ·irnea, d'altro canto, si· trovano gli sviluppi po di dover eliminare,i n questo modo, tutte le cspress1on1 ver steriori della filosofia bèrgsoniana (particolarmente di M .,_ bali fino all'ultima, per assumere la posizione del mistico, nel tière et mémoire): sicchè, esaminandoli, potremo trarne qual sensop recisod ella parola, _cioèd i chi ricono~c l'ass~lu~a inc- \ che indicazione anche per interpretare l'Essai. sprimibilitàd el reale. E ciò, nonostante certi cnunc1at1, con- trasta con l'atteggiamento bergsoniano nei riguardi della fi VI. - La filosofia di Bergson dopo il SAGGIO. losofia. D'altra parte non sono assenti, nel Saggio, passi in cui la Ricorda il Brunschvicg che quando il Bergson fece \Cguirc contrapposizione,p ur rimanendo assoluta, dà luogo ad un all'Essai un secondo lavoro (1896) molti se ne meravigliarono: digradarec ontinuo tra un opposto e l'altro, che lega entrambi si credeva che l'Essai avesse esaurito tutto il contenuto dd in una unità concreta: particolarmente là dove viene in bergsonismo. E ciò era naturale, se del bergsonismo si con questionel a nostra coscienza; la quale « tocca le cose ~stcriori sidera va soltanto l'aspetto più appariscente, la descrjziorre del c~n la sua-sùpernéie; , ~d è, su questa superficie, assai meno la durata, della vita interiore, infinitamente mobile, assoluta.:·· dfy!tsa da esse che nelle regioni profonde del suo essere. Sic rfiente estranea allo spazio, inesprimibile - se non appros- • chè qU.~~ma ecca~ièap sicologicac he è l'associ:nionismo si può sÌmat.ivamente ·;..;..d al linguaggio; e se, in questa durata esclu a~P'_.",.~.. aer · 1:e11·zma convenimti agli _Jtrati psichici superficialb sivamente qualitatiVr,'Il--pensà.va che dovessé ·risiedere tutta e ~Viene incapace di dar éontò ac1r eale sÒltanto a mano l~altl::concl,"eta. Lo scopo di Matière et mémòire, invece, • ~_mano. che si di~ende in profond~tà. E poichè noi viviamo è appunto di studiare i rapporti tra il corpo e lo spirito, per lo più superfic1alment . 1•· . . d . . • d Il e, senza trarre 1sp1raz1one et -nostri cioè tra i due termini che l'Essai aveva separato, per accu ~t~--_a e ..z honeP ._roofn de del nostro io Bergson rileva con mulare tutta la concretezza su uno solo di essi. Il nuovo libro insistenzac e di ràdo • . • . _ b~orfa· part d . . Sl~O veramente liberi, e che per una si professa « nettamente dualista ,. fin da principio, e respinge ,l?SÌi!ologicTo ee t no~~1.!~t1 _valg?~ol e leggi del determinismo- il « ·dualismo volgare,. soltanto perchè esso non mostra « come .,. ·- --: utto ci implica clìè la diffcr~a tra~~~ i due termini si innestino l'uno sull'altro,. (p. 250). Pertanto anche Matière et mémoire, come già l'Essai, gioca continua (1) Clr. p. 101, mente su contrapposizioni: ma con questa differenza, che b• • BERGION, Saggio 1111 dall Immediati della eoacima. ·'li· •. •. - xx- XXI - . . aveva essenzialmente lo scopo . 1 trappos1z1one f • • il del primo: sicchè, di nuovo, tutta la realtà viene assorbita in nell'Essa,a con . • • (quello prc ento e ritenuto o dei tennm1 . ciò eh . un unico principio (immanenza). di depurare un . Matitrt n mbnosrt e mtc- solo concrteo ): m. entre tnr to il passagg•i o tra l' uno e l'al tro. Frattanto era andata maturando in Bcrgson la riflessione sul proprio metodo filosofico e sulla filosofia in generale. ressa è pr~pno il ~:~ r:ssante dell'opera (che si accentra Le polemiche contro i difensori della mentalità scicntista e Perciòi l nsulta~ pi tna~icolare della loc:tlizzazione delle positivista avevano acuito in lui l'ostilità contro l'intelligc:nza intoi:no.a l pro _echmepa lc ervello) è la dottrina dei vari strati dfu enl in1o0nts trrnon eesmseorme sep "ni r ituale, corrispon. denti. aa dd .i v ersa. dg 1a dd t" "c1hetr aèt tasp, àrziitaelneu tea ml.'totregriaanloc, • purtiolpe ripoe··r dlé'atgiai·r ec opnroatsicceon, zam-aaì "èiniòc a d1. t cn~. 1ondee l ia durata' la quale può giu·1n geored: o d'u n gr-a o li i pace di cogtieré réssenza dello spirito .. E, per _gjginguala • tens•i o•n ec osl ba s5 0 da coincidere co•n •I m • de S1S1C Ten.i e •e dalITnteTiigenza-profonda-della. dui-àt~---egli avev:a chiamaiò-. cose maten· a1 I,· che è l'tstensiont' (d1mnt·tda , qua, Ia o spaz.i o quc~t'ultima « intuizione •• concedendo alfa prima, nell' / nt, o astratto). Con ciò si dava una base so I aI a que pa.'Sagg10 aNction à la métaphysique, una conoscenza assoluta drlla contmuo tra 1•0 profondo cd io supc_m1•._ •u a e c_Ln c_ g1·1d.. .' erad fl•- ' spazialità, e riservando alla seconda la conoscenza dell'~ohito eh t•e sto, ma non giustificato dall'E. ssla ,. . Q.u est.o .s tul 10 . .ul i~~rjQ_tc.~Ora, nel!' tvolNtion créatriu, il Bergson giu~_~_fica ?1'. luogop oi a varie appl_icazio~pi aruco art, 1 nsu tau, !!oOno la cqsa, mostrando che l'intclligenz.,a è nica· nel corso del raccolti nel volume d1 saggi e conf ercnzc mutolato l €ntr- l'evoluzione insieme con la spazialità e la materialità, per cui gie spiritNelle. ha la stessa loro conformazione. Ciò fece sl che la filosofia Con l'Evolution crtatrict, del 1907, ass1St1:uno ad un del Bcrgson fosse di solito qualificata come anti-intellettuali ritorno, in certo senso,a l modo di pensare dcli' Emai, sia pure srno, sebbene il suo autore abbia sempre protestato che il .;uo in un orizzonte più vasto. Graduando il passaggio tra in propo~ito era di combattere le cattive applicazioni dell'intel terno ed esterno, Matitre ti mtmoire aveva permesso l'e!!ten ligenza fuori del suo dominio, non già l'intelligenza in se sioned el modo d'essered el nostro spirito alle cose materiali: uessa. A chiarire queste questioni di metodo sono rivolti i se non che quell'operan on aveva mai abbandonato, pur nella saggi di La penste et le mouvant, principalmente i due in continuità dei passaggi, l'affermazione della radicale diff-= troduttivi che, sebbene scritti fin dal 1912, non furono fatti renza di natNrat ra i termini contrapposti: nell'€vol11tion conoscei'(' che nel 1934. c!é~trice,i nvece, un unico principio cosmico;' di ILltuta si· - Nel 1931, anteriormente a La pensée et lt mowuant, !!'ile.a quel.lad el nostro essere spirituale, raccoglie in sè la era uscita l'attesissima opera etico-religiosa del Bergson, Les totalità dclie ssere:e ssoè lo slanciov itale che anima dalrin deux soNrces de la morale t't d" la rt'ligion, dove il metodo terno l'evoluzione degli esseri, anzi la' crea. Di f rontc a di spiegare tutta la gamma di gradazioni che l'esperienza cl . . . t questo prmc1p10 creat~re pare ergersi, in certi momenti, UD mostra in un determinato fenomeno (in questo caso il feno• a~t~~ assol.utoc, he ~e limita e, perciò stesso, ne suddivide l'at- meno morale e il fenomeno religioso) mediante l'interazione u_v~d .(~pdie~anddo sorgere di una molteplicità di specie e di due principt (le « due fonti •) che si compongono varia d1 m 1v. 1. u1):l a maten •a . Ma , •1 n aI t n• momenti• la stessa con· mente insieme, raggiunge il suo più pieno e consapevole svi trappos1Z1ontera sian • • l . . • oo vita e e materia viene a udere es• luppo. send o 1a seconda • ' concepita come un semplice rallentamento

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