HIRAM_4_2012:HIRAM 06/12/12 15:21 Pagina 1 hiram Rivista del Grande Oriente d’Italia n. 4/2012 EDITORIALE Il Futuro di un Messaggio Antico. Il Contributo possibile della Massoneria alla Società Civile 3 Gustavo Raffi The Future of an Ancient Message. The possible Contribution of Freemasonry to Civil Society 13 Gustavo Raffi Metafisica ed Economia (parte prima) 23 Giancarlo Elia Valori Riflessioni operative sul V.I.T.R.I.O.L. 57 Luciano Gajà Nicola Guerrazzi laico e massone 92 Massimo Corti • SEGNALAZIONI EDITORIALI 103 • RECENSIONI 109 HIRAM_4_2012:HIRAM 06/12/12 15:14 Pagina 2 hiram 4/2012 Direttore: Gustavo Raffi Direttore Scientifico: Antonio Panaino Condirettori: Antonio Panaino, Vinicio Serino Vicedirettore: Francesco Licchiello Direttore Responsabile: Giovanni Lani Comitato Direttivo: Gustavo Raffi, Antonio Panaino, Morris Ghezzi, Giuseppe Schiavone, Vinicio Serino, Claudio Bonvecchio, Gianfranco De Santis Comitato Scientifico Presidente: Enzio Volli (Univ. 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Hart (Olanda); Claudio Ionescu (Romania); Marco Pasqualetti (Repubblica Ceca); Rudolph Pohl (Austria); Wilem Van Der Heen (Olanda); Tamas’s Vida (Ungheria); Friedrich von Botticher (Germania) Comitato di Redazione: Guglielmo Adilardi, Cristiano Bartolena, Giovanni Cecconi, † Guido D’Andrea, Gonario Guaitini Comitato dei Garanti: Bernardino Fioravanti (Bibliotecario GOI), † Antonio Calderisi (Avvocato), Giuseppe Capruzzi, Angelo Scrimieri, † Pier Luigi Tenti Art Director e Impaginazione: Sara Circassia Stampa: E-Print s.r.l., via Empolitana, km. 6.400, Castel Madama (Roma) Direzione: HIRAM, Grande Oriente d’Italia, via San Pancrazio 8, 00152 Roma Direzione Editoriale e Redazione: HIRAM, via San Gaetanino 18, 48100 Ravenna Registrazione Tribunale di Roma n. 283 del 27/6/1994 Editore: Soc. Erasmo s.r.l. Presidente Mauro Lastraioli, via San Pancrazio 8, 00152 Roma. 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Il Contributo possibile della Massoneria alla Società Civile.* di Gustavo Raffi Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia (Palazzo Giustiniani) Venerabilissimo Gran Maestro della Gran Loggia di Cuba Potentissimo Sovrano Gran Commendatore del Supremo Consiglio del XXXIII Grado per la Repubblica di Cuba Venerabilissimi Grandi Maestri intervenuti Carissimi Fratelli tutti, HHo accolto con enorme piacere protagonisti delle manifestazioni celebra- l’invito della Gran Loggia di Cuba, tive del centocinquantesimo anniversario rivoltomi per tramite del respon- dell’Unità d’Italia. sabile delle Relazioni Esterne, il carissimo Fr. I risultati importanti conseguiti dalla Raimundo Gomez Cervantes, organizzatore nostra Obbedienza nella penisola italiana, di questo Simposio. E accolgo oggi l’onore dove la Libera Muratoria versava in una che mi fate, offrendomi l’opportunità di te- profonda crisi, sono il riflesso diretto ed nere l’intervento inaugurale di questa stra- evidente non tanto della mia personale ordinaria manifestazione, come un segno di Gran Maestranza, ma di una risposta corale stima nei confronti del Grande Oriente d’Ita- che migliaia di Fratelli hanno saputo dare lia di Palazzo Giustiniani. alle nuove sfide poste dalla società po- Come sapete, il Grande Oriente d’Italia, stmoderna. nel 2005, ha festeggiato i suoi primi 200 Quando ho assunto la guida del Grande anni di storia e l’anno scorso è stato tra i Oriente d’Italia la nostra realtà era, a dir * Allocuzione del Ven.mo Gran Maestro, Fr. Gustavo Raffi, presentata in occasione del Sim- posio Internazionale Massoneria e Integrazione nella Società Attuale, Cuba, 12-15 Settembre 2012. m 2 1a 20r /i 4h HIRAM_4_2012:HIRAM 06/12/12 15:14 Pagina 4 • 4• EDITORIALE poco, deprimente: regnavano una certa at- Per fortuna, e qui resta la vera forza mosfera di sconfitta e di isolamento; l’in- della Tradizione, un nucleo straordinaria- capacità di cogliere i segnali, gli stimoli e i mente coraggioso di Fratelli si è ritrovato problemi provenienti intorno ad un pro- dalla società; un sostan- getto che non aveva ziale analfabetismo cul- in sé nulla di ge- turale in rapporto ai niale, se non la linguaggi ed alle istanze piena fiducia nelle manifestate dalle gio- fondamenta del vani generazioni; un iso- percorso muratorio, lamento ormai neppure ma anche il corag- tanto “aristocratico”, gio di voler cercare ma semplicemente e ri- un nuovo linguag- dicolmente autocelebra- gio aperto alla re- tivo, in cui si godeva altà ed alla società. molto a ricordare i fasti di un tempo che fu Cosìè nata l’idea di una nuova “Prima- grandioso, a celebrare gli eroi del nostro vera della Massoneria”. passato, Mazzini, Garibaldi, Cavour, i Padri Innanzitutto ci si è posti il problema di della Patria ed i grandi Massoni dei secoli trovare diverse modalità di comunicazione, XVIII e XIX, come se l’ispezione giornaliera anzi in alcuni casi la volontà di comunicare di tale raffinata quadreria non avesse il sa- effettivamente con la società civile. Senza pore di uno stazionamento al museo delle falsi timori o eccessi di riservatezza. Ci cere. Insomma: molto fumo poco arrosto, siamo detti: in una società moderna e de- tanto passato, poco presente, niente fu- mocratica, un’istituzione come la nostra turo. Svaniti i sogni di grandezza, i rim- per avere legittimità deve saper far com- pianti venivano addolciti dalla ripetizione prendere le fondamenta del suo pensiero, di un malinconico “come eravamo belli, le radici della sua proposta educativa nei bravi e importanti”. Un po’come certa no- confronti del cittadino, la sua sfera valo- biltà, incapace di restare nella storia, pen- riale, il suo pieno sostegno ai valori di tol- savamo, in nome di un malinteso richiamo leranza, fratellanza e solidarietà che sono alla tradizione, di avere comunque diritto incisi nella carta dei Diritti dell’Uomo e che ad un posto nella società senza nulla fare sottolineano una linea di non ritorno di- per meritarlo. Pochi iscritti, pochi giovani, nanzi alla Barbarie. Ciò non vuol dire met- nessun prestigio nella società, scarsissima tere in piazza la vita massonica, rompere i capacità di dialogo e di comprensione della vincoli di riservatezza, infrangere il “se- realtà circostante, molta paura di apparire, greto esoterico” della ritualità, bensì far di essere segnati, di manifestarsi, di saper crescere uomini capaci di spiegare il senso spiegare ai media il senso della nostra ap- profondo di un percorso, che non è, come i partenenza. nostri nemici vorrebbero far credere, anti- m 2 1a 20r /i 4h HIRAM_4_2012:HIRAM 06/12/12 15:14 Pagina 5 • 5• Il Futuro di un Messaggio Antico, G. Raffi sociale, immorale e negatorio della spiri- nicazione, di informazione, il nostro mes- tualità, bensì una delle più rigorose e allo saggio non poteva essere adeguatamente stesso tempo libere compreso. È ovvio che forme di educazione quanto si discute in un e formazione etica convegno, in un seminario, del cittadino come in una tavola rotonda, è di- uomo moderno e li- verso da quanto si vive in bero. Quali istanze Loggia, ma senza la realiz- sociali sono in grado zazione di continue mani- di proporre un per- festazioni pubbliche in cui corso in cui, attra- il Grande Oriente d’Italia si verso una ritualità è fatto promotore di di- complessa e dramma- scussioni su temi difficili, tica, un uomo già maturo si trova costretto come avremmo potuto far comprendere a rimettersi in discussione ed a porsi nuovi che nelle Logge non si respirava l’odore di e profondi interrogativi – Chi sono? Da naftalina, ma che, attraverso simboli e riti dove vengo? Dove vado? –ma, a differenza antichissimi, si apriva la strada verso un fu- delle soluzioni dogmatiche, a non vedersi turo possibile, capace di formare uomini porgere su di un piatto d’argento la solu- protagonisti del presente, non trasognati zione definitiva ed indiscutibile, bensì solo laudatori del passato, perché incapaci di vi- – e qui troviamo il grande dono proprio vere nello scorrere drammatico della sto- solo della Massoneria –, un metodo, quello ria? del dialogo, del confronto, del dubbio e Il nostro sforzo ha prodotto una forte ri- della ricerca? sposta corale, poiché il coraggio di testi- La fratellanza tra diversi è più difficile, e moniare a viso aperto la singolarità della perciò più significativa, di quella tra per- via libero-muratoria ha dato enorme im- sone che la pensano esattamente allo pulso all’orgoglio ed al senso di apparte- stesso modo. Mentre gli altri offrono verità, nenza dei nostri Fratelli, facendo così noi accogliamo uomini portatori di verità fortemente aumentare il numero dei gio- diverse e di dubbi, che accettano di met- vani che entrano tra le colonne dei nostri tersi in fraterno dialogo e confronto. Per Templi. Non voglio fare il giovanilista a questa ragione, noi non siamo né contro le tutti i costi, ma senza un’adeguata pre- religioni né contro i partiti, né contro i si- senza delle nuove generazioni, la Libera stemi di governo, ma siamo altra cosa ri- Muratoria finirebbe col perdere il contatto spetto agli uni e agli altri. Siamo una libera con la realtà e non riuscirebbe più a co- palestra di idee, retta da regole e garanzie gliere i fermenti, le ansie e le difficoltà che che assicurano il rispetto di tutti e per tutti. stanno colpendo un’intera fascia di citta- Ci siamo quindi resi conto che senza dini, più esposti degli altri ai rischi di una un’adeguata capacità di apertura, di comu- crisi economica di proporzioni globali. m 2 1a 20r /i 4h HIRAM_4_2012:HIRAM 06/12/12 15:14 Pagina 6 • 6• EDITORIALE Un’istituzione viva raccoglie e attraversa staminali, di impedire una discussione se- tutto il corpo sociale: se, al contrario, si rena e liberale sul finis vitae e su altri pro- auto-emargina e diviene incomprensibile blemi di bioetica, di riconoscere – in per una parte cospicua sostanza –la libertà di della società, allora si- scelta di ogni essere gnifica che è malata. vivente, che invece, Come dicono i no- nel nome del bene, stri rituali, in lingue di- viene considerato in- verse, ma con parole capace di essere re- sostanzialmente simili, sponsabile di se stesso, noi lavoriamo per sca- padrone della sua vita, vare profonde prigioni ma soggetto da instra- al vizio, per il bene ed dare secondo un bina- il progresso dell’uma- rio inderogabile. nità, per far trionfare la luce e sconfiggere Noi ci siamo battuti apertamente non le tenebre. Il nostro compito è molto più contro le posizioni teologiche di questa o difficile di quello di molte altre realtà che si quella Chiesa o di questa o quella istitu- prefiggono apparentemente gli stessi zione religiosa – non lo faremmo mai per scopi, perché–come ho sottolineato prima principio – ma contro i tentativi di voler – noi non possiamo essere dogmatici: noi imporre la visione di una Chiesa o di una non imbracciamo una sola fede, se non teologia a tutto il corpo sociale. In questo quella della tolleranza, del dubbio, del dia- senso il Grande Oriente d’Italia ha certa- logo e della ricerca. Per questo, che io mente rappresentato in Italia una voce li- credo essere un merito profondo e straor- bera, non politicizzata, non legata ai dinario, siamo stati più volti accusati di pe- partiti, latitudinaria nella sua laicità, ma di ricoloso relativismo. Ma noi rispondiamo fatto anche interconfessionale nella sua che il nostro relativismoè quello della tol- composizione, che si è battuta per sottoli- leranza e del buon senso, ossia un metodo neare la necessità di difendere la dignità che non nega l’esistenza della verità (come dell’essere umano anche nella sua libertà. invece farebbe il relativismo assoluto), ma Dal nostro punto di vista, il relativismo che riconoscendo i limiti della nostra im- vero è quello di coloro che rifiutano, come perfetta conoscenza cerca di superarli con invece fanno gli scienziati, il principio di spirito di fratellanza e di dialogo, non nel falsificabilità e che quando scoprono che nome della certezza assoluta e quindi del- una verità antica, ritenuta certa, è invece l’intolleranza. Quella stessa intolleranza ca- falsa (per esempio il sistema geocentrico) pace di organizzare i tribunali cercano di eliminare tutti coloro che la pos- dell’inquisizione, di far bruciare uomini ge- sano divulgare. Chi ha solo certezze resta niali come Giordano Bruno, di minacciare chiuso nella sua cornice e rifiuta il dialogo di tortura e morte scienziati come Galileo con chi propone altri, possibili, scenari. Galilei, di far vietare la ricerca sulle cellule Questo è il relativismo che noi condan- m 2 1a 20r /i 4h HIRAM_4_2012:HIRAM 06/12/12 15:14 Pagina 7 • 7• Il Futuro di un Messaggio Antico, G. Raffi niamo e di cui sono colpevoli non tanto le steè lì per ricordarci che il nostro compito singole teologie, spesso molto aperte e più sarebbe quello di coprire completamente avanzate di quanto si creda, ma coloro che tale spazio, ma anche che tale compito è in- non amano la libertà della finito. D’altro canto, la vastità ricerca aperta e corag- dell’universo ci ricorda che giosa, la sfida vera della noi ne vediamo solo una modernità. parte, anzi che ognuno di In questo senso, il noi, per la sua storia, cul- Grande Oriente d’Italia, tura, età, provenienza e for- nei limiti delle sue prero- mazione, ne vede una e che, gative, si è fatto strenuo anche grazie ai nostri Fra- difensore della laicità, ri- telli, possiamo scorgere peto non contro fedi o teo- degli orizzonti prima ignoti. logie, ma a tutela della Non è detto che debbano libertà di pensiero e del- piacerci, che dobbiamo farli l’autonomia di scelta dei cittadini a fronte nostri, ma è un’occasione straordinaria di di ripetuti tentativi di teologizzare gli in- arricchimento interiore poterli acquisire dirizzi giuridico-normativi. Le stesse leggi alla nostra coscienza, allargare le nostre dello Stato, l’organizzazione della vita ci- prospettive, comprendere diversi punti di vile e pubblica. Ad esempio, il nostro im- vista. Così nasce un nuovo legame sociale, pegno a tutela della laicità della Scuola capace di creare una fratellanza che non si Pubblica guarda alla costruzione di una basa sull’adesione a una filosofia esclusiva, moderna società civile più equilibrata e a una religione valida per tutti, ma ad un aperta in cui i giovani, anche se apparte- apparato valoriale comune che permetta di nenti a religioni e confessioni diverse, si essere fratelli nella diversità, cittadini e co- possano veramente sentire cittadini di uno struttori di un mondo di pace e di armonia. stesso mondo. Qual è invece il modello al- Quando insistiamo sul fatto che la Mas- ternativo, secondo il quale ogni scuola con- soneria deve essere un corpo dialogante fessionale formerebbe e indirizzerebbe i con la società attuale, esattamente come suoi adepti, non più come cittadini fedeli evocato dal titolo del presente Seminario, dello Stato, rispettosi della sua laicità, ma non facciamo altro che ribadire i compiti come soldati di una fede, in quanto tale ve- della nostra istituzione alla luce del nostro ridica e per di più portatrice di verità asso- secolo e dei suoi problemi. Se dobbiamo luta, a cui piegare, presto o tardi, gli altri? contribuire al benessere dell’umanità, non Ci sembra che un tale modello sia molto pe- possiamo ritenerci al di fuori dell’umanità ricoloso per tutti, e non solo per le religioni stessa, o peggio, al di sopra, come alcuni ta- oggi più radicate nell’Occidente. lora, in nome della supposta capacità eso- Il lavoro esoterico nel Tempio dei Liberi terica e dei titoli altisonanti che ci siamo Muratori ci ha insegnato che la volta cele- dati, possono supporre. Quella io la chiamo m 2 1a 20r /i 4h HIRAM_4_2012:HIRAM 06/12/12 15:14 Pagina 8 • 8• EDITORIALE la “Massoneria dei pennacchi” o degli or- di auto-perfezionamento) e verso gli altri pelli, in cui spesso l’intelligenza è inversa- (attraverso lo spirito di servizio e di ascolto mente proporzionale al numero e apertura al dialogo). delle onorificenze ed alla di- Se la Massoneria non ci mensione dei grembiuli. Si insegna a uscire dai cliché lotta per un grado in più, si più abusati, ad essere più combatte il Fratello per assu- originali, a rompere schemi mere un ruolo più prestigioso usuali, a far montare la fan- e si cade in una dimensione tasia e l’ispirazione, come tristemente piena di tutti potremmo essere all’altezza quei metalli che la nostra Ini- dei nostri padri fondatori? ziazione ci insegnerebbe ad Quando io critico l’abitudine abbandonare. di molti Massoni a nascon- Proprio in quell’imposta- dersi dietro i giganti di fami- zione, così apparentemente glia, i mostri sacri del limpida sul piano formale, passato, lo faccio perché in ove tutto si esaurisce nelle questo vedo troppo spesso processioni rituali, nel ri- una scusa per non essere alla spetto assoluto dei Landmarks intesi nel loro altezza. Anziché accogliere la sfida, modo più pedante e restrittivo, si nascon- mostrarsi degni del loro esempio, prefe- dono diversi aspetti di profonda asocialità riamo vantarci delle loro gesta, senza cor- e incredibile disprezzo dell’umanità. Il rito, rere rischi, senza esporci, senza anziché stimolare un ritorno più costrut- testimoniare i nostri valori, la forza della tivo alla vita civile, un rinnovato sprone a nostra Iniziazione. Per questo, dove la Mas- suscitare più profonde interpretazioni del soneria si propone come la ripetizione reale e a testimoniare alti valori di tolle- dello status quo, come la calma piatta del ranza e dialogo, si tramuta in una sorta di convenzionalismo, il comitato d’affari della autocelebrazione, di liturgia fine a se buona società borghese, ben difficilmente stessa, spesso anche priva di tutti i meriti il mondo dei giovani, dell’arte, della mu- propri della ritualistica più arcaica. La no- sica, dell’intelligenza più viva e aperta al stra ritualità, invece, deve servire a poten- futuro si avvicinerà e, allo stesso modo, ziare l’autocoscienza dei Fratelli, il loro men che meno ci troveremo sulla strada coraggio civico, la coscienza di essere parte maestra, prima calcata e poi indicata dei di una Catena d’Unione mondiale, la con- nostri stessi antenati, i quali, anzi, si ver- vinzione che l’esperienza esoterica non è gognerebbero profondamente di noi. come la partecipazione ad un golf club o al La Massoneria apre la mente, e insegna circolo della vela, ma una scelta etica, una a guardare alla storia presente come se la presa di responsabilità verso se stessi (at- si pettinasse contropelo, per non nascon- traverso il continuo ed incessante tentativo dere e nascondersi nulla. Solo così pos- m 2 1a 20r /i 4h HIRAM_4_2012:HIRAM 06/12/12 15:14 Pagina 9 • 9• Il Futuro di un Messaggio Antico, G. Raffi siamo essere un sale vivificante per le no- umiltà della nostra limitatezza, e anche stre società. Un’autorità vera sul piano della grandezza dell’ordine tutto, per la cui etico-morale, un’istituzione capace di indi- armonia noi operiamo. rizzare la società sui va- Il mondo globalizzato lori fondamentali della versa in una crisi gravis- tolleranza e della fratel- sima, la quale oltre a ma- lanza, sulla difesa della nifestarsi in modo laicità e della tutela dei drammatico sul piano eco- più deboli e indifesi. nomico, evidenzia uno Per fare ciòè neces- scadimento etico sempre sario che le nostre isti- più profondo. Intolleranza tuzioni si rivolgano con politico-religiosa, compe- fiducia al meglio della titività spinta al massimo, società civile, si aprano accaparramento distruttivo per accogliere il contributo dei migliori, dei delle risorse primarie – presto ci combat- più profondi, dei più sensibili; sappiano teremo per l’acqua –, aumento vertiginoso fare spazio ai giovani senza averne paura, del disagio psicologico, testimoniato dal senza il timore di uno scavalcamento epo- fatto che nei prossimi anni, almeno nei cale. La storia ci supera comunque se noi paesi più ricchi la depressione sarà la ma- restiamo fermi e se ce ne andiamo senza lattia numero uno, in alcuni casi anche più uno scopo vero. Ma non dovrebbe superare influente e distruttiva di ben altre patolo- la Massoneria se sa rinnovarsi. D’altro gie tristemente note. I giovani cercano un canto, come scriveva il grandissimo poeta messaggio di speranza, le nostre società si di lingua spagnola L. de Góngora y Argote: interrogano sulle prospettive. Noi, al di fuori della politica e delle religioni, pos- i quiero por las estrellas saber, tiempo, Donde siamo proporre non le soluzioni, ma un vas, veo que con ellas vas, Pero non vuelves con metodo di lavoro, un itinerario dello spi- ellas. […] Pero, ahi!, que engañado estoy: Tu eres, rito, che diviene tanto più allettante ed af- tiempo, el que te quedas Y yo soy el que me voy! fascinante quanto siamo capaci di entrare in sintonia con la sofferenza del mondo, “Se chiedo alle stelle di sapere, tempo, dove vai, vedo che te ne vai con loro però con le sue grida di affanno e dolore. non torni con loro. […] Ma, ahimè, che m’in- Se sappiamo vedere oltre i confini attuali e ganno: sei tu, tempo, che resti, son io che porci come antesignani del futuro, il nostro me ne vado”. circuito liberomuratorio si proporrà sem- pre più come laboratorio di idee, come fu- Noi che lavoriamo sempre sotto le stelle cina valoriale per combattere vecchie e non dovremmo dimenticarci di questa le- nuove povertà, per difendere e costruire zione, non per consolarci in un triste pes- una società veramente aperta e rispettosa simismo cosmico, ma per ricordarci con della molteplicità etno-culturale. m 2 1a 20r /i 4h HIRAM_4_2012:HIRAM 06/12/12 15:14 Pagina 10 • 10• EDITORIALE In un celebre libro, invecchiato solo per cerca nuove sfide, ma anche si adopera af- colpa della data della sua redazione (1884), finché anche gli altri si possano togliere le non per la profondità che lo distingue, Fla- bende dagli occhi, un po’ come nel mito tland, ossia “Terrapiatta”, di Edwin Abbott, platonico della caverna. si descrive la vita in un mondo bidimensio- La nostra ritualità, la nostra tradizione nale che fa da teatro al- secolare, i nostri Lan- l’esistenza di molteplici dmarks, sono gli stru- creature, tutte figure menti con cui noi geometriche, anch’esse a cerchiamo di ascen- due dimensioni. Un dere, di liberarci mondo di linee, triangoli, dalla zavorra dei li- quadrati, rombi, esagoni, miti profani, ma tale sino ai più perfetti cer- moto ascendente non chi, che considera come può essere privo di una bestemmia sia l’esi- attenzione e di cura stenza di una realtà mo- per il mondo che ci nodimensionale, sia quella circonda e che manife- tridimensionale. Il protagonista, un qua- sta profonde sofferenze. Di fronte a tanto drato, è sconvolto dall’incontro prima con dolore il nostro sguardo non può volgersi un punto, che rifiuta l’esistenza del qua- altrove, ma deve trovare una forza ed un drato bidimensionale, perché a suo avviso coraggio rinnovati. inconcepibile (il punto pensa di essere per- In conclusione, come ho in diverse oc- fetto in se stesso), ma anche dall’irruzione casioni ribadito, appare indubbio che di- di una sfera, che lo porta sulla sua superfi- nanzi agli scenari proposti dalle società cie, facendogli vedere una realtà a tre di- post-moderne nell’era della globalizza- mensioni. Ovviamente la società di zione anche le Massonerie regolari siano “Flatlandia” è pronta a imprigionare il qua- nuovamente chiamate a sviluppare una ri- drato eretico, che si mette per conto suo a flessione critica sulla propria identità e sul immaginare l’esistenza (siamo prima di proprio ruolo. La Libera Muratoria, infatti, Einstein) a quattro e più dimensioni. non vive fuori dalla storia né al di fuori Credo che il Massone sia un po’come il della società civile, a meno che non intenda quadrato (square) di questo racconto ini- correre il rischio di essere marginalizzata, ziatico, il quale cerca la verità e che, incon- nel migliore dei casi come una sorta di trata la sfera, anzi divenuto per un ferro vecchio e obsoleto, oppure non in- momento (quando viene trasportato sulla tenda correre il rischio concreto di ritro- sua superficie da cui può vedere diversa- varsi completamente fraintesa e mente il suo mondo limitato) consapevole perseguitata in varie forme, ad esempio at- di come essa sia (ossia la perfezione aspi- traverso una continua azione di discredito rata e mai veramente posseduta), allora e di disinformazione ostile. m 2 1a 20r /i 4h
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