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Saggio su John Ruskin. Il messaggio nello stile PDF

194 Pages·1989·7.718 MB·Italian
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}OHN RusKIN, Autoritratto 1861. Acquerello e guache su matita su carta. Per conces sione della Pierpont Morgan Library. ACCADEMIA TOSCANA DI SCIENZE E LETTERE «LA COLOMBARIA» «STUDI» XCVII CLAUDIA RUGGIERO CORRADINI SAGGIO SU JOHN RUSKIN: IL MESSAGGIO NELLO STILE FIRENZE LEO S. OLSCHKI EDITORE MCMLXXXIX ISBN 88 222 3671 8 ... lbis court of the past differs from all living aris tocracy in this: it is open to labour and to merit, but to nothing else. Sesame and Lilies, par. 12 ... Writing it seems to lift the smoke from the hills and bring sunshine on the sea. Letter to Lacy, 1887 T be Brantwood Diary PREMESSA Agli studi di anglistica e di letterature comparate) e a intrapren dere l'esplorazione dell'opera ruskiniana m)iniziò Gian N. G. Orsini) del quale fui allieva all'Università di Firenze e all'Università di Wisconsin; penso che avrebbe approvato questo mio lavoro) matura to attraverso gli anni. Il mio ringraziamento più sentito va a Domenico De Robertis) per il costante e fraterno incoraggiamento e per l'interesse con cui ha seguito anche questo mio lavoro. Senza il suo aiuto) questo studio non sarebbe stato ripreso) né portato a compimento nella sua forma definitiva) cui egli tanto ha contribuito con la sua acuta e paziente lettura del manoscritto e con i suoi preziosi suggerimenti. Sono ugualmente grata a Francesco Mazzoni) Presidente della Società Dantesca di Firenze) per avere già pubblicato in « Studi Danteschi » (1985)) che egli dirige) la parte del secondo capitolo sulle lecturae Dantis di J oh n Ruskin. Vorrei anche ricordare in modo particolare il contributo dato ai miei studi sul rapporto tra la letteratura e le arti figurative dall'opera critica di Jean H. Jagstrum) Professore Emerito della Northwestern University) maestro sulla tradizione inglese delle arti sorelle. Allo studioso e all'amico esprimo la mia gratitudine per avere) con la sua profonda conoscenza dell'italiano) letto e apprezzato questo saggio. Per le riproduzioni dei disegni di Ruskin) ringrazio la Pierpont Morgan Library di New York e i Fogg Art Museums dell'Università di Harvard. -VII- ) ,.· INTRODUZIONE Le origini di questo studio coincidono all'incirca con il tempo in cui, verso gli anni cinquanta, la parabola della critica ruskiniana riprese in Inghilterra la sua fase ascendente, dopo un periodo di relativo disinteresse per l'autore. Egli aveva goduto, tuttavia, di una fama enorme, durante la sua lunga e operosa esistenza (1819-1900), e fino al primo ventennio dopo la sua morte. A segnare la ripresa degli studi ruskiniani, è infatti la ristampa di Praeterita, nel1949, a cura di Sir Kenneth Clark, successore di John Ruskin alla cattedra di storia dell'atte dell'Università di Oxford, istituita per la prima volta appunto per il grande vittoriano. La ristampa della preziosa autobiografia, dove lo scrittore rievocava « scene e pensieri della sua vita passata forse degni di memoria », fu in effetti solo il preludio di un rinato interesse di pubblico e critica per la figura carismatica e controversa di John Ruskin, quanto mai rappresentativa dei dissidi del suo secolo. Essa fu posta in nuova luce da importanti studi biografici e critici tuttora fondamentali, ai quali aveva fatto da precursore fin dal 1933 il libro di H. R. Wilenski, fohn Ruskin: an Introduction to Further Study of his Life and W ork. Il nuovo interesse per la biografia di Ruskin fu poi provocato dalla pubblicazione della corrispondenza inedita da parte di Sir Wil J. liam James (The Order of Release, 1948) e dalla replica di H. Whitehouse (Vindication of fohn Ruskin, 1950), che aprivano la polemica sulla questione del matrimonio, fino allora passata sotto silenzio nell'autobiografia e nelle biografie precedenti, la prima delle quali, di W. G. Collingwood (The Life and Work of fohn Ruskin, 1893), fatto abbastanza raro, era apparsa mentre lo scrittore era ancora in vita. Sembrava con ciò potersi concludere il ciclo degli studi a sfondo biografico, e che si potesse passare a un esame più attento dell'opera ruskiniana, tanto impegnativa per la sua vastità e profondità d'interessi. In effetti, dagli anni cinquanta in poi si è avuto un flusso quasi ininterrotto di pubblicazioni di inediti, diari, -l- lettere, disegni, ecc., ai quali hanno fatto seguito una serie di studi critici che, nel riprendere in esame l'opera dello scrittore, si sono valsi dei nuovi strumenti analitici a disposizione. Per sfuggire ai pericoli del biografismo fine a se stesso, a quella che Proust definì una vera « idolatria», la critica più impegnata ha seguito la via degli studi specialistici di ogni aspetto dell'opera multiforme. Per la critica d'arte, fu, ad esempio, ancora il Clark fra i primi a riconoscere il suo debito verso il grande predecessore, pur prendendo le debite distanze dal pregiudizio morale delle teorie estetiche di Ruskin, quando pubblicò le proprie lezioni di Oxford sulla pittura paesaggistica inglese (Landscape into Art, 1949). A distanza di tem po, appare evidente oggi che l'opera dello stesso Clark è quella che meglio testimonia la fecondità della parte più duratura dell'insegna mento ruskiniano nella critica d'arte, in quanto nell'autore di Civili zation (1969) si è concretata proprio quella figura dello storico dell'arte come storico di civiltà, che Ruskin aveva auspicato e che, grazie proprio a quella tecnologia tanto temuta . e desecrata dal maestro, ha finalmente potuto parlare al vastissimo pubblico. Nean che all'apogeo della sua fama, il Ruskin avrebbe potuto raggiungere un pubblico di tal fatta. Negli anni sessanta, con l'antologia Ruskin Today, il Clark ripro poneva ancora una volta ·1à lettura dei testi del Ruskin, e rendeva nuovamente accessibile in forma antologica quanto di vitale vi è nell'opera dell'autore, lamentando che purtroppo si continuasse a leggere più libri su Ruskin che di Ruskin, nonostante la presenza imponente e forse anche intimidatoria dei trentanove volumi dell'o pera omnia 1 sugli scaffali di oghi biblioteca di riguardo. Mancava, 1. The Works of fohn Ruskin (Library Edition), a cura di E. T. CooK e A. WED DERBURN, 39 voll., Londra, George Allen, 1903-12. Questa è la sola edizione dei te sti definitivi ed è quindi quella seguita in questi studi per le citazioni, in cui le in dicazioni in parentesi alla fine di ognuna stanno a indicare con il primo numero il vo lume e con il secondo la pagina del passo. Il riferimento specifico all'opera, con le sud divisioni usate dal Ruskin, se ne esistono altre edizioni che di solito le mantengono, appare anche il più delle volte nel testo o alla fine delle citazioni. Le traduzioni sono dell'autrice tranne dove altrimenti indicato. Le altre opere del Ruskin, che non fanno parte della Library Edition, ma che so no citate di frequente nel testo sono le seguenti (la sigla indicata qui o l'abbrevia zione del testo vengono usate nei luoghi di maggior frequenza delle citazioni): D= The Diaries of fohn Ruskin, a cura di J. EvANS e J. H. WHITEHOUSE, 3 voli., Oxford, The Clarendon Press, 1956-9. LN = Letters of fohn Ruskin to C. E. Norton, 2 voll., Boston and New York, Hough ton Mifflin, 1904. Diari di Brandtwood = The Brantwood Diary of fohn Ruskin, a cura di H. G. VILJOEN, New Haven and London, Yale Univ. Press, 1971. -2-

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