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Relitti di antiche foreste nei pressi di Faenza (RA) PDF

14 Pages·2003·2.1 MB·
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Quoderno d: Stud: e Notizie di Storiq Nqturole dello Romogno Quad.S tudiN oî. Romagna.l 8: 139-152d, icembre2 003 lssN 1't23-6787 Notizie Naturalistiche SandroB assi & Marco Sami RELITTI DIANTICHE FORESTE NBI PRESSI DI FAENZA(RA) Premessa La fasciap edecollinarer omagnola,c ioè quella che si erge immediatamentea sud dellav ia Emilia su quotec ompresetr a i 70 e i I 50-200m s.l.m.a preannunciarele alture che poi formerannoI 'Appennino, è caratterizzatan ella parte ovest (dal fiu- "terreni me Sillaro fino al fiume Ronco)d ai cosiddetti ferrettizzati",r esi celebrid al granden aturalistafo rliveseP ietroZ anghei chel i studio( ZnNcnanr1, 950,1 961,1973) soprattuttod al puntod i vistab otanico( AcosrrNr,2000). Di fatto, poiché in questas edet ali ambienti ci interessanon on tanto come unità geologicaprecisaq uantop er i loro caratterif loristico-vegetazionalip, ossiamoc om- "terreni prenderes otto il generico termine di ferrettizzati", tra I'altro improprio o comunqued a intendersii n sensol ato comeg iustamenteri levato dallo stessoZ nNcHsnr (1950),u n mosaicod i substratia bbastanzad iversi fra loro dal punto di vista geolo- gico, ma accomunatid a una discretap ermeabilità.L a natural itologica di tali depo- siti è connotatad allap resenzac ostanted i ghiaie,s abbiee limi depositatisiin antichi ambientic he,n el corsod el Quaternario( all'incirca da meno di I milione fino a 100 mila anni fa), dovetteroe sserev ia via di spiaggia,d i foce fluviale oppured i conoide alluvionale( Troelnt, 2000). Le paleo-spiaggec oincidenti con la linea di costa di 7-800 mila anni fa ("sabbie gialle" o Sabbied i Imola), oppureg li antichitenazzi fluviali formatisi a piu riprese durante il corso del Pleistocene,s ubirono nel tempo una lunga serie di ripetute trasformazionif isico-chimiched ettatep rincipalmented alle particolari condizioni "mediterranee" climatiche che si instauraronod urantei periodi interglaciali (tem- perature medie elevate ed accentuatas tagionalità), trasformandosi lentamente in suoli. In particolare,t ali processid i alterazionef avorirono un'azione dilavantes u tutti i materiali più facilmente solubili e, fra essi,s oprattuttoi l carbonatod i calcio o calcare, portando ad una rapida e progressiva decalcificazione del terreno ed al- l'innescarsid i fenomenid i arrossamentoc he hannoi mpartito a questis uoli a4tichi un color rugginep iu o menoi ntenso,d eterminatod allar elativaa bbondanzad i idrossidi 139 "ferretto"). di ferro (da cui il termine "terreni I ferrettizzati" hannoa ttirato l'attenzione di vari botanici, prima del faentino Lodovico Caldesip oi di Pietro Zangheri,p er la particolarità della loro copertura vegetale.S i tratta di terreni poveri, a modestavocazionea grariae per queston on ovunqued issodatie posti a coltura. I fattori limitanti, consistentis oprattutton ella carenzadci alcioe quindi nellar elativaa ciditàd ei suoli,h annos empres coraggiato - perlomenon ei settoria pendenzapiùaccentuata- le trasformazionia gronomiche piu impegnativeL. e coltures i limitano tuttoraa qualchev ignetoe fruttetoe , laddove i problemip edogeneticsi i attenuanoa, frammentarsi eminativi.P eri l restoI 'uomo ha preferitom antenereil boscod i querce,c on tutti i suoi prodotti secondario, ppure ricavarnec astagnetii;l Castagno( Castaneas ativa)t ollerab eneI 'aciditàd el suolo e, in esposizionen ord, si adattaa questea ltitudinic he sonor elativamenteb assei n confrontoa ll'optimum della specie,n ormalmentec ompresof ra i 400 e gli 800 metri di quota. Il castagnetoin oltre mantienen el sottoboscob uona parte della composizioneo riginariae d è floristicamentein teressantceo me i vecchi querceti. Si tratta comunqued i formazioni che hanno subito interventi antropici, anchec on comparsad i piante alloctone sintomatiched i prolungato disturbo come Robinia (Robinia pseudoacacia)o Ailanto (Ailanthus altissima), e che sono state sotto- postea d alterazionie ad un secolares fruttamento( raccoltad i legna,d i lettiera,d i castagne,f unghi, tartufi, ecc.) favorito dalla vicinanza alle città. Tuttavia il loro valore naturalisticon on è affatto trascurabilee risulta anzi ulteriormentea ccre- sciutop ropriod al significator elittuale. Fig. I - Il piccolo ma interessante"c astagnetod egli innamorati",p osto tra Olmatello e I Fondi, in veste primaverile. r40 Il presentec ontributo,l ungi dal voler affrontareI 'intero:e complessop roblema, "terreni vuol semplicementep orre l'accento sui ferrettizzat\"d el faentinoc he con- servanoa ncorad iversil embi di bosco,s pessoc on peculiaritàb otaniched i grande impatto( comel a monumentaleR overellad i Olmatello,o ppurel 'estesissimap opo- lazioned i Bucanevep ressoi l rio Bisciao quellad i Cisto femminaa lla soprastante coloniad i CastelR aniero)o di notevoler arità( comei l Sigillo di Salomonem aggio- re e l'Aglio pendulo nel bosco di rio Ianna, ad est di Pergola).V al la pena far presentec omei l faentino," cuore geografico"d i questaf asciac he si estende- per circa4 5 km - dall'altezzadiCasteSl anP ietroT erme( BO) fino a Meldola( FC), sia privo di strumentid i tutela che non sianoq uelli ordinari comunali;a l contrario, nell'imolesee nel forlivese,c on I'istituzioned elle RiserveN aturali Orientater e- gionali rispettivamented el Boscod ella Frattonae di Scardavilla( cui si aggiunge quantor imaned el Boscod i Ladino),s onos tatep osten egli ultimi anni delleg aran- zie sullac onservaziondei questii nteressantbi iotopi ottenendon, el contempo,a n- cheu nac ertar icaduta,s en on turistica( di difficile proposizionee gestionee anche controproducentpee r via dei prevedibilid annic ollaterali),s icuramentec ulturalee di sens ibil izzazionen aturail stic a (AA.VV., 20 0 I ). Il bosco Si puo premetterec ome in epocaa ntica, precedentea lla completa colonizzazione "terre- della PianuraP adanai, boschi su no ferrettizzato"d ovesseroe sserein di- retta continuità con la primitiva foresta planiziartae come alcunea nalogies iano tuttora riscontrabili,p ur con la spiccata acidofilia dei primi che ne restac omun- que I'elementod istintivo. Vanà la pena ricordarec ome tali ambienti trovino un "parente" illustrei n Emilia, non a casod a tempot utelato:i Boschid i Canega,n ella bassac ollina parrnensec, he costituisco- no fin dal 1982u n magnifico ParcoR e- gionalee che,p ur nelle debited ifferenze (soprattuttop er I'estensionefo restalec, he a Canegar aggiungei 900 ettari circa), rappresentanuon modello paragonabile. Protagonistea ssoluten ella copertura arboreas ono le querce, a partire dalla Roverella (Quercusp ubescens)c he si configura come la speciep iu diffusa e Fig. 2 - Già in febbraio compare, nel boschetto rappresentativad ell'intero onzzonte lungo il rio di Biscia, la delicataf ioritura del Buca- neve (Galanlhus nivqlis), una presenzai nsolita collinarer omagnolop, erlomenof ino ai 5- per questeq uote. l4l 600 metri d'altitudine. E' certamentela speciep iu comune,s oprattutton ei settoric on una certa aridità; a lei si affranca il Cerro (Q. cerris), specie poco esigente nei confronti del suolo e tendenzialmentea cidofila. Di norma in Romagnat roviamo il Cerro a quotab en superiore,s ui 600-800m , in una fasciac hea lcuniA utori (Connarre, 1974) considerano a sé stante e ben caratteizzatra,a nche se la specie è stata larga- mentes ostituitad al Castagro. E'problematica, anches e citata da parecchiA utori, la presenzad ella Rovere (Q. petraea), cheè la piu acidofila fra le quercec aducifoglie italianem a che,c omen oto, dà luogo a popolazionii bride tantod a presentarep roblemi di riconoscimentoa ncoran on chiariti soprattutto conQ. pubescense , secondoP rcNnrn (1982), anche con Q. virgiliana (la cui distribuzionei n Emilia-Romagnaè pero tutta da precisare). La stessap roblematicas i pone in Q. robur per I'estrema variabilita individuale (nelle foglie e anche nel frutto) e per la tendenzaa d ibridarsi; ben piu tipica dei suoli di pianura, la Farnia è comunquep resentec on alcuni esemplari di discreted imensionin ei punti piu freschi,c ome in prossimitad el piccolo rio Forconi (Pergola). E veniamoa lla lunga lista delle accompagnatricia, cominciared al Carpino bianco (Carpinus betulus),i ndicatored i suoli freschi e in Romagnan ient'affatto comu- ne; meno significative le presenzed el Carpino nero (Ostrya carpinifolia) e dell'Orniello (Fraxinus ornus), ben comprensibilin el quadrod ell'ubiquitarietad i qu,ested ue specie.A llo stessom odo sonor invenibili qua e là le latifoglie sporadiche dei boschi misti di tutta la collina, comeA cero campestre( Acer campestre),C ilie- gio selvatico( Prunus avium), Sorbo (Sorbusd omestica),i l più acidofilo e qui più signíficativo Ciavardello (Sorbus torminalis), Olmo campestre( Ulmus minor) e Pioppot remulo (Populust remula).Interessantela presenzad el Nespolo (Mespilus germanica),r aro e semprei n individui isolati; l'indigenatoi taliano di questapianta, Fig. 3 - tl Sigillo di Salomone maggiore (Polygonatunt multiflorun) è una rara specie di faggeta presente nel boschettod el rio lanna (meno di m 100 s.l.m.!).( Foto M. Sami) 142 oggettod i coltivazionef ino a non molto tempof a, è messoi n dubbio da parecchi Autori chel o ritengonoi ntrodottoi n tuttaI 'Europam eridionaled all'Oriente,a ttor- no al II secoloa .C..P rcNnrl( 1.c.)p, ur non escludendoI'a lloctoniad ellas pecief,a notarec ome in varie zone essas i dimostri perfettamentea dattataa ll'ambiente "se naturalee viva ben lontanod a ogni influenzaa ntropica: non vi e indigena, dobbiamoa mmetterec he I'uomo ha funzionatoc omef attoren aturaled i dispersio- ne". Altrettantor ilevantel a presenzad i Peros elvatico( P_vrups) ,rclsÍere'\ , soprat- tutto, del raro Melo ibrido (Malus florentina). Il sottobosco Nel piano dominatod all'onnipresentPe ungitopo( Rrrscu,crr c'uletrluo.sp)p rrre dall'acidofilaF elcea quilina( Pteridhtma Erilirunr),c ompaionoa rbustic hep er la Romagnap ossonoe sserec onsideratni on comunio comunquelo caiizzatilr t parti- colaris ituazionei daficheo microclimaticheE.' il caso,n elles ituazionpi iùro rlbreg- giate,d el Biancospinos elvatico( Crataeguso xvacanlhu)o del Lattlotino (Vibttrnuntti nu,s)c, hep eraltrov a consideratoin trodottos, fìrggitoa d atnticac olti- vazioneo rnamentalep er siepie giardini.Q uantoa l sottoboscoe rbaceoè r-rotala precocefi oriturap rirnaverilec,o mpostad as peciec omunicol-ìlVei ole( L'iolus p.pl.). Primula( Primuln vulguris),E rbat rinità (Heptrtic'ct nohili.s), Polmonaria (PuI m onarie vall ctrsue),q uest'ultima abbondantissimnae lf aentinoff ìan onp iu ritrovataa Scardar,'il(laT L'uAt-D2t0, 02), e da altrec hes onoc omuniq ui, ma rare altrove;e il casod el Dented i cane (Er.t,throinu m den.s-c'uteisg)r,a ziosa liliaceaa cidofilat utelatad alla Legge Regionalen . 211977o, ppured ell'Ane- moned ei boschi( Anentttrtnce morosa). Una citazionep articolarev a riservataa l Bucaneve (Galuntltus nivalis). arnarillidacead i notevoleb ellezzae di precocissimafi oritura (fèbbraio)a n- ch'essap rotettap er la sua raritàe per la distribuzioneir regolare( vedi oltre e cfi. Ar-rssANDR&IN BI oxnrt,o,e 1 996). Durantel a primaveras i susseguonaol - tre fìoriture,t ra cui quelled elicated el non colnune Asparago selvatico (Asltcrragu.tse nuifttlilr.so) ppure di nu- meroseo rchidees elvatiche( famiglia Fig. -l - Semprc ncl hoschctto clcl lio Iartttt lìori- scc urr'altra liliacca poc() c()trlr.lrlcc ()ll'tcl 'Aglio protettain loÍod allal egge)colreL istera pencltrlo 1,-llliuntp arrdttlittttnt) . (Foto I). Ltr critttt) 143 maggiore (Listera ovata), Orchide maculata (Dactylorhiza macLtlata),O rchide maggiore (Orchis purpurea), Cefalanterab ianca (Cephalantherad amasoninm) o il Fior di legna( Limodoruma bortivum),o rchideap arassitap riva di veref oglie e dal colorev iolaceo,i ncapaced i compierela fotosintesiT. ra le leguminosei,n alcuni dei lembi di castagnetom eglio conservatsi piccanoi fiori violaceid ella Cicerchia nera( Lathyrusn iger), speciea cidofilat ipica di boschim ontanie piuttostoi nsolita per questeq uote.D urantel a tardap rimaverae l'inizio dell'estatep ossonoc ompa- rire le fioriture di altre piante protette dalla legge regionale quali rare orchidee comel a Cefalanteraro ssa( Cephalantheraru bra),1'Elleborinec omune( Epipactis helleborine),G arofaninis elvatici( Dianthuss p.p l.) oppurei l vistosissimoG iglio rosso( Lilium bulbiferumc roceun), splendidal iliacea di ambientem ontano- ri- cordod i un clima più frescod i quelloa ttuale- assail ocalizzatan ei pochi "chiari" (radure)a ll'internod ei boschip iu integri. Semprei n questop eriodo fiorisconoa ltre pianted i particolarei nteresseb, enché non inclusen ella flora protettar egionale,c ome l'Erba di S. Giovanni montana (Hypericum montanum)- non comune a questeq uote - e il Fisospermod i Cornovaglia (Physospermumc ornubiense),e leganteo mbrellifera piuttosto inte- ressantdea lp untod i vistab iogeografico(S evrpRrN19r,8 5):t ipicad eiq uercetai cidofili dell'Europao ccidentaler,a ggiungeil limite orientaled el suoa realed i diffusionei n "terreni Italia proprio nei ferrettizzati" del faentino e del forlivese (Scardavilla). Terminatala calurae stiva,t rala fine dell'estatee I'inizio dell'autunnol e fioriture del Ciclamino (Cyclamenh ederifolium)e del Colchico (Colchicum lusitarum) punteggianod i rosai l sottobosco. Fig. 5 - Il non comune Cisto femmina (Clsfrrs salvifulius), tipica pianta mediterranea,f orma una stazione cospicua( ed unica per il faentino) nel parco dell'ex colonia di Castel Raniero. (Foto M. Sami) 144 L'arbusteto e gli incolti prativi In situazionid i maggiori lluminazione,a l margined el boscoo in radure,p ossiamo trovare alcuni rari arbusti caratteristicid ella brughieras empreverdem editerranea come I'Erica (Erica arborea) e il Cisto femmina (Cistus salvifolius), specie stenomediterraneea,s sait ermofile ed eliofile, oggi in nettor egresso( Celoest, 1879, "alibiquefrequens") infatti definiva questoC isto come e limitate apoche stazioni collinari dell'Emilia-Romagnas; econdoZ eNcHen(r1 950)t ali essenzea ssumereb- bero il significatod i specier elitte di un'anticaf lora termofila insediatasni el territo- rio regionalea partire dall'era Terziaria.S embrai nvece definitivamentes compar- sa la più rappresentativaf ra le ericacee:i l Brugo (Calluno vulgaris), altra specie relittad i antichic limi, questip iu freddi dell'attualee quindi dal significatoe cologico oppostor ispetto alle due appenac itate.A nche questoe ra assaid iffi.rsoi n passato, come riportato dal Cnr-oes(r1 .c), ("in pascuis sylvaticis collium ubique") e defi- "comLtne nito ancorad a ZnNcHpn(r1 .c.) e dominantei n quasi tutti i boschi", che "savanéla", lo ricorda pure per il suo emblematicon ome dialettale, che veniva estesoa nchea l terrenoe al paesaggiod i brughiera.T ali ambienti,a ssolatie più o meno asciutti,s ono inoltre caratterizzatdi aun corteod i pianter elativamentep oco comuniq uali due belle roses elvatichel,a Rosas erpeggiant(eR osag allica) - tipi- ca di substratia cidi - e quella di San Giovanni (Rosas empervirens),l'Asparago pungente (Asparagus acutifolius), estremamentel oc alizzato, interessanti leguminosec omei l Citisop eloso( Chamaecytisuhsi rsutus),la Ginestrella( Genista tinctoria) o la Vescicaria(Coluteaa rborescens)i, più comuni I,igustro (Ligustrum vulgare) e Timo (Thymuss p. pl.), ed ancora I'Alaterno (Rhamnusa laternus), arbustos empreverdec ompreson ella flora protettar egionalep er cui però valgono le stessec onsiderazionir elative al Laurotino (probabilmentes fuggito ad antiche coltivazioni).D eve esserer ilevato che sono proprio le specied i questia mbienti marginalia correrei maggiorir ischid i scomparsap,r incipalmentep er causel egate all'azioned ell'uomo: pratichea gricolep oco rispettosed egli spazin aturali,o ltre ad "erodere" in continuazionei marginib oschivip ossonof acilitarea nchel o sviluppo incontrollatod i piantei nfestantic omei l Rovo (Rubuss p.pl.),c ol risultatod i soffo- carel a stentatam a interessantissimfalo ra originaria.A tal riguardo,s i vuole qui sottolineareil grandev aloren aturalisticod el pratoi ncolto dellav ecchiac oloniad i Castel Raniero, in stato di abbandonod a almeno una ventina d'anni e grazie a "anomala" questas ituazione ricolonizzato ampiamented al raro Cisto femmina, che ha qui la sua stazionep iù importantep er tutto il faentino;p aradossalmentein, vista di un'eventualee d auspicabileo perazioned i valorrzzazionen aturalisticad el- "non l'area,la cosam igliore da fare sarebbe fare niente"! "isole Le forestalio' del faentino Un vero censimentod ei lembi residui a vegetazionen aturaleo seminaturaled el "terreni faentino non esiste;t uttavia, per quanto riguarda i fenettizzati" ci sono 145 "briciole" diverse superstiti,a lcune ridotte davvero a poca cosa,a ltre conservate "sabbie meglio.A ssediatid all'attivitàe strattivad i una vecchiac avan elle gialle", alcunia nnosie semplardi i Castagnoe , ormai rarissima,la bella Rosag allica sono quantor estad el boscoc hec ircondavala CavaS alitap ressoO riolo dei Fichi: oggi al suop ostoc 'è unap endice,r ipiantumatan ell'ambitod el finanziatissimop rogetto "Torre" (che gode di fondi europei)m a con criteri che non consideranol a flora e vegetazronep reesistentie previo utilizzo di enormi quantità di compost per ammendarel e carenzee dafiched el suolo, annullandod i fatto quelle che invece eranol e peculiaritàd el substrato. Spostandosdi a estv erso'ovestq, ualchef rammentod i quercetop, erlopiùa Roverella, si trova nell'areac ollinarec ompresatr a il torrenteM arzenoe d il fiume Lamone, tra le localitàd i Rivalta( attornoa via G.B.C ollina) e Sarna( a monted i villa Gessi e dellac hiesao monima).I n questim inuscolib oschetti,in partec ostituitia nched a alberi di discreted imensioni, risultano particolarmentea bbondantiR osa sempervirense Colutea arborescens;d i rilievo la presenza,c ostantem a estre- mamentel ocahzzata,d ella rara Erica arborea.A ncora piu ad ovest, in sinistra \, - /,.1 "t,È' l {, \ ,Ii I elc vúne Pàl)" Slend , \'à I'i 1 , 1 - 05 ,l{, /,'t' \'n\' \ : i ..\ \è 'il \ ), Fig. 6 - Distribuzione delle aree boscate sui "terreni ferrettizzati" del faentino: I'asterisco, in basso a destra,e videnziai l minuscoloc astagnetod i Oriolo dei Fichi (basec artografica:F oglio n.239, Faenza. Scala I :50.000). 146 ultracentenariaa lta circa 25 me con circonfereîzadel tronco di 4,30 m, vincolata ai sensid ella Legge Regionaled i tutela degli alberi monumentali (decreton .641 del 4.rr.1988). Tra la flora erbaceav a meruionatoa lmeno il bellissimo Giglio rosso,c he spicca con i suoi fiori assaiv istosi nel lembo meglio conservatoe luminoso del vec- chio castagnetod ominato da un manto di Felcea quilina. PressoO lmatello di sopra,p ochec enti- naia di metri più a sud, oltre agli annosi "gitanti" pini domestici - così noti ai faentini - si trovano altre querce monumentali,t ra cui un magnifico grup- po di cerri, che probabilmente costitui- vano un antico roccolo, anch'essof ute- lato (Besst & ZRNI, l.c.). Lo strato arbustivo, particolarmente ricco di Alaterno, comprendet ra I'altro l'unica stazione di Asparago Pungente del faentino (non segnalatad al Caldesi). Spostandosni el vicino parco sottostante I'ex colonia di CastelR aniero- edificio di interesse architettonico e storico di proprietà comunalep er il quale è previ- sto un futuro riltilizzo - giovaricordare nuovamentec ome nel prato incolto ve- geti la più importante stazioned r Cistus Fig. 7 - Boschi relitti e loro tutela: caso "terreni sa lv ifo I ius dei fetrettizzati" emblematico, tra i tanti, quello del boschetto pres- faentini; il minuscolo boschettoi nvece, so Ca' Bianca (Pergola), sfregiato pochi anni fa per permettere il passaggio di una linea elettrica. costituito da numerosi esemplarid i Ca- (Foto M. Sami) 147 stagnos ecolari,è arricchito dalla presenzad i Erica arborea,d a diversi grossic erri, "da dau n rigogliosos ottoboscoe rbaceo castagnetoc" on Cicerchian era,F isospermo di Cornovaglia,A sparago selvatico ecc. e da alcuni esemplarid i Felce dolce (Polypodium vulgare) che vegetanos u ceppaied i vecchi castagni.P iù in basso, nel boschettoc he occupai l fianco destrod el rio Biscia, si trova l'unica stazioned el raro Bucaneve (Galanthus nivalis): noto in tutta l'Emilia-Romagna in almeno un'ottantinad i stazioni,i n boschiu midi e vallecolef resched ella collina e della montagna,m ancap erò del tutto in pianurae sulla costa.C hi vedap er la prima volta la ricchissimap opolazioned el fondovalled i rio Biscia (circa m 90 s.l.m.),p otrà sorriderea sentirp arlared i rarità, tantop iu che questas taziones i trova in una zoîa in passatoa ssais fruttata,o ve il soprassuolod enunciac hiari sintomi di degrado costituito com'è da un vecchio ceduo di Castagnoi nvaso da Robinia e Sambuco "terreni (Sambucusn igra). Tuttavia, sui ferrettizzatt" il Bucaneveè noto solo qui (l'esposizioneè I.INW) e alla Frattonad i Imola dove, evidentementes, i verificano quellec ondizionid i inversionet ermicai mportantip er le esigenzed ellas pecie. Spostandosvi erso Pergolas 'incontranod apprimal 'interessanteb oschettod el rio Ianna( vedi oltre), poi quello pressoc a' Bianca (sfregiatop ochi anni fa dall'abbat- timento di un suo tratto al fine di risparmiareq ualchem etro per il passaggiod i una "sabbie linea elettrica!)e quelli sulle gialle" a nord-estd i Pergola,n elle vallecole del rio Camerinie Forconi.Q uestiu ltimi, in particolarep, urnecessitandod i indagini floristiche piu approfondite,p resentanop arti di bosco relativamentei ntegre con roverelle,c erri, carpini bianchi e castagnid i dimensionip iu che ragguardevoli:i l sottoboscop, iuttostor icco di speciea nchep oco frequenti,r isulta impreziositod alla ,o V i a E m i l 0GnESt FAENZA mlS. .,rc ? l et i"1"d e, oÍ a r\ Fig. 8 - Riproduzionep arziale di unatavola, tratta da ZnNcHent( 1950),che illustra la distribuzione dei "terreni fenettizzati": I'area di CastelRaniero viene qui evidenziatat ra i "principali boschi con vegeta- zione naturale". 148

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