La Ricciarda è una tragedia di Ugo Foscolo in cinque atti ideata prima del trasferimento dell'autore a Firenze e qui composta nell'arco di tempo che va dal settembre 1812 ai primi di giugno dell'anno successivo. Essa venne rappresentata per la prima volta a Bologna il 17 settembre del 1813 dalla compagnia di attori diretta da Salvatore Fabbrichesi. Il ruolo del personaggio venne dato a un'attrice non molto esperta, Carolina Cavalletti Tessari, che aveva sostituito da poco tempo la primadonna Fiorilli Pellandi. La tragedia venne pubblicata nel 1820 a Londra con una dedica a Lord John Russell per l'editore John Murray. La tragedia, che è ambientata nel medioevo ed è versificata in endecasillabi sciolti, si svolge, secondo le regole aristoteliche, in una unica giornata. Protagonisti della vicenda sono due innamorati, Guido e Ricciarda, i cui padri si combattono ferocemente da più di trenta anni. Ricciarda è infatti figlia di Guelfo tiranno di Salerno il cui fratellastro Averardo è padre di Guido. In una lettera a Silvio Pellico il Foscolo scrive: « è una tragedia tutto amore, e terribile per contrasti di pietà e di ferocia, e di affetti d'amicizia, d'amore, di fraternità . » Infatti la Ricciarda è, delle tre tragedie foscoliane, quella più concentrata e tesa e anche più adatta alla rappresentazione. Il Foscolo si sarebbe ispirato per questa tragedia durante una rapida visita a Salerno nel 1812, il cui castello abbandonato colpì molto la sua fantasia.
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