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S. Agostino e il Cantico dei cantici : tra esegesi e teologia PDF

210 Pages·2002·11.352 MB·Italian
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Armando Genovese S. AGOSTINO E IL CANTICO DEI CANTICI Tra esegesi e teologia Institutum Patristicum Augustinianum Via Paolo VI, 25 - 00193 Roma 2002 «Amemus, et imitemur, curramus post unguenta eius, quomodo dicitur in Canticis Canticorum: post odorem unguent01Um tuoro.m curremus» (En. ps. 90,2, 13). A Mario e Antonietta, Gianfranco e Valentino. PRESE~TAZIONE Tra il 1955 e il 1961 sono apparsi tre importanti articoli sul tema del Cantico dei Cantici in sant'Agostino 1 che hanno avuto il grande merito di aprire la ricerca sul contatto dell'Ipponate con un particolare libro biblico. Gli studiosi che hanno prodotto queste ricerche sono di sicuro valore e ri ferimento; tuttavia, un'indagine critica conclusiva finora non è mai stata tentata. Probabilmente il fatto che il Vescovo d'Ippona non abbia compo sto un commento continuato al libro biblico in questione può aver reso poco interessante la ricerca. Il primo saggio sull'argomento vide la luce, nel 1955, ad opera di Anne-Marie La Bonnardière, la famosa ricercatrice che ha consacrato almeno mezzo secolo alle ricerche sul rapporto tra Ago stino e la Sacra Scrittura. Si trattava di un articolo di 13 pagine molto fitte, con una breve introduzione e una serie di tabelle, in cui raccoglieva tutte le citazioni del Cantico, organizzate per versetto e corredate di utilissimi aiuti, quali la cronologia e i passi biblici affini, usati nell'argomentazione agostiniana. Il lavoro della studiosa era schematico, e le brevi note intro duttive, nella loro concisione, chiedevano un'ulteriore ricerca: la studiosa era convinta di un uso esclusivamente ecclesiologico e battesimale del Can tico e di una dipendenza evidente di Agostino da Ambrogio nell'uso del libro biblico. Qualche anno dopo, Paul Simon, con un articolo fondamen talmente teologico, fece una prima valutazione ragionata della mole di da ti prodotti dalla studiosa francese: notò che l'esegesi agostiniana del Canti co in paragone ai suoi predecessori africani acquistava maggiore importan za e ne tentò una ricostruzione teologica solida ed efficace, pur nei limiti di un articolo. Maria Tajo, infine, raccolse in un articolo le idee che aveva maturato nella sua Tesi di Laurea all'Università di Torino, spiegando che non era affatto scontata la dipendenza di Agostino da Ambrogio nell'in terpretazione del Cantico e che anzi, nei punti topici, Agostino sembra al lontanarsi dal suo maestro e padre nella fede. Con l'aiuto di questi illustri precedenti, anche noi ci siamo cimentati 1 A-M. La Bonnardière, Le Cantique des Cantiques dans l'oeuvre de Saint Augustin, in REAug l (1955), pp. 225-237; P. Simon, Die Kirche als Braut des Hohenliedes nach dem HL Augustinus, in Die /Urche und ihre Amter und Stiinde, a cura di W. Corsten, Koln 1960, pp. 24-41; M. Tajo, Un cun.fronle tra S.Ambrogio e S.Agostino a proposito dell'esegesi del Cantico dei Cantici, in REA.ug7 (1961), pp. 127-151. 8 A. GENOVESt: nella ricerca sul Cantico dei Cantici, ripercorrendone le circa 200 citazioni, cercando di comprendere il perché di esse, poche da un punto di vista numerico, ma disseminate un po' in tutte le opere di Agostino e in tutti i periodi, in contesti dogmatici, pol~mici, esegetici, omiletici o semplice mente didascalici. Il compito non era agevole, perché bisognava muoversi in lunghezza, larghezza e profondità all'interno del pensiero vastissimo del dottore di lppona. Siamo stati sempre coscienti di questo, perciò sappiamo benissimo che questi nostri tentativi di indagine risultano ben piccola cosa rispetto alla maestosità di Agostino. Nel nostro lavoro analitico, abbiamo anzitutto raccolto le citazioni del Cantico nell'intera opera agostiniana: come si potrà vedere, si u·aua di un lavoro minuzioso e paziente, nel quale si osservano le ricorrenze del Canti co dei Cantici nel loro contesto, in modo da capire il motivo per cui Ago stino usa il libro biblico, quali sono le finalità del suo discorso o le provo cazioni a cui risponde; e ancora, dove è possibile, cercare di ricostruire le sue fonti e i": che modo prenda spunto da alcuni versi del Cantico nella formulazione di idee esegetiche, spirituali, teologiche. Dopo aver fatto I' inventio delle circa 200 ricorrenze del Cantico ed aver osservato tempi, contesti e numero di citazioni, abbiamo pensato di divi derle in u·e grandi gruppi: le citazioni presenti nelle opere di predicazione, nella polemica con i Donatisti e nelle altre opere. Beninteso, la divisione è nostra, risponde a un criterio organizzativo, e probabilmente si potrebbero fare ulteriori precisazioni, tuttavia non vorremmo in inmensum pergere, cosa che lo stesso Agostino sconsiglia di fare, quando nel De Ci vitate Dei prende in considerazione le profezie cristologiche veterotestamentarie.2 Con le conclusioni s'intende portare a sintesi la parte analitica, con at tenzione rivolta non più ai singoli versi, ma al libro biblico in generale. Si cerca, pertanto, di dare ragione dell'idea di Agostino sul Cantico, dei sim boli e delle tematiche maggiormente presenti, dell'originalità di questi e del motivo per cui il Vescovo non scrive un commento continuato al Can tico. I risultati a cui siamo giunti ci consentono di avere una visione globa le abbastanza nitida, e tuttavia sentiamo di dover mettere in comune que sto lavoro, in modo che possa diventare occasione di riflessione e di ulte riore ricerca. Un sentito ringraziamento al prof. Nello Cipriani, che ci ha ispirato 2 Cfr Civ. 17,1, CCL 48, p. 551. Avvertiamo che le datazioni sono normalmente desunte da H.]. Frede, /Urchenschriftstel/er. Veneichnis und Sigel. Freiburg 1995, pp. 198-259; pertanto, quando è indicata soltanto la data, senza ulteriori osservazioni, facciamo riferimento a questo studio. ~el caso che qualche datazione sia stata ag giornata in seguito (cfr soprattutto l'importante studio di P.-M. Homben. Nouvelles recherches de chronologie augustinienne, Paris 2000), abbiamo indicato in nota. PRESENTAZIONE 9 l'idea per questa ricerca e ci ha guidato con la competenza che gli è rico nosciuta; alla prof.ssa Maria Grazia Mara, che ha letto e chiosato il nostro lavoro, impreziosendolo con utili suggerimenti; last but not l.east al prof. George Lawless, che ci accompagna in una profonda lettura di Agostino. Un grazie ancora a Silvia lanniello, che ha pazientemente letto le bozze, e quanti sono stati vicini con suggerimenti, proposte o, semplicemente, con affetto.

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