SEMINARI ROMANI DI CULTURA GRECA QUADERNI QUADERNI DEI SEMINARI ROMANI DI CULTURA GRECA Collana diretta da Maria Grazia Bonanno, Roberto Pretagostinit, Luigi Enrico Rossi 11 dn . R. Pretagostini (cur.), La letteratura ellenistica. Problemi e prospettive di ricerca, pp. 224, anno 2000 2. E. Dettori, Filita grammatico. Testimonianze e frammenti, pp. 244, anno 2000 . L. Sbardella, Filita. Testimonianze e frammenti poetici, pp. 224, anno 2000 I d . E. Magnelli, Studi su Euforione, pp. 212, anno 2002 FN 9. E. Rocconi, Le parole delle Muse. La formazione del lessico tecnico musicale nella Grecia antica, pp. 156, anno 2003 . R. Nicolai (cur), PFZMOZ. Studi di poesia, metrica e musica greca offerti dagli g. allievi a Luigi Enrico Rossi per i suoi settant'anni, pp. 400, anno 2003 7. R. Nicolai, Studi su Isocrate. La comunicazione letteraria nel IV sec. a.C. e i nuovi genere della prosa, pp. 224, anno 2004 oo . R. Pretagostini - E. Dettori (curr.), La cultura ellenistica. L'opera letteraria e l'esegesi antica, pp. 486, anno 2004 9. L. Leurini, L'edizione omerica di Riano di Creta, pp. 164, anno 2007 10. R. Pretagostini t - E. Dettori (curr.), La cultura letteraria ellenistica. Persi- stenza, innovazione, trasmissione, pp. 344, anno 2007 11. R. Pretagostini, Ricerche sulla poesia alessandrina Il. Forme allusive e contenu- ti nuovi, pp. 244, anno 2007 Roberto Pretagostini RICERCHE SULLA POESIA ALESSANDRINA II Forme allusive e contenuti nuovi Edizioni Quasar Roma 2007 Questo volume è pubblicato con i fondi del Programma di ricerca COFIN 2003 “Persistenza di temi e di forme nella letteratura greca dal periodo arcai- co e classico al tardo Ellenismo” © Roma 2007, Edizioni Quasar di Severino Tognon srl, via Ajaccio 43, 1-00198 Roma, tel. (39)0684241993, fax (39)0685833591 ISBN 88-7140-352-5 Finito di stampare nel mese di dicembre 2007 presso Arti grafiche La Moderna, via di Tor Cervara 171 - Roma SOMMARIO Maria Grazia Bonanno, Premessa Premessa dei curatori Omero, la poesia epica e i poeti del primo Ellenismo L'incontro con le Muse sull'Elicona in Esiodo e in Callimaco: modifi- cazioni di un modello L'opposta valenza del «tuonare di Zeus» in Callimaco e in Plutarco Rito e letteratura negli Inni 'drammatici' di Callimaco Incursioni bucoliche nella poesia non bucolica di Teocrito Tracce di poesia orale nei carmi di Teocrito La rivalità tra Comata e Lacone: una paideia disconosciuta Il miniencomio di Tolomeo II Filadelfo nell'Idillio XIV La forma catalogica fra tradizione e innovazione: il catalogo dei mae- stri di Eracie nell'Idillio XXIV di Teocrito La ripresa teocritea della poesia erotica arcaica e tardoarcaica (Idilli XXIX e XXX) La nascita di Tolomeo II Filadelfo nell'Idillio XVII di Teocrito e la nasci- ta di Apollo nell'Inro a Delo di Callimaco L'autore ellenistico fra poesia e filologia. Problemi di esegesi, di metri- ca e di attendibilità del racconto Intellettuali e potere politico nell'età ellenistica: la duplice valenza metaforica di κέντρον in Sotade fr. 1 Powell I carmi di Sotade e i Sotedea tramandati da Stobeo Due motivi dell' Antologia Palatina: il giuramento d'amore infranto e il paraklausithyron Le metafore di Eros che gioca: da Anacreonte ad Apollonio Rodio e ai poeti dell' Antologia Palatina Vicende di un'allegoria equestre: da Anacreonte (e Teognide) ad Ascle- piade L'epigramma per Nicomache di Posidippo Vino, amore e ... violenza sessuale in Edilo «Problemi di poesia alessandrina» Bibliografia Indice analitico Indice dei luoghi discussi Premessa Habent sua fata libelli. L'amicizia fra Maria Grazia Bonanno e Roberto Pre- tagostini nacque nel 1985. Galeotta fu la mia recensione alle sue prime Ricerche di poesia alessandrina, pubblicate l’anno prima. Così concludevo l’analisi di quel bel libro: «il composito ma organizzato materiale, la difficile ma accattivante proble- matica, la generale plausibilità delle ipotesi ne fanno un'occasione — quand'anche di parziale dissenso — di sempre fecondo dibattito e spesso nuova acquisizione di elementi utili a ‘conoscere’ la poesia alessandrina». Roberto mi telefonò per ringraziarmi del- l'attenzione che avevo dedicato al suo lavoro, ma anche del «parziale dissenso». Si, perché Roberto sapeva ascoltare. L'amicizia si tradusse presto in affetto che si sarebbe alimentato, col tempo, di una sodale reciprocità umana e scientifica. Ho sempre detto di avere imparato ad amare la cultura, oltre che la poesia, ellenistica grazie all'amicale frequentazione di Gregorio Serrao (maestro mio e dello stesso Roberto) e poi all'attenta lettura delle prime Ricer- che di Roberto Pretagostini. Queste seconde Ricerche rappresentano una continua- zione del precedente discorso, allora concentrato su Teocrito, Callimaco, Sotade, ora esteso, marginalmente ad Apollonio, più largamente agli epigrammisti, Asclepiade, Meleagro, Posidippo, Edilo (cito, più o meno, in ordine di pubblicazione). Il volume, che raccoglie saggi sparsi in varie riviste e variamente calibrati, si chiude con un ricordo di Gregorio Serrao, già allievo di Gennaro Perrotta e poi maestro, talora misco- nosciuto, come bene osserva Pretagostini, di poesia alessandrina. Non sono qui, ovvia- mente, per recensire: non ci sarebbe né il tempo né lo spazio, ma neppure ? il caso. In sintesi. Roberto Pretagostini, nel primo e, forse, più stimolante saggio di que- st'ultimo libro prende in esame il rapporto della triade Teocrito, Callimaco, Apollonio con Omero e la poesia epica, arrivando a conclusioni condivisibili. Giusto ribadire la differenza fra Teocrito, che vede in Omero il poeta sovrano, e Callimaco, che sceglie una propria e nuovissima strada evitando ogni impossibile, ma nemmeno ambito, confronto con lo Zeus della poesia, beninteso epica. Giusto sottolineare che il sussie- goso rifiuto callimacheo nei confronti dell'epos riguarda il Ciclo e non certo Omero. Quanto ad Apollonio, ? certo mirabile come il nostro epicus novus riesca, per cosi dire, a far quadrare il cerchio, raccontando una storia in quattro libri, che segna il transito dell'epica alla tragedia per ritornare all'epica. Ma tale circolare e conciliante operazione non mi sentirei di vederla come l'esito di una 'risonanza' aristotelica. Il ΝΠ Premessa Kunstwollen di Apollonio sembra tendere non tanto a un «perfezionamento del det- tato aristotelico» quanto piuttosto a una riscrittura della tragedia (e della lirica) con le parole di Omero. Se non è opportuno definire antiaristotelica la suddetta triade, è però possibile rivendicarne l'assoluto anaristotelismo in tema sia di teoria che di prassi letteraria. Un distacco netto che fa guardare avanti la nuova poesia. Del resto resiste ancora, in buona sostanza, la tesi di Pfeiffer per cui anche la filologia come istitu - zione e, meglio, disciplina autonoma nasce non già nel Peripato, ma in Alessandria ad opera dei poeti dotti, chiusi in una sorta di introflessione scolare (il Museo) e comunicativo (dal poeta al libro e dal libro al poeta). Con questa tesi, qui ridotta troppo schematicamente, consentiva lo stesso Pretagostini. Sulla questione, nel suo complesso e nella sua complessità, Roberto e io avevamo già cominciato un confronto ‘dialettico’, che si sarebbe dovuto riprendere a ogni buona occasione. Que- st'occasione ci è mancata. Almeno un cenno merita l'acuta indagine ‘razionalistica’ sull'incontro di Esiodo con le Muse e sul sogno dell'emulo Callimaco: un'indagine che ha suscitato un pro- ficuo dialogo fra Pretagostini e Serrao. Non meno puntuale la disamina dei cosiddetti inni mimetici callimachei, ma è all'amato Teocrito che Pretagostini mostra di voler dedicare la propria maggiore attenzione. Sette saggi trattano le virtù poetiche di Teo- crito, dalle sue incursioni bucoliche nella poesia non bucolica alle tracce di poesia orale rinvenibili nei suoi carmi, dalle riprese della poesia eroica arcaica e tardoarcaica al tema intrecciato della nascita 'divinizzata' di Tolomeo Filadelfo con la nascita di Apollo nell'Inno a Delo di Callimaco, al fine di confermare e perfezionare l'idea di Perrotta sull’ulteriore intreccio con l'omerico Inno ad Apollo. Per concludere, non posso tacere il percorso tematico indicato da Roberto proprio nel tentativo, riuscito, di districarsi esegeticamente tra molti epigrammi dell' Antologia Palatina. Le novità interpretative sono varie ma tutte sensibili, credo di poter dire, alla malinconica ep- pure giocosa attitudine — di poeti quali Asclepiade e Meleagro — ad affrontare il male di vivere grazie a una sostenibile leggerezza dell'essere, senza tuttavia esperire banali scorciatoie. Mi sento qui tentata a scorgere, al di là dell'esegesi, una sorta di immede- simazione di natura propriamente esistenziale, appena raffreddata dalle ragioni della filologia. Maria Grazia Bonanno Premessa dei curatori La morte, improvvisa quanto prematura, ha colto Roberto Pretagostini quando il volume gli era appena stato presentato in bozze, non lasciandogli la possibilità di apportare le ultime cure editoriali al lavoro. La destinazione nei “Quaderni” dei “Seminari Romani” gli era molto cara, non solo per il fatto di esserne uno dei direttori, ma anche perché era stato un volume da lui curato {La letteratura ellenistica. Problemi e prospettive di ricerca. Atti del Colloquio in- ternazionale, Università di Roma “Tor Vergata”, 29-30 aprile 1997, Roma 2000) a inaugurare la collana, alla quale nel tempo si sono aggiunti altri contributi di argomento ellenistico (edizioni critiche, monografie, atti di convegni). ΑἹ momento di raccogliere e, dove necessario, di aggiornare una serie di suoi studi sulla poesia ellenistica per fonderli nel secondo volume delle Ri- cerche, Roberto si era potuto giovare dell'aiuto prezioso di Cristina Esposto, sua allieva degli anni urbinati; a Mario Telò aveva affidato il delicato compito delia revisione dei rimandi bibliografici. Ad entrambi esprimiamo anche noi il ringraziamento che, in modo meno formale, avrebbero ricevuto da lui. Il nostro contributo, si capisce, non ha influito in nulla sulla sostanza del libro ed è stato semplicemente quello di completarne l'iter di pubblicazione, profittando, per il lavoro di correzione delle bozze, dell'aiuto di Cristina Pace e di Felicita Foglia. Gli indici sono stati curati da Cristina Pace e da Livio Sbardella. Emanuele Dettori - Livio Sbardella