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Russi ad Amalfi. Suggestioni mediterranee e storie di vita PDF

241 Pages·2015·3.29 MB·Italian
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Quaderni del Centro di Cultura e Storia Amalfi tana 9 Quaderni del Centro di Cultura e Storia Amalfi tana Ulrich Schwarz, Amalfi nell’alto Medioevo, Salerno-Roma 1980, Amalfi 1985 e 2002, pp. 148 (parziale traduzione italiana, a cura di G. Vitolo, del vol. Amalfi im frűhen Mittelalter (9.-11. Jahrhundert). Untersuchungen zur Amalfi taner Überlieferung, Tübingen, Niemeyer 1978. Gerardo Sangermano, Caratteri e momenti di Amalfi medievale e del suo territorio, Salerno-Roma 1981, pp. 121. Dieter Richter, Viaggiatori stranieri nel Sud. L’immagine della Costa di Amalfi nella cultura europea tra mito e realtà, Amalfi 1985, pp. 170. Giuseppe Fiengo, Il Duomo di Amalfi . Restauro ottocentesco della facciata, Amalfi 1991, pp. 199. Th e “Amalfi ” - “Salerno” Ivories and the Medieval Mediterranean. A Notebook from the Workshop Convened in Amalfi (December 10-13, 2009) by Francesca Dell’Acqua, Herbert L. Kessler, Avinoam Shalem and Gerhard Wolf. Texts collected by Francesca Dell’Acqua, Amalfi 2011, pp. 145. Mario Gaglione, Amalfi e Napoli tra Alto Medioevo ed Età angioina, Amalfi 2012, pp. 121. Pasquale Natella, Fundūq. Repertorio dei fondaci amalfi tani d’Oltremare. Con un saggio introduttivo di Giuseppe Gargano, Amalfi 2014, pp. 191. Francesca Dell’Acqua, Almerinda Cupolo e Pietro Pirrone, Gli Avori medievali di Amalfi e Salerno, Amalfi 2015, pp. 240. Centro di Cultura e Storia Amalfi tana National Research University “Higher School of Economics” (Moscow) I Russi Amalfi ad . Suggestioni mediterranee e storie di vita. Aleksej A. Kara-Murza – Michail G. Talalay – Ol’ga A. Žukova Amalfi presso la sede del Centro 2015 Questo volume è stato stampato con il contributo del Ministero per i Beni, le Attività Culturali e il Turismo e della Regione Campania © Copyright 2015 by Centro di Cultura e Storia Amalfi tana Via Annunziatella, 44 - 84011 Amalfi (SA) www.centrodiculturaestoriaamalfi tana.it - ccsa@amalfi coast.it Tutti i diritti riservati ISBN 978-88-88283-55-5 In copertina S. Vorob’ëv, Veduta nella valle dei Mulini. Amalfi , 1852 In quarta I. Ajvazovskij, Veduta di Amalfi , 1865 Coordinamento editoriale Michail Talalay, Michele Cobalto Traduzioni a cura di F. Argenti, Anna Maria Canepa Mordacci, Luisa Agnese Dalla Fontana, Donatella Di Leo, Marina Moretti, Anastasia Pasquinelli, Alessandra Romano, Anastasia Veneziano Impaginazione Roberto Amato - Salerno Stampa Tipografi a Giammarioli - Via E. Fermi 10 - Frascati (Roma) Indice Giuseppe Cobalto Premessa 7 Aleksej A. Kara-Murza – Michail G. Talalay Viaggiatori russi ad Amalfi 11 Ol’ga A. Žukova Amalfi nella pittura russa 61 Testimonianze a cura di Michail G. Talalay 123 Andrej N. Murav’ëv Un pellegrino russo alla festa di S. Andrea (1845) 125 Nikolaj N. Aseev In macchina per Amalfi (1927) 143 Michail N. Semënov Un russo ‘bianco’ racconta... Come fui espulso dall’Italia (1939) 153 Edvard Gummerus Viaggi in Italia (1966) 163 Leonid F. Mjasin Le mie isole de Li Galli (1968) 181 don Andrea Colavolpe Ricordo di Vasilij Nikolaevič Nečitajlov (1980) 185 Jurij N. Nečitajlov Zio Vasja: un parente mancato (2010) 189 Schede biografi che 203 5 Giuseppe Cobalto Premessa Aleksej Kara-Murza dell’Istituto Filosofi co di Mosca - Accademia Russa delle Scienze, prestigioso curatore, tra l’altro, di una poderosa tetralogia sulla storia dei viaggiatori russi a Roma, Venezia, Firenze e Napoli, ha recentemente pubblicato Znamenitye russkie v Amal’fi (Russi celebri ad Amalfi ), che è stato presentato ad Amalfi in occasione del Convegno Cultura russa in Costa d’Amalfi : le diversità che uniscono, pro- mosso dal Centro di Cultura e Storia Amalfi tana nel dicembre 2012. Le molte testimonianze di intellettuali e artisti russi, di personaggi famosi, acuti osservatori dei costumi, e di ferventi pellegrini prove- nienti dall’immenso impero russo tra Otto e Novecento, sono giunte a formare una costellazione punteggiata da mille e più luminose pagi- ne di odeporica nel cielo letterario dell’Occidente europeo. Numerosi e preziosi dipinti pressoché sconosciuti raffi guranti la Costa in varie epoche, sparsi in decine di musei, pinacoteche e colle- zioni private russe, sono stati ricercati, riprodotti e descritti nel saggio di Ol’ga Žukova, per restituirci un mondo d’incanti fi ltrati dalla forza creativa dei pittori dello Zar. Il tutto s’innesta sul già vasto e variegato campo di osservazione di Michail Talalay (rappresentante dell’Istituto di Storia Mondiale di Mosca - Accademia Russa delle Scienze – in Italia), assiduo ri- 7 Giuseppe Cobalto cercatore di storia del viaggio dei Russi in Italia, un ingegnere dal talento di umanista, da oltre vent’anni riferimento secolare dei reli- giosi e pellegrini russi in visita ai luoghi di culto italiani dedicati a Sant’Andrea Apostolo, fi n dal Medioevo Patrono di Amalfi e della Chiesa d’Oriente. Già a partire dalla fortunata stagione espositiva ed editoriale del Centro, incentrata sulla scoperta del luminoso Sud da parte dei viag- giatori del Grand Tour, era emerso il progetto intrigante di ridisegna- re la storia dell’immaginario europeo Costa d’Amalfi , permeata di arte e suggestioni mediterranee e fonte di coinvolgenti sensazioni estetiche che quasi sempre accompagnano la riscoperta interiore e favoriscono stimoli creativi. Il fi l rouge che unisce le visioni estetiche e le descrizioni entusiasti- che di tanti viaggiatori russi è la percezione delle peculiarità dell’am- biente, suff ragata da valutazioni comparative di usi e costumi, ma an- che da espressioni di delusione per le poche tracce al presente dell’antico splendore, subito mitigate dalla fantastica meraviglia dei luoghi aspri ma ameni della Costa. Le diverse angolazioni delle osservazioni antropologiche si pos- sono leggere nelle numerose testimonianze, non sempre di semplice interpretazione per le molteplici implicazioni, quasi costantemente improntate alla ricerca dei valori semplici determinati dall’interazio- ne tra la natura e la realtà umana dei nativi della Costa. Ma quella dei viaggiatori russi diventa quasi una storia interrot- ta nel secondo decennio del secolo scorso, quando la Rivoluzione di Ottobre e poi la Guerra Fredda generarono profonde distanze cultu- rali e politiche tra l’Oriente slavo e l’Occidente europeo, lasciando nell’ombra sia l’arte che l’odeporica, nate in precedenza dall’incontro interculturale tra i due mondi, bruscamente interrotto dalla ferrea divisione in due blocchi antagonisti fi no alla caduta – nel 1989 – del Muro di Berlino. Nel catalogo della Mostra Alla ricerca del Sud. Tre secoli di viaggio ad Amalfi nell’immaginario europeo, a cura di Dieter Richter, promossa in casuale coincidenza proprio in quell’anno dal 8 Premessa Centro di Cultura e Storia Amalfi tana per arrecare nuovo impulso alle ricerche sulla genesi e diff usione dell’immagine della Costa d’Amal- fi nell’Europa e nel mondo, fi gurano - nel periodo tra le due guerre mondiali - solo due esuli russi, Maksim Gor’kij a Capri e Michail Semënov a Positano. Fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, infatti, il nume- ro dei russi in Costiera, principalmente a Positano, era quasi coin- ciso con quello di tutti gli altri esuli dei totalitarismi, confusi, come riferisce Stefan Andres, anch’egli in rifugio precario nella cittadina, tra “artisti, eremiti e stravaganti di mezzo mondo, i quali nell’oro- logio del campanile, che stava fuori da tutti gli orari, vedevano un simbolo della loro volontà di nascondersi un paio d’anni ai margini della storia, sottraendosi alle sue sfi de”. Più precaria divenne la situa- zione in circa mezzo secolo di Guerra Fredda ed è questo il motivo del ritardo con cui i russi riappaiono sulla scena italiana ad animare la rinascita dei rapporti culturali internazionali. Kara-Murza e Tala- lay, nel saggio iniziale del presente volume, osservano, con ramma- rico, che “per alcuni decenni in pratica sulla Costiera non si udì più parlare in russo: si dovette aspettare la caduta della cortina di ferro e una nuova epoca storica, quando i viaggiatori provenienti dalla Rus- sia cominciarono a scoprire da soli con rinnovato entusiasmo questi luoghi meravigliosi”. Nel variegato panorama moderno della ripresa del turismo e dell’imperversare dell’immigrazione economica, il dialogo tra la Rus- sia e l’Italia ha assunto forme nuove e diverse. Non più prevalgono modelli di ricerca del bello estetico e la celebrazione del paesaggio naturale e dell’ambiente antropico, bensì smagate e massive forme di frequentazione dettate da modalità di fruizione standard quasi ob- bligate. Fa eccezione il pellegrinaggio religioso che desta ammirazione per la fervente componente spirituale fortemente imperniata sulla fi gura di Sant’Andrea Apostolo, le cui Spoglie mortali riposano, dal 1208, nella Cripta del Duomo di Amalfi . 9

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