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Ritrovamenti insoliti per la Romagna e considerazioni sul fenomeno della colonizzazione di nuove aree da parte di alcune specie di rettili (Vertebrata Reptilia Gekkonidae, Viperidae) PDF

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Quqderno di Studi e Notizie di Storiq Nqfurqle dello Romogno Quad. Studi Nat. Romagna,1 2:55-64, dicembre 1999 lssN 1123-6787 GiancarloT edaldi RITROVAMENTI INSOLITI PER LA ROMAGNA E CONSIDERAZIONI SUL FENOMENO DELLA COLONTZZAZIONE DI NUOVE AREE DA PARTE DI ALCUNE SPECIE DI RETTILI (VertebratRa eptiliaG ekkonidaVe iperidae) Riassunto Viene documentato il ritrovamento di un esemplare di sottospeciem eridionale di Vipera co- mune (Vipera aspis hugyi) a circa 600 chilometri dal limite del suo areale naturale, in ragione di una traslocazione passiva awenuta per cause antropiche. Si discute il fenomeno della colonizzazione spontanea di nuove aree da parte di alcuni rettili ed in particolare si anahzzano i dati inerenti la distribuzione in Romagna del Geco comune (Tarentola mauritanica). Abstract lUnusual recovery for Romagna and considerations about the case of colonization of new areas by some reptile speciesl The author documents the recovery of a specimen of italian meridional subspecieso f Asp viper (Wpera aspis hugyi) found 600 kilometres from its natural life arc4 because of human transport. He analyzest he caseo f the natural colonization of new areasb y some reptiles, more specifically of Wall gecko (Tarentola mauritanica) in Romagna- Key words: reptiles, human colonization, natural colonization, Romagna, Italy. Introduzione Nel quadrod elle indagini frnalizzatea l reperimentod ei dati per la compilazione dell'Atlanted egli anfibi e dei rettili romagnoli,i l 10 giugno 1999m i giungeval a segnalazionere lativa al rinvenimentod i una vipera pressov îmagazzino adibito allo stoccaggiod i prodotti frutticoli situaton ei pressid i S. Pietro in Vincoli di Ravenna. Alquanto scetticos ulla veridicità della segnalazionee comunquep articolannente incuriosito dall'accaduto( per la pianurar omagnola, eccezionfattap er le pinete litoranee,m ancano segnalazioned i questoo fide), mi feci recapitarei l reperto; 55 potei constatared i personac he si trattava,s enzaa lcund ubbio di un giovanee sem- plared i Viperac omune( Viperaa spisL ., 1758).E ssom isuravai n lunghezza330 mm e raggiungevai l pesod i 28 grammi. L'ornamentazioned orsalee cefalicad el soggettor ilevava tuttavia una certa dif- formità rispetto a quella normalmentep resenten egli esemplario sservatin el no- strot erritorio( fig. 1). Dopo un'analisip iu approfonditap otei attribuirei l serpentea lla sottospecteh ugyi (Schinz,1 833)l e cui popolazionir isultanod iffusen el meridioned el nostroP aese e precisamentein Puglia,B asilicata, Calabriae Sicilia (Aenau & MsNBcoN1, 994; FeRRt1, 993;S rBncur-c1, 986).C osac i facevai n quel luogo decisamentien solito unav iperad i codestete rre?L 'enigmaf u prestos velato. Infatti, il serpentec, he dimostrandou na certai rascibilità (avevat entatod i morde- re un operaioi ntento allo smistamentod ella merce) era stato precauzionalmente affogato in alcool e quindi si presentavain perfetto stato di conservazione,e ra stator invenuto alla sommità di una grandec assad i frutta la cui provenienzae ra conosciutaS: canzanoIo nico, in provinciad i Matera. I1t rasportod ei prodottif rutticoli e, dell'ignarav ipera,e raa vvenuton ell'arcod el- le 24 ore precedentim edianteu n autotreno,c omunques prowisto di cella frigori- fera,c he avevac ompiutoi l lungo tragitto dallap iana di Policoro alla Romagna;s i ignora il percorsor cahzzatod all'autotrasportatorem, a le due località distanog e- Fig. I - Wpera aspis hugyi rinvenuta a S. Pietro in Vincoli (RA) oggetto del presente lavoro. 56 ograficamenten on meno di 600 km. Senzad ubbio il serpentea veva scelto la cassad i frutta come luogo di rifugio duranteo dopo la raccoltad ei prodotti in campoe alf indomani,c on il tepored el giorno,t entavad i guadagnareu n sito per termoregolarsiin quello che si presenta- va tutt'altro cheu n ambienten aturalem, a solamenteu n capannonep er lo stoccaggio di derratea limentari. Discussione I1 presenter itrovamentor appresentad i per se un fatto assaii nteressantev: iene infatti provato che, anches e accidentalmentee casualmente( ma forse con una certaf requenzac hep er ovvi motivi non siamoi n gradod i quantificare)i serpenti, animalin ormalmenteli mitati negli spostamentpi,o ssonog iungerei n localitàa s- sai distantid al loro luogo d'origine. Peri l nostroP aeseil fenomenoè statos uppostod a vari autori (Annaru&r MnNncoN, t994; BBnrRRBrr&t RaeA.ccHt1, 991; Bonc, 1939; Bnu,Io & Maucenr, 1990; LeNrnq.Nco1,9 55;L eNze,1 968,1 973,1987;L nNze& Conrr,1 993;L lrnvr, 1983; Mrzzortr et a1.,1 999;M szzBNe& Dor.cn,1 977),m a nella letteratural ocalei rife- rimenti a situazionir ealmentev erificatesi sono decisamentes carsi (DonIe & Saluo, I99\; questor epertod ocumentain equivocabilmentuen o di questie venti. La probabilitàc he si verifichi una traslocazionep assivad ei rettili (trasferimento avvenutoc ioè senzala precisav olontàd ell'uomo)è senzad ubbioa ssaif acilep er certes pecied i sauri.P er i serpentgi li episodis onos enzad ubbiop iù accidentalai causad ella loro eco-etologiac he li rendem eno legati agli ambientif ortemente antropizzati;e ssi si dimostranoi nfatti semprep iu schivi e timorosi nei confronti dell'uomo. Riteniamoq uindi che I'eventualitàc he gli Ofidi possanoe sseretr asportatia ttra- verso gli spostamentdi i legname,f ieno, prodotti orticoli, frutta e con materiale florovivaistico( piante,t erriccio,c ortecce,r occe ornamentali)s ia remota ed episodica. Per un altro gruppo di rettili, e cioè per i Sauri, disponiamoi nvece di maggiori informazionip er quantor iguardaq uestop articolaref enomeno. Anches ei dati in nostrop ossessoso noa ncorali mitati, sembranoe sseres oprattut- to alcunig echi( Tarentolam auritanìcaL., T758,H emidqctylust urcicusL ., 1758) "alloctone", che, tra le specie vengono rinvenuti piu di frequenten el territorio presoi n esame( fig.2). Con I'aggettivoa lloctonoi ntendiamoi,n questoc aso,q uei taxa presentin el nostro Paese,m a biogeograficamentees tranei,s econdof onti autorevoli( Bmxo, 1980),a lla Romagnag eografica. Senzad ubbio nei diversi capoluoghid ella Romagna( Ravenna,F orlì, Cesena, Rimini) vari esemplari,a nches er ipetutamentep, otrebberoe ssereg iunti in modo del tutto casuale( tab. 1). Infatti. sono da escluderele introduzioni volontarie derivanti dal rilascio di ani- 57 mali temporaneamentme antenutii n cattività in quanto,l e speciec itate,n on sono abitualmented etenutep er scopia matorialic omev iceversaa ccadeperle testuggi- ni e per molti altri rettili esotici (Fennr& Dr Cenno,1 995). In seguitoa d una affermazioned ei primi esemplarie con il sopraggiungered i altri individui potrebberoe ssersic ostituite delle colonie riproduttive; questai potesi sembrae ssersvi erificatap er il centros toricod i Forlì, doves onos tatio sservatiin piu di una occasionee nell'arco dell'ultimo quinquennio,v ari Gechi comuni ascrivibilia differentic lassid i età. Analogamentea nchen ella città di Ferraraè stato scopertou n nucleo di Geco di Kotschy (Cyrtopodionk otschyiF itzinger, 1843),s peciec onfinataa ll'estremità meridionaled elleP uglie,c he dimostrau n popolamentoc ospicuop, robabilmente in ragioned ella riproduzionea vvenutas uccessivamentael l'acchmatazioned i al- cuni esemplari( GnrnnNzoNr& Mezzotrt, 1999) e un nucleo di Geco verrucoso (Hemidactylust urcicus) (dati inediti). Per la Romagnal a quasi totalità di ritrovamenti è awenuta pressos tazioni dei treni e magazzinio terminal ortofrutticoli e laddovei centri urbani sono attraver- satid a grandia rteried i comunicaziones tradaleo ferroviaria( Bntno, 1980;C asrNr & SeNror.rxr1,9 88;M azzorrr et a1.,l999;Mazzortr& SrecNr,1 993). Ciò confermerebbel' ipotesi che la traslocazioned egli esemplaria wenga me- - Tarentola maurÍtanica- nome rilevatore e/o locdiÉ Drov. quote data rifedm. biblio. elo cofl. museali GranaroloF aentino RA 17 1969 Zangheri( f 969);M useod iVerona Bagnacavallo RA 5f 1970 Mazzotti Stefano Lugo RA 12 1970 Museo St. Nat. Bagnacavallo Lugo RA 12 1970 MazzottiStefano PunteA lberete RA 2 1976 Calasfi et al. (1976) Barbiano RA 19 1977 MuseoS t. Nat. Bagnacavallo S. Agata sul Santerno RA 14 1980 Landi Luciano Cesena FC 65 1980 Bruno( 1980) RepubblicaS . Marino RSM 650 1980 Bruno( 1980) Rimini RN 7 î980 Bruno( 1980) Rimini RN 7 1988 Casini& Santolin(i 1988) Cesena FC 65 1989 MazzottiS tefano Ravenna RA 3 aoo. 1993 CostaM assimiliano Rimini RN 7 lug. 1994 CasiniL ino Forll FC 35 aor. î996 TedaldiG lancarlo Russi RA 15 bb. 1997 TedaldiG iancarlo Forll FC 35 lug. 1997 TedaldiG iancarlo Forli FC 35 1997 LaghiP aolo Rimini RN 7 1997 CasiniLino Forli FC 35 siu.1 998 SempriniF abio Forlimpopoli FC 35 aqo. 1998 SaviottiM assimo Tab. I - Osservazioni di Geco comune (Tarentola mauritanica) per la Romagna geografica. 58 diante treni o camion sui quali viaggiano vari tipi di prodotti ove troverebbero nascondiglioi protagonistid i questi singolari trasferimenti. Nel quadro di quanto esposto sulla possibile colonízzazioned i Tarentola mauritanica in Romagnan on vanno comunquet rascuratea lcunec onsiderazioni che ridimensionerebberol'e ntità del fenomenoe porterebberoa valttazioni con- traddittoriec on quantoa sseritod a altri. I) L'area consideratas i trova al margined ella zonad i diffusione continua della "fascia specien, ellac osiddetta di frontiera"c osìc omed efinitad a vari biogeografici (Rnrononr,7975;Z txrNo & Zurum, t995). Secondog li stessia utori, anches e sporadicamentes,e nzac ontinuitàe con densitàc ertamentem inori, è possibile reperire metapopolazioniv itali laddove, per condrziont ambientali favorevoli, sussisteu n habitatl oro idoneo. In un approfonditoc ontributod ell'erpetologoS ilvio Bruno sull'argomento( Bnu- No, 1980)v ienee sclusala possibilità( "alloctoniac erta,p robabileo supposta"d) i un indigenatop er Tarentolam auritanicar n Romagnas ullab ased ella solac onsi- derazionec he questos auron on troverebbel ocalmentec ondizioni climatiche ad essoc onsonei n quantot ale arcan on rientran ella sottoregionem esomediterranea xeroterica,c osì come definita da Tomaselli( TorvrASELlL9rl3, ; TovnsBr-r.ert al., 1973)e identificatac ome zonaf avorevolea lla specie. Il Gecoc omuneè stator invenuton ell'Oasi di PunteA lbereten ei pressid i Ravenna (Cer-esrnre t al., 1976) ed un'altra segnalazionea, nche se estraneaa I contesto locale,è riferita al Boscod ellaM esolap ressoF errara( Bntnro& Meucnnr,1 976). Questir ilevamenti sono gli unici episodid ocumentatir iferiti a siti naturali per la regioneE milia-Romagna.P er altro tali osservazionis ono statee ffettuatep resso habitatp otenzialmenteid onei ad ospitareT arentolam auritanica.S econdoc iò che si dirà anched i seguiton on è improbabilec he la speciev i dimori naturalmente; f ipotesi di una presenzai n ragione di una volontaria introduzioned ella specie pressot ali localitàp otrebber ilevarsiu na supposizionein esatta. Infatti, vari studi floristico-botanicie d entomologicia ttribuisconoa questib iotopi (per PunteA lberete si faccia riferimento alle limitrofe PineteR avennati)u na de- cisa termofilia, paragonabilec omunquea quella riscontrabilen ella zonad efinita "clima a mediterraneod" al Tomaselli:b uonap arted egli elementib iotici rilevati nelle formazionin aturalie saminated imostranou na corologias ud-europea(s enso lato) e comunquec on arealeg ravitantep er lo piu nella zona meridionale della nostraP enisolao del bacinod el Mediterraneo( Ae.Vv., 1985;C oNranrNy1 984;' Srevmr,1 966;Z eNcnBnr1, 936, 1969). La diffusione delle principali essenzev egetali xerofile e f infeudamentoi n loco degli insetti troficamentea d essec offelatea vvennes icuramentein periodi clima- tici remoti; oggi la loro presenzain situ è da considerarsdi i tipo relittuale e attual- mentev iene supportatad al pernanered i un insiemed i fattori fisici e biotici per- sistentis olo in alcuni lembi circoscritti di territorio (isole microclimatiche xerotermiche). 59 Inoltre, anahzzandola cartad elle zonec limatico-forestalis econdol a classifica- zioned el Pavnnr( 1916) trattad a DB Purrrrpprs(1 937) elacartadella vegetazione propostad a GrecolarN&r FBNenor(r1 958),s i trova una certaa nalogiac on l'areale di diffusione del Geco comune e le zone ascritte rispettivamentea l Lauretum sottozonam edia( Dn Pnu-rIrpls,1 937)o al climax della forestas empreverdem edi- tenaneaQ uercioni licis (Gncorranu& FBNenorr1, 958);p ertanto,s ullab ased i una presav isione di questid ocumenti,p otrei riabilitare talunel ocalità,i dentificated al BntrNo( 1980)c omed i probabilea lloctoniap er il Gecoc omune,a siti di presunta autoctonia. In effetti 1o stessoB nuNo (1980) prendendoi n considerazioneI 'areale di Cyrtopodion kotschyi, più che un parallelo con la distribuzione delle zone bioclimatiched el Tomaselli( chep er altro tienec ontod i una situazionec limatica riferita all'ultimo secolo, in quanto basata sulf interpretazioned i dati metereologici)c, onsiderala diffusioned i particolarie lementid ella flora che co- l{:1: F"/l *^H r.!r g-.r-l Fig.2 - Siti di reperimentod i Geco comune (Tarentolam auritaníca) in Romagna( basec artograficat ratta da ZaNcupRr1, 96l e modificata). 60 m'è noto custodisconol a memoria di eventi climatici e di un assetto paleoambientaled i piu anticao rigine. 2) L'rntensificazioned elle indagini di campoe il migliorato livello di diffusione delle tnformazioni scientifiche a caratteree rpetologico, awenute a partire dagli '80, anni potrebberoa verep ennessod i acquisirem aggiorid ati riferiti a popolamenti nrefattr (per i motivi biogeografici di cui sopra), ma comunque autoctoni in Romagnae da sempred iffusi in un territorio, atalnguardo, ancorap oco esplorato. Conclusioni La possibilitàc hei rettili possanos ubirei l trasportop assivod a parted ell'uomoè un fenomenoa ccertatoa nches e del tutto occasionalee fortuito; per alcuni gruppi di speciea ntropofile e facilmentea cclimatabili,e tra questim enzioniamob uona parted elle lucertolee dei gechi,p otrebbee sseres tatop ossibile colonizzarei,n tal modo,q uei territori posti al margined el loro storicoa reale. Sulla based i differenti analisi rispetto a quantog ià fatto da altrt autori non è da escluderec hel e PineteR avennatei le zonea d esseli mitrofep ossonor appresenta- re, per la Romagna,d elle stazionir elitte di presenzad isgiuntad el Gecoc omune. Anche se vari autori (Ae.Vv., 1999)a vvaloranol' ipotesi che la regioneb oreale "tropicalizzazione stia andandoi ncontro ad una del clima" ed in conseguenzad r cio molti esservi iventi dai costumit ermoxerofilis tianoe spandendosvie rson ord, riteniamoc he i rettili in generalep ossanoe ssereri conosciutiq uali bioindicatori del fenomenos olo dopol unghip eriodid i osservazioneS. econdoa nalisic ondotte su alcuni vertebratit errestri non volatori che recentementeh anno colonizzatoo ricolonizzatos pontaneamentlea Romagnae tra le varie speciec itiamo I'istrice (Trnalnr & ScenevnLLt1, 993), si evince che ben altri sono i fattori che hanno facilitato gli spostamentai settentrioned i questia nimali; tra questec ondizioni ricordiamo la rinaturalizzaziones pontanead el territorio che ha favorito la crea- zioned i corridoie cologici( tipicamentera ppresentadtia gli alvei fluviali conr icca vegetazioneri pariale) e la rinnovatad isponibilitàd i zoned i rifugio e di alimenta- zione( ad esempioi coltivi abbandonatai ttualmentein fased i spontaneae voluzio- ne da parte della vegetazionep ioniera). Per i serpentiq uindi la possibilità di espanderen aturalmente,in tempi storici, il proprio areales i fa alquantor emota,m a non ci pare comunqued a escluderes o- prattuttoi n virtu dell'intensoe quotidianos cambiod i merci e prodotti che posso- no veicolareg li spostamentdi egli individui ripetutamentep ressol e medesime località. Solou n continuom onitoraggiop otràc omunquea vvalorareq uest'ultimai potesi: a tal riguardoi l territorio della Romagnas i presta eccezionalmentpee r verificare laportata di un tale fenomeno.I nfatti in ragioned ella collocazioneg eograficad i questap orzioned el nostro Paese,p osto poco al di fuori degli arealid i alcune specied i Ofidi ches i fermanop ocop iu a ovest( Natrix mqura( L., I 7 s8),presente 6l in Italia in Liguria, Piemonte, Lombardia ed Emilia fino alla provincia di Parma) o poco piu a sud(Elaphe quatuorlineata (Lacépède, 1768) diffusa in tutto il meri- dione e a nord fino alle Marche e alla Toscana) ci si potrà aspettarev erosimilmen- te l'arrivo di nuovi taxon: in fondo la Romagna non è forse famosa per la sua generosa ospitalità? Ringraziamenti Il presente lavoro è stato possibile anche grazie ai contributi pervenuti da colleghi e collaboratori: in particolare desideriamo ringraziare Casini L. di Rimini, Cicognani L. di Forlì, Fabbri R. di Filo (FE), Giusti M. di Forlì, Laghi P. di Forlì, Landi L. di S. Agata sul Santerno (RA) Mazzotti S. di Ferrara, Semprini F. di Forlì, Saviotti M. di Forlì, Valbonesi L. di Forlì, Valentini S. di Forlì. Bibliografia Ae.Vv., 1985- Analisi dell'ecosistemaBoscod ellaMesola-ValleF alcee definizioned i un sistemad i controllo per la gestioneo ttimale. Relazioneg enerale.I DROSER,R egione EmilíaR omagna:187p p. An.Vv., 1999 - Clima, la febbre del Mondo. Supplementoa llegato al n. 220 dí Airone. Editoríale Giorgio Mondadori, Milano: 68 pp. AeRAMS . & MrrvscoNM .,1994 - Vipere e altri serpentii taliani. Sistee dizioni,Trento: l76pp. Bpnranpr-lCr . & Rasacclil R., 1991- Nuova segnalazioned i Marassoi n provincia di Mo- dena.l {atura modenese,I : 3 1-33. 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