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Riscritture dell'Eden. Il ruolo del giardino nei discorsi dell'immaginario. Vol. VIII PDF

232 Pages·2015·2.03 MB·Italian
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Il segno e le lettere Collana del Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture moderne dell’Università degli Studi ‘G. d’Annunzio’ Saggi - 11 Riscritture dell’Eden Il ruolo del giardino nei discorsi dell’immaginario Volume ottavo a cura di Andrea Mariani IL SEGNO E LE LETTERE Saggi -11- IL SEGNO E LE LETTERE Collana del Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture moderne dell’Università degli Studi ‘G. d’Annunzio’ diretto da Pier Carlo Bontempelli Direzione Carlo Consani Comitato scientifico Pier Carlo Bontempelli Giovanni Brancaccio Carlo Consani Paola Desideri Elisabetta Fazzini Andrea Mariani I volumi pubblicati nella Collana sono stati sottoposti a doppio referaggio anonimo. ISSN 2283-7140 ISBN 978-88-7916-691-1 Copyright © 2015 Via Cervignano 4 - 20137 Milano www.lededizioni.com - www.ledonline.it - E-mail: [email protected] I diritti di riproduzione, memorizzazione e archiviazione elettronica, pubblicazione con qualsiasi mezzo analogico o digitale (comprese le copie fotostatiche, i supporti digitali e l’inserimento in banche dati) e i diritti di traduzione e di adattamento totale o parziale sono riservati per tutti i paesi. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le riproduzioni effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da: AIDRO, Corso di Porta Romana n. 108 - 20122 Milano E-mail [email protected] <mailto:[email protected]> sito web www.aidro.org <http://www.aidro.org/> Volume stampato con il contributo del Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture moderne Università degli Studi ‘G. d’Annunzio’ di Chieti-Pescara In copertina: Leo Marchetti, La finestra sul giardino. Olio su tela. Per gentile concessione dell’Autore. Videoimpaginazione: Paola Mignanego Stampa: Digital Print Service SOMMARIO Premessa 7 Andrea Mariani Introduzione. L’insostituibile presenza del giardino: 9 da spazio della differenza a territorio della conciliazione Andrea Mariani Le radici daoiste del giardino tradizionale cinese 21 Maurizio Paolillo I «giardini di Adone», metafora platonica della scrittura 39 Paola Desideri Il giardino oltre il giardino. Kräutergarten e dintorni nel medioevo tedesco 57 Elisabetta Fazzini The garden scene in Romeo and Juliet. Its representation on stage, 75 canvas, and screen Oksana Moskina An initiatory journey through the garden of illumination 109 Persida Lazarević Di Giacomo Il giardino nella scena dell’Ortis, tra funzione narrativa 133 e filiazioni intertestuali Valerio Vianello Dal primato del bosco al «giardino mediterraneo». Il real sito 151 di San Leucio nell’ultimo periodo borbonico Giovanni Brancaccio A proposito di alcuni (fra i molti) giardini di William Carlos Williams 163 Annadomenica Santacecilia 5 Riscritture dell’Eden. Il ruolo del giardino nei discorsi dell’immaginario. Vol. VIII - A cura di A. Mariani - Milano, LED, 2015 http://www.ledonline.it/Il-Segno-le-Lettere/ Sommario Dalla pittura alla narrativa ne Il giardino dei Finzi-Contini 195 Giovanni Di Iacovo Bibliografia essenziale 217 Indice dei nomi 229 6 Riscritture dell’Eden. Il ruolo del giardino nei discorsi dell’immaginario. Vol. VIII - A cura di A. Mariani - Milano, LED, 2015 http://www.ledonline.it/Il-Segno-le-Lettere/ PREMESSA I saggi pubblicati nei precedenti sette volumi della serie Riscritture del l’Eden (2003-2012) hanno inteso offrire la più ampia prospettiva sull’idea di giar- dino e sulla sua funzione nella storia della cultura, delle diverse lette- rature (da Oriente a Occidente), delle varie forme d’arte. In tal senso si sono distinti, nel contesto della vastissima bibliografia che annualmente documenta la produzione, italiana e internazionale, sul giardino e sulle te matiche correlate. In questo ottavo e ultimo volume della serie l’ottica è più che mai interculturale e intertestuale, né potrebbe essere altrimenti, vi sto che, da un lato, esso analizza la scrittura/riscrittura di un testo, che entra in un articolato e complesso network di altri testi, di idee, di ela- borazioni del l’immaginario, per farsi signe de signe; mentre, dall’altro, si inserisce nel più ampio tessuto dei dibattiti sul rapporto natura-cultura, fornendo, in più di un caso, preziose testimonianze e motivi di riflessio- ne intorno ai concetti di arte, artificio, territorio, paesaggio, imitazione, antropizzazione, e così via. Concetti che, una volta elaborati e scritti, non possono, ovviamente, essere intesi se non come costrutti discorsivi che percorrono e sostanziano quella critica ecologica che appare ormai l’inso- sti tuibile cornice di riferimento nel campo degli studi umanistici, non meno che nel le discipline tecnico-scientifiche. Ringrazio, come di consueto, i colleghi delle varie sedi universita- rie, da quelli dell’Ateneo ‘Gabriele d’Annunzio’ di Chieti e Pescara (in particolare del Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture moderne), a quelli di altre sedi italiane e straniere, per i loro contributi; ringrazio anche il Direttore del Dipartimento, Pier Carlo Bontempelli, per il soste- gno scientifico e finanziario, e il collega Carlo Consani, per aver accolto il volume nella collana da lui diretta. Non posso, infine, fare a meno di riandare col pensiero alle decine di studiosi che hanno arricchito i volumi precedenti, enormemente arricchendo, di pari passo, la mia competenza in materia. Non riesco, infatti, a concludere, per quanto in sordina e in un sereno an ti climax, un’impresa di questo tipo, negandomi l’emozione 7 Riscritture dell’Eden. Il ruolo del giardino nei discorsi dell’immaginario. Vol. VIII - A cura di A. Mariani - Milano, LED, 2015 http://www.ledonline.it/Il-Segno-le-Lettere/ Andrea Mariani dei ricordi dei tempi eroici, quando la formulazione del progetto e la sua prima realizzazione apparvero in tutto il peso della responsabilità che il progetto comportava; e poi, col passare del tempo, si delineavano sempre più chiaramente la consapevolezza dell’orizzonte di attesa dei lettori e la necessità di non deluderli. Mentre, nei precedenti volumi, ogni «premessa» si concludeva con una promessa di nuovi contributi, che sarebbero usciti in un volume suc- cessivo che stava prendendo forma nella mente del curatore e degli autori, questa volta il congedo appare definitivo; mi sostiene, peraltro, la netta impressione che quanto abbiamo (per usare un’immagine pertinente) se- minato sta già germogliando, o comunque non mancherà di germogliare, soprattutto negli studiosi più giovani, in una reazione a catena di altre, sempre nuove interpretazioni, di ulteriori, dense e serrate, spesso piacevoli e gratificanti, «conversazioni» su un tema e una struttura di tanta portata. Mi fa piacere, infine, ringraziare le valide collaboratrici che fanno par- te del programma di Dottorato afferente al Dipartimento di Lingue, Let- terature e Culture moderne: Rosita D’Elia, Annadomenica Santacecilia e Francesca Razzi, il cui aiuto non è mai venuto meno nelle varie fasi della curatela, fino alla correzione delle bozze, alla compilazione degli indici e della bibliografia essenziale. Poiché il momento in cui si dà alle stampe un volume coincide, pun- tualmente, con un «varo» augurale, è questa l’occasione migliore per au- gurare loro ogni successo, nel proseguimento degli studi sui temi che li appassionano; che non si limitano, ovviamente, ai giardini e ai temi cor- relati. Andrea Mariani 8 Riscritture dell’Eden. Il ruolo del giardino nei discorsi dell’immaginario. Vol. VIII - A cura di A. Mariani - Milano, LED, 2015 http://www.ledonline.it/Il-Segno-le-Lettere/ INTRODUZIONE L’insostituibile presenza del giardino: da spazio della differenza a territorio della conciliazione Andrea Mariani Nessuno meglio di chi ha curato gli otto volumi della serie Riscritture del l’Eden può testimoniare la pervasiva, a volte ossessiva presenza, l’ine- ludibile centralità del giardino nel dibattito culturale tra XX e XXI se- colo. Come tema ricorrente, dotato di infinite capacità di risonanza, il giardino ribadisce e conferma la sua funzione col passare del tempo, col susseguirsi delle mode, con l’avvicendarsi dei metodi di lettura degli spazi e di interpretazione del mondo. Quasi a voler, ogni volta, ribadire la sua essenza primaria di spazio del privilegio, il giardino si ripropone di conti- nuo come nesso privilegiato, luogo geometrico di ogni questione relativa al rapporto natura-cultura (arte-artificio), e degli innumerevoli corollari che le varie culture hanno declinato intorno alla catena simbolico-semantica che scandisce il territorio, partendo dalla foresta (wilderness, bush, outback), sovrapponendosi, attraversando o incrociando il mito dell’Eden, quello di Ar cadia, il concetto di panorama, le idee di campagna e della professione del l’agricoltura, la costruzione del paesaggio, l’invenzione del parco (dap- prima privato, poi pubblico), giungendo all’orto, al recinto (gart, yard), al faz zoletto di terra tenacemente coltivato e difeso, scampolo di tessuto, prezioso frammento del puzzle nella città contemporanea e post-moderna (il vest pocket garden di New York, per esempio). E insieme all’assunto che il giardino è un archetipo perenne e insostituibile, si presenta, sempre più spesso, l’idea del giardino come spazio della conciliazione degli opposti, del l’annullamento delle contraddizioni, emblema di una futura armonia non più utopica, ma salvifica e, di nuovo, insostituibile e necessaria. Patrick Nadeau, col suo interessante progetto Rainforest (esposto tra Parigi, Londra, Milano e New York nel biennio 2009-2010) propone, in tal senso, un deciso passo avanti, che faccia progredire la coscienza sociale del XXI secolo dalla fase dell’eco-criticism (che nessuno più oserebbe di- 9 Riscritture dell’Eden. Il ruolo del giardino nei discorsi dell’immaginario. Vol. VIII - A cura di A. Mariani - Milano, LED, 2015 http://www.ledonline.it/Il-Segno-le-Lettere/ Andrea Mariani scutere, soprattutto dopo No Man Is an Island di Thomas Merton, 1955, e Silent Spring di Rachel Carson, 1962; ma si veda anche, per quanto ri- guarda l’ambito degli American Studies, il saggio di Carlo Martinez nel VII volume di questa serie) a quella dell’eco-aestheticism, superando l’ossi- moro città/giardino («[…] c’est comme mettre le loup dans la bergerie!»), per raggiungere «une micro-intrication, une intimité partagée entre une nature et un habitat». Le sue installazioni (constructions vertes, come quella messa in atto a Reims nell’autunno del 2013), soprattutto quando usano le piante epifite della foresta amazzonica, che si nutrono solo dell’umidità dell’aria, creano dei leggerissimi giardini aerei, come merletti sospesi sugli oggetti con cui interagiscono a una certa distanza: strutture che non solo esercitano la funzione di sintesi e mediazione tra i due poli di una dialet- tica tardo-neo-idealista, ma anche promuovono quella dinamica che crea un ambiente leggibile (e, perché no, festif), integrato in ogni suo compo- nente. Con buona pace del concetto di alterità del giardino, che dovrebbe essere espace de la différence per antonomasia, e invece diventa coesteso col concetto di spazio fruibile, esteticamente e moralmente valido. L’ine lu- di bile presenza del giardino porta dunque, oggi, all’idea di intimità, di contaminazione, di un’osmosi (che può apparire persino inquietante), do- vuta alla perdita di membrane divisorie, tra oggetto inanimato, mondo vegetale e sfera dell’uomo, tra esterno e interno (degli spazi fisici e della sen sibilità), fino all’annullamento di quei confini che – ieri – sembravano costituire, per statuto, l’idea stessa di giardino. Accade così che, aprendo a caso un’antologia di poesia moderna (in qualunque lingua e cultura), siano molte le probabilità di imbattersi su- bito nella testualizzazione di qualche giardino di cui, per una ragione o per l’altra, non si può fare a meno, e che questo giardino indispensabile sia anche un giardino totalizzante e conciliatore. Nella lirica «Podne» («Mez- zogiorno»), il grande poeta serbo Jovan Dučić (1874-1943) rappresenta un momento di assoluta adesione tra l’io e l’ambiente che lo circonda – anzi tra un io che non si sente neanche più veramente un soggetto, in contrap- posizione col mondo, bensì – pur senza sciogliersi interamente nel classico sentimento panico – si fonde con l’oggetto / gli oggetti di una contempla- zione estatica, che si specchia nella coscienza. Lo scenario di fondo, che invade ben presto il primo piano, è costitui to da un’isola perfetta, cui non manca alcun requisito; e ogni requisito è per- fetto, e l’attimo di perfezione non sembra destinato a trascorrere, così come il sole allo zenit non pare intenzionato a volgere in direzione del suo arco di- scendente. Il mare intorno è una superficie immobile, cristallina, il suo az- zurro compete col colore del cielo, le rive, le rocce, la sabbia, sono profuma- 10 Riscritture dell’Eden. Il ruolo del giardino nei discorsi dell’immaginario. Vol. VIII - A cura di A. Mariani - Milano, LED, 2015 http://www.ledonline.it/Il-Segno-le-Lettere/

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tivamente allo statuto e alle specificità della cultura orale dal mondo antico al mondo contemporaneo, investigata nell'ambito delle sue più ampie dimensioni interdisciplinari, cfr. Gentili - Paioni 1985. Riscritture dell'Eden. Il ruolo del giardino nei discorsi dell'immaginario. Vol. VIII - A cu
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