ebook img

Roma. Miti e leggende. Eventi personaggi e imprese che hanno creato la culla della civiltà PDF

132 Pages·2018·33.464 MB·Italian
by  AA.VV.
Save to my drive
Quick download
Download
Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.

Preview Roma. Miti e leggende. Eventi personaggi e imprese che hanno creato la culla della civiltà

AROMA M O MITI E R DI E LEGGENDE D N E G G E L E TI MI EVENTI, PERSONAGGI E IMPRESE CHE HANNO CREATO LA CULLA DELLA CIVILTÀ LA FONDAZIONE ORAZI DI ROMA E I SETTE RE E CURIAZI IL RATTO DELLE SABINE E LA STIRPE DEI, MISTERI, ROMANA PROFEZIE E MAGIE LE LEGGENDE E LE TRADIZIONI SONO TANTO IMPORTANTI QUANTO LA VERITÀ STORICA PER COMPRENDERE LA CIVILTÀ ROMANA. IN QUESTA MONOGRAFIA NE BRENNO RIPERCORRIAMO TUTTA L’EPOPEA MUZIO SCEVOLA E I GRANDI NEMICI E GLI EROI IMMORTALI TRA MISTIFICAZIONI ED ESALTAZIONI DI ROMA È IN EDICOLA mmiinnoo ddii mm S IIll CCaa oo gg oo aa ggaaiitt aa nntt ii nn aa SS iidd oo nn iimm mm aaCC llIIUN’ESPERIENZA CHE TI CAMBIA LA VITA SCOPRI COME ANCHE TU PU7OI GFAIROLRO NI A 2 MESI DA Uno speciale daleld’iecsapteor ienza ELLDEUENNLCGLOOE A OILGS CGPAIITOMARMLNIITANÀTOO TADNSUETNREZAA C NROIFTUSEGEI OI LD AVCI VOANEG RDGIFEUIGORIOE S. Juan de Ortega Atapuerca 1000 m 1050 m del Cammino Ages Orbaneja CaRrdioepñiucoela Villaval di Santiago Villafria 925 m Burgos Gamonal 860 m 6 km 4.1 km 2.8 km 2.1 km 1.4 km 5 kESmPAÑA FR2AN.5C IAkm 3.7SSt trkraamddaa parltinecrnipaatilvea Frontiera CHTEU STIT IEN LCEO CNUTRRIEORSAITNÀNO Inizio/fine tappa Ronchevalles Valcaros fuente Arneguy ruinas E CKTOMUUUN nnDTtt ttLooIT EPE EA LRLETC MIOMAREPPPPPPPPRSSSSTiiiiiiiPeeeeeeeaaaaEdddddddRiiiiEnnnn Nddddddd IJJJJ eeeeeeeEeeee ZPPPPPPPaaaa ooooooonnnnArrrrrrrttttttt LA TUAC COAMRTEA O DTETLE NPEELRLEE GRINO LL’OA BZBAIIGNLOI APMEREFNETTOT EO LE ORIGINI STORICHE 08/02/17 15:47 cop_001_Santiago_Luca.indd 1 Acquista la tua copia su www.sprea.it/santiago min_SANTIAGO 210x285.indd 1 07/03/17 12:50 Ai confini della storia «La potenza romana poggia sui costumi e sugli soli nutrirono per i loro avi, sia quelli di cui parlavano i pri- uomini antichi» scriveva il poeta latino Ennio. mi documenti, sia quelli immortalati dalle favole. Lui, che aveva combattuto ai tempi eroici delle Recenti scoperte archeologiche sembrano confermare alcune Guerre puniche, sapeva bene che la forza d’animo mostrata delle più antiche leggende romane. Ma, in fondo, poco impor- da Roma nei momenti più difficili si ispirava all’esempio dei ta se un uomo chiamato Romolo abbia davvero regnato sul fondatori della città. Egli stesso narrò le gesta di Cincinnato, Palatino. In ogni caso, per secoli e secoli, il suo nome e le sue Furio Camillo e Orazio Coclite, pur sapendo che si trattava di imprese sono stati tramandati di padre in figlio, hanno risuo- figure arcaiche, a metà strada fra realtà e leggenda. nato fra le aule del Senato e poi nei saloni dei grandi imperato- È proprio in questo territorio di confine, dove la Storia sfu- ri. I Sette Re, così come i grandi eroi della prima Repubblica, ma nel mito, che si aprono le nostre pagine. Se un insignifi- erano i modelli a cui ogni cittadino romano si ispirava. Studia- cante villaggio di pastori laziali diventò il centro del mondo, re le loro gesta significa calarsi nel mondo morale di Cicerone, lo dovette innanzitutto alla grande considerazione, anzi alla Cesare o Augusto, la cui vita e le cui azioni mostrano conti- venerazione che i suoi condottieri, magistrati, senatori e con- nuamente lo sforzo per rendersi degni di un passato epico. 33 e Le origini dell’urbe 6 l’età monarchica 34 d Enea, l’uomo Romolo 36 del destino 8 Numa Pompilio 42 i figli di MARTE n Tullo Ostilio 48 salvati dalla lupa 16 Anco Marzio 54 Una, cento, e Tarquinio Prisco 58 mille Roma 24 g Servio Tullio 62 Ercole, padre putativo di Roma 28 Tarquinio il Superbo 66 g miti fondati i libri della sibilla 70 sulla verità 30 L’assedio di Porsenna e e gli Eroi Repubblicani 72 l e i t i m , a m o r le Leggende il pantheon o della Repubblica 78 dell’antica Roma 108 Il sacco di Brenno 80 templi, altari e sacelli 110 i r camillo, il salvatore 88 i saturnali del vizio 114 a Il patto con gli Dei 94 Culti, offerte e riti 116 Annibale, il nemico 100 Le Vestali 122 m Il calendario 126 m IL mito SI FA STORIA 128 EROI per SEMPRE l’ara PACIS di Augusto, o IL nuovo romolo 130 Il mito di Roma antica non ha mai smesso di esercitare il suo fascino magnetico. Artisti di tutte le epoche hanno ritratto s le rovine dell’Urbe e cercato di dare un volto ai personaggi più illustri che ne popolano le leggende. In questo quadro del 1758, il piacentino Giovanni Paolo Pannini immagina una galleria interamente dedicata a quadri che ritraggono le vestigia e i grandi eroi della Città Eterna. e b r u Le due strade che l’ l e portano a Roma d i n Romolo, figlio del dio della guerra, ed Enea, i nato dalla dea dell’amore: le loro epopee parallele g i conducono entrambe alla nascita dell’Urbe, in un r binomio che caratterizzerà per sempre la storia romana o e L 66 Sono due gemelli abbandonati, allattati da una lupa e ritro- roso, appartenente sì a una stirpe guerriera, ma pio e giusto: Enea, vati per caso da un pastore, la base fondante (tutt’altro che nobile troiano e figlio di Venere. Ed è a lui che dapprima Catone illustre) della futura Roma. I due sono figli di una vestale il Censore e poi il grande poeta Virgilio ricondurranno le origini sedotta da Marte, saranno allevati da una prostituta, scor- della città e della stirpe Giulia, destinata a cambiare la storia del razzeranno tra i banditi contendendo loro il bottino e poi decide- mondo tramite le gesta dei suoi due discendenti più illustri, Giu- ranno di fondare la città nei luoghi in cui sono cresciuti. Spetterà lio Cesare e il figlio adottivo Ottaviano Augusto. agli dei decidere chi dei due dovrà darle il nome e regnarvi: basterà Il pio Enea sarà dunque il “padre nobile” delle virtù alle quali e osservare il volo degli avvoltoi. Ma il presagio è ambiguo, così i fra- nelle quali i Romani si richiameranno e si identificheranno sem- telli finiscono alle mani e Romolo, forse per punire Remo che ha pre: la devozione religiosa, il sentimento di amor patrio, il rispetto oltrepassato il solco da lui appena tracciato nel fango, lo uccide e si verso la famiglia e il valore intrinseco e gerarchico che essa rappre- impossessa della città imponendole il proprio nome. Roma nasce senta. A Romolo, invece, che della città è il vero fondatore (conditor dunque da un ex bandito baciato dalla fortuna e da un fratricidio, Urbis), generali e imperatori ameranno essere assimilati ogni volta così come saranno la prevaricazione e la violenza a guidare i passi che vorranno evidenziare il contributo determinante offerto allo Sta- della neonata città verso l’affermazione sui popoli circostanti, realiz- to. Senza dimenticare che il Fondatore, definito dallo storico Plu- zata rapendo le loro donne e muovendo continue guerre. tarco “valoroso dio armato di lancia”, è pur sempre, come dice il Il destino della città, così presto scritto nel sangue e condotto suo attributo, antichissimo e nobilitante simbolo di regalità. Al ter- nel segno di Marte, non sconvolge per nulla i Romani: lo dimo- mine delle loro gesta terrene, Enea e Romolo condividono la stes- stra il fatto che, dopo la morte, Romolo viene assimilato a Quirino, sa teatrale uscita di scena: entrambi vengono assunti in cielo tra gli divinità delle curie. Viene però sentita l’esigenza di riequilibrare la dei, a simboleggiare la duplice natura di Roma, crudele ma giusta, vocazione militare con l’ingresso nel mito patrio di un eroe valo- e comunque sempre rispettosa del volere superiore delle divinità. n I cantori del mito L’epopea delle origini di Roma è stata repubblicani, abbellendole di contorni fia- del materiale annalistico è andato perdu- raccontata, nei secoli, da molti auto- beschi e rendendole paradigmi delle virtù to durante il sacco di Brenno (390 a.C.), per ri, sia romani che greci, ragione per cui degli avi che già rimpiange nostalgico. cui devono integrare i dati in loro possesso esistono versioni diverse e spesso con- Altre fonti preziose sono il greco Dio- con testimonianze orali. A elevare l’epopea traddittorie dello stesso episodio. Il più nigi di Alicarnasso e l’antiquario Marco di Roma al rango dell’epica è però il poeta importante di cui ci sia giunta l’opera è Terenzio Varrone, il primo a indicare come Publio Virgilio Marone, che in età augustea Tito Livio (59 a.C.-17 d.C.), autore dei monu- data della fondazione dell’Urbe il 21 aprile scrive i sei libri dell’Eneide, per glorificare mentali Ab Urbe condita libri, in 142 volumi del 753 a.C. I loro racconti si basano sugli la stirpe Giulia cui Ottaviano appartiene. (di cui solo 35 sopravvissuti). È lui, a diffe- Annales, le cronache annuali redatte dai Sotto, l’emozione per la lettura dell’E- renza dello scarno Polibio, a consegnare pontefici in cui si elencano gli avvenimen- neide provoca lo svenimento di Ottavia, ai posteri le imprese dei re e degli eroi ti notevoli di carattere pubblico. Ma molto sorella dell’imperatore Augusto. 77 ANCHISE, profeta della GLORIA di ROMA Enea fugge da Troia in fiamme con il padre Anchise sulle spalle e il figlioletto Ascanio per mano. Giunti in Sicilia nei pressi di Drepano (Trapani), il vecchio muore e viene sepolto a Erice. Quando l’eroe scende nell’Ade, nei Campi Elisi incontra l’ombra di Anchise, che gli addita le anime di coloro che, rinascendo dopo aver bevuto le acque del fiume dell’oblio, diventeranno i suoi discendenti: Silvio, che nascerà da Enea e Lavinia, sovrani di Lavinio, Romolo, Cesare e infine Augusto, che porterà l’impero fino ai confini del mondo. 88 Enea, l’uomo del Destino Dopo la caduta di Ilio, gli dei A lte fiamme ardono sulle rovine dell’antica Ilio. Nel bagliore purpureo che avvolge la città perdu- affidano al più coraggioso e devoto ta, un eroe troiano si allontana portando sulle spal- le l’anziano padre e stringendo la mano del figlio, eroe troiano il compito di dare il piccolo Ascanio. Porta con sé anche i penati, divinità pro- tettrici del focolare domestico nonché simbolo della patria. seguito alla sua stirpe divina. Gli Achei lo risparmiano perché è stato uno dei pochi Tro- iani a consigliare ai suoi di restituire ai Greci la moglie di Saranno i suoi discendenti a fondare Menelao, Elena, il cui rapimento è stato la causa scatenan- te della guerra. Insieme a lui si allontanano dal luogo del- la città destinata a dominare il mondo la disfatta altri Troiani e numerosi guerrieri dalle disparate origini, che hanno militato dalla parte di Ilio e ora cerca- no la salvezza. È Enea a guidarli, gravato del peso del vecchio padre che, quando era ancora un giova- ne e avvenente pastore, lo ha generato giacen- do con la dea Venere. Durante la caduta di Troia, l’eroe è stato testimone dell’uccisio- ne di Priamo e del trionfo di Neottole- mo. Ritornato nella sua casa, e guidato dalla madre e da un messaggio dell’om- bra di Ettore avuto in sogno, ha deciso di lasciare la città sconfitta con tut- to quello che poteva portare con sé. Nello scompiglio della fuga, però, ha perso la moglie Creusa. Tornato a cer- carla, incontra soltanto l’ombra della donna amata, che lo esorta ad abban- donare le ricerche e a proseguire il viaggio appena intrapreso. Sulle tracce di Dardano I Troiani sopravvissuti trovano rifugio sul monte Ida (nell’odierna Turchia), e per mesi si dedicano alla costruzione del- le navi con le quali Enea intende partire alla ricerca di una terra di cui non conosce nulla. Preso il mare con i suoi fedeli segua- ci, raccoglie il primo indizio a Delo, dove l’oracolo di Apollo lo esorta a cercare l’anti- ca madre della sua stirpe. È il padre Anchise a fraintendere l’oracolo e consigliare al figlio di fare vela verso Creta, da cui provengono i suoi antenati Teucro e Ilo. Ma una pestilenza ” 99 GALEOTTA fu la GROTTA Didone, ereditato il regno di Tiro dal padre, viene scalzata dal trono dal fratello Pigmalione, che ne uccide il marito Sicheo. Perso il trono, Didone approda in Libia e ottiene dal sovrano Iarba il permesso di stabilirsi su un terreno grande “quanto ne poteva contenere una pelle di bue”. Didone astutamente taglia la pelle in tante sottilissime striscioline che mette in fila, delimitando così il grande perimetro della futura Cartagine. La donna rifiuta più volte le avances sia di Iarba che dei principi numidi, e alla fine si uccide con una spada per evitare le nozze. Secondo il mito dell’Eneide, invece, la regina accoglie Enea e se ne innamora, rifugiandosi con lui in una grotta per ripararsi da un violento temporale scoppiato durante una battuta di caccia. Tra i due nasce l’amore, ma proprio come Ulisse, Enea alla fine deciderà di lasciare Didone per seguire il suo destino (l’episodio è qui ritratto da Pompeo Batoni, nel 1747). 1100

See more

The list of books you might like

Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.